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Autore: iced_swan    01/04/2021    6 recensioni
Anastasia Steele è una giovane donna di trentaquattro anni, forte e indipendente che ama il suo lavoro. Ex pilota dell’esercito, ora lavora per compagnie private. Nonostante la giovane età, è conosciuta nell’ambiente per la sua professionalità.
Ed è proprio questa nomea che la farà notare e verrà ingaggiata per sostituire il pilota del jet privato di Christian Grey.
Lui, all'età di trentanove anni è uno degli uomini più ricchi d'America, abituato ad avere il meglio.
Ed Anastasia Steele è il meglio.
Lei, madre single con una brutta esperienza alle spalle.
Lui, impegnato in una relazione con la sottomessa Leila.
Cosa succederà tra i due? Christian riuscirà a resistere alla nostra bella Anastasia? Riuscirà a cambiare per amore?
E Anastasia si fiderà di nuovo di un uomo?
Se vi ho incuriosito, restate sintonizzati...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Comincio con lo scusarmi ( nuovamente ) per il ritardo! Non è assolutamente voluto… spero con tutto il cuore che apprezzerete il nuovo capitolo. Ne approfitto inoltre, per fare i miei Auguri di una Santa Pasqua a Tutti Voi… un bacione!!

 

CAPITOLO 31

POV CHRISTIAN

 

Guidando con prudenza, percorro gli ultimi isolati che ci separano dalla centrale di polizia. Lancio uno sguardo alla mia dolce compagna, trovandola concentrata a guardare gli edifici che ci sfrecciano difianco, costeggiando le corsie della strada. Mi è seduta di fianco sul sedile della macchina, con un gomito contro la portiera, tenendosi il mento con una mano.

Riporto gli occhi sulla strada… stringo con forza le labbra tra loro e continuo a guidare, fermandomi ad un semaforo rosso, quando ormai siamo nelle vicinanze della nostra destinazione. Sospiro frustrato, cogliendo nello specchietto retrovisore, la vettura con abbordo Jason e Ryan, che ci seguono ad un’auto di distanza.

Ho voluto portare io Anastasia, credendo che avere un po’ di praivacy durante il tragitto, l’avrebbe fatta sentire più a suo agio. Ma non credo, adesso, che fosse necessario!

Guardando ossessivamente la luce rossa, mi maledico per non essere riuscito a convincerla a restare con Marco! Ho tentato inutilmente di parlarle, ma nulla… è determinata ad assistere all’interrogatorio.

‘ Detesto profondamente, il solo pensiero di averla a pochi passi da quell’essere! ’.

Avevo ‘ accettato ’ l’idea di averla presente, capendo il suo bisogno di avere risposte… ma è stato prima di tutto quello che è successo con l’arrivo dei nostri familiari!

‘ Mamma mia, che casino ’ penso, proprio quando lo scatto del verde mi porta a ripartire ‘ Beh… andiamo a levarci questo pensiero! ’ rimugino tra me e me, svoltando nella via della centrale di polizia.

Un sospiro rumoroso, mi fa volgere lo sguardo alla mia destra.

Con un sorriso triste, la guardo, distogliendo per una manciata di secondi la mia attenzione dalla strada. Si è raddrizzata e guarda con nervosismo la via difronte a noi, identificando con lo sguardo l’edificio che dobbiamo raggiungere.

Stringendo i pugni sul volante, ritorno velocemente a concentrarmi e guidando agilmente, percorro gli ultimi metri. Una volta parcheggiata l’auto in un posto libero e spento il motore, mi volto verso Anastasia.

Ha lo sguardo fisso sulla porta dell’edificio, da cui escono ed entrano poliziotti e personale civile. Guarda attentamente tutta l’aria circostante con attenzione, ma sembrando al coltempo assente!

È silenziosa ed agitata al tempo stesso… e tutto per causa di quelle carte! Con una smorfia sofferente in volto, mi sporgo tra lo spazio dei sedili e le poggio una mano su di un ginocchio.

Al contatto improvviso, sussulta vistosamente, girando di scatto il viso a guardarmi e quando i nostri occhi si incrociano, cerca di sorridermi, ma è un sorriso che non arriva a coinvolgere le sue meravigliose iridi azzurre… fa invece trasparire tutta la sua preoccupazione.

‘ Detesto vederla così! ’.

È da quando abbiamo letto quei maledetti fogli, che attestano l’intenzione di Hyde di richiedere l’affidamento esclusivo del piccolo Marco, che Anastasia è diventata sofferente.

La sua prima reazione è stata caratterizzata da una rabbia incontrollabile… appena ha iniziato a leggere le parole contenute in quell’ordinanza, si è scostata da me con una furia che mi ha lasciato sbalordito.

Tenendo saldamente incatenati i nostri sguardi, rammento il bellissimo volto della mia Anastasia, distorto dalla rabbia.

 

INIZIO FLASHBACK

Sono immobile… e come tutti, guardo in silenzio Anastasia respirare in maniera affannata, mentre stringe tra le dita i fogli dello studio legale. ‘ Cosa faccio? ’ mi domando restando fermo dove sono, con il timore di fare qualcosa che la possa irritare ancora di più.

“ Tesoro? ”.

Al richiamo di sua madre, si gira lentamente a guardarla “ Ti prego Anastasia… di qualcosa! ” dice disperata, facendo accorrere il marito, che le si fa più vicino. Io, conoscendola un po’ e sapendo benissimo che sta per scoppiare, mi porto più verso di lei.

Ed infatti, tempo qualche secondo, sbotta alzando un po’ troppo il tono di voce “ Quel viscido verme! Dopo tutti i miei sforzi… ” s’interrompe per respirare “ …fatti unicamente per mantenere un rapporto civile per il bene di nostro figlio… adesso osa farmi questo? ”.

Con il cuore straziato, restiamo tutti gelati sul posto, lasciandola ansante con le gote in fiamme. Serro i pugni, sentendomi male per lei… detesto il pensiero di quello che accadrà. Anche se, certamente Hyde, non ha alcuna possibilità di vincere questa ‘ richiesta assurda ’, sta comunque facendo soffrire la mia donna!

“ Va tutto bene? ”.

La domanda giunta dalla porta, ci fa girare tutti verso di essa. Mio fratello, guarda prima Anastasia e vedendola provata, dirige lo sguardo su di me “ Christian? ”. Io, prendendo un bel respiro profondo, annuisco, facendogli segno di raggiungere il salone.

In risposta, mi lascia uno sguardo carico di interrogativi, a cui cerco di rispondere con un’occhiata significativa. Tempo qualche istante, sembra capire che sta succedendo qualcosa di grosso ed annuendo, lancia un’altra occhiata a tutti e quattro, per poi sparisce oltre lo stipide della porta.

Prendo un respiro profondo e torno a concentrarmi su Anastasia.

Ha il volto abbassato, coperto da una cascata di capelli che le ricadono davanti, impedendomi di vedere la sua espressione.

