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Autore: daphne 92    23/04/2021    0 recensioni
Può la tua vita cambiare in un giorno? Possono le tue certezze essere sgretolate da due semplici parole? SI! è quello che è successo ad Harry quando ha letto due semplici parole "Alexander Malfoy"
{Questa storia è la versione riveduta e corretta della "Famiglia Malfoy"}
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy, Lucius/Narcissa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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-Come stai?- chiese Alex senza fiato sdraiandosi accanto ad Astoria.
-Benissimo- disse Astoria sorridendo felice.
-è stato tutto come te lo aspettavi?- chiese Alex poggiando le labbra sul collo di Astoria.
-Anche meglio- disse Astoria ridendo imbarazzata.
-Bene, volevo che per te fosse speciale- disse Alex prima di alzarsi dal letto per andare in bagno.
-Lo è stato. Ti amo- sussurrò Astoria felice quando la porta del bagno si chiuse.
-Astoria! Abbiamo un problemino!- disse Alexander allarmato del bagno.
-Non succede praticamente mai! Perchè proprio a me! La mia prima volta!- disse Astoria disperata quando Alex uscì dal bagno dopo essersi lavato la mani.
-Calmati, può capitare, non mi era mai capitato ma può capitare, poi quante sono le possibilità che tu sia rimasta...beh lo sai.- disse Alex guardando la pancia di Astoria.
-Sesso tra due purosangue? Nel mondo magico le probabilità sono alte!- disse Astoria piangendo disperata.
-Speriamo che ti stia sbagliando, c'è una guerra in corso e noi due ci siamo in mezzo, non è il momento di crescere un bambino- disse Alexander stressato, aveva fatto un favore ad un amica, non aveva assolutamente calcolato tutto ciò.
-Non puoi chiedermi di...lo sai!- disse Astoria non riuscendo a finire la frase, non poteva buttare via qualcosa che avevano creato, anche se per sbaglio, era suo, era loro e lei ci teneva.
-Astoria sei una bambina, non si cresce un figlio con niente, va protetto, amato, accudito. Io non lo voglio, non ora, non così e da te- disse Alex deciso a chiudere la questione, non era nato per fare il padre, non voleva una vita per suo figlio come era stata la sua.
-Lui se c'è cresce dentro di me, non puoi chiedermi di non amarlo- disse Astoria portandosi dolcemente una mano sulla pancia piatta.
-Liberati di lui, io ti starò accanto ma non posso essere padre, non ora e credo mai- disse Alex deciso a non parlarne più.
-Perchè hai paura di affezionarti a lui? Di perderlo come hai perso sempre tutti? Lui non puoi perderlo se non lo decidi tu, è un piccolo essere umano che ti amerà sempre, sinceramente credo che non potrebbe avere un padre migliore perchè tu conosci la sofferenza e lo proteggeresti da questa- disse Astoria sorridendo dolcemente.
-As, non posso, non chiedermelo- disse Alex vestendosi ed uscendo dalla stanza, doveva agire e allontanarsi da lei.
-Convocate il Signore Oscuro, devo parlare con lui- disse Alex entrando come una furia nella sala del trono.
-Non sei nessuno per convocare il nostro padrone- sbottò Nott.
-Convocalo o assaggerai il mio crucio!- disse Alex furioso, Nott gli tese il braccio ed Alex poggiando la bacchetta convocò Voldemort.
-Alexander, non vengo spesso convocato nella mia sala del trono, anzi non succede quasi mai- disse Voldemort stizzito materializzandosi nella sala.
-Mi scusi mio signore ma è una questione della massima importanza- disse Alex per nulla spaventato.
-Dimmi pure- disse Voldemort sedendosi sul trono, rispettando il sangue freddo di Alex.
-Devo chiederle di mettere a riposo Astoria, non è adatta alla guerra, avrà me per tutto ciò che c'è bisogno di fare, ma lasciamo i ragazzini fuori da questa guerra.- disse Alexander bleffando, doveva proteggere Astoria.
-Credi che il signore oscuro non sappia tutto Alexander?- disse Voldemort sorprendendo Alex con un crucio facendolo cadere a terra urlante.
In quel momento di estremo dolore Alex vide Astoria venir trascinata da due anziani mangiamorte nella sala del trono.
-No, la prego mio signore, no- disse Alexander disperato, nonostante il dolore del crucio la preoccupazione per Astoria era predominante.
