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Autore: Gaia Bessie    16/03/2021    3 recensioni
Siete morti e non ve ne rendete conto, nella folle attesa l’uno dell’altro, in cieli che sono diversi né potrebbero mai collimare.
Fred è seduto a una tavolata piena di parenti, rossi come il fuoco che gli arde ancora dentro.
Tu sei seduta di fianco al neonato di tua sorella, che sgambetta felice in una culla azzurra, come il mare di lacrime che hai versato.
[Fred/Asteria | Flashfic | Quarta classificata al contest "The Lovers" indetto da Mary Black sul forum di EFP]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Fred Weasley | Coppie: Astoria/Fred
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Non te ne rendi conto
 
 
Sei morto e non te ne rendi conto.
Quand’è esploso il mondo, sfilacciandosi come un pensiero perso, t’eri nascosto in una risata e una fantasia inudibile.
Lei – che sua sorella l’aveva rapita, trascinata verso quella salvezza inutile e fittizia – non l’ha vista o sentita, come non ha visto né sentito quell’ultimo respiro che t’ha squarciato la bocca.
 
 
Sei morta e non te ne rendi conto.
Quando t’ha lacerato il cuore, quella mancanza, che avevi nascosto in un bel sorriso e un cerchio d’oro pieno di promesse, pieno di sogni.
Ma, i tuoi rimpianti, quelli mai.
Lui – che è sparito in un’esplosione e una nube di polvere – l’hai visto e sentito, nei tuoi sogni, quando ti teneva la mano mentre tu scivolavi via.
 
 
Siete morti e non ve ne rendete conto, nella folle attesa l’uno dell’altro, in cieli che sono diversi né potrebbero mai collimare.
Fred è seduto a una tavolata piena di parenti, rossi come il fuoco che gli arde ancora dentro.
Tu sei seduta di fianco al neonato di tua sorella, che sgambetta felice in una culla azzurra, come il mare di lacrime che hai versato.
È finito l’amore dell’adolescenza – tu hai un marito e un figlio ancora vivi, lui è solamente l’ennesima anima persa in una cena di famiglia senza fine – e non v’è più speranza per recuperarlo.
Non potete correre, gridare, cercarvi e toccarvi in quei cieli paralleli: sai che esiste, da qualche parte, una porticina che porti al suo mondo, ma la cerchi e non la trovi mai.
 

Poi, un giorno, compare.
Una porta minuscola, da dove proviene un silenzio asfissiante che annichilisce le risate, ed è rossa, rossa da far male.
Fred ti sorride e ti tende la mano.
Tu la prendi, senza esitare: d’altronde hai già abbandonato la tua vita, scivolando via nel vortice.
«Sei tornato».
Lui scuote il capo, guardandoti negli occhi – azzurri.
È ossigeno, ritornare a respirare dopo anni di apnea: vi s’aggrappa, stringendolo a sé, e ride, ride, ride.
«Sei tu che sei arrivata» risponde lui, accarezzandoti i capelli. «Mi dispiace, Asteria».
Ma tu hai un sorriso che crepa i muri, che scardina la porticina rossa e unisce per sempre i vostri cieli.
Siete tornati vivi e a stento ve ne rendete conto.


 

Sarò breve, dato che se non lavoro nemmeno oggi, sarà un problema: questa Frasteria è stata scritta basandomi su uno dei miei topos preferiti, il paradiso, e spero di averlo reso quantomeno possibile.
Se mi hai letta, grazie mille.
Gaia
   
 
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