La prima a riscuotersi dallo schok, fu ancora una volta sua madre, che cercando di tranquillizzarla le si avvicina, ottenendo però l’effetto contrario. Infatti, forse sentendo i suoi passi, rialza di scatto il viso ed tirando le mani davanti a sé, le sussurra con voce arricchita dalla collera di fermarsi.  

“ Ferma mamma ”.

Improvvisamente getta a terra i fogli ormai accartocciati ed allontanandosi da tutti, si dirige correndo verso le scale. Dopo un primo momento di stupore, mi riscuoto e la rincorro… facendo segno a Carla di lasciar fare a me.

Quando arrivo al piano di sopra, sento immediatamente i suoi lamenti.

Corro veloce verso la mia camera e sradico quasi la porta appannata, tanta è la mia irruenza. Appena entrato, individuo subito la sua figura accartocciata sul letto.

Mi avvicino celere e raggiunto il materasso, prendo il suo corpo tra le braccia e me la stringo forte contro il torace. I suoi singhiozzi disperati riempiono la stanza, trapassandomi il cuore. Avvolgendola maggiormente, abbasso la faccia per baciarle la testa “ Amore mio ” sussurro dolcemente.

“ Ch-ri-sti-an ”.

Il suo pianto diventa più forte, ed artigliando tra le dita la mia maglia, si aggrappa al mio corpo. La sua disperazione mi trafigge il cuore e mi fa stringere la gola, lasciandomi impotente e devastato… posso solamente abbracciarla stretta e cercare, di trasmetterle la mia vicinanza ed il mio supporto incondizionato.

Nel vano tentativo di poterla calmare, inizio a dondolare su me stesso, sentendo un improvviso fuoco salirmi dal torace al volto. Tento di tenere a bada la mia commozione… sapendo che ora Anastasia ha bisogno di un appiglio forte!

Quando la situazione non migliora, ma anzi, inizia ad avere difficoltà nel respirare, mi incomincio seriamente a preoccupare. Rafforzando ulteriormente la mia presa sul suo corpo, le mormoro spaventato “ Shhhh… ” la bacio disperato sul capo “ …amore calmati… ti prego ”.  

Con il petto squassato dai continui singhiozzi, scosta il viso inondato di lacrime e mi guarda addolorata, trafiggendomi con i suoi occhi sofferenti “ C-om-e h-a p-otu-to f-ar-e q-ues-to? ” geme, facendomi trattenere il respiro “ M-a ch-e pa-dre, f-are-bb-e una co-sa s-im-ile? ”.

Svelto, le circondo il volto tra le mani e dolcemente, le asciugo con le dita le lacrime che imperterrite continuano a scorrerle sulle guance accaldate. Risponde alle mie attenzioni, chiudendo gli occhi ed inclinando il viso, per appoggiarsi completamente.

Addolorato e partecipe della sua pena, sospiro mentre le guardo il viso distorto dal dolore. Anche se ha le palpebre abbassate, so bene cosa cela dietro di esse.

Schiarendomi la gola infiammata dalle lacrime trattenute, la chiamo “ Anastasia… ” dico per farle riaprire gli occhi.

Quando lo fa, incastono i nostri sguardi facendo legare i miei grigi, nei suoi azzurri e continuo a parlare “ …purtroppo, non ti so dire cosa abbia spinto Jack ad agire così ” m’interrompo addolorato.

‘ Spero non sia a causa mia! ’ rimugino interiormente, ripensando alle parole scritte su quelle maledette carte… ‘ Anche se temo proprio che sia questo il caso! ’.

Paura per il minore…

Compagnia inadeguata…

Comportamento del genitore responsabile della custodia, incongruente con la vita di un minore.

‘ Tutte cazzate! ’ penso arrabbiato, continuando a tenere gli occhi fissi nei suoi ‘ Non potendo colpire direttamente me, ha ripiegato su Anastasia! ’.

Nel mentre sono perso a pensare a quel miserabile, la mia coraggiosa compagna si è calmata abbastanza per annuire alle mie parole e tirando su col naso, mormora“ Lo s-o Chr-isti-an ”.

Sorridendole teneramente, abbasso lentamente le mani dal suo volto, per prenderle le sue tra le mie. Gliele stringo con forza e decisione, e con voce bassa ma decisa, affermo “ Posso non conoscere le sue motivazioni, ma amore mio… ” scandisco bene le mie parole per tranquillizzarla “ …ma puoi stare certa, che farò quanto è in mio potere per far sì che Marco resti con noi! ”.

Non finisco neanche di parlare che Anastasia si lancia tra le mie braccia, facendo scontrare il suo seno tremante con il mio torace.

Ricambio immediatamente la stretta, baciandola ovunque riesca ad arrivare. Infila la faccia tra il mio collo e la spalla, mettendo le labbra vicine all’orecchio “ Ti amo con tutto il cuore Christian Grey! ”.

FINE FLASHBACK

 

Mi riscuoto dal ricordo avvenuto questa mattina, quando la gamba di Anastasia sotto la mia mano, incomincia a tremare dal nervosismo. Ha distolto lo sguardo dal mio, per volgere nuovamente la sua attenzione all’entrata della centrale.

‘ Maledetto Hyde… ha colpito dove sa di fare più male! ’ digrigno i denti, preso da un’improvisa voglia di tirare un bel pugno su quella faccia di bronzo che si ritrova ‘ Che rabbia! ’ sospiro interiormente, cercando di calmarmi ‘ Adesso devo stare tranquillo… devo essere un punto di riferimento per Anastasia… controllati Grey! ’ mi ammonisco da solo, vedendo quanto dolore e preoccupazione, celano i tratti del suo viso.

Sorridendo, levo la mano dalla sua gamba, per prendere le sue “ Amore ” sussurro dolcemente, facendola voltare verso di me “ Ci sono io qui con te! Affronteremo tutto assieme, ok? ”.

Alla mia rassicurazione, mi sorride amorevolmente per poi annuire “ Non so cosa farei senza di te! ”.

“ Per tua fortuna non dovrai mai scoprirlo! ” rispondo, facendola sporgere in avanti per far incontrare le nostre labbra.

Mi bacia, trasmettendomi tutte le sue emozioni… la paura, il terrore di perdere Marco… ma anche la gratitudine. Quando si scosta, mi sorride e rafforzando la stretta delle nostre mani, mi mormora determinata “ Andiamo ”.

 

 

Seduto su di una sedia, ammanettato al tavolo dell’interrogatorio, c’è l’uomo che si è introdotto in casa di Anastasia. Con uno sguardo spavaldo, puntato verso il vetro che divide la stanza, si guarda attorno quasi annoiato.

Lo studio con circospezione… ‘ E così eccolo qui… l’essere abbietto che questa notte, ha sconvolto tutti! ’ penso studiandolo attentamente. È di corporatura media, quasi troppo esile per un rapinatore… e dal modo di fare, questa non deve essere la prima volta che viene arrestato! Stringo i pugni, travolto da un’improvvisa rabbia crescente… ‘ Vorrei averlo tra le mani in questo momento! Ahh… cosa gli farei! ’.

Lo guardo da dietro il vetro a specchio, con di fianco a me Anastasia e Carrick.