-Se farai ogni cosa che ti dico lei sarà al sicuro ma in caso contrario..- disse Voldemort puntando la bacchetta verso la pancia di Astoria e in quel momento Alex capì che quel possibile bambino era suo figlio, fu investito da un ondata di amore paterno e di senso di protezione, che non se ne sarebbe mai più andato via.
-Sono un suo servo, un suo umile servo- disse Alex crollando sulle ginocchia.
-Bene e ora entrambi fuori dalla mia vista- disse Voldemort compiaciuto, aveva ottenuto quello che voleva, sapeva che la presenza della Greengrass avrebbe dato i suoi frutti, adesso aveva Alex completamente in suo potere.
-Mio signore- disse Alex accennando un mezzo inchino, per poi andarsene via con Astoria, visibilmente turbata, al suo fianco.
-Non dovevi farlo, non dovevi proprio salvarmi e sacrificarti per sempre a Voldemort- disse Astoria scioccata da quel che era appena successo.
-E invece dovevo farlo, probabilmente sei la madre di mio figlio, non lascerò che ti accada nulla di male...ti proteggerò da tutto e da tutti a qualsiasi costo- disse Alex deciso.
-Perchè? Prima non volevi nulla di tutto ciò! Mi volevi far abortire!- disse Astoria confusa.
-Mia madre...la mia finta madre intendo...lei si è sacrificata per me, per la prima volta ho capito il suo sacrificio...e sono disposto a compierlo anche io per un figlio- disse Alex sincero accennando un sorriso mentre guardava la pancia ancora piatta di Astoria.
-Se dovessi essere...ci sono speranze che noi...- disse timidamente Astoria, aveva paura di sapere la risposta, infondo lei aveva sempre amato Alex.
-Sai che la amo...e non posso costringere il mio cuore a smettere di farlo...sennò l'avrei già fatto- disse Alex sospirando tristemente.
-Ma puoi imparare ad amare anche me?- chiese Astoria mordendosi il labbro.
-Di una cosa sono certo, a questo bambino voglio dare una famiglia. Una famiglia vera.- disse Alex baciando la fronte di Astoria.
-Questo cosa significa?- chiese Astoria confusa.
-Piccoli passi- disse Alex accennando un sorriso.
-Sono spaventata, siamo qui soli, non potrò avere nè mia mamma nè mia sorella con me, l Oscuro Signore non mi permetterà neanche di andare in ospedale, come fai tu ad essere così calmo?- disse Astoria ammirando la calma di Alex.
-Calmo? Sono letteralmente terrorizzato, non sono pronto a diventare padre, non so neanche come si fa il padre, non ne ho mai avuto veramente uno, sì, Lucius è mio padre ma lo vedo più come un amico e confidente...Come faccio a capire se sto sbagliando qualcosa? Non so neanche se arriverò vivo a vederlo nascere...- disse Alex che era andato completamente nel panico adesso che la possibilità di diventare padre era sempre più reale.
-Piccoli passi no? Facciamo un test e se risulta positivo penseremo al percorso che abbiamo davanti, io sono convinta che sarai un ottimo padre, proprio perchè non avendone mai avuto uno ci sarai sempre per lui.- disse Astoria cercando di rassicurare Alex.
-Astoria se la guerra dovesse peggiorare e io dovessi...- disse Alex cercando le parole giuste per non terrorizzare la sua compagna.
-Non dirlo neanche!!- disse Astoria con gli occhi lucidi.
-Rifatti una vita, dagli un padre, non dirgli che sono io suo padre, soffrirebbe e basta non avendomi lì- disse Alex supplicando Astoria, ricordandosi come aveva sofferto quando credeva che suo padre fosse James Potter.
-Gli parlerò di te in ogni caso, sarà il bambino più orgoglioso del mondo ad avere un padre come te, sarà un piccolo Malfoy.- disse Astoria accarezzandosi la pancia.


Intanto Blaise ed Hermione si materializzarono mano nella mano di fronte ai cancelli neri del Malfoy Manor, nell ultima settimana si erano visti spesso come amici e Blaise l aveva portata come sua ospite ad una cena organizzata da Narcissa al Malfoy Manor, inizialmente non voleva andare, ma la voglia di vedere Draco aveva preso il sopravvento, adesso però di fronte ai cancelli dei Malfoy la sua sicurezza iniziò a vacillare.
-Grazie dell'invito ma non credo sia il caso- disse Hermione osservando da fuori il Malfoy Manor.
