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Autore: alessandroago_94    09/03/2021    9 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ddelirio da zona rossa

DELIRIO DA ZONA ROSSA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono stufo

dei contagi

voglio uscire

voglio andare

 

sono stufo dei sogni infranti

di aver perso amore e soldi

sono stufo della vita

sono stanco di tutto questo

 

sono stanco

fatemi uscire

sono più morto io

di un morto

 

date da mangiare

al mio animo

tutti parlano di crisi

di male

chi sta male

sento grida di protesta

 

mi scoppia la testa

 

tutti stanno male

dicono non ho più niente

dicono sono finito

aprite queste porte

maledette

 

voglio uscire

da questa porta

 

aprite questa cazzo di porta

 

voglio uscire e non tornare più

in questo incubo

dove danno dei numeri

contagi ogni giorno aumentano

 

da prima di Natale a ora

venti giorni di libertà sciupati

 

sempre chiuso

sempre qui

metto radici come le mie piante

ho voglia di vedere altri miei simili

sentirne il sapore

l’odore

io qui muoio

voglio tornare indietro nel tempo

o saltare avanti

 

io qui muoio

 

sono frastornato

mi dimentico le cose

i giorni della settimana

perché ogni giorno è uguale al precedente

io muoio e nessuno se ne accorge

perché anche chi mi circonda

muore come me

muore dentro

 

io non ne posso più del sempre uguale

del sempre chiuso

dello stare in casa

dei contagi

io qui muoio

ogni giorno tanti numeri

ogni giorno

ogni giorno tanta sofferenza

ogni giorno

 

accendo la tv

Covid Covid Covid Covid

spengo la tv

Covid Covid Covid Covid

sono diventato scemo ormai

 

io muoio perché cerco solo nuove esperienze

di lavoro e nel sociale

voglio solo una nuova avventura da affrontare

ma non c’è niente

i contagi sono aumentati ancora

come ieri

come l’altro ieri

come il mese scorso

come l’anno scorso

stai in casa

io qui muoio

 

che colore è oggi

arancio o rosso

 

sono larva

 

sono il lombrico ormai

 

vorrei essere un lombrico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

 

ALT!

Prima di mettermi in croce, di darmi fuoco o di segnalarmi, premetto e ammetto che il testo è solo frutto di un divagare mentale senza pretese, dovuto al continuo, costante, imperituro peggioramento generale della situazione nella mia regione. Da ieri siamo di nuovo rossi, si parla di irresponsabilità dei cittadini, quando in realtà dal 23 dicembre 2020 fino al 21 marzo 2021 (per ora, ma in vista del nuovo lock down si dilungherà questa data) ci sono stati nemmeno venti giorni di zona gialla, e siamo sempre stati tutti chiusi in casa (a parte lavoro e necessità di stretta sopravvivenza) senza un domani. Quindi, boh! Forse non è solo ed esclusivamente colpa nostra.

E niente, un testo caotico, che assolutamente NON è di protesta o propaganda di chissà quali messaggi sovversivi, ma è solo un momento di poetica confusione generata dall’incertezza, dal timore del futuro, dalla continua sospensione.

Vi ringrazio per essere giunti fin qui. Chiedo scusa per la punteggiatura mancante, ma mentre scrivevo ero proprio come un fiume in piena e alla fine mi è piaciuto così, è un componimento che dona senso di immediatezza e di spontaneità. Come cogliere un momento di paura, di stanchezza, di esasperazione.

   
 
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