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Autore: _L_Black_    06/05/2021    1 recensioni
James e Lily Potter sono morti, lasciando dietro di loro la disperazione e la gioia per una guerra finita.
Ma quella notte, anche un'altra famiglia fu spezzata dai seguaci del Signore Oscuro.
Sirius Black è ad Azkaban e sua moglie brutalmente uccisa dai mangiamorte, lasciando la loro unica figlia in mano agli ultimi parenti rimasti.
Orion e Walburga Black.
Alyssa Black crescerà con gli ideali della purezza, con una voce dentro di lei che urla "libertà" e la voglia di scoprire cosa sia davvero successo quella notte.
La guerra l'aspetta e Alyssa è pronta a combatterla per i suoi ideali.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Orion Black, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 43
 
Erano passate due settimane da quella che era stata, soltanto la prima delle punizioni che aveva preso. La questione, era che non appena vedeva qualcuno in difficoltà con la Umbridge, andava lì ad addossarsi la sua colpa. In men che non si dica era diventata l'idolo indiscusso di tutte le primine di Grifondoro, superando addirittura la venerazione sconfinata che provavano davanti a Harry.
Si era preparata una bella scorta di Pozione rimpolpasangue e quindi la Umbridge, non provava mai la soddisfazione di vederla crollare di giorno.
La scritta sulla mano ogni tanto si riapriva ma non era una situazione ingestibile, solo il suo pallore perenne faceva preoccupare i suoi amici e Theodore.
 
Per il resto andava tutto bene, studiava come tutti gli altri e passava il suo tempo libero divisa tra i suoi amici e Theodore.
Le lezioni più difficili da seguire erano proprio quelle della Umbridge, la quale faceva soltanto leggere i capitoli e se qualcuno aveva una domanda, che fosse legata all'argomento o meno, li invitava a rileggere i passaggi.
 
Quella mattina si era svegliata prima delle altre, per potersi medicare la ferita sulla mano con calma. Il giorno prima infatti, era andata in punizione al posto di un ragazzino del secondo anno, che era stato beccato fuori dall'aula durante le lezioni.
Uscita dal bagno, aveva trovato Hermione seduta sul letto con un libro tra le mani, Lavanda che fissava il vuoto e Ginny che dormiva ancora.
 
-Buongiorno mie bellissime compagne di stanza- esclamò Alyssa ad alta voce. -Il sole è alto dietro le nuvole, in Sala Grande c'è il miglior succo di zucca che possiate trovare e la Umbridge è impaziente di farci leggere un altro noioso capitolo-
 
Ginny mugugnò e si voltò dalla parte opposta, tornando a dormire mentre Lavanda le lanciò addosso il cuscino. Hermione invece non aveva badato a nessuna delle sue parole, troppo impegnata a leggere. Alyssa rise e si sedette sul suo letto, osservando le sue compagne di stanza.
 
-Beh?- chiese, chiese sbigottita. -Cosa devo fare per avere un po' di compagnia a colazione?-
 
Lavanda grugnì e si alzò dal letto, mentre le altre non diedero segno alcuno di volersi alzare. Alyssa attese pazientemente che l'amica si preparasse e quando fu pronta, le due uscirono, non prima di aver svegliato Ginny la quale aveva lezione proprio con la Umbridge in prima ora. Dal corridoio udirono un gran trambusto provenire proprio dalla Sala Comune, Lavanda e Alyssa si guardarono confuse ma prima che potessero esternare i loro dubbi, videro Ron salire le scale che portavano al dormitorio femminile. Salì qualche gradino, prima che queste si trasformassero in uno scivolo per farlo tornare in Sala Comune. Le due ragazze scivolarono con grazia per arrivare nel salotto rosso-oro, dove un gruppo di ragazzi stava attorno alla bacheca degli avvisi.
 
-Ron cosa volevi fare nel dormitorio femminile? A chi volevi dare il buongiorno?- chiese Lavanda, ammiccando.
 
-Hermione!- rispose Ron senza rifletterci.
 
-Uuuh dritto al punto, bravo così si fa!- ribatté Alyssa, maliziosa.
 
-Che? Oh no no siete matte, si tratta della Umbridge!- disse Ron, indicandogli la bacheca.
 
Alyssa ci mise qualche secondo, prima di spostare lo sguardo sulla bacheca dove il folto gruppo di studenti si era spostato, dando alla ragazza il modo di leggere quanto meno il titolo, di un articolo di giornale.
 
Dolores Jane Umbridge è stata nominata inquisitore supremo di Hogwarts
 
-Che diavolo significa?- chiese, avvicinandosi a Harry, il quale stava leggendo l'intero scritto.
 
-Non porta a niente di buono- borbottò Harry, contrariato.
 
Si mise a leggere tutto l'articolo lungo addirittura due pagine, esclamando la sua indignazione ogni tre per due e arricciando le labbra, alle affermazioni dei vari membri del consiglio.
 
-Ron, tuo fratello è un deficiente- esclamò in collera.
 
-Fidati, ce ne siamo accorti tutti- esclamò Ron, andando incontro a Hermione, la quale era appena scesa dal dormitorio.
 
-Che ne pensi tu?- chiese Harry, voltandosi verso di lei.
 
-Penso che la situazione sia davvero grave- rispose Alyssa, sospirando. -Avremo un anno difficile-
 
~
 
Alcuni professori avevano già subìto l'ispezione della professoressa Umbridge e Alyssa aveva gongolato, quando la McGranitt era riuscita con il suo solito charme a zittirla. All'appello mancavano solo Piton e la Caporal ma quella che aveva fatto preoccupare di più, era la Cooman, che a detta di Lavanda non si era saputa destreggiare tra le varie frecciatine.
 
