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Autore: MissARose    20/04/2021    3 recensioni
Charlotte Roselei, comandante della Rosa Blu, apparentemente fredda e indifferente agli uomini, è innamorata da anni di Yami Sukehiro, comandante del Toro Nero, un rozzo ragazzone che non riesce ad aprire gli occhi o, forse, fa finta di non notare i sentimenti di lei per lui in attesa che Charlotte trovi il coraggio di confessarsi. Riuscirà Charlotte con l'aiuto della sua squadra ad aprire il suo cuore ritirando le spine? O sarà Yami a non resistere all'attrazione per la ragazza e farsi avanti mettendo via le battutine?
La storia è ambientata in un periodo di pace nel regno di Clover. Non sono presenti spoiler. Buona lettura
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Yami Sukehiro
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3. Verità 


Una volta raggiunto il Dungeon, scoprirono che esso si trovava in un punto piuttosto scomodo, ma non si arresero e si addentrarono nel luogo inesplorato.
Charlotte si portò una mano di fronte alle labbra e tossì a causa della polvere presente. Era molto buio e mal messo ma probabilmente, grazie a questa sua particolarità, era ricco di tesori e premi. Yami avanzò cauto a pari passo con la Roselei visto il pavimento pieno di buche.

“Dividiamoci. Faremo prima, non voglio stare per molto qui dentro” borbottò la Rosa Blu dato che la polvere la stava disturbando insieme al freddo presente in quel labirinto deserto.
Il toro la guardò interdetto per qualche istante, ma fu scosso dal brusco “Che c’è?” da parte della ragazza che si era sentita troppo osservata.

“Niente, fai attenzione Regina di Spine… se ci dividiamo, potrei non salvarti nuovamente la vita” disse guardandosi attorno.

“Tsk… continui a rinfacciarmi il fatto che tu mi abbia salvato, fai ribrezzo” fece una smorfia e si incamminò verso il sentiero più largo.

Yami la guardò da dietro e si morse il labbro. Scosse la testa e caricò la spada sulla spalla addentrandosi nell’altra via disponibile. Calciò volontariamente una piccola pietra che fece scattare feroci trappole a vuoto. Fece un ghigno e continuò il suo cammino, curioso di scovare qualcosa l’avrebbe aiutato a superare i suoi limiti o almeno quelli dei suoi sottoposti.

 Grazie ad un incantesimo presente nel suo grimorio, Charlotte era riuscita ad esplorare gran parte del suo sentiero.

Trappole mediocri e visibili, vie strette e scomode, bestie di basso livello… potrebbero comunque imparare qualcosa.

Stava per svoltare quando notò una fioca luce provenire da un vicolo cieco. Ne venne immediatamente attratta e si avvicinò inconsciamente. Scoprì che la luce emanata proveniva da un piccolo ornamento simile ad un bracciale, circondato da una mana scuro. Allungò le dita sfiorandolo e prese una scossa risvegliandosi dallo stato di trans in cui era caduta.
Scosse la testa e si guardò intorno.
Meglio tornare indietro, qui non c’è niente e non voglio che lui venga a cercarmi perché pensa che sono in pericolo… farei una figuraccia. Lui… il mio lui, così muscoloso, attraente, caldo… che mi prende? Lucida Roselei, rimani lucida

Si incamminò a passo svelto e raggiunse lo stesso punto di prima trovando Sukehiro seduto a terra, con lo sguardo incatenato sulle proprie mani e la solita sigaretta tra le labbra. Come sentì i passi, sollevò lo sguardo sulla bionda.

Sono felice che non si sia fatto nulla… Pensò, sollevata nel vederlo tranquillo e privo di ferite.

“Sono felice che tu non ti sia fatto niente” disse con naturalezza.

“Eh?” domandò Yami alzandosi. “Che hai detto?” la guardò confuso pensando di aver sentito male.

“Eh?” ripeté Charlotte per poi spalancare gli occhi sconvolta.

L’ho detto ad alta voce? Che figuraccia!

La bionda arrossì e si coprì il volto “L’ho detto ad alta voce? Che brutta figura che ho fatto, davanti a te poi!” fece una risata nervosa e impallidì non riuscendo dare freno alla lingua “In realtà lo penso spesso, ma non lo dico mai perché mi vergogno. Mi rende felice sapere che stai bene” gesticolò. Charlotte arrossì come un pomodoro e guardò ad occhi spalancati Yami che aveva fatto cadere la sigaretta dalle labbra stupito.

“Stai bene?” domandò il ragazzone facendo qualche passo verso di lei. “Hai preso una brutta botta mi sa” mormorò osservandola.

“Non ti avvicinare Signor Muscoli Attraenti” mise la mano tesa di fronte al ragazzo, ma poi si accorse delle parole dette e si coprì la bocca sentendo le labbra bruciare subito dopo.

