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Autore: Meramadia94    28/04/2021    4 recensioni
[Scuola di Polizia]
Harris desidera diventare comandante. Per farlo deve togliere di mezzo sia Lassard che l'odiato Mahoney. Per farlo organizza un piano per far passare il primo un pessimo comandante ed il secondo un incapace. Purtroppo, a causa di questo piano, durante una retata, Mahoney rimane ferito e dovrà lottare contro la morte. Harris, pur facendo finta di niente, rimane sconvolto per l'accaduto ed inizia a provare un serio rimorso di coscienza. Quando la sua responsabilità viene a galla, viene cacciato dalla polizia. Riuscirà il capitano a riscattare il suo nome e dimostrare il suo sincero pentimento?
Scritta in società con Marlena-Libby
Genere: Angst, Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- PROOOOOOOCTOOOOOOOR!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- 
L'urlo furibondo di Harris riportò il tenente Proctor alla realtà scuotendolo dai suoi pensieri. Non riusciva a togliersi dalla testa il piano del suo superiore. Un piano molto semplice, non particolarmente cervellotico, e dall'esito abbastanza scontato: Lassard non ci avrebbe fatto una bella figura passando da comandante che delegava un unico poliziotto ad una missione... ma non poteva fare a meno di essere preoccupato. 
Non tanto per il timore che il piano fallisse, che l'avanzare di grado del capitano saltasse, e di conseguenza anche la promozione che gli aveva promesso, quanto lo era per il fatto che anche il piano più perfetto a volte poteva deragliare. 
Come poliziotto sapeva infatti che la principale causa di morte o di incidente per i poliziotti era appunto l'eccesso di fiducia  nelle proprie capacità, o la mania di '' fare l'eroe''. La sua preoccupazione era che a Mahoney potesse succedere qualcosa del genere. 
- Si può sapere dove avevi la testa? Su Marte?- fece Harris - è un'ora che mi sgolo.- 
- Mi scusi signore stavo solo pensando.- 
- Tu che pensi? Ora si che mi allarmo.- fece Harris - e a cosa, di grazia?- 
- Signore, non ho dubbi che il suo sia un buon piano, ma non pensa sia troppo pericoloso per Mahoney? Voglio dire, e se si facesse male?- 
-Sciocchezze, Proctor!- gli urlò addosso Harris - Mahoney ha sempre avuto una fortuna sfacciata, se l'è sempre cavata in ogni situazione!-
-Sì, forse ha ragione. Mi sto preoccupando per niente...- ma non fece in tempo a terminare la frase che Jones quasi li investì entrambi, entrando nel distretto di volata. 
Harris fece per urlargli contro.. ma quello che udì poco dopo nella sala comune, dove tutti i cadetti si rifugiavano per pranzare assieme, lavorare a qualche caso o scambiare due parole lontano dal suo sguardo o da quello di Proctor gli gelò il sangue nelle vene. 
- Ragazzi!!!- fece Jones bianco come un lenzuolo e con una voce che tremava - è... è... è successa una cosa terribile...- 
Tuck intervenne - Agente, riprendi il controllo, nervi saldi e dicci cosa è successo...- 
- Tuck lascia perdere, la faccenda è seria...- fece Jones - Mahoney... gli hanno sparato!
Nella stanza sembrò essere esploso un fulmine... solo che questa volta gli effetti sonori di Jones non c'entravano affatto.
Hightower si alzò in piedi di scatto - COSA????-
Zed, che fino a poco tempo prima stava allegramente parlando con Sweetchuck su SkizzoBoy e SuperCop, i loro supereroi preferiti, perse all'istante il buonumore e fece con un filo di voce - No... non è possibile, non ci credo.- 
Callahan urlò - Ma come è successo?- 
Jones bevve un sorso d'acqua per calmarsi e spiegò - Stava cercando di disarmare uno dei banditi, credo che sia partito un colpo per sbaglio e adesso è in ospedale, sta molto male...- 
Hooks fece con il suo vocino stridulo ma deciso - Che aspettiamo, dobbiamo andare da lui, subito!- 
- Si giusto!- fece House. E nel dir così tutti ed otto i poliziotti si precipitarono dapprima fuori dal distretto per poi prendere le relative auto e motociclette di servizio per andare di volata in ospedale. A nessuno di loro era venuto in mente di avvertire Harris e tanto meno chiedere il permesso di assentarsi almeno sino a quando non avrebbero avuto la sicurezza matematica che il loro amico sarebbe uscito dall'ospedale con le sue gambe. Nessuno di loro aveva tempo ne voglia di discutere di procedura.
Quello che nessuno di loro immaginava era che Harris e Proctor avessero udito la loro conversazione. 
Il primo era diventato pallido come un lenzuolo nell'udire che il suo subalterno fosse in ospedale, in gravi condizioni, il secondo se si poteva era ancor più pallido del capitano. 
- Signore... ho idea che il suo piano non sia andato proprio come doveva...- 
- Ma va figurati... esagerano sempre lo sai...- fece Harris con nochalance, ma intanto aveva le mani che tremavano, ben nascoste dietro la schiena - sarà un graffietto, un livido, una storta e pensa di approfittarne per prendersi dei giorni di riposo..- 
- Signore, Jones sembrava sinceramente preoccupato...- 
- Balle.- fece Harris - Non ci casco... e se vuoi te lo dimostro apertamente, andiamo in ospedale e vedrai se non lo troveremo al bar dell'ospedale mentre fa una pausa non autorizzata.- 
...
...
...