Appena siamo entrati nell’edificio, ce lo siamo trovati difronte. Entrambi senza parole, non abbiamo reagito alla sua presenza, fino a quando non è stato proprio mio padre a cogliermi di sorpresa. È venuto verso di noi ed ha abbracciati entrambi.

Sospiro silenziosamente, ritornando a guardare l’uomo… il detective Clark, dopo averci accolti con rispetto ( rivolto soprattutto ad Anastasia ), ci ha fatti accomodare qui dentro per poi uscire subito, lasciandoci in compagnia di un altro poliziotto.

Studio ancora un po’ l’uomo ammanettato di fronte a noi, per poi girarmi in direzione della mia Anastasia. Ha lo sguardo fisso al di là del vetro, intenta a studiare con la fronte aggrottata e con un’espressione preoccupata, l’uomo entratole in casa.

“ Tutto bene amore? ” le domando insicuro… è per questo che non volevo che venisse! Con tutto quello che è accaduto oggi, non voglio turbarla ulteriormente. Mi faccio più vicino e sussurro a bassa voce, per farmi sentire solo da lei “ Vuoi andare via? ”.

Volge lo sguardo verso di me e scuote energicamente il capo, tornando subito dopo a studiare quell’uomo “ Va tutto bene Christian… ” mormora, incrociando il mio sguardo nel riflesso del vetro “ …è solo che credevo che fosse più alto e muscoloso ”.

L’entrata del Detective Clark nella stanza, mi fa riportare l’attenzione all’uomo ammanettato. Come nell’interrogatorio dell’aggressore di mamma, Clark ha con sé una voluminosa cartellina sottobraccio. Si avvicina al tavolo ed appoggia con un tonfo la suddetta cartella.

“ Adesso come si procede? ” la voce di Anastasia, mi distoglie dal mio studio dei movimenti del poliziotto. 

‘ Ci siamo… speriamo che anche questa volta abbia successo! ’ penso distogliendo l’attenzione, per volgere lo sguardo su mio padre. 

“ Adesso inizierà l’interrogatorio… ” sussurra a bassa voce, seguendo la scena con gli occhi “ …il Detective tenterà di fargli confessare tutto, per sapere quanto più possibile per giungere alla verità Anastasia ”.

“ Ok ” mormora in risposta, seguendo l’esempio di Carrick, riportando lo sguardo al di là dello specchio. Lo faccio anche io, ma non prima di averle stretto una mano.

Clark, arriva proprio difronte al vetro… guarda nel riflesso, sapendo bene che ci siamo noi dall’altra parte. All’improvviso, fa un cenno del capo ed il poliziotto, seduto dietro di noi preme un interruttore che fa accendere una spia rossa.

‘ Hanno iniziato a registrare ’.

A questo punto, raggiunge nuovamente il tavolo e si accomoda sull’altra sedia presente nella stanza. Si aggiusta molto lentamente, apre la cartellina ed inizia a tirare un plico fogli. In tutto questo, l’uomo ammanettato ha ancora quello sguardo spavaldo.

Allora, Signor Smith… vedo che si è molto impegnato in questi anni! ” esordisce indicando uno ad uno i fogli dispiegati difronte a lui. Smith, gli rivolge un sorrisetto beffardo “ Grazie per il complimento Detective… inefetti mi sono dato davvero da fare! ”.

Alla sua risposta, stringo i pugni, serrando la presa sulla mano di Anastasia “ Maledetto bas… ”. Le dita della mia compagna hanno uno spasmo, per poi artigliarsi alle mie. Incontro nel riflesso i suoi occhi seri puntati su Smith.

‘ Non saresti così spavaldo se fossi qui… a pochi centimetri da me! ’.

Qui leggo… furto con scasso all’età di 14 anni, rapina a mano armata a 16, violazione di domicilio a 19, tentato stupro a 23… però Signor Smith, ha un curriculum niente male ”.

L’uomo gli fa un occhiolino e lo sbeffeggia “ Sì, ne vado fiero Detective! ” esclama divertito, accavallando una gamba ed incrociando le dita, per quanto possibile dalle manette.

Clark non si scompone, e continua a tirare fuori fogli su fogli… ‘ Mamma mia ’ penso, guardando sgomento l’atteggiamento spavaldo di quest’uomo. Scuoto la testa, girandomi a guardare Anastasia e Carrick… la prima è pallida in volto, mentre papà è sconcertato quanto me.  

‘ Se penso a quello che ha appena elencato Clark… ’ rabbrividisco, afferrando tra le mie braccia Anastasia. Dopo qualche secondo di immobilità, si stringe a me, passando le braccia sulle mie. Cosciente del grande pericolo corso, la bacio e rafforzo la stretta.

“ Mio Dio… ” sussurra lei, facendo voltare papà verso di noi. Ci viene difianco e dà a me, una pacca sulla spalla, mentre ad Anastasia, le poggia una mano sul braccio “ Calma tesoro ” dice tranquillo, facendola sospirare ed annuire “ Ok ”.

Il suono della mano di Clark che sbatte sul tavolo, ci fa voltare tutti e tre verso la scena “ Sono felice che lei Signor Smith, sia orgoglioso di sé stesso… ma ora, vorrei che mi parlasse di quanto accaduto questa notte. Quando si è introdotto in casa della Signora Steele! ” conclude duramente, facendo perdere per qualche istante la spavalderia al detenuto.

Beh… cosa c’è da dire? È stato un lavoro come un altro… ” risponde teso, cercando di riaquisire la sicurezza e scavallando la gamba “ …non è stato nulla di particolare, mi sono introdotto in quella casa ma quella put**** mi ha fregato! ”.

All’insulto verso la mia donna, mi irrigidisco “ Che cosa ha app… ” inizio a dire, ma vengo interrotto da papà che mi ammonisce con un “ Christian ”.  

Respiro profondamente, sentendomi ribollire il sangue. Vorrei mettergli le mani addosso! Come osa definirla in quel modo?

“ Ehi… ” un leggero sussurro mi distoglie dai miei pensieri e mi spinge ad abbassare lo sguardo su Anastasia. Appena lo faccio, i suoi occhi azzurro cielo, mi tranquillizzano quel tanto da calmare il respiro “ …stai calmo amore ”.

Annuisco, dandomi interiormente dell’idiota ‘ E meno male che sono sempre calmo e controllato! Complimenti Grey… gran bella figura ’.

“ Quando Clark, ha menzionato quello che ha fatto questa notte, Smith ha perso un po’ di sicurezza… ” è papà a rompere il breve silenzio e ad intervenire “ …se prima era strafottente, adesso è sulla difensiva  ”. Mi giro verso di lui e noto la sua espressione… ha in volto, la tipica faccia di un avvocato che sta per fare scacco matto.

Non ricevendo risposta, mi guarda serio e continua “ Adesso il Detective può usare questa reazione a suo vantaggio ”.

