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Autore: Rosmary    01/05/2021    3 recensioni
Raccolta disomogenea di poesie e racconti dedicati a James e Rose.
1. Apnea
2. Sospesi
3. Infinito
4. Tra granelli di sabbia
5. Vuoti pieni
6. Foschia
7. Siete riva di un fiume in piena
8. Without you (never)
9. Senza fiato
10. Abbattendo i vuoti
11. Sei onde, sono riva
12. Siamo, e lo sai
13. Tremori
14. Irripetibile
15. Senza più dighe
16. Un giorno qualunque
Genere: Drammatico, Introspettivo, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Rose Weasley | Coppie: James Sirius/Rose
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Visionari'
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Spoiler Alert: il racconto è un missing moments di Paradiso perduto e contiene spoiler per chi non ha letto sino al Capitolo Otto della longfic.

 


Siete riva di un fiume in piena
 
 
 
24 dicembre 2016
 
Centoquattordici giorni.
Non lo vedi da centoquattordici giorni.
Non li hai contati, hai solo fatto un rapido calcolo ora che sei arrivata alla Tana assieme a Hugo e ai tuoi genitori.
È stato strano non vederlo.
Credi di averne sentito la mancanza, e che un po’ ti abbia irritata quando trascorse le prime settimane ha smesso di scriverti ogni due o tre giorni.
Hai giocato con altri.
Con tuo fratello, con Lily, con Albus e Allison – insieme avete finto di essere a Hogwarts: voi tre grandi a impersonare gli insegnanti e i due piccoli gli studenti.
Però.
“Rosie!”
James.
Gli sorridi prima ancora che ti raggiunga.
 
Ti è mancato?
Sì.
 

24 dicembre 2017
 
Non devi neanche cercarla, ti è sufficiente mettere piede alla Tana per sapere che si è rintanata nel bugigattolo dove il nonno ha stipato le cianfrusaglie babbane che ama collezionare – a lei piace ficcanasare lì, trova sempre qualcosa capace di entusiasmarla –. Ciò che tuttavia non ti aspetti è trovarla immusonita, seduta su un grosso scatolone dove ti siedi accigliato anche tu.
“Che mi sono perso?”
Rose sbuffa e ti scocca un’occhiata di sbieco – è carina tutta impettita.
“Non devono più chiamarmi Rosie, sono grande ormai.”
“Stai così per questo?”
“Ti sembra poco?”
“Mi sembra una scemenza.”
“Ma da che parte stai?”
Non vuoi ridere, ma ridi, e cali un braccio sulle sue spalle quando si imbroncia ancora di più.
“Traditore,” borbotta. “Rosie è infantile,” insiste.
“A me piace,” ribatti. “E comunque è una scemenza.”
“Vedi che sei un traditore?”
“Sono il migliore degli amici, invece,” puntualizzi. “Un vero amico te lo dice, se fai scemenze, mica ti dà sempre ragione.”
La osservi sollevare le sopracciglia in un moto pensoso – non trascorrono che pochi istanti prima che si rilassi in un sorriso e cali la testa sulla tua spalla.
“Davvero ti piace?”
“Sì.”
“Allora puoi chiamarmi così, ma solo tu.”
Non vuoi ridere, ma ridi di nuovo – in fondo non ti dispiace avere l’esclusiva.
 

24 dicembre 2018
 
Avete insistito così tanto, voi cugini, che siete riusciti a convincere genitori, zii e nonni a farvi scartare i regali prima della mezzanotte – e sorridi allegra, seduta a terra tra i tuoi pacchetti scartati.
“Ehi.”
“Dove sono i tuoi regali?”
“Da qualche parte insieme a quelli di Al.”
Gli sorridi mentre si siede accanto a te, che orgogliosa gli mostri il tuo bottino.
“Manca questo,” dice James.
“Cos’è? L’ho già scartato il vostro,” replichi, cercando tra i vari regali quello degli zii Ginny e Harry.
“Questo è solo mio.”
Sorpresa, punti lo sguardo sulla piccola confezione che James ti mette tra le mani.
“Ma io non ti ho comprato niente.”
“Apri e basta,” incalza lui. “Dai!”
E lo fai, strabuzzando euforica gli occhi quando capisci che ti ha regalato quelle pergamene profumate e colorate che hai visto qualche settimana addietro tra gli acquisti di Roxanne.
“Le ho prese a Hogsmeade, sono quelle che volevi, vero?”
In risposta gli scocchi un bacio sonoro sulla guancia – e se lui ride, ridi anche tu.
 