Quel pomeriggio erano seduti a studiare in biblioteca, fuori imperversava il temporale che da giorni non dava tregua alla zona e il silenzio della sala era spezzato dal suono dei tuoni. Alyssa e Hermione stavano traducendo un nuovo testo di Antiche Rune e Lavanda assieme a Ron e Harry, inventava i sogni per la Cooman. La bionda le aveva confidato, che la sua trisnonna le era venuta in sogno per dirle di non raccontare i suoi sogni e così, si era trovata a dover inventare.
 
-Alyssa, ti posso parlare?- chiese Hermione sottovoce.
 
Alyssa alzò lo sguardo su di lei con fare interrogativo e annuì, alzandosi dal suo posto per uscire dalla biblioteca. Le due ragazze uscirono stando attente a non fare rumore e non appena si trovarono in corridoio, Hermione la prese per un braccio conducendola verso le scale.
Ben presto le due si trovarono al secondo piano e Alyssa intuì subito, dove l'amica volesse portarla.
E poco dopo infatti, Hermione la costrinse ad entrare nel bagno di Mirtilla Malcontenta.
 
-Deve essere importante se mi hai portata fin qui- esclamò Alyssa, sorpresa. -Dov'è Mirtilla Malcontenta?-
 
-Nel bagno dei prefetti- rispose Hermione, con ovvietà -Oggi lo sfruttavano le ragazze di Corvonero per il compleanno di Cho Chang e sappiamo tutti, quanto Mirtilla sia una pettegola di prima categoria-
 
-Hai notato come saluta sempre Harry?- chiese Alyssa, con fare pensierosa. -Non voglio assolutamente fare quella che parla senza sapere, però non so, lo trovo strano-
 
-Hai ragione poi, insomma...Cedric è morto da pochi mesi- esclamò Hermione, sconcertata. -Ma...ma non è per questo che ti ho portata qui- disse, scuotendo energicamente il capo.
 
Alyssa si appoggiò al lavandino davanti l'entrata del bagno e osservò l'amica chiudere a chiave la porta e controllare, che non ci fosse nessuno oltre loro. Quando Hermione terminò il giro dei gabinetti, tornò da lei e le si parò davanti a braccia conserte. Alyssa la guardò e non dovette attendere molto, prima che l'amica parlasse.
 
-Mi è venuta un'idea- disse, guardandola negli occhi seria. -Con la Umbridge non stiamo imparando nulla di Difesa e sai bene anche tu, cosa sta accadendo fuori da qui-
 
Alyssa annuì e ignorò quella sensazione di paura che l'attanagliava, ogni volta che suo nonno andava a casa dei Malfoy o dei Nott. Tutta l'élite purosangue aveva deciso di non immischiarlo nelle questioni delicate, soprattutto dopo il tradimento di Regulus, ciononostante Orion riusciva sempre a origliare informazioni che per l'Ordine, erano di vitale importanza.
 
-Sì, concordo- disse Alyssa, pensierosa. -Cosa hai pensato?-
 
Hermione le si fece più vicina, come se avesse paura che qualcuno fosse lì in ascolto e Alyssa la osservò, vagamente preoccupata dalla reazione dell'amica.
 
-Studiamo da soli- rispose Hermione con un tono basso. -Chiediamo a Harry di insegnarci e vediamo se qualche altro studente è interessato-
 
-Non lo so Herm- borbottò Alyssa, sospirando. -Dove studieremmo? Abbiamo bisogno di pratica, non possiamo mica farlo in biblioteca e...hai visto come lo guardano no? La maggior parte delle persone lo prendono per pazzo-
 
-Andiamo! Ci sarà qualcuno che non lo crede del tutto fuori di testa...no?- la voce di Hermione vacillò all'ultima parola, come se effettivamente non ci potesse essere nessuno che credesse al ragazzo.
 
-Beh...riflettiamoci bene. Intanto chiedi a Harry, tu sei sicuramente più adatta di me- rispose Alyssa, con un sorriso rassicurante.
 
Hermione annuì e le due ragazze fecero per uscire dal bagno ma vennero fermate, dal ritorno di Mirtilla Malcontenta. Il fantasma fluttuava tra i gabinetti e non appena notò le due ragazze, si avvicinò loro ansiosa di raccontare le novità che aveva origliato. Hermione sbuffò mentre Alyssa sospirò affranta, da quando era finita in punizione la prima volta, quel bagno era diventato il suo laboratorio personale e con Mirtilla avevano un tacito accordo, Alyssa l'ascoltava e Mirtilla non diceva a nessuno cosa lei facesse lì dentro.
 
-Ciao Mirtilla- esclamò Alyssa, con un sorriso.
 
Hermione la guardò confusa ma preferì non dire nulla e salutare cordialmente il fantasma, che non vedeva l'ora di chiacchierare con qualcuno.
 
-Ciao Grifondoro di cui non ricordo il nome- rispose Mirtilla, con fare teatrale e fece come per sedersi sul lavandino.
 
Alyssa alzò gli occhi al cielo abituata a quel comportamento e le si avvicinò, per appoggiarsi al lavabo accanto. Hermione osservò l'amica vagamente incuriosita, sembrava come che negli ultimi tempi la ragazza e il fantasma avevano passato parecchio tempo insieme. Optò per non dire nulla e si avvicinò anche lei, tanto non sarebbe riuscita ad andarsene facilmente e in fondo, quel bagno le serviva per tutte le volte che doveva fare qualcosa contro le regole.
 
