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Autore: PadParadSchia    20/04/2021    1 recensioni
Midorya Izuku Hero Number One del Giappone ha una brillante carriera a Tokyo e la sua vita sembra andare a gonfie vele finché un incidente lo trasforma in una donna. Come riuscirà a risolvere questo inconveniente?
|Katsufem!Deku| Adult Character | Angst ma altrettanto demenziale!|
Genere: Angst, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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NDA: Scusate per il ritardo dell'uscita di questo capitolo, ma tra gli esami e tesi, negli ultimi giorni ho avuto davvero poco tempo! spero di farmi perdonare! vi lascio al capito. Enjoy!
 
Capitolo 7 

 
Una luce gialla e accecante la colpì come un fulmine sul viso. Izuku strizzò gli occhi infastidita e subito si coprì con le lenzuola leggere del letto. Ispirò un odore non familiare, pian piano il suo cervello le fece tornare i ricordi della sera prima: il locale, la scoperta su Katsuki, Shinso.

Tutto le risalì come un conato di vomito, effettivamente scattò in piedi e capitolò per tutta la stanza alla ricerca del WC per rigettare.

Si sciacquo la bocca con l’acqua del rubinetto più volte ma il sapore acido e bollente del vomito non andò via del tutto. Sentì un leggero bussare.

-Tutto bene?- era la voce di Shinso.

Izuku fece l’ennesimo gargarismo, poco elegante per una ragazza minuta come lei.

-S-si tutto bene, è solo il dopo sbornia…- aveva la voce arrochita dalla serata.

-Allora ho qui il rimedio giusto.-

Izuku fu colpito dall’onore penetrate del caffè che fuoriusciva dalla tazza fumante che Shinso le stava passando. Con titubanza la prese, aveva dei gattini viola sopra, la trovò davvero da… Shinso.

Bevve un sorso piano, la gola le faceva ancora male, e doveva ammettere che il sapore era ancora più buono. Izuku subito ne bevve tre o quattro sorsi di fila quasi come una drogata in astinenza.

-È una miscela speciale, costa una fortuna, ma ehi! viene direttamente dall’Italia vale tutti i soldi spesi!-

Izuku annuì mentre fece calare l’ultimo sorso. Non aveva mai bevuto niente di più delizioso, e stava già facendo effetto: la testa non le martellava più come prima e la stanchezza e la spossatezza stavano diminuendo pian piano. Davvero miracoloso!
-Grazie, Hitoshi-

-Figurati! Se ne vuoi un’altra non fare complimenti-


-No intendo.. per ieri sera, sai… la storia del locale eccetera-

Dopo l’incontro sorprendete di ieri sera con Shinso, il ragazzo aveva insistito di ospitarla nel suo appartamento. Aveva visto il viso sconvolto di Izuku e non voleva lasciarla da sola, la ragazza non diede grandi spiegazioni.

A causa della sbornia l’unica cosa che riusciva a dire era “Kacchan” come un mantra, quasi a pregare che il biondo comparisse all’improvviso. Midorya non lo ammetterà mai, neanche sotto tortura, ma più volte aveva sperato che la chioma violacea di Shinso si trasformassero in morbidi capelli color paglia.

Dio stava diventando un imbarazzante ammasso di ormoni…

-Figurati, non lascerei mai un amico in difficolta- diede un’occhiata veloce a Midorya mentre lei gli passava la tazza.
-Cioè un’amica! Scusa, anch’io sbaglio a volte!- le guance di Shinso si arrossirono leggermente.

Izuku sorrise dolce -Sono abituata oramai!- Entrambi scoppiarono a ridere.

Più tardi erano entrambi nel salotto-cucina di Hitoshi, era molto piccola ma si stava perfettamente in due, il ragazzo stava preparando qualcosa di più sostanzioso di un caffè per colazione, intanto Midorya aveva ritrovato il telefono tempestato di chiamate senza risposta.

Erano quasi tutte di Uraraka, alcune di Mina e tanti messaggi preoccupati delle amiche.

Effettivamente se ne era andata senza dare spiegazioni, e Tokyo non è una città sicura per una ragazza, soprattutto di notte. Izuku non è di certo una sprovveduta, in fondo aveva un addestramento da Pro Hero, ma non si è mai sicuri abbastanza.