Ed infatti Clark lo incalza “ Nulla di speciale? Un lavoro come un altro? ” si alza in piedi abbandonando gli incartamenti “ Dai, insomma Smith… non prendiamoci in giro! ” gli arriva di fianco continuando a parlare “ Ti sei introdotto nella casa di una bella donna, che vive da sola con un bambino piccolo… ” si interrompe per qualche secondo “ …con i tuoi precedenti è facile capire cosa volevi fare! E per di più… si tratta della fidanzata di Christian Grey ”.

Smith, all’udire il mio nome, perde del tutto la strafottenza e prova a salvarsi esclamando “ Non ne so nulla di questa storia! Non potete alludere a nulla! ”.

Clark prende a camminare in circolo per la stanza e gli dice “ Devi essere davvero molto arrabbiato con il Signor Grey… ” arriva alle spalle di Smith e si china su di lui, si ferma ed appoggia i palmi aperti delle mani sul tavolo, ai lati dell’uomo “ …arrivare a fare irruzione in casa della sorella… introdurti in casa dei suoi genitori… attentare alla sua vita, mettendo un ordigno sul suo jet… ” Kinect tenta di parlare dicendo “ Ma cosa… ” ma Clark lo interrompe bruscamente “ …e per finire questo… ti introduci nella casa della sua fidanzata! Per diana Smith… eri davvero furioso? ”.

All’arringa incalzante del Detective, Anastasia sussulta ed io mi volto verso stupito mio padre. Ma lui anticipa qualunque mia domanda, sussurrandomi semplicemente “ È tutta una tattica di depistaggio ”.

Carrick osserva l’operato del poliziotto con un soghigno.

Dall’altro lato del vetro a specchio, l’interrogatorio continua imperterrito, con Clark che incalza Smith affinché parli… ma l’uomo è come in stato catatonico. È immobile, con gli occhi spalancati e bianco cadaverico in volto. Quando il detective si raddrizza da dietro di lui e gli torna di fronte, sembra riprendersi quel tanto da dire Ma di che diavolo sta parlando? ”.

“ Ha abboccato… ” ci mormora papà, facendoci segno di guardare bene la faccia dell’ammanettato “ …adesso che ha perso quell’aria da saputello orgoglioso, lo può portare dove vuole lui ” sia io che Anastasia, annuiamo alla sua spiegazione.

Il detective è nuovamente seduto di fronte a Kinect… “ Quindi vorresti farmi credere di non sapere nulla degli altri episodi? Vorresti prendermi per il culo, Smith? ” adirato sbatte nuovamente il palmo sul tavolo, producendo un rumore sordo.

Il diretto interessato sobbalza contorcendo le mani ammanettate “ Giuro su Dio che non ne so nulla… ” esclama convinto delle sue parole “ …ammetto di essermi introdotto in quella casa questa notte per far… ” s’interrompe, improvvisamente nervoso, guadagnandosi un’occhiata da parte del poliziotto “ non importa cosa volessi fare, tanto sono stato fermato da quella put**** armata. Ma le altre accuse, col cavolo che me le prendo! ”.

“ Ancora? ” mormoro tra me e me… stringo maggiormente la presa intorno ad Anastasia e sospiro ‘ Trattieniti ’. Tra le mie braccia, Anastasia rabbrividisce… guardo nel riflesso e la trovo concentrata sull’uomo. Lo guarda con uno sguardo carico di rabbia “ Voglio sapere cosa intendeva farci! ”.  

“ Tesoro ” scuote con decisione la testa e gira un secondo il viso per dirmi “ Christian, ho bisogno di sapere tutto… mi serve conoscere ogni dettaglio. Devo sapere! ”. Dentro di me, inizia una dura lotta… c’è la parte, che capisce il suo bisogno di avere una visione completa dell’accaduto e la guarda fiero ed orgoglioso… e poi, c’è quell’altro lato, il lato opposto, che vuole solo prenderla e portarla via!

In seria difficoltà, giro leggermente la testa per guardare papà. Ed incontrando il suo sguardo, mi rendo conto che mi fissava già! Scorgendo nei miei occhi, la lotta interiore in atto, mi sorride comprensivo prima di annuire risoluto.

Sospiro e torno a guardare Anastasia. È ancora ferma sulla sua decisione… sorrido e le accarezzo una guancia “ Come vuoi Tesoro ” mormoro sconfitto. Poggia una mano sulla mia e mi restituisce la carezza “ Grazie Christian ” mi bacia a fior di labbra, per poi girarsi nel mio abbraccio e tornare a seguire l’interrogatorio.

Sospirando, seguo il suo esempio.

Clark si sporge verso Smith e ricomincia ad incalzarlo “ Bene… quindi non vuoi prenderti la colpa per dei reati che dici di non aver commesso! Ma hai appena ammesso, di esserti introdotto in casa della Signora Steele, e di aver avuto l’intenzione di fare loro del male… quindi, cosa mi dice questo Smith? Che se la Signora Steele, non fosse stata armata ed abbondantemente addestrata, tu cosa le avresti fatto? ” gli chiede, scandendo bene le sue parole.

Smith deglutisce e si muove freneticamente sulla sedia, facendo tintinnare le manette contro il tavolo “ Aspetti… addestrata? ”.

Il Detective, soghigna difronte allo sconcerto dell’uomo “ Sì Smith… addestrata! Questa volta ti sei imbattuto in un marines… ” volta con fare non curante il viso verso di noi, e fa un occhiolino rivolto al vetro “ …te la sei cercata bello e detto tra noi… ” - “ …secondo me, sei fortunato ad essere ancora vivo! ” dice tornando a rivolgere nuovamente la sua attenzione ad uno Smith pallido e boccheggiante.

Mio Dio… un soldato! ” geme abbassando la testa, fino a poggiarla sulle mani ammanettate al gancio “ Non avevo idea di chi fosse, altrimenti non sarei mai entrato in quella maledetta casa! Non sono mica uno stupido!! ” e poi continua mormorando a bassa voce, forse pensando di non essere sentito, facendo invece rimane perplessi tutti quanti “ Dio che stupido… mi sono fatto incastrare da quella stronza! ”.

Chi?

Anastasia si scosta dal mio abbraccio e si attacca praticamente al vetro “ C’è qualcuno dietro? Chi è? ” si domanda ad alta voce, dando voce ai pensieri collettivi.

Chi ti ha incastrato? È una persona che conosci? Se no, come ti ha avvicinato? ” alla raffica di domande del poliziotto, l’uomo rialza la faccia e guarda Clark terrorizzato.

Resta in silenzio per qualche minuto… poi stringe le labbra e scuote la testa “ Non posso… non posso ”.

Non puoi? ” lo incalza Clark, sporgendosi nuovamente verso di lui sul tavolo “ Guarda bello, che non mi affatto è difficile accusarti di tutti i reati che ho citata prima… e dall’effrazione con tentata aggressione, si aggiungerebbe l’accusa di tentato omicidio! ” continua spietato, cercando una reazione “ Vuoi rischiare di arrivare davanti ad un giudice con queste accuse, Smith? ”.

Ma non… ” ma non completa la frase, che il Detective lo interrompe “ Non hai, cosa? Non sei stato tu? Non me ne frega nulla… allora, sei pronto a parlare? ”.