-Allora Mirtilla, cosa ci racconti?- chiese Alyssa, sperando di non aver utilizzato un tono troppo affrettato. Con Mirtilla non poteva permettersi di avere fretta.
 
-Oh Grifondoro, le ragazze di Corvonero non sono affatto cambiate da quando ero in vita io. E pensare che le serpi sono nei sotterranei-
 
Hermione e Alyssa sghignazzarono e la prima, fu quasi tentata di far segno al fantasma di continuare ma non c'è ne fu bisogno. Mirtilla quando voleva chiacchierare, lo faceva e basta.
 
-Hanno parlato tantissimo della nuova ragazza di un certo Anthony. Dicono che lei sia una facile e che è troppo stupida per stare con uno così, personalmente non so se sia vero- esclamò Mirtilla, con la sua solita aria da prima donna.
 
-Quelle maledette!- borbottò Alyssa, irritata. Lavanda era mille volte meglio di tutte loro messe insieme.
 
-Dicono anche che un certo Terry Boot sia strano ultimamente. Però non è questo che mi ha fatto indignare- disse, fluttuando per mettersi in mezzo alle due ragazze. -La ragazza che stava con quel bellissimo Cedric, che tra l'altro è un vero peccato non sia diventato un fantasma, saremmo stati una bellissima coppia non trovate?- Alyssa e Hermione annuirono scettiche, più per farla felice che per altro. -Ebbene pare che quella sciacquetta sia interessata a niente meno che Harry Potter-
 
-Che stronza!-
 
-Alyssa!-
 
-Che c'è? È vero-
 
***
 
L'ultimo giorno di settembre la pioggia aveva dato un po' di tregua e un timido sole, era comparso in cielo. Era anche l'ultimo sabato prima di ottobre, il che significava anche che la settimana successiva sarebbero potuti tornare a Hogsmeade. Il freddo si sentiva nonostante il sole, tuttavia per Terrence fu una piacevole sensazione quella. Tutti gli studenti avevano preferito rimanere tra le mura del castello e il parco era tutto per loro tre, Tracey studiava svogliatamente Storia della Magia, Andrew ripassava l'ultima lezione di Trasfigurazione e lui, leggeva il capitolo di Difesa che la Umbridge gli aveva dato.
Erano immersi nella quiete più pura, solo il sibilo del vento tra gli alberi spezzava il silenzio che si era creato. Ogni tanto Tracey sbuffava annoiata e Terrence sghignazzava nel sentirla, le aveva proposto mille volte di darle ripetizioni ma il suo stupido orgoglio le impediva di accettare qualsivoglia aiuto.
Soprattutto da un ragazzo.
Tracey era sempre stata così, se un uomo era in grado di fare qualcosa, perché diavolo lei non poteva? Era testarda e se proprio non riusciva a fare qualcosa, chiedeva aiuto ad un altra ragazza, perché meglio due donne che un uomo.
Era stata proprio questa sua indole battagliera, a portare alla fine la sua storia con il cugino di Andrew, lui voleva cambiarla e lei di contro, lo aveva mandato a quel paese.
 
-Perché cavolo Rüf non è morto e finito nell'aldilà come tutte le persone normali? No, doveva diventare un fantasma, come gli sfigati- borbottò Tracey, contrariata.
 
-È sfigato Rüf o te che non sai della guerra tra maghi e sirene?- la punzecchiò Terrence, ghignando.
 
-È Rüf lo sfigato e poi non è colpa mia se un gruppo di maghi rincretiniti pensavano di schiavizzare le sirene, cosa cavolo potevano farci?- ribatté Tracey, fulminandolo con lo sguardo.
 
-Le sirene sono creature interessanti- s'intromise Andrew, senza alzare gli occhi dai suoi appunti. -Il loro sangue è utile per le pozioni, è uno dei motivi per cui i maghi provarono a renderle schiave, oltre che utilizzarle per la battaglia contro la Francia-
 
-Continua a giocare al Piccolo Pozionista tu- borbottò Tracey, tornando a leggere il suo libro.
 
Terrence rise e tornò a leggere il suo capitolo mentre i due amici si guardavano in cagnesco, Andrew colpito nell'orgoglio e Tracey troppo orgogliosa per accettare il fatto che in Storia della Magia, i suoi due amici erano meglio di lei. Ben presto tornarono nel silenzio dei primi pomeriggi di autunno e un brivido di freddo scosse il ragazzo ma lo ignorò, preferiva la quiete dell'esterno al caldo caos dell'interno. Fu quando sentì di nuovo lo sbuffare di Tracey, che si accorse di una ragazza che si avvicinava a loro indispettita. Terrence la osservò stranito, i capelli biondi erano raccolti in uno chignon non propriamente perfetto e gli occhi azzurri, erano puntati sui tre Serpeverde. Quando arrivò accanto a loro, notò il volto arrossato e gli occhi gonfi, segno che aveva pianto fino a poco prima.
 
-Mi sono stufata di aspettare!- urlò Megan, guardando Andrew. -E tu fatti i fatti tuoi!- esclamò a voce alta, nella sua direzione.
 
Terrence alzò le mani a mo' di scusa e tornò a fissare il suo libro, anche se in realtà era più interessato alla figura imbestialita di Megan. Andrew sobbalzò e la osservò esterrefatto, non aspettandosi un'uscita del genere da lei.
 
-Cosa è successo, Megan?- chiese, preoccupato e scattò in piedi per avvicinarsi a lei ma questa si scansò.
 
