DELIRIO DA ZONA ROSSA
Sono stufo
dei contagi
voglio uscire
voglio andare
sono stufo dei sogni infranti
di aver perso amore e soldi
sono stufo della vita
sono stanco di tutto questo
sono stanco
fatemi uscire
sono più morto io
di un morto
date da mangiare
al mio animo
tutti parlano di crisi
di male
chi sta male
sento grida di protesta
mi scoppia la testa
tutti stanno male
dicono non ho più niente
dicono sono finito
aprite queste porte
maledette
voglio uscire
da questa porta
aprite questa cazzo di porta
voglio uscire e non tornare più
in questo incubo
dove danno dei numeri
contagi ogni giorno aumentano
da prima di Natale a ora
venti giorni di libertà sciupati
sempre chiuso
sempre qui
metto radici come le mie piante
ho voglia di vedere altri miei simili
sentirne il sapore
l’odore
io qui muoio
voglio tornare indietro nel tempo
o saltare avanti
io qui muoio
sono frastornato
mi dimentico le cose
i giorni della settimana
perché ogni giorno è uguale al
precedente
io muoio e nessuno se ne accorge
perché anche chi mi circonda
muore come me
muore dentro
io non ne posso più del sempre uguale
del sempre chiuso
dello stare in casa
dei contagi
io qui muoio
ogni giorno tanti numeri
ogni giorno
ogni giorno tanta sofferenza
ogni giorno
accendo la tv
Covid Covid Covid Covid
spengo la tv
Covid Covid
Covid Covid
sono diventato scemo ormai
io muoio perché cerco solo nuove
esperienze
di lavoro e nel sociale
voglio solo una nuova avventura da
affrontare
ma non c’è niente
i contagi sono aumentati ancora
come ieri
come l’altro ieri
come il mese scorso
come l’anno scorso
stai in casa
io qui muoio
che colore è oggi
arancio o rosso
sono larva
sono il lombrico ormai
vorrei essere un lombrico
NOTA DELL’AUTORE
ALT!
Prima di mettermi in croce, di darmi fuoco o di segnalarmi,
premetto e ammetto che il testo è solo frutto di un divagare mentale senza
pretese, dovuto al continuo, costante, imperituro peggioramento generale della
situazione nella mia regione. Da ieri siamo di nuovo rossi, si parla di
irresponsabilità dei cittadini, quando in realtà dal 23 dicembre 2020 fino al
21 marzo 2021 (per ora, ma in vista del nuovo lock down si dilungherà questa
data) ci sono stati nemmeno venti giorni di zona gialla, e siamo sempre stati
tutti chiusi in casa (a parte lavoro e necessità di stretta sopravvivenza)
senza un domani. Quindi, boh! Forse non è solo ed esclusivamente colpa nostra.
E niente, un testo caotico, che assolutamente NON è di
protesta o propaganda di chissà quali messaggi sovversivi, ma è solo un momento
di poetica confusione generata dall’incertezza, dal timore del futuro, dalla
continua sospensione.
Vi ringrazio per essere giunti fin qui. Chiedo scusa per la
punteggiatura mancante, ma mentre scrivevo ero proprio come un fiume in piena e
alla fine mi è piaciuto così, è un componimento che dona senso di immediatezza
e di spontaneità. Come cogliere un momento di paura, di stanchezza, di
esasperazione.