24 dicembre 2019
 
Possiamo parlare?”
No.”
 
~
 
Rose non ti ha mia rifilato un no.
Mai.
E non credevi potesse accadere – invece.
Ripensi al viaggio di ritorno, a lei in uno scompartimento diverso dal tuo, a Lorcan che scrolla le spalle e la segue – l’avresti seguita anche tu se solo non fossi stato il problema.
Senza aspettare di rivederla alla Tana, la raggiungi in camera ora che siete ancora a Godric’s Hollow – e lo senti, il nervosismo pizzicarti l’umore.
“Adesso possiamo parlare?”
Lo chiedi non appena t’affacci sull’uscio della sua stanza, godendo dello sguardo sorpreso che ti rivolge.
“Vattene.”
“Ti ho solo difesa.”
“Ti sei intromesso.”
La mascella si contrae senza che tu possa impedirlo – intromesso? È questo che pensa? L’idiota che ci ha provato con lei frequenta il quinto anno, quinto, cos’avresti dovuto fare se non affatturarlo?
“Era troppo grande, chissà che aveva in testa.”
La vedi scuotere la testa e raggiungerti sino a essere a un palmo dal tuo viso – sei sul punto di credere che voglia mettere tutto da parte quando ti rifila uno schiaffo.
“Rosie!”
“Sei un idiota,” sbotta. “Devi parlare con me prima di intrometterti.”
“Ma...”
“James.”
Sbuffi e ficchi le mani in tasca.
“Mi terrai il muso per tutte le vacanze?”
Lei non ti risponde, anzi sospira, e sei quasi rassegnato a essere ignorato sino al ritorno a Hogwarts quando ti sorprende con un bacio sulla guancia schiaffeggiata – l’abbracci non appena è lei a stringerti.
“Scusa,” mormori. “Teddy dice che sono protettivo.”
La senti sorridere sulla tua spalla e abbracciarti un po’ di più.
“Sei un impiccione, invece!”
“Pace?”
“Pace.”
 

24 dicembre 2020
 
La mezzanotte del ventiquattro dicembre ti sorprende nel letto di James, entrambi sdraiati sotto le coperte, impegnati a bisbigliare pur di non essere rimbrottati e spediti a dormire.
Ti rilassano le sue dita tra i capelli e ti piace poter osservare il blu dei suoi occhi senza avere nessuno intorno a distrarti – tutto per te.
“Sono belli.”
Lo dici improvvisa, interrompendo il racconto dello scherzo ai danni di Pix.
“Cosa?”
“I tuoi occhi,” rispondi. “Sono proprio belli.”
Non sai se sia arrossito, ma di certo ha mosso le labbra in una smorfia a metà tra imbarazzo e lusinga.
“Sei tu a essere bella,” sussurra incerto.
“Lo pensi?”
“Lo vedo.”
 

24 dicembre 2021
 
C’è qualcosa che ti turba, qualcosa che non capisci – è una fitta conficcata nel petto, e brucia ogni volta che li sorprendi insieme, complici più di ieri e temi meno di domani.
Perché?
Decidi di scacciare tutto, ignorare il bruciore, e stringere le mani di Rose nelle tue non appena Lorcan si allontana – ed esulti quando si rilassa tra le tue braccia e assalta la tua guancia con i suoi baci che un po’ carezzano e un po’ solleticano.
Ami la vicinanza in cui vi culla la vostra amicizia – la senti sottopelle, sin dentro le ossa.
“James.”
“Mmh.”
“Ti voglio bene.”
“Io di più.”
La vedi scuotere la testa e artigliare i tuoi capelli per far scontrare le vostre fronti e allacciare i suoi occhi ai tuoi.
Io di più,” replica. “Più di chiunque altro.”
“Lo pensi?”
“Lo sento.”
 
 
 


NdA: il titolo Siete riva di un fiume in piena è il verso iniziale (leggermente modificato) della canzone Senza fiato che fa da titolo a questa raccolta (il verso originale è Sono riva di un fiume in piena). Il dialogo «“James.” | “Mmh.” | “Ti voglio bene.” | “Io di più.”», presente nell’ultimo frammento, è presente anche in Ti verrò a cercare (il momento narrato è lo stesso).
In origine questa era una raccolta di drabble, poi è diventata una raccolta di drabble e brevi flashfic (ormai questo intero progetto è un alternarsi di generi ibridi), spero sia piaciuta a chiunque l’abbia letta.
Grazie della lettura, un abbraccio.
   
 
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