-Non aspetterò più, basta!- Megan urlò e dall'incrinazione della sua voce, capì che le lacrime erano tornate a rigarle le guance. -Ho deciso che non starò più qui ad attendere, che tu ti decida a chiedermi di uscire!-
 
-E questo sì che è più interessante di Storia della Magia- mormorò Tracey, alzando gli occhi sulla coppia, visibilmente interessata.
 
Terrence non riuscì a calmare la sua curiosità e seguì l'esempio della sua amica, Andrew fissava Megan sorpreso e provò ancora ad avvicinarsi a lei ma la ragazza si allontanò nuovamente. Da quello che Andrew gli aveva raccontato, Megan era rimasta sconvolta dalla morte di Cedric e per tutta l'estate, il suo amico non aveva fatto altro che correre da lei ogni volta che le crisi si presentavano. Era caduta in una spirale di depressione da cui solo negli ultimi tempi, sembrava che si stesse riprendendo.
 
-Cedric è morto a diciassette anni, senza vivere veramente tutta la sua vita. Non voglio più che le possibilità mi passino sotto il naso senza afferrarne neanche una. Voglio sbagliare, voglio essere felice, voglio ubriacarmi, voglio provare davvero cosa sia l'amore e provare ad essere felice con qualcuno accanto! Però se tu continui a comportarti così, non capisco neanche più se ti piaccio o meno ed io non posso perdere tempo a crogiolarmi con questi pensieri. Potrei morire domani e non mi sono mai sentita realmente viva!- la sua voce era scossa dal pianto, eppure guardava Andrew dritto negli occhi, con il mento all'insù e ostentando una sicurezza che Terrence non le aveva mai visto.
 
Non c'era più la Megan svampita dell'anno prima o se c'era, era ben nascosta da questa ragazza lacerata dalla perdita del suo amico. Si chiese, se anche lui si sarebbe comportato come lei al suo posto e il pensiero di perdere i suoi due migliori amici, gli portò una sensazione di vuoto all'altezza del petto.
 
-Megan- mormorò Andrew, riuscendo finalmente ad avvicinarsi a lei per abbracciarla.
 
La ragazza si lasciò cullare dalle braccia del ragazzo e immerse il volto nel suo maglione, dando sfogo ad un pianto disperato. Da come Andrew le sussurrava all'orecchio, tentando di calmare i singhiozzi con delle carezze sulla schiena, sembrava che fosse abituato a quegli attacchi improvvisi e lo stava pensando sicuramente anche Tracey, che gli aveva lanciato un'occhiata d'intesa.
Era straziante vedere una ragazza sempre solare, ora disperata e persa.
Megan si staccò dalla presa del ragazzo e fece un respiro profondo, come a volersi dare un minimo di contegno. Chiuse gli occhi per qualche secondo e quando li riaprì, non guardò Andrew. Le sue iridi chiare erano fisse su un punto indefinito nel terreno.
 
-Il prossimo sabato uscirò con Zabini- disse, con voce atona.
 
-Zabini?-
 
-Sì- rispose lei, senza guardarlo. -Ho capito che per te io non sono altro che un'amica. Già dall'anno scorso mi ha detto che non gli sono indifferente e...e in fondo ho quindici anni, è giusto dargli una possibilità- attese qualche secondo che Andrew le dicesse qualcosa, qualsiasi cosa ma nessuna risposta arrivò da lui. -Non ti darò più fastidio con i miei problemi, non voglio più che tu mi guardi in queste condizioni-
 
Idiota dille qualcosa, fermala! Pensò Terrence, guardando il suo amico in silenzio. Vide il dolore di Megan e gli venne l'impulso di prendere Andrew a schiaffi davanti a lei, sperando che questo potesse alleviarle lo sconforto provato.
Era una scena che mai avrebbe voluto vedere.
 
-Me ne vado- disse, voltando le spalle al gruppo di ragazzi.
 
Megan fece per tornare al castello ma dopo qualche passo, si voltò nuovamente verso di loro, questa volta però puntando su Terrence.
 
-E tu preparati, perché sono entrata nella squadra di Quidditch di Tassorosso!- esclamò minacciosa.
 
-Ma...ma avevi detto che non volevi più giocare!- rispose Terrence, sorpreso.
 
-Cedric mi ha fatto cambiare idea, ha detto che ho talento e sarebbe stato stupido, lasciare a voi la possibilità di vincere- lo guardò con determinazione e Terrence sospirò affranto al pensiero di arrivare ultimi in classifica. -Quindi Higgs, preparati perché quest'anno porterò i Tassorosso alla vittoria-
 
Megan se ne andò e i tre rimasero per qualche minuto in silenzio. Andrew guardava l'entrata del castello, dove poco prima la Tassorosso era scomparsa mentre Tracey si stava ancora riprendendo da quella scenata mentre Terrence, si avvicinava al suo amico per dargli una pacca sulla spalla.
Non lo aveva mai visto così perso.
 
-Perché proprio Zabini?- mormorò Andrew.
 
-Zabini vuole farsi più ragazze possibili e Megan...-
 
-Rientra nei suoi canoni- continuò Tracey sospirando.
 
-La mia Megan- sussurrò, ancora destabilizzato.
 
