Tre
pluffe bronzo-blu
Seconda pluffa
«Non
dovresti parlargli».
La
voce che turba il
silenzio è roca, lenta – sforzata. Da
quand’è arrivata è solo la terza volta
che la sente.
«Perché?»
chiede
semplicemente, volgendosi appena verso dove suppone che sia Olivander.
Il
vecchio sospira. Il
silenzio si dilata; Luna inizia a credere che non avrà
risposta, ma infine arrivano
tre parole – mormorate ma definitive.
È
nostro nemico.
Nemico.
Lo
è davvero?
Se
chiude gli occhi vede
ancora lo sguardo spaventato del coetaneo che scappa dal suo saluto.
«Ciao».
Nemico.
È
prigioniera della sua
famiglia, scappare appare impossibile – lui non li
aiuterà.
Basta
una parola a farlo
sussultare.
Luna
scuote la testa.
NdA
Questa
raccolta partecipa alla Coppa
di drabblitch indetta da me sul forum di EFP. La
sfida prevede tre turni [ci si può iscrivere anche in corso,
se ci sono posti
liberi in squadra], questo è il mio contributo per i Corvonero con
il prompt del secondo
turno: Nemesi.
Venendo però alla mia protagonista [per questa drabble ho vagliato varie idee, tra cui per restare in ambito Lovegood i gemelli di Luna l'uno contro l'altro, ma alla fine ho preferito mantenere lei per tutte le drabble per maggiore coerenza], penso che sia lontanissima dall'idea di avere un nemico. Con lei quindi ho rovesciato il prompt, svuotando dal suo particolare punto di vista il concetto di nemesi: a che serve averne? Un uso un po' particolare, ma è quello che più sento affine a Luna.
Piccola
nota di ambientazione: per chi non lo ricordasse, Luna a Natale viene
rapita dal treno e rinchiusa nel sotterraneo di Villa Malfoy, dove
Olivander si trova già da mesi. La prigione è
buia (per questo Luna si volge "dove suppone che sia Olivander") e
Olivander non parla molto, considerando che quando vengono raggiunti da
Harry, Ron e Dean (e Unci-unci) l'anziano costruttore di bacchette non
proferisce nemmeno mezza parola.
Vi
saluto e vi ringrazio per aver letto! Ai miei avversari: in bocca al
lupo, ma forza Corvonero!
Alla
prossima drabble (prompt “Amiciza”, in teoria
più semplice, in pratica ho già mille dubbi), con
affetto,
Mari