Ma che mi prende? Non riesco a smettere! Devo rimediare, sto dicendo cose troppo… troppo esplicite! E mi brucia la bocca se provo a stare zitta o a coprirmela.

“Sicura di essere Charlotte Roselei?” domandò leggermente divertito Yami, anche se stava veramente prendendo in considerazione il fatto che la biondina avesse sbattuto la testa.

No! Non sto bene! Sto dicendo cose che mai avrei voluto dirti… e poi non voglio essere Charlotte Roselei, ma Charlotte Sukehiro-… Cosa sto pensando? Sono ufficialmente impazzita!

Charlotte lo guardò terrorizzata “No! Non sto bene!” Zitta, stai zitta! “Sto…Sto dicendo cose che…” la ragazza si voltò e cercò di chiudersi la bocca in tutti i modi respirando in maniera affannata per lo sforzo“Sto dicendo cose che mai…”

Yami ascoltava attentamente la ragazza non capendo il suo comportamento e le sue parole. Fu distratto da un rumore sinistro proveniente dal punto più alto del dungeon e decise di raggiungerlo con un balzo. “Rimani qui, torno subito” disse in volo lanciando un’occhiata alla ragazza di spalle che continuava a balbettare.

La Rosa Blu non si accorse della sparizione di Yami, occupata a serrare le proprie labbra. “Stodicendocosechemaiavreivolutodirti!” disse tutto d’un fiato non riuscendo a resistere. “E voglio diventare Charlotte Sukehiro!” sbottò con le labbra in fiamme.
Disperata, si coprì il volto con le mani in attesa di sentire la grassa risata del ragazzone, ma nulla di tutto ciò avvenne. Aggrottò le sopracciglia e si girò completamente non trovando il Toro Nero.
È andato via? Dovrei andare a cercarlo? Forse mi ha sentita… ed è scappato? gli ho praticamente detto che voglio sposarlo... Stai calma, mantieni la calma…

Dopo qualche minuto, la Rosa Blu si dette una calmata e cercò fare il resoconto della situazione. In qualche modo era forzata a dire la verità e aveva detto non poche cose, doveva al più presto trovare una scusa alle parole pronunciate precedentemente al ragazzone. Sbuffò posando la schiena al muro e incrociò le braccia al petto, non capendo come tutto ciò si era venuto a creare e dove fosse finito il moro.

Forse è l’aria presente in questo luogo… ma ciò avrebbe influenzato anche Yami. Avrò toccato qualcosa… Dov’è andato? Tra poco inizio a cercarlo, non vorrei svoltare e intento a svuotarsi come al solito… anche se l’espressione che fa ogni volta è estremamente bella-

I suoi pensieri furono interrotti da un tonfo. Yami era saltato dall’alto ed atterrato a qualche metro da lei. Charlotte lo guardò muta, con il timore di dire altro. Aveva deciso che non avrebbe iniziato a parlare per nessun motivo.

“Regina di Spine, guarda cosa ho trovato…” sollevo il braccio mostrandole un braccialetto che teneva in mano. Lo stesso oggetto che aveva trovato lei prima “Stavo inseguendo un mostriciattolo del cazzo ma ho trovato solo questo… emana una strana aura” Disse osservando il bracciale mentre rinfoderava la katana scura. Yami spostò lo sguardo su di lei “se tieni le braccia incrociate sotto al petto, impazzisco.” Borbottò il ragazzone osservandole il seno. Spalancò gli occhi quando capì di averlo detto a voce alta.

Charlotte lo guardò confusa, ma non parlò dato che avrebbe rischiato di fare un’intera confessione d’amore. Sciolse le braccia e gli dette le spalle.

Che intende? Non gli piace? Si incamminò verso la strada per l'uscita prendendo le distanze dal ragazzone. Voleva uscire subito da quel dungeon che rischiava di farle confessare un amore nascosto per anni.

Yami portò la mano alla nuca. “Aspetta, non volevo dir-… mi fa piacere, è una cosa più che positiva, le tue grandi tett-” serrò le labbra irrigidendosi. Le sentì bruciare ma non osò fiatare, mentre la figura di Charlotte si faceva sempre più lontana. È disgustata dalle mie parole. Non sarebbe la prima volta…ma perché ho detto quella cosa ad alta voce.

Il moro osservò in maniera distratta il bracciale e comprese immediatamente. “Ha un incantesimo addosso... il mostriciattolo di prima... appartiene a lui...Mh l’effetto non dovrebbe durare per più di due ore” mormorò tra sé e sé.
Devo starle lontano o potrei fare altri danni.

Charlotte avanzava a passo veloce con il cuore a mille e il desiderio di non essere raggiunta dal ragazzo. Se avesse scoperto tutto, non sarebbe andata bene e avrebbe passato immediatamente il titolo di Comandante alla sua sottoposta migliore pur di non vedere più Yami, dopo la figura che avrebbe fatto.