-Sarà ancora la tua Megan- gli disse Terrence, con un sorriso rassicurante. -Lei lo sa che tu sei meglio di Zabini-
 
***
 
Succo di zucca, brioche alla zucca e una tazza colma di caffè amaro.
Amaro, come la Umbridge durante le sue ormai innumerevoli punizioni.
Dall'inizio dell'anno alla sua colazione aveva aggiunto il caffè, scoprendo che il suo sapore forte era un toccasana per la sua mente ancora dormiente. Hermione diceva che la caffeina portava all'assuefazione ma secondo Alyssa, lei sarebbe riuscita a smettere non appena avrebbe deciso di farlo.
Quella mattina stava facendo colazione da sola, Lavanda e Ginny erano state invitate al tavolo dei Corvonero da Anthony e Michael, i gemelli e Lee erano scomparsi dietro ad una nuova invenzione e il famoso trio, non era ancora sceso dalla Torre di Grifondoro.
Si portò la tazza di caffè alle labbra e bevve lunghi sorsi, assaporando quel sapore che in un mese era riuscita ad apprezzare. Potrei prenderne un altro po', pensò quando il suo occhio era caduto sui fondi del suo caffè. A quel pensiero, seguì il gesto automatico di riempirla nuovamente di liquido scuro.
 
-La mia bellissima caffeinomane- esclamò la voce di Theodore, accanto a lei.
 
Alyssa sobbalzò e si voltò alla sua sinistra, dove trovò il ragazzo che, con la sua divisa di Serpeverde, stonava in mezzo ai Grifoni. Eppure non sembrava interessarsi alle occhiate che gli altri studenti rosso-oro gli lanciavano, aveva occhi solo per lei.
 
-Non sono caffeinomane- rispose Alyssa sorridendo. -Come ho detto a Hermione, smetto quando voglio-
 
-Allora posso prenderlo io quel caffè?- chiese Theodore, indicandole con un gesto del capo la tazza che lei aveva tra le mani.
 
Alyssa represse una smorfia e glielo passò, troppo orgogliosa per ammettere che lo voleva lei. Theodore rise e lo prese, sorseggiandolo lentamente per osservare con calma, l'espressione di finta indifferenza che la ragazza ostentava.
 
-Come mai sei seduto tra i Grifoni?- chiese Alyssa, guardandolo.
 
-Sono venuto a chiedere alla mia ragazza di uscire con me, il prossimo sabato a Hogsmeade- disse sorridendole dolcemente.
 
-Oh- esclamò sorridendo intenerita, si avvicinò al viso del ragazzo e si fermò a pochi centimetri dalle sue labbra. -Sì, ci vengo con te a Hogsmeade-
 
Alyssa fece per baciarlo ma qualcuno, vicino a loro si schiarì la voce e si voltò a guardare chi fosse. Harry, Ron e Hermione li fissavano, i primi due con aria schifata mentre la terza con un sorrisetto imbarazzato. Theodore sbuffò e si prese comunque il bacio che la ragazza stava per dargli. Un bacio veloce, dettato dal bisogno impellente del ragazzo di spostarsi da lì, perché Alyssa sapeva che se c'era qualcuno che Theo proprio non sopportava, erano proprio Harry e Ron.
 
-Ci vediamo dopo, va bene?- chiese Theodore, quando si staccò da lei.
 
Alyssa annuì e gli sorrise. -Sì-
 
Theodore si alzò e lanciò occhiate di fuoco a Harry e Ron, il primo lo ignorò mentre il secondo ricambiò lo sguardo e si sedette al tavolo per fare colazione. Hermione prese posto accanto all'amica, aveva un sorriso smagliante al contrario di Harry, che aveva un espressione seria in volto.
 
-L'ho convinto- le sussurrò Hermione all'orecchio.
 
Alyssa si drizzò e guardò prima Hermione poi Harry, il quale annuì scettico mentre si riempiva il bicchiere di succo di zucca.
 
-Fantastico!- sussurrò sorridendo. Era eccitata, all'idea di riprendere la pratica di Difesa. -Hai già pensato a chi potremmo chiedere?-
 
-Chi mai vorrebbe parlare con quel pazzo di Harry Potter?- borbottò Harry, irritato.
 
-Noi con te ci parliamo- rispose Alyssa, con ovvietà. -E non credere che tutti siano come Malfoy, qualcuno buono in questa scuola ci sarà no?-
 
-Ci penseremo io e Alyssa a cercare i...ehm...candidati- esclamò Hermione, ignorando deliberatamente le parole del ragazzo.
 
-Giusto- disse Alyssa, annuendo. -Tu meno ti metti in mostra e meglio è-
 
I quattro ragazzi terminata la colazione, si alzarono dal tavolo e si diressero al laboratorio di Pozioni, chiacchierando del più e del meno. Quando furono all'interno dell'aula, si divisero per andare ai rispettivi banchi, Hermione raggiunse Lavanda mentre Alyssa si sedette accanto a Tracey. Da quando la Serpeverde era diventata la sua compagna di banco, si era ritrovata spesso a chiacchierare con lei per i corridoi.
Piton entrò in aula, seguito subito dalla donna che ormai aveva imparato ad odiare con tutta sé stessa. Dolores Umbridge prese posto su una sedia messa appositamente per lei poco dietro la cattedra di Piton, quest'ultimo sembrava comportarsi normalmente e diede direttive ai ragazzi come ad ogni lezione. Questa volta non diede compiti diversi a lei e ad Andrew, dovevano eseguire la Bevanda della Pace come tutti gli altri.
 
-È tanto che insegna qui, Severus?- chiese la Umbridge, melliflua.
 
-Quattordici anni- rispose Piton, con tono sicuro e continuò a controllare la pozione che Goyle stava eseguendo.
 
-Ma se non sbaglio, aveva fatto richiesta per la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure, è esatto?- chiese la donna, pur sapendo già la risposta.
 
-È esatto- confermò Piton, senza degnarla di uno sguardo.
 