-Non dispiacerà a nessuno, credo che Narcissa si stia affezionando a te per qualche strano motivo, non gli era mai piaciuta una mezzosangue prima d'ora, tu devi essere veramente speciale.- disse Blaise porgendo di nuovo la mano ad Hermione.
-Non è Narcissa che mi preoccupa- disse Hermione sospirando, Draco probabilmente non sapeva della sua presenza e temeva una reazione del biondino.
-Draco dovrà essere educato, sei la mia ospite, voglio conoscerti meglio e se è veramente mio amico appoggerà la nostra...relazione?- disse Blaise incerto mentre Hermione si limitò ad arrossire.
-Andiamo- disse Hermione, avanzando nel vialetto con un nodo in gola, sperando che Draco non facesse una scenata e la cacciasse.
-Non si torna più indietro- disse Blaise bussando alla porta, che venne immediatamente aperta da un elfo, in un secondo arrivò anche Narcissa, che da buona padrona di casa li guidò verso la sala da pranzo.
-Hermione, è un piacere averti qui, anche se Alex non c'è- disse Narcissa baciando la guancia di Hermione, gli si leggeva negli occhi la tristezza per l'assenza del figlio, ma era una donna forte e cercava di rispettare le scelte del suo bambino.
-Grazie signora Malfoy- disse Hermione sorridendo, sedendosi nel posto che gli aveva indicato Narcissa, proprio accanto a Draco.
-Tu che ci fai qui?- mormorò Draco a denti stretti, irrigidendosi quando la vide.
-Sono ospite di Blaise- disse Hermione tranquillamente o almeno all apparenza voleva sembrare tranquilla.
-Incontriamoci in bagno tra cinque minuti- disse Draco arrabbiato, alzandosi di scatto dalla sedia e dirigendosi al piano di sopra, sotto lo sguardo vigile di Pansy, presente come sempre alle cene Malfoy.
-Scusatemi, posso andare a rinfrescarmi?- disse Hermione arrossendo.
-Certo, non badare a Draco, da quando non c'è Alex è scontroso- disse Narcissa scusandosi al posto del figlio.
-Non si preoccupi signora Malfoy- disse Hermione accendando un sorriso, per poi alzarsi ed andare al piano di sopra, nel bagno che i gemelli erano soliti condividere.
-Non avresti dovuto mettere piede dentro a questa casa, con lui poi!- disse Draco arrabbiato appena Hermione entrò nel bagno al terzo piano.
-Perchè Draco? Mi ha invitato, è un mio amico, questa è casa dei tuoi genitori e di Alex, sono la benvenuta a quanto pare!- disse Hermione furiosa, non aveva alcun diritto d'intromettersi nella sua vita.
-Perchè non ti voglio qui! C'è Pansy, io sto con Pansy- disse Draco alzando ancor di più la voce.
-Lo dici come se avessi bisogno di autoconvincerti Draco- disse Hermione sprezzante.
-Non sai nulla della mia relazione con Pansy- disse Draco furioso, rompendo un qualche aggeggio babbano di Alex.
-So che è finita nel momento in cui mi hai baciato ma non vuoi ammetterlo perchè tu non sarai mai pronto a lasciare la vita perfetta che ti sei creato, con me avresti solo incertezza, non saresti più il principe di serpeverde e questo ti terrorizza. Io voglio una persona orgogliosa di stare al mio fianco- disse Hermione fiera delle sue parole.
-Tu sei mia- gli urlò Draco furioso, non poteva immaginarsela con Blaise.
-Non sono un oggetto Draco, appartengo solo a me stessa, mi merito un ragazzo come Blaise, lui mi capisce, è fiero di me- disse Hermione guardando negli occhi Draco.
-Ma non provi il brivido con lui, se ti sfiora non ti fa venire la pelle d oca- disse Draco avvicinandosi ad Hermione, che fece un passo indietro contro il muro.
-I brividi mi vengono per il disgusto- disse Hermione mordendosi il labbro.
-Ti mordi il labbro mezzosangue, lo fai quando menti- disse Draco sfiorando con il pollice le labbra di Hermione, mettendogli l altra mano sul fianco.
-Ti odio- sussurrò Hermione.
-Stai cercando di autoconvincerti?- disse Draco allontandosi soddisfatto da lei, aveva ottenuto le conferme che voleva, Blaise non se l era portata via, sentiva sempre le stesse emozioni intense per lui.
-Va all inferno- disse Hermione furiosa, uscendo dal bagno.
-Ci sono già- sussurrò Draco quando la riccia si allontanò.
   
 
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