Smith stringe gli occhi e china nuovamente il capo in avanti.

Non ricevendo altre risposte, il Detective sospira profondamente e si raddrizza. Dopo aver guardato ancora per un po’ il detenuto, si alza in piedi ed incomincia a raccogliere tutta la documentazione dalla superficie del tavolo. Quando ha fatto, si mette sottobraccio il fascicolo e si incammina lentamente verso l’uscita.

“ Perché se ne va? ” mormora contrariata Anastasia.

Mi scambio un’occhiata con Carrick e ricevendo in risposta un cenno tranquillo, mi avvicino alla mia donna. Le giungo alle spalle “ Tranquilla… fa tutto parte del piano del Detective! ” a dare manforte alle mie parole, ci pensa papà “ Aspetta e vedrai Anastasia ”.

E difatti Smith, sentendo il rumore della sedia e dei passi del poliziotto, si raddrizza ed esclama “ Aspetti! ”.

Clark si blocca a pochi passi dall’entrata e girando solo il capo, chiede “ Hai deciso di parlare quindi? ” il diretto interessato, si morde nuovamente il labbro ed annuisce esitante. Sospirando profondamente, poggio una mano sul braccio teso di Anastasia e guardo insieme a lei, il Detective tornare sui suoi passi e ripoggiata la cartella sulla superficie, si accomoda “ Bene Smith… sono tutto orecchi ”.

“ Però è davvero bravo ” commenta sottovoce mio padre.

Quando vedo Smith prendere un respiro profondo e sedersi dritto, mi preparo mentalmente a sentire quello che ha da confessare.

Guardando fisso negli occhi il suo interlocutore inizia a raccontare “ Ero alla fermata del bus intorno alle 10 del mattino, più o meno una settimana fa…

Da questa parte del vetro ci facciamo attenti… avverto il corpo di Anastasia diventare sempre più teso, come se fosse pronta a sfondare lo specchio e piombare su quell’essere. Le strofino le mani sulle braccia, dalle spalle contratte ai gomiti, nel tentativo di calmarla un po’.

“ Ehi ” le sussurro in un orecchio.

Piano piano, si rilassa ed appoggia la schiena sul mio torace… mentre la sento respirare profondamente, le dico dolcemente “ Sono qui con te Amore mio ” annuisce e torna a prestare attenzione alla scena difronte a noi.

Continuando a muovere le mani sulla sua pelle, la imito, pronto a scoprire la verità ‘ Ci siamo! ’.

Stavo per i fatti miei ad aspettare lì l’arrivo del bus, quando mi sono accorto di essere osservato. Mi sono voltato di scatto e proprio alle mie spalle, si è palesata una persona incappucciata… completamente coperta… sono riuscito a scorgere solo un ciuffo di capelli cascano ” s’interrompe un istante per prendere fiato e Clark gli domanda “ Saresti capace di dirmi qualcosa su questa persona? Per esempio, se si trattava di una donna, oppure di un uomo? Oppure la sua altezza? ”.

Questo scuote la testa e continua spedito “ No, non so dire se era un uomo oppure una donna… era tutto coperto… ” stringe le palpebre “ …so solo mi è sembrato esile, più o meno della mia altezza. Comunque, non mi ha fatto nessuna domanda… mi ha messo semplicemente un foglietto ripiegato tra le mani ed è scappato via ”.

Aggrotto le sopracciglia, sentendo lo stomaco contrarsi.

Volto brevemente lo sguardo su mio padre e vedo che anche lui, come me, ha il volto contratto. Non sono solo io allora… tutto quello che sta raccontando Smith, assomiglia tantissimo alle parole dell’uomo che ha aggredito Grace.

Stesso modo di avvicinare il complice e stesso modus operanti… sceglie la persona da assoldare e fa fare loro tutto il lavoro sporco!

‘ È davvero lei… maledetta Elena! ’ penso digrignando i denti.

Quando sono rimasto nuovamente solo, ho aperto il foglietto e l’ho letto. Non potevo credere ai miei occhi! Era spiegato nel dettaglio, tutto quello che avrei dovuto fare. Sembrava uno scherzo… era come se fosse stato un mio piano… calzava a pennello su di me, tanto era perfetto! ” scuote il capo con un’espressione strana in volto “ Stavo per buttare il biglietto, quando sono arrivato a leggere l’importo del compenso… roba da non credere! Era troppo allentante per rifiutare. Mi avrebbero pagato una montagna di bigliettoni, per fare un lavoro che avrei potuto fare anche gratis! ” esclama per poi aggiungere “ Dovevo rifiutare alla vista di quella minaccia… ” appoggia la fronte sulle mani ammanettate e sussurra “ …sapevo che c’era una fregatura! Cacchio… maledetto me! ”.

Clark sbatte un palmo sul tavolo, facendo sobbalzare Smith “ Che minaccia? ” non ricevendo risposta, percuote nuovamente la superficie adirato “ Parla Smith! ”.

L’uomo diventa ancora più pallido e si azzanna il labbro inferiore, fino a farlo sanguinare “ Non mi impietosisci, sappilo! ” punta il dito in direzione dell’uomo “ Ti sei introdotto in casa di una donna… con tutte le intenzioni di fare del male a lei ed al suo bambino… ” alle parole di Clark, Anastasia ha un sussulto violento “ …non avrai nessun riguardo da me… ” s’interrompe per scandire bene il continuo “ …e certamente non lo avrai da Mr. Grey. Quindi parla e dimmi tutto! ”.

‘ Bravo Clark! ’ soghigno interiormente, restando stoico al di fuori ‘ Ci puoi scommettere che pagherà per quello che ha fatto! ’ penso incontrando lo sguardo serio e risoluto di Carrick ‘ Sono più che certo, che se ne occuperà lui! ’.

Nel frattempo, Smith deglutisce rumorosamente ed annuisce debolmente Sul foglio c’era scritto che se avessi fallito o confessato… ” non serve che finisca la frase. Abbiamo compreso tutti cosa sarebbe accaduto “ …comunque, c’era un numero di telefono da contattare ed io l’ho fatto immediatamente… la voce che ha risposto era artefatta. Mi ha ripetuto tutto quello che era già scritto, ma aggiungendo dettagli più specifichi ”.

Quando non continua, il Detective sbatte rabbiosamente il palmo sul tavolo “ Non fermarti Smith! ”.

Dovevo entrare in casa e mettere in scena una rapina… ed è quello che ho fatto! Sapevo che la zona notte era al piano superiore, una volta lì… ” prende fiato per continuare e quello che esce dalla sua bocca, fa sussultare ed irrigidire me e Carrick “ …dovevo narcotizzare il bambino, per poterlo portare via… ” il corpo di Anastasia si tende “ Mio Dio ” mormora sconvolta portandosi le mani sulle labbra tremanti “ Il mio bambino ”.    

‘ Dannata Elena! ’ penso, stringendo così tanto i denti da farmi male. Mio padre si avvicina svelto  “ Va tutto bene Anastasia ” gli mormora teneramente per tranquillizzarla “ Marco è al sicuro adesso… cerca di mantenere il controllo ”.