-Le darà sicuramente fastidio che la cattedra che lei tanto bramava, ha cambiato professore di anno in anno- disse la Umbridge, sorridendo con finto fare gentile.
 
-Mi va benissimo l'insegnamento di Pozioni- ribatté il professore. -Grazie dell'interessamento-
 
Qualcuno bussò alla porta e ad Alyssa, parve di vedere il professore tornare a respirare normalmente. Non voleva essere al suo posto.
Un ragazzo della casa di Tassorosso entrò e avvisò la Umbridge che Silente, la stava aspettando in Sala Grande. La donna strinse le labbra indispettita e si alzò dalla sedia, promettendo a Piton che sarebbe tornata di lì a poco e uscì dalla stanza. Per un attimo nel laboratorio ci fu solo silenzio, rotto dalle varie pozioni che sobbollivano nei calderoni.
 
-Rospa Stronza- esclamò Tracey, continuando a girare la sua pozione.
 
Alyssa scoppiò a ridere di gusto, lasciò cadere il mestolo e si portò una mano davanti la bocca, per placare le risate ma fu impossibile. In un attimo nella stanza si udì solo il suono delle sue risate e, benché Tracey fosse consapevole di non aver fatto battuta così tanto divertente, la risata della sua compagna di banco la fecero unire a lei.
 
-Black e Davies, smettetela di ridere!- esclamò Piton, guardandole inespressivo.
 
-Ros..pa str...onza- disse Alyssa ridendo. -È proprio vero-
 
-Meno dieci punti a Grifondoro e meno cinque a Serpeverde- disse Piton.
 
-Perché a me dieci e a lei cinque?- chiese Alyssa, indicando la compagna con occhi sgranati.
 
-Perché lei, signorina Black sta ridendo di una battuta squallida e Davies ha insultato la professoressa-
 
-Qualcuno mi ha insultato mentre non c'ero, Severus?- chiese la Umbridge, appena rientrata in aula.
 
La donna scrutò i volti degli studenti, ora tornati seri e tutti interessati a terminare la pozione di fronte a loro. Lo sguardo si fermò al primo banco dove Alyssa era l'unica a non girare l'intruglio nel calderone, anche perché era arrivato il momento di farla riposare.
 
-Sì- esclamò Alyssa.
 
Tutti i compagni alzarono lo sguardo su di lei, che sorrideva angelica alla professoressa di Difesa. Tracey la fissò sbalordita ma non poté dire nulla e in fondo, alla Umbridge non interessavano le parole della Serpeverde.
 
-Sono stata io- disse Alyssa con sicurezza. -Ho detto che è una stronza e aggiungerei che sicuramente, il professor Piton sarebbe un insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure migliore di lei-
 
-Punizione, Black- disse la donna, fulminandola con lo sguardo.
 
-Con piacere-
 
~
 
-Potresti darti una calmata con le punizioni? Sarebbe utile mantenere un profilo basso- esclamò Hermione irritata dalla situazione.
 
Le due ragazze si stavano dirigendo in Sala Grande, erano le cinque del pomeriggio e sapevano che avrebbero trovato lì Ernie Macmillan. Il suo nome era stato proposto da Lavanda, con Eliot all'interno dell'Ordine della Fenice lui sicuramente era una persona da prendere in considerazione per il gruppo di Difesa.
 
-Che ci vuoi fare, lei mi adora- rispose Alyssa, facendo spallucce.
 
Il tono abitudinario di Alyssa fece innervosire non poco la ragazza, che si trattenne per non afferrarla e darle uno schiaffo in pieno viso.
 
-Guarda che ti ho visto la mano- esclamò Hermione, scura in volto. -E le pozioni rimpolpasangue che nascondi sotto il letto. Ti voglio bene ma non devi esagerare, oltre al fatto che dovresti farti vedere da...-
 
-Da nessuno- l'interruppe Alyssa, con tono serio. -Tranquilla Hermione, so quello che faccio. Più o meno-
 
-Più o meno?-
 
-Ti prometto che mi calmerò con le punizioni, va bene?-
 
Hermione annuì scettica ma non rispose ed entrò nella Sala, con Alyssa al suo fianco. Le due scrutarono la tavolata di Tassorosso e quando videro Ernie seduto in fondo con Hannah, si avvicinarono con calma e si sedettero di fronte al ragazzo. I due Tassorosso, alzarono lo sguardo su di loro confuso ma le ragazze ignorarono.
 
-Come stai, Ernie?- chiese Alyssa, sorridendo.
 
-Bene- borbottò il ragazzo, guardandola come a voler capire cosa nascondessero.
 
Un gruppetto di studenti del secondo anno si alzò dal tavolo e Alyssa, fu contenta di avere un po' di distacco dal resto dei Tassorosso.
 
-Vogliamo chiederti una cosa...- disse Hermione, lanciando un fugace sguardo a Hannah.
 
-Se dovete dirmi qualcosa, potete anche parlare davanti a lei. Tanto glielo direi comunque dopo- disse Ernie, ostentando sicurezza.
 
-Bene- Hermione si riempì una tazza di tè e ne versò un po' anche ad Alyssa, giusto per non far vedere a chiunque li stesse guardando, che erano lì per un tè in amicizia. -Stiamo mettendo su un gruppo per studiare Difesa. Studiarla sul serio-
 
Ernie e Hannah si guardarono e si sporsero verso di loro, ora decisamente più interessati alle parole delle Grifondoro.
 
-E chi ci insegnerebbe?- chiese Hannah, abbassando la voce.
 