Scrisse un messaggio veloce ad Uraraka, si scusò con lei per averla fatta preoccupare e che era perfettamente al sicuro. Non aveva voglia di chiamarla, il sentire la sua voce la intimoriva.
 

Dopo la colazione, uova e toast, andarono dritti in ufficio. Izuku aveva ancora la stanchezza a pesale ma lavorare la distraeva dalla “questione Katsuki”. Era preoccupata da morire? Sì. Voleva sapere dove fosse il biondo? Sì. Era arrabbiata? Puoi scommetterci se era arrabbiata!

Insomma, era fuori dal giro da poco più di qualche settimana e subito aveva perso il controllo di quello che stava succedendo, e il fatto che Katsuki e i suoi colleghi non avessero fatto cenno di una missione importante sotto copertura la faceva davvero andare fuori di testa.

In ufficio insieme a Shinso, che ancora la stava aiutando con le sue mansioni, scriveva gli ultimi rapporti picchiando fortemente sui tasti del computer, sembrava che volesse disintegrarlo.

Passarono poche ore e furono chiamati per un’emergenza sul campo. Finalmente un po' di azione! La ragazza si preparò al volo, aveva un nuovo costume che si adattava meglio alle nuove forme, non dissimile dal vecchio come design.

In pochi minuti erano già sulla scena del crimine, secondo le informazioni della polizia c’era un allarme bomba, si trovava nei magazzini di una scuola media poco distante dalle maggiori vie della città.

Quando Izuku e la sua squadra, Uraraka, Iida e Shinso principalmente, arrivarono la scuola era già stata evacuata e i ragazzi allontanati. L’edificio era completamente circondato da squadre speciali di Heroes.

A Midorya tremava ogni parte del suo nuovo corpo per l’emozione. Sembravano secoli dall’ultima volta che interveniva in una missione, e francamente una parte di sé era convinta che mai più avrebbe potuto rivivere una cosa del genere.

Si guardò attorno per valutare la situazione: a quanto pare un gruppo terroristico stava progettando da tempo un attacco, la scuola era l’obbiettivo, ma per fortuna una soffiata era riuscita a evitare la catastrofe e tutte le forze erano intervenute in tempo.

Nessuno era ancora entrato nelle stanze dove probabilmente la bomba si trovava, le possibilità che i terroristi fossero ancora lì erano alte e tutti sapevano che erano armati di pistole e Quirk.

Elaborarono un piano veloce: sarebbe entrati in pochi, per non spaventare i terroristi, gli avrebbero individuati e arrestati e successivamente un’altra squadra sarebbe intervenuta per disinnescare la bomba. Più facile a dirsi che a farsi disse Izuku.

Si calarono dentro una piccola finestra nascosta nel resto del cortile della scuola, erano lei, Uraraka e Shinso, fondamentali per evitare un qualsiasi incidente. Soprattutto Hitoshi, che con il suo Quirk avrebbe potuto “convincere” i terroristi ad arrendersi.

Poco dopo essere entrati furono costretti a separarsi, Uraraka aveva il compito di trovare la bomba e avvertire gli altri due compagni, Shinso e Izuku scaglionarono l’area, non avevano trovato tracce dei terroristi. l’edificio sembrava completamente deserto…

Passarono i minuti che per la tensione del momento sembravano ore, dei terroristi ancora niente e Uraraka aveva appena trovato l’ubicazione della bomba. Si trovava poco sotto un locale di caldaie ed era collegata con l’impianto elettrico della scuola.

Disinnescarla sarebbe stato difficile. Midorya e Hitoshi stavano giusto per andare verso la sua posizione ma improvvisamente la ragazza si accorse di essere rimasta sola.

-H-Hitoshi?- si guardò attorno ma vedeva solo il lungo corridoio buio del seminterrato.

Prese la ricetrasmittente al volo per avvertire Uraraka del pericolo ma improvvisamente qualcosa le sboccò le mani. Provò a divincolarsi in preda all’istinto da eroe, ma chiunque la stesse tenendo era forte…

Dopo l’ennesimo tentativo di liberarsi, un sacco le copri la testa e l’ombra che la prese così all’improvviso la fece scomparire dal corridoio buio.
   
 
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