Io lo guardo, ringraziandolo con gli occhi, mentre stringo il corpo tremante della mia compagna.

Intanto Smith, continua il suo macabro racconto “ …e quanto alla madre… beh, mi hanno dato il via libera. Potevo fare di lei, quello che più mi veniva al momento… ” non so onestamente, se sono stato io oppure Carrick, a gemere sconvolto… ma sono stato indubbiamente io a dire adirato e disgustato “ Bastardo, pezzo di merda! ”.

…ma quando mi sono trovato lì, non riuscivo a trovare il bambino. Una volta giunto all’ultima camera, mi sono preparato a mettere in atto il mio piano ma, non mi avevano avvertito che la donna era un marines! All’improvviso mi sono trovato una pistola puntata alla tempia e sono andato in panico ” a queste parole, stringo maggiormente Anastasia e la bacio sulla testa.

‘ Meno male che aveva quella pistola! ’ respiro a pieni polmoni il suo profumo per calmarmi.

Le sue mani, seguono il mio esempio e si abbarrica a me “ Non voglio pensare a cosa sarebbe potuto succedere ” la sua voce mi fa drizzare i peli del corpo “ Non ci pensare amore mio ” dico semplicemente contro i suoi capelli “ State bene entrambi… questo è l’importante! ”.

La domanda del Detective, ci fa volgere nuovamente l’attenzione dall’altra parte del vetro.

Come sarebbe stato pagato? E a quanto ammontava la ricompensa? ” gli chiede Clark incalzandolo per poi continuare “ Ha ancora quel numero di telefono? ”.

Smith, gli risponde ormai rassegnato al suo destino “ Mi avrebbero fatto un bonifico sul mio conto personale… e per quanto riguarda la cifra… beh, era 300 Mila Dollari ” sospira pesantemente continuando “ Mi sa proprio che mi sono giocato male la mia chance, eh? ”.

“ Ci puoi scommettere stronzo! Mi assicurerò che marcirai in prigione! ” esclamo fuori di me.  

 

 

Tenendo per mano Anastasia e seguito da mio padre, esco dalla stanza e raggiungiamo il Detective nel corridoio.

Ci nota immediatamente, venendoci incontro “ Signori Grey… ” saluta con cenno del capo me e papà “ …Signora Steele ” ad Anastasia, la saluta con un rispetto che mi fa gonfiare il petto dall’orgoglio.

“ Detective Clark ” rispondiamo simultaneamente tutti e tre, facendolo sorridere.

“ Mi complimento con lei Detective, per l’interrogatorio svolto! ” papà gli fa i complimenti, facendosi più vicino a lui “ Dovere Mr. Grey… è un vero onore poter ‘ difendere ’ una persona che ha servito il nostro paese! ”.

“ La ringrazio Detective ” dice Anastasia, lasciandomi andare per porgergli una mano “ Ho apprezzato veramente tanto la tenacia con cui ha affrontato la questione… ” Clark, le afferra prontamente la mano ed Anastasia continua “ …vederla lì dentro, ad affrontare diligentemente il suo dovere, mi rende ancora più fiera della grandezza del nostro paese! ”.

‘ Ecco spuntare il soldato che è in lei ’ penso fiero, guardando abbastanza divertito Clark arrossire imbarazzato. Seguo l’esempio di Carrick e della mia bellissima Anastasia, avvicinandomi a loro e non appena, separano le mani, gliela sostituisco con la mia “ Hanno assolutamente ragione Detective… non potevo sperare in un uomo migliore ad indagare su questa faccenda ”.

“ Mr. Grey… ” serra la presa attorno alle mie dita “ …mi creda, è stato davvero un piacere ”.

Stringo ancora un secondo la presa, trasmettendogli tutta la mia gratitudine, per poi lasciarlo andare e fare un passo indietro “ Adesso come procederà? ” domando nuovamente concentrato sul problema.

Clark recupera il suo fidato taccuino dalla tasca ed inizia a fare un bel reso conto “ Beh, Signori miei… ora sappiamo per certo che tutti questi spiacevoli avvenimenti, sono collegati fra loro ed hanno una fonte in comune. Appurato questo, adesso dobbiamo necessariamente scoprire l’identità del misterioso burattinaio che muove i fili nell’ombra ”.

‘ Devo trovare Elena prima che ci arrivino loro ’ rimugino, già proiettato verso quella direzione.

Anastasia mi affianca, prende la mia mano ed intreccia le nostre dita “ E come farete? ” domanda preoccupata. A risponderle è papà “ Beh Anastasia, dovranno fare delle indagini… sentire nuovamente Smith per cercare possibili particolari sfuggiti al primo interrogatorio ed infine, trovare i collegamenti giusti per giungere al vero colpevole… cose di questo genere, non è vero Detective? ”.

“ Precisamente Mr. Grey! ” dice chiudendo il taccuino “ Inizierò immediatamente le indaggini. Mi farò sentire per le ultime novità…” e porgendo una mano alla mia donna, che Anastasia prontamente afferra, continua “ …è stato un onore conoscerla… Tenente! ” si stringono con rispetto le mani “ Piacere mio Detective… ed ancora grazie per la sua professionalità ”.

Dopo di che saluta anche me e Carrick, aggiungendo rivolto alla mia persona “ Se dovesse notare qualcosa, non esiti a chiamarmi ” e così dicendo, si volta e sparisce dietro la porta dalla quale era uscito.

Sospiro e volto lo sguardo su Anastasia.

Anche se cerca di apparire calma e tranquilla, io so che non è così! Ha il volto ancora girato nella direzione in cui abbiamo perso di vista Clark… vuole farmi credere che sta bene, ma riesco a scorgere le sue vere emozioni, schermate dietro la sua maschera.

È scossa ed arrabbiata dalle rivelazioni di Smith!

Quelle parole.

Le intenzioni di quel farabutto.

Mio Dio… divento matto al solo pensiero di cosa poteva accadere!

Quella pazza, ha deciso di puntare alle due persone che amo di più…  voleva rapire Marco e far fare del male alla mia Anastasia! ‘ Oh Elena… questa volta l’hai combinata veramente grossa! ’ stringo i molari tra loro per contenere la rabbia.

“ Figliolo ” una mano sventolata davanti agli occhi e la voce di mio padre, mi risvegliano dai miei pensieri “ Vogliamo andare? ” scuoto la testa, ritrovandomi osservato da entrambi “ Si si… ” esclamo passandomi la mano libera fra i capelli “ …andiamo via da qui! ”.

 

 

Una volta fuori dalla centrale di polizia,  noto che è calato li buio. Alzo la manica per controllare l’orologio… ‘ Cavolo, siamo stati qui per 2 ore! ’ penso tra me e me, mentre raggiungiamo le macchine con papà.

Scendendo lo scalino del marciapiede per attraversare la strada, scorgo Jason e Ryan già pronti e vigili, intenti a perlustrare l’area circostante con lo sguardo.