Sarebbe terribile, l’unica cosa che mi è possibile, verrebbe eliminata… Non voglio! Devo solo stare attenta.

Si mordicchiò il labbro inferiore e calpestò il pavimento decisa. Peccato che la distrazione avuta, fece crollare il terreno sotto i piedi, creando un buco nel territorio fragile. Charlotte creò in tempo una base curva di radici spinose nella quale cadde, evitandole una caduta maggiore nel vuoto. 

Yami sentì il rumore e corse in suo aiuto buttandosi nel buco formatosi nel pavimento senza pensarci due volte.
A distanza di pochi metri Charlotte era intenta a risalire grazie al suo incantesimo e si ritrovò il corpo di Yami addosso. A primo impatto non capì, poi realizzò la vicinanza e la posizione dei due e non potè che arrossire drasticamente e distogliere lo sguardo dal volto di Yami distante solo qualche centimetro.

Charlotte era praticamente distesa sulla culla di radici, creata da lei in precedenza, ai lati della testa aveva le mani del moro con le quali si reggeva, impedendo al ragazzone di sovrastarla completamente con quel corpo così grande e muscoloso. Il Toro Nero fece un sospiro evitando di muoversi da quella posizione con una gamba tra quelle di Charlotte e l’altra piegata lungo la gamba della bionda.

“Pensavo di doverti nuovamente salvare” mormorò Yami con il tono di voce caldo. “Non che mi dispiaccia, sia chiaro” si lasciò sfuggire probabilmente a causa di quell'incantesimo maledetto.

“Y-Yami… spostati” balbettò la ragazza paonazza completamente stravolta da quella vicinanza e da quel contatto “è troppo...” sussurrò con le guance rosse tornando a guardare il ragazzo.

Yami fece scivolare lo sguardo rovente sul corpo sotto di lui, accarezzando con gli occhi la scollatura della ragazza, ma si ridestò dai suoi pensieri “Come faccio? È piccolo, non posso spostarmi” disse non volendosi spostare “e siamo bloccati in aria, ha smesso di muoversi questo coso… Non che mi dispiaccia stare così sopra di te” mormorò in aggiunta piantando gli occhi nei suoi “Hai dei bellissimi occhi Charlotte” sussurrò tanto preso dalle due gemme della ragazza.

La Rosa Blu non smise di essere imbarazzata e fece un profondo sospiro senza far caso alle parole del ragazzo, troppo occupata a pensare ai punti dove erano in contatto. Sembravano bruciare.

Ho il cervello scollegato… non riesco a ragionare o a continuare l’incantesimo… Non ho il controllo del mana e potremmo cadere da un moment- Che labbra… sembrano morbidissime… No, Charlotte Roselei, rimani concentrata… calma, stai calma.

Deglutì rumorosamente e portò gli occhi su quelli del ragazzo, trovandolo intento a guardarla. Le parve di perdersi completamente in quello sguardo intenso “Yami” mormorò il suo nome assaporandolo tutto come mai aveva fatto di fronte a lui. Il moro sembrò avere un fremito nel sentire il suo nome pronunciato in quel modo. 

Voleva urlagli di spostarsi, che un rozzo straniero come lui non aveva nemmeno il diritto di respirare la sua stessa aria o almeno la maschera che si era costruita negli anni avrebbe voluto urlarlo. A lei, alla Charlotte sensibile, timida e innamorata, sarebbe bastato sfiorare con le dita la guancia del suo amato e azzardarsi a sfiorare con le labbra la sua pelle. Prese un respiro, ricordandosi di farlo e fu investita dal suo profumo selvatico e attraente, sapeva di terra e tabacco.

“Charlotte” mormorò Yami guardandole le labbra. E come una falena attratta dalla luce, piegò leggermente la testa avvicinandosi di più alla ragazza. Si bagnò il labbro inferiore con la lingua man mano che si avvicinava a quelle labbra carnose e rosee.

Charlotte parve non comprendere le intenzioni del ragazzo “che stai… c-che stai facendo? che fai?” domandò la bionda muovendo le mani per allontanarlo, ma furono prontamente bloccate dalla salda presa di Yami che gliele portò sulla testa e si avvicinò di nuovo sfiorandole le labbra con le proprie.

“Voglio baciarti” sussurrò il ragazzone.



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Salve a chi è arrivato qui e ha letto!
Scusate l'assenza, sto avendo un brutto periodo, ma per fortuna la voglia di scrivere non mi è mancata quindi eccomi qui con un nuovo capitolo.
Spero vivamente che vi piaccia! Fatemi sapere se volete, le recensioni mi incoraggiano tantissimo. 
voglio dare al 100% ad una delle mie coppie preferite, che se non si sviluppa, potrei impazzire. 
Yami vuole baciare Charlotte! E Charlotte? Vorrà baciarlo? Avrà il coraggio? Lo scopriremo nel prossimo capitolo ihihih. 
   
 
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