Purtroppo le speranze del capitano Harris erano destinate ad essere vane. Quando i cadetti arrivarono in ospedale, chiesero subito all'accettazione del pronto soccorso notizie circa un poliziotto ferito in un conflitto a fuoco. La ragazza di turno li indirizzò alla sala operatoria.
La luce al neon era ancora accesa. Segno che l'operazione era ancora in corso. 
- Meglio mettersi comodi...- fece Callahan prendendo posto - sarà... una cosa lunga...- 
- E' colpa mia ragazzi...- fece Jones ingoiando per ricacciare indietro le lacrime che sentiva combattere per uscire fuori - solo mia.- 
- No, non dirlo...- fece Sweetchuck  sedendosi vicino a lui, mettendogli una mano sulla spalla per confortarlo- Tu... tu non hai nessuna colpa...- 
Jones si alzò di scatto - Si invece! Voi non capite... io ero lì!  Anche se Mahoney stava svolgendo un'azione in solitaria, io ero lì e avrei dovuto fare qualcosa quando ho visto che era in pericolo! È tutta colpa mia! Se gli dovesse succedere qualcosa, io...-
Tack gli si portò accanto per confortarlo - Contegno, agente. Mahoney ha deciso di diventare poliziotto, volontariamente. Quando ha deciso di andare fino in fondo, ha accettato tutti i pro ed i contro.-
- Come tutti noi del resto.- fece Hightower. Mahoney, a ben vedere era l'unico che si era ritrovato all'accademia per '' cause di forza maggiore''. Lui, Hooks, Zed, Sweetchuck, Tack, Callahan, House avevano deciso da soli, in totale e libera autonomia di diventare agenti di polizia, approfittando di particolari circostanze, per realizzare quello che davvero volevano fare nella vita. Mahoney invece alla scuola c'era finito per '' punizione'' dopo aver reagito ad una provocazione. Solo dopo un periodo alla scuola aveva deciso di intraprendere la carriera di poliziotto. 
E nel momento in cui aveva scelto che la divisa blu sarebbe stata il suo futuro, aveva accettato tutti i rischi che questa comportava.
- E' inutile stare qui a commiserarsi... Mahoney non vorrebbe questo.- fece Callahan. 
- L'unica cosa che possiamo fare per lui in questo momento è aspettare... e fargli capire che siamo qui per lui.- fece Hooks.
- Affermativo, agente Hooks.- fece Tack pulendo distrattamente e nervosamente il suo bazooka - solo che aspettare non è mai stato il mio punto di forza.- 
...
...
...
L'operazione durò altre due ore. 
Gli otto cadetti saltarono in piedi come pupazzi a molla quando videro uscire il chirurgo. 
- Chi è qui per il sergente Mahoney...?- fece il medico. 
- Tutti.- fece Jones-  Allora, ci dice come sta?-
Il medico disse con tono pacato e fermo - Abbiamo estratto il proiettile e bloccato l'emorragia. L'operazione in sè è riuscita perfettamente...- 
I poliziotti ripresero a respirare. 
- Tuttavia...- fece il medico - durante l'intervento ci sono state delle complicazioni. Per alcuni secondi il flusso di sangue al cervello si è interrotto... abbiamo dovuto indurre il coma farmacologico. Era l'unico modo per salvargli la vita.- 
Quelle parole ebbero sui presenti lo stesso effetto di una frustata, una coltellata, un'umiliazione pubblica, dell'essere investiti da un camion e l'essere sciolti nell'acido. Il tutto contemporeanamente.
- M-ma...- fece Harris, l'unico che fino a quel momento era rimasto in silenzio, come pietrificato dal corso degli eventi - si... si riprenderà vero?- 
- Temo di non essere in grado di rispondere a questa domanda...- fece il medico - Solo il tempo potrà dirlo... ma se volete uno di voi può vederlo.... capitano, se vuole...- 
Harris tentennò, non sapendo bene cosa dire - Beh... io a dire il vero...- 
- Signore...- fece Jones intervenendo - Se permette vorrei andare io.-
- Certo...- fece Harris quasi atono. 
Jones prese un camice e si diresse verso la terapia intensiva. Mahoney era steso su un letto, le braccia lungo i fianchi, con la mascherina per l'ossigeno sul viso, gli occhi ermeticamente chiusi, attaccato alla macchina per l'elettrocardiogramma e ad un respiratore. 
Non sembrava nemmeno lui. Lui, sempre così allegro, pieno di vita, di energie, di voglia di darsi da fare... non ce la faceva a considerarlo una persona in coma. O morta. 
- Mahoney?- fece Jones avvicinandosi a lui - Ascolta... io non so se riesci a sentirmi... ma sono qui per farti una promessa... sai... mi sono appena reso conto che tu ti sei sempre preoccupato di noi... ci hai aiutato ad uscire dai guai in più di un'occasione, quando Tack, Zed, Sweetchuck ed House erano ingiustamente accusati tu non ti sei tirato indietro per scagionarli, pure se te lo avevano vietato... quando sono entrato in crisi mi sei stato vicino...  ma mi sono anche accorto che io, e gli altri non abbiamo mai avuto modo di fare qualcosa per te... adesso però te lo giuro... quei delinquenti noi li prendiamo. Li sbattiamo in galera e buttiamo via la chiave, inclusa quella di riserva...gliela faremo pagare molto cara. 
Però tu ti devi svegliare... quel giorno ci devi essere. Andiamo amico, lo so che non ti piace essere messo in panchina... stavolta devi farcela assolutamente, capito?- 
Ed in quel momento, Larvell Jones giurò a sè stesso che se l'amico non avesse dovuto farcela, come non era riuscito a proteggelo, potevano star certi che l'avrebbe vendicato. 
  
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