Siamo quasi nelle loro vicinanze, quando giro lo sguardo sulla donna che mi cammina difianco… ha ancora calata sul volto, quella maschera di finta tranquillità… ed essendo rimasti un po’ più indietro rispetto a Carrick, le mormoro “ Amore, dimmi la verità… come stai? ”.

Alla mia domanda, volge l’attenzione su di me.

Cerca di sorride, ma la blocco “ Non hai bisogno di mentire con me… ” dico fermandomi a qualche metro dagli altri “ …puoi dirmi tutto ” . Il suo viso, perde poco a poco quella calma apparente e si riempie di rughette d’espressione, lasciando trasparire finalmente le sue vere emozioni.

Si morde con violenza il labbro inferiore, stringendolo con forza tra i denti… delicatamente ci poggio sopra un dito “ Ti farai male così ” le accarezzo le labbra ed attendo in silenzio la sua riposta.

Dopo qualche secondo, rilascia il povero labbro martoriato e mormora a bassa voce “ Non so come sentirmi Christian… ho paura, sono arrabbiata e furiosa! ” sospira profondamente, guardandomi terrorizzata “ Sentire quelle parole… ” ma non finisce di parlare perché rabbrividisce violentemente, facendomi accostare al suo corpo.

Le passo amorevolmente un braccio attorno alle spalle, portandola a poggiarsi con la fronte sul mio torace “ Lo so amore mio. Quando ha detto quello che aveva in programma di fare… Dio Anastasia, ho sentito una crescente rabbia invadermi il corpo ” le bacio il capo stringendomela contro “ Volevo andare dall’altra parte del vetro e mettergli le mani al collo! ”.

Arpiona il mio giubbotto con le dita, sprofondando ulteriormente contro di me “ Anche io quando ha spiegato cosa avrebbe fatto a Marco, volevo sfondare quello specchio e completare il lavoro di questa notte! ” sospira, parlando con voce ovattata per poi aggiungere esitante “ E vorrei averlo fatto! ” aspetta qualche secondo prima di domandarmi “ Credi sia sbagliato, Christian? ”.

Mi prendo un minuto per pensare…

‘ Smith voleva rapire Marco e fare del male ad Anastasia… cosa avrei fatto, se sarebbe riuscito a mettere in atto i suoi piani? ’.

Non mi serve pensare ad altro. La scosto delicatamente da me e le prendo il volto tra le mani, accarezzandole con amore le guance “ Normalmente sono contrario all’uso della violenza Anastasia… ” con vergogna, distoglie lo sguardo sfuggendo al mio. Mettendole un dito sotto il mento, la costringo ad incontrare nuovamente i miei occhi “ Ma… sono anche consapevole, che se fosse riuscito a farvi qualcosa… che Dio lo salvi, non so cosa gli avrei fatto! ”.

“ Quindi no Anastasia… capisco e comprendo perfettamente, il tuo pensiero di vendetta ” mi restituisce uno sguardo di gratitudine, facendomi specchiare nei suoi occhioni azzurri luccicanti “ Grazie ” mormora alzando una mano per accarezzarmi la guancia destra.

Sorridendole, mi distacco a fatica dal suo corpo caldo… ed all’improvviso, mi ricordo che c’era anche mio padre con noi! Alzo lo sguardo per cercarlo e lo scorgo subito… è fermo vicino alla sua macchina e ci guarda con tenerezza.

Incontrando il mio sguardo dispiaciuto, mi fa segno di stare tranquillo… così gli sorrido grato, tornando a rivolgere la mia attenzione su Anastasia.

Lei seguendo il mio movimento, vede papà ed arrossisce teneramente “ Dio… mi sono scordata della sua presenza! ” la sua affermazione ovvia, mi fa ridere un attimo “ Tranquilla amore… ” la prendo per mano per spronarla a raggiungerlo “ …non sei la sola! ”.

Alla mia battuta, sorride divertita anche lei.

Ma tempo un secondo e siamo nuovamente seri… quando siamo davvero a pochi passi di distanza da lui, mi torna in mente la faccenda di Hyde.

Mi fermo facendo voltare Anastasia verso di me “ Amore… ” inizio a dire preoccupato… “ Cosa Christian? ” mi chiede curiosa inclinando la testa, facendosi scivolare davanti agli occhi una ciocca ribelle.

Mentre la osservo aggiustarsi i capelli e risistemarli all’indietro, penso ansioso ‘ non voglio impensierirla di più, però… papà è un ottimo avvocato! ’.

Scuoto la testa, sotto il suo sguardo perplesso e mi decido a completare la frase “ …so che oggi è stata una giornata lunga ed estenuante… ” annuisce alle mie parole, dandomi ragione “ …e non vorrei in alcun modo riparlare di qualcosa che ti fa soffrire… ma credo… ”.

Deglutisco, sotto il suo sguardo attento e dolce allo stesso tempo. Mi afferra la mano e mi esorta a completare la frase… allora, prendo un bel respiro profondo e mi butto “ Credo che dovremmo parlare con mio padre della questione di Jack.! ” la sento trattenere il respiro e quindi mi affretto ad aggiungere “ Non voglio che stai male amore, anche perché come ti ho già detto, non permetterò che quell’essere ti porti via il bambino… ma parlarne con mio pad… ” m’interrompe posandomi un dito sulle labbra.

“ Christian, tesoro… ” mi sorride dolce, abbassando la mano “ …è vero, che ho davvero tanto da digerire ed elaborare… ma è anche vero che dai problemi non si scappa! ”.

Girandosi verso Carrick, mi riafferra la mano e mi spinge a camminare, eliminando la poca distanza che ci separa  da lui “ Andiamo su! ”.

 

***

 

Sono oramai le undici di sera… mi passo una mano tra i capelli e ripenso a questa giornata incredibile.

Quando abbiamo raggiunto papà, ho esortato Anastasia a parlare lei… e dopo aver respirato profondamente, ha iniziato a spiegare nel dettaglio tutta la situazione con l’ex marito. Dall’inizio alla fine, non tralasciando nulla… aggiungendo anche quello che ha combinato alla SIP!

Man mano che sentiva tutta la storia, ho visto l’espressione di Carrick passare dallo stupito, allo scandalizzato! La prima cosa che ha detto è stata < Trovo assurdo che uno studio legale rispettabile come quello, abbia accettato un incarico perso in partenza come questo! >.

Al sentire la frase di mio padre, ho potuto vedere Anastasia tirare un sospiro di sollievo… e quando, con più speranza nello sguardo e nella voce, ha chiesto se secondo lui sarebbe andato tutto bene, papà con uno slancio l’abbracciata e le ha detto < Anastasia, il tuo piccolino non andrà da nessuna parte, te lo garantisco io! > per poi aggiungere fiero < Lascia fare a me! >.

Vedere la speranza, rifiorire negli occhi di Anastasia, è stato un veramente un dono!

Non avevo dubbi che Carrick avrebbe saputo rassicurarla e darle quella speranza, che le serviva per affrontare al meglio la situazione.

Sospiro stiracchiando la schiena… sono seduto allo sgabello della mia cucina ed attendo il ritorno di Anastasia… è andata a controllare il bambino. Poggiando un gomito sul ripiano difronte a me, ragiono sulle prossime mosse da fare.