-Harry, ovvio- rispose prontamente, Hermione. -Se siete interessati venite sabato prossimo alla Testa di Porco-
 
-A che ora?-
 
-L'ora ve la comunicheremo in seguito- rispose Hermione, sorridendo ai due ragazzi.
 
-Pensavo di chiedere anche a Wayne e Megan- s'intromise Alyssa, prima di bere un sorso del suo tè.
 
Ernie e Hannah si guardarono e scossero il capo all'unisono sospirando.
 
-No, Megan e Wayne... non sono in condizioni di poter fare qualcosa- sussurrò Hannah preoccupata. -Intendiamoci, nessuno di noi sta bene. Ma loro due...sono...come dire...-
 
-Persi- l'anticipò Ernie, abbassando lo sguardo sulla tazza che aveva tra le mani.
 
Alyssa e Hermione si guardarono e non dissero nulla, non subito quanto meno. Ciò che i Tassorosso stavano passando, era quanto di più atroce potesse capitare a qualcuno. Il nome di Cedric spuntava su ogni testata giornalistica e leggere che della sua morte come una tragica fatalità, era peggio di qualsiasi Maledizione.
 
-Il discorso che vi abbiamo fatto il giorno dopo...- Alyssa lasciò la frase in sospeso, per non turbarli troppo nominando il loro defunto amico. -È ancora valido, se avete bisogno di qualsiasi cosa, di una spalla su cui piangere o di una burrobirra in amicizia non fatevi problemi a dirlo. Siamo sempre e comunque studenti di Hogwarts prima ancora di essere Grifondoro o Tassorosso, non dimenticatelo mai-
 
Ernie e Hannah ringraziarono con un sorriso e il silenzio tornò ad aleggiare sul gruppo, i loro pensieri erano tutti puntati su Cedric. Quel silenzio voleva dirgli che lo pensavano ancora, nonostante tutto.
 
-Sono interessato anche io!- disse una voce poco distante da loro.
 
Il gruppo sobbalzò e si voltò verso un ragazzo biondino di Tassorosso, di cui Alyssa ricordava a stento il nome.
 
-Più siamo meglio è- disse Hermione, reprimendo una smorfia. -Sabato prossimo alla Testa di Porco, Zacharias- si voltò nuovamente verso Ernie e Hannah, questa volta sorridendo. -Se conoscete qualcuno realmente interessato, non fatevi problemi a dirglielo. Mi raccomando però, gente fidata-
 
***
 
Erano le sei del pomeriggio e benché non fosse ancora orario di chiusura della biblioteca, aveva deciso di andarsene per andare a riposarsi. Era da sola, Terrence aveva preferito stare con Andrew dopo quello che era successo il sabato precedente. Non aveva mai visto il suo amico così perso e si era dovuta trattenere dal prenderlo a schiaffi, Megan provava gli stessi sentimenti e lui era rimasto lì, fermo imbambolato. Sospirò tra sé e aguzzò lo sguardo, nel momento in cui vide un gruppo di Grifondoro passare. Da quando era terminata l'ora di Pozioni, aveva sperato di incontrare Alyssa per i corridoi ma nulla. Voleva ringraziarla per essersi presa la colpa al suo posto ma no, non doveva farlo più.
 
-E quindi tu sei la mia nuova compagna di banco- esclamò Alyssa, sorridendole gentile.
 
-Sì- rispose Tracey, annuendo. -Non sono Nott ma ho comunque i capelli neri, vale lo stesso?-
 
Alyssa ridacchiò e iniziò a scrivere il tema che Piton le aveva chiesto, Tracey la osservò per qualche secondo incuriosita. Lei era la ragazza che aveva fatto capitolare Terrence e non riusciva ancora a capire, come diavolo avesse fatto. Lui che era sempre stato sulle sue persino con Astoria, quando vedeva lei sembrava che non ci fosse nessun altro oltre loro. Non aveva mai visto Terrence impazzire per cercare un vinile e addirittura, chiederle aiuto per averlo il prima possibile.
Mentre la fissava di sottecchi, il suo sguardo cadde sulla mano che teneva la piuma e aguzzò meglio la vista, per leggere la scritta.
 
-Cosa significa, "Devo stare al mio posto"?- chiese Tracey, incuriosita. -Ma soprattutto, perché lo hai segnato sulla mano?-
 
Alyssa s'irrigidì e allungò la manica del maglioncino, come a voler nascondere quella scritta. Ma ormai era inutile, lei l'aveva letta. Sembrava che qualcuno l'avesse marchiata.
 
-Nulla- rispose Alyssa, con tranquillità.
 
-Sì certo. Allora?- ribatté Tracey, guardandola tralice.
 
Il suo sguardo indagatore faceva capitolare chiunque, era sempre stata una sua prerogativa e fu grazie a quel suo modo di fare, che scoprì di come Jacob l'avesse tradita a luglio.
 
-Le punizioni della Umbridge- sussurrò, per non farsi sentire dagli altri e si avvicinò a lei come per volerle spiegare i passaggi della pozione. -Ha questa piuma che quando la usi, ti prende il sangue per utilizzarlo come inchiostro e quello che scrivi, si trasmette sulla mano-
 
-Quella Stronza- borbottò Tracey, fingendo di ascoltare i consigli di Alyssa sulla Bevanda della Pace.
 
Le due ragazze tornarono in silenzio e continuarono a fare ciò che dovevano, Tracey rigirava la pozione nel calderone e Alyssa scriveva imperterrita. Fu mentre Tracey constatava di aver sbagliato un passaggio, che Alyssa la richiamò.
 
-Tracey?-
 
-Sì?-
 
-Ecco...non dirlo a Terrence, per favore. Non dirlo a nessuno-
 
Era stata di parola, non disse mai nulla al suo amico, nonostante avrebbe voluto dirglielo non sa quante volte. In primis perché voleva che stesse attento con la Umbridge, in secundis perché beh...lui avrebbe voluto saperlo, ne era certa. Ed era altrettanto certa, che avrebbe fatto una cavolata.
 
-Una Serpe tutta sola ai piani alti, giù non c'è abbastanza aria?- chiese una voce poco distante da lei.
 
Tracey alzò gli occhi al cielo irritata e si voltò verso il ragazzo, che la guardava divertito. Da quando l'estate si era ritrovata a dover aiutare sua madre nel negozio di fiori di sua nonna, ricoverata al San Mungo per lesioni da incantesimo, sembrava che Terry Boot se lo ritrovasse ovunque. Galeotti furono i tulipani, scherzava sua madre quando vedeva il ragazzo comprare i fiori, per la consueta gara dei giardini che si teneva ogni estate.
Lei dal canto suo, con i suoi abiti un po' dark cozzava in quel posto pieno di colori.
 
-Stavo giusto tornando nel covo delle serpi. Addio- disse, voltandosi per avviarsi alle scale principali.
 
Ma Terry non era della stessa idea.
 
-Devo ammettere che le punte bionde ti stanno bene. Un po' di colore ci voleva proprio-
 
Tracey si voltò di nuovo verso di lui, irritata. Non sopportava quando qualcuno le ricordava come fosse triste vestita sempre di abiti scuri e insulsi, ci mancava solo che le dicesse quanto fosse più bella Lise ed era certa, che lo avrebbe schiantato.
 
-Il nero è un colore- ribatté scocciata.
 
-Sì e ti sta benissimo-
 
-Ma Boot esattamente, non hai niente da fare?-
 
-Tipo?-
 
-Pettinare le piume dei corvi?-
 
-No, preferisco parlare con te-
 
Tracey sbuffò e Terry le sorrise divertito. Per un attimo pensò che il Corvonero fosse masochista e anzi, ne ebbe la certezza quando si avvicinò a lei.
 
-Sei simpatica- disse Terry, guardandola.
 
-Hai sbagliato Davies, Lise è ancora in biblioteca- disse scocciata.
 
-Oh no, ho trovato la Davies giusta- rispose ridacchiando.
 
-Vedo che l'altitudine della Torre di Corvonero ti ha fatto rimbambire il cervello-
 
Terry scoppiò a ridere e Tracey strinse le labbra irritata. Ci sarà qualcosa che ti dà fastidio, no? Pensò nervosa. E invece Terry, si comportava come se stesse chiacchierando con qualche sua compagna di Corvonero. Lei però non era come quelle perfettine e quel suo comportamento, le stava dando sui nervi.
 
-Terry!- urlò una voce dietro di loro.
 
I due ragazzi si voltarono verso la biblioteca, dove Alyssa Black stava correndo nella loro direzione, con un libro in mano. Tracey la guardò stranita e lanciò un'occhiata a Terry, scoprendo che anche lui la fissava confuso.
 
-Hai dimenticato questo nel laboratorio- disse eloquente. -Ciao Tracey-
 
La ragazza sparì come era arrivata e Terry aprì il libro, che la Grifondoro le aveva dato. Tracey si sporse per vedere cosa contenesse ma il ragazzo, lo chiuse con un tonfo e la guardò ghignando.
 
-Sei curiosa eh?- le disse ridacchiando. -Non c'è niente, tranquilla-
 
-Tanto lo chiederò ad Alyssa stessa- rispose indispettita.
 
Era certa che ci fosse qualcosa e diamine, era troppo curiosa per lasciar perdere ma non avrebbe mai chiesto a lui.
 
-Cos'è, siete diventate amiche?- le chiese incuriosito.
 
-È un reato?-
 
-No...mi sorprende però-
 
Tracey roteò gli occhi al cielo ancora più irritata di poco prima e si allontanò di qualche passo da lui, aveva un disperato bisogno di andarsene da lì.
 
-Beh amen, ormai ci sono amica quindi...ciao Boot- disse sprezzante prima di camminare a passo spedito verso le scale.
 
Terry rimase lì a guardarla andare via, con un ampio sorriso sulle labbra e il messaggio nascosto nel libro datole da Alyssa. Era così imbambolato, che non si accorse dell'arrivo di Anthony al suo fianco. Quest'ultimo appena vide la figura di Tracey arrivare al piano terra storse il naso, disgustato.
 
-Stavi parlando con Anormale Davies?- chiese Anthony, con una smorfia.
 
-Sì- rispose Terry, riscuotendosi dai suoi pensieri. -E ti prego, smettila di chiamarla Anormale Davies. Si chiama Tracey-
 
~
 
ANGOLO DELL'AUTRICE
 
Eccoci qua, questa volta Alyssa non è propriamente la protagonista e conosciamo un po' meglio, il Trio Serpeverde.
Allora, si è capito che Cho non la sopporto? No? Strano.
In questo capitolo volevo far vedere che Cedric non è morto e la vita va avanti, gli amici vogliono risposte, soffrono ancora per la perdita così prematura e la reazione di Megan ne è esattamente l'esempio.
Alyssa salvatrice della patria! Dovete immaginare le primine che la guardano con occhi adoranti.
Finalmente stiamo entrando sempre più nel vivo del quinto anno e nel prossimo vedremo l'incontro alla Testa di Porco.
 
Ho finito ciò che volevo dire, vi aspetto nei commenti.
 
Al prossimo capitolo,
_L_Black_
  
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