La priorità, è trovare Elena ed impedirle di fare ancora del male alla mia famiglia! E poi…

Mamma mia!

Devo trovare il modo, per far venire a vivere con me i miei amori… ‘ Desidero ardentemente condividere le mie giornate con loro! ’

Scoraggiato, mi appoggio interamente alla penisola e penso ‘ Anastasia è una donna molto indipendente ed orgogliosa! ’ rimugino, già immaginandomela rifiutare la mia proposta ‘ Devo escogitare un piano… forse, facendole portare poco alla volta un po’ di roba da me, potrebbe arrivare da sola alla conclusione, che non è male dividere nuovamente una casa con un uomo! ’

Devo fare in modo che accada… avere Marco al piano di sopra che dorme nel suo lettino ed Anastasia in giro per casa, è sogno a cui non sono pronto a rinunciare!

Assolutamente!

“ Ehi… ” un dolce sussurro nell’orecchio, mi fa sussultare così vistosamente che la mia amorevole ‘ disturbatrice ’ scoppia a ridere.

Fa il giro della penisola, per essermi difianco ed al mio sguardo scioccato, ride ancora più forte “ O-dd-io ” sghignazza tenendosi la pancia “ Dov-resti ve-der-e la tua f-acc-ia ”.

Incrocio le braccia al petto, continuando a tenere su un’espressione corrugata… anche se dentro di me, sono contento di vederla spensierata. Quando siamo tornati a casa mia, ci hanno accolto i miei fratelli e cognati, insieme al piccolino.

Non appena Marco ha visto la sua mamma, si è lanciato tra le sue braccia spalancate urlando felice… Anastasia dal canto suo, si è inginocchiata all’istante accogliendo il corpicino del figlio. Sono rimasti stretti l’uno all’altra per alcuni minuti, completamente isolati da tutto e tutti!

Erano davvero una visione!

“ Daiiii… Christian… ” la voce divertita della mia donna, mi riscuote dal ricordo di poche ore fa e mi spinge involontariamente a sorridere sotto i baffi… mi scuote leggermente per una spalla, cercando di farmi allentare la stretta delle braccia.

“ Christiannnnn ”.

Aspetto qualche altro secondo prima di acciuffarla, cogliendola alla sprovvista “ Presa! ” esclamo facendola sbilanciare e cadere tra le mie braccia. Si aggrappa a me, finendomi seduta in braccio “ Imbroglione ” dice con tono offeso, per poi abbracciarmi stretta e poggiarsi interamente contro il mio petto, infilando la faccia tra il mio collo e la spalla.

“ Scusami ” mormoro baciandole la pelle scoperta “ …non ho resistito! ” maliziosa, rialza il viso per guardarmi.

Avvicina i nostri volti “ Mhmmm ” sospira languidamente, strofinando il naso contro il mio “ Sei perdonato… ma solo se mi baci ” sussurra raggiante. L’accontento volentieri, coprendo per intero le sue labbra di pesca.

Il bacio parte lento… fatto da teneri sfioramenti e morsetti giocosi.

Quando poi la punta della sua lingua, mi sfiora l’angolo esterno della bocca, intensifico il contatto fondendo le nostre entità. Ci divoriamo l’un l’altro con crescente passione… mordendo e lambendo con voraracità. Godendomi appieno questo momento di tranquillità, mi abbandono interamente a lei, offrendole tutto quello che sono in questo bacio.

Le dita di Anastasia salgono tra i miei capelli, afferrandoli con veemenza, facendomi gemere voglioso. Seguo il suo esempio e le arpiono alcune ciocche, facendola sospirare di piacere.

Lentamente separiamo le nostre bocche… i suoi occhi mi parlano, promettendomi altro piacere. Cosa posso aver fatto di buono nella vita, per meritarmi una fortuna simile? Sospiro felice, poggiando ad occhi chiusi la fronte contro la sua “ Mhmm ” mormora soddisfatta, prima di aggiungere con tono malizioso “ Vogliamo proseguire di sopra? ”.

Alzo le palpebre e mi specchio in due laghi luminosi… sorridendo mi allontano, ma solo per poterla baciare nuovamente “ Sai che non ti posso rifiutare nulla ” biascico già con la mente al piano di sopra.

Mi sorride compiaciuta “ Effettivamente, ne sono consapevole… ” mi prende per mano, esortandomi a seguirla “ …e mi piace da morire! ”.

Ridendo la seguo… e mentre saliamo le scale abbracciati, mi stringe un fianco “ Domani mattina vorresti venire con me ad incontrare mio padre? ”.

Alla sua domanda, mi fermo sull’ultimo scalino e mi volto per guardarla “ Vuoi davvero che venga con te? ” le chiedo felice ed allo stesso tempo terrorizzato… dopo tutto, suo padre era un marines come lei!

Mi restituisce uno sguardo sbalordito dalla mia domanda e mi risponde semplicemente “ Ma certo Amore! ”.

‘ Che codardo che sei Grey! Vergognati di te stesso! ’ mi dico, prima di riacquisire un po’ di amor proprio “ Vengo volentieri Tesoro ” ed il sorriso smagliante che ricevo come risposta, mi fa maledire per la mia codardia.

Riprendiamo a camminare… giunti davanti alla camera da letto, mi coglie un’illuminazione. Se domani dobbiamo incontrare suo padre, avrà bisogno di altri vestiti! Posso sfruttare a mio vantaggio la cosa…

Mi schiarisco la gola, facendola girare e dico con fare non curante, mentre apro la porta che ci separa dal letto “ Avrai necessità di un paio di cambi… dico bene? ”.

“ Mhmm… hai ragione ” sussurra, avvicinandosi languidamente a me “ Posso andare un attimo a casa mia domani ” fa per baciarmi, ma mi faccio lentamente indietro “ Perché invece, non ci andiamo insieme e prepariamo un po’ di roba da tenere qua? Così, quando vi fermate da me sarebbe molto più comodo! ”.

S’immobilizza, guardandomi stupita e sorpresa “ Vorresti davvero che lo facessi? ” mi domanda studiando la mia espressione “ Effettivamente, sarebbe molto comodo… ma non so se… ” le poggio un dito sulle labbra ancora gonfie dai miei baci e le sussurro “ Non pensare al dopo… pensa a come faciliterebbe le cose… ” e non aspettando una sua risposta, la coinvolgo in un bacio carico di tutta la voglia che ho di lei.

Quando sento che si è lasciata andare, la sospingo delicatamente verso il materasso.

La faccio stendere supina, salendole a cavalcioni sopra “ Christian… ” geme muovendo il bacino per farlo scontrare con il mio. Scivolo verso il basso e con le mani, le immobilizzo le anche, ordinandole dolcemente “ Ferma ”.

Annuisce sorridente, aspettando la mia prossima mossa.

‘ Mi sa che i miei piani, dovranno essere rimandati a domani! ’ soghigno, sfilando i pantaloni alla mia dolce Anastasia “ Ed ora… ” e mi tuffo su di lei.  

  
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