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Autore: Saryna8000    25/05/2021    2 recensioni
Può un Malfoy seguire soltanto il proprio cuore?
Forse, dopo una vita di scelte dettate da altri, è il momento di voltare pagina e lottare davvero. Quello che non può immaginare Draco è che la sorte non si è dimenticata dei suoi veri sentimenti e gli sta dando una nuova occasione.
Una malattia degenerativa, che mette in pericolo i suoi cari, farà sì che la sua strada si incroci nuovamente con quella di Hermione.
Hermione che 12 anni prima ha scelto improvvisamente di scappare lontano da lui. Riusciranno a mettere da parte tutte le loro incomprensioni e riscoprire il loro amore?
Una Dramione senza alcuna pretesa che crede nell’amore imprevedibile ed infinito, che muta forma ma resta nel tempo.
Questa fan fiction non tiene conto del capitolo “19 anni dopo” del libro “Harry Potter ed i doni della morte”
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Cosa Significa Casa -Epilogo 7 anni dopo-
 
 
 
Le luci dell’alba illuminavano fiochi e ancora timidi tutto Malfoy Manor.
Una soffice coperta di neve bianca ricopriva ogni superficie del giardino e della villa.
Affacciata dalla finestra della sua camera, Narcissa osservò con cura quel candido panorama e sorrise pregustando il caos che a breve avrebbe contrastato con la pace di quel momento.
Appena sveglia e ancora in camicia da notte si voltò verso il ritratto di suo marito lanciandogli un dolce bacio con la mano.
“Buona vigilia di Natale amore mio.”
“A te Cissy cara. Credevo volessi dormire ancora un altro po'. Sarà una lunga giornata avresti dovuto riposare.”
La nobildonna si strinse lo scialle sulle spalle e si accomodò al tavolino appena apparso difronte a lei con la sua prima colazione. La sua fidata Poppy aveva ben eseguito le istruzioni che le aveva dato la sera prima.
Narcissa si versò una tazza di caffè nero fumante ed ammonì il marito con lo sguardo.
“Scherzi vero? Non posso crogiolarmi a letto oggi. Devo fare tantissime cose!”
Bevve un lungo sorso che le riscaldò il petto e si imburrò una fetta di pane proseguendo con l’elenco dei suoi impegni.
“Devo dare le ultime direttive in cucina per la cena di stasera. Modificare alcuni addobbi…hai notato che non sono abbastanza? E finire di commissionare qualche regalo. Per non parlare del fatto che i ragazzi stanno tornando da Hogwarts e voglio passare un po' di tempo con loro, sempre se i gemellini ce lo permetteranno! Tutto questo prima delle cinque di oggi pomeriggio! Poi dovrò prepararmi per accogliere gli ospiti.”
Lucius alzò gli occhi al cielo e rise divertito.
“In effetti è un programma molto intenso e credo che in alcune cose tu possa farti aiutare da tua nuora e tuo figlio.”
Narcissa sbuffò ed incrociò le braccia al petto.
“Lucius! Potrei anche offendermi per la tua affermazione. Credi che non sia più in grado di organizzare una festa di natale?”
L’uomo scosse la testa e si prostrò in un inchino.
“Mai potrei anche solo pensare una cosa del genere mia Signora. Le tue feste sono sempre le migliori.”
Narcissa annuì ed addentò la sua fetta di pane tostato. Si appoggiò allo schienale della sedia e si gustò un sorso di caffè sorridendo da dietro la tazza.
Era felice, non poteva negarlo.
“Sai mio amato marito? Credo di non averti ringraziato abbastanza per aver spezzato la maledizione e aver ridato la felicità a nostro figlio.”
Lucius accarezzò la moglie con lo sguardo maledicendo l’impossibilità di abbracciarla.
“Era mio dovere trovare quel libro.”
“Non solo per quello. Sei stato astuto e lungimirante nei confronti di Draco.”
L’uomo deglutì e scosse il capo.
“Ho fatto troppi errori con lui, dopo la sconfitta del Signore Oscuro ho cercato di proteggerlo il più possibile e comunque ho fallito. Basti pensare a tutto quello che gli ha fatto Astoria.”
Narcissa allungò la mano verso di lui e lui fece lo stesso verso di lei.
“Ma il tuo senso di protezione ti ha portato a stipulare quel prezioso contratto prematrimoniale segreto tra te e Cyrus. Scommetto che quando quel presuntuoso di un Greengrass ha firmato non ha neanche letto le clausole. Sei stato accorto e furbo.”
Lucius scosse la testa divertito.
“Se tu sapessi come è andata realmente, moglie mia.”
La nobildonna inclinò la testa incuriosita.
“Cioè?”
“L’ha voluto stipulare Cyrus quel patto e ha preteso che io e lui firmassimo per i nostri figli.
Lui ha insistito per quella postilla. Diceva che il nostro Draco aveva già rotto un accordo e spezzato il cuore di Astoria in mille pezzi. Voleva accertarsi che la figlia non soffrisse ancora e mi ha imposto di scrivere che in caso di tradimento, menzogna o raggiro nei confronti di Astoria o della famiglia Greengrass, il matrimonio doveva ritenersi nullo e liberato da ogni vincolo magico. Mi disse tutto tronfio che preferiva sapere Astoria divorziata ma libera di rifarsi una vita piuttosto che ingiustamente infelice legata a Draco. A me è bastato chiedere di uguagliare la richiesta anche nei riguardi di nostro figlio.”
Narcissa si portò una mano alla bocca stupita.
“Non ci credo! Non me lo avevi mai detto!”
Lucius ghignò trionfante.
“Già andò proprio così.”
“Lo ripeto, sei stato scaltro. E te ne sei ricordato al momento giusto consegnandolo ad Albus Potter.”
Il marito la guardò con un guizzo di fierezza negli occhi.
“Il contratto mi apparì in mano nel momento stesso in cui Astoria cancellò Eltanin dall’arazzo e qualche attimo dopo conobbi i ragazzi, grazie al loro viaggio nel tempo. Lui capitava a fagiolo. Da perfetto Serpeverde lo avrebbe consegnato al padre e prima gli avrebbe dato una sbirciatina. Avevo un alleato nel futuro, era perfetto.”
Narcissa mise le mani sui fianchi ed alzò gli occhi al cielo.
“Peccato che si sia ricordato di consegnarlo ad Harry quando Hermione e Eltanin avevano già le valigie in mano pronte a tornare in Australia. Draco era distrutto!”
Lucius giunse le mani in segno di scuse.
“Questo non l’avevo calcolato moglie! Ma all’epoca era ancora un bambino…è stato fin troppo bravo nel compito affidatogli!”
Narcissa annuì.
“Vero. E grazie a quella pergamena Draco ha potuto divorziare e convolare a giuste nozze con Hermione.”
“…e non hanno perso tempo sfornando quei due gemellini, tanto adorabili quanto pestiferi.”
“Oh…non dire così di Vega e Altair! Sono vivaci e intelligenti.”
“Ci vogliono 4 elfi per tenerli a bada!”
Risero entrambi di gusto consci delle continue marachelle dei due bambini.
“Ammetto però mia amata Cissy che il maniero è più vivo da quando ci sono loro.”
La nobildonna diede le spalle al marito ed annuì.
Poi guardò l’orologio d’oro intarsiato sul comodino e sbiancò.
“Cielo è tardissimo e io devo ancora finire di mangiare!”
Narcissa prese uno spicchio di mela e lo intinse nello yogurt prima di portarselo alla bocca.
“Perché angosciarti per la cena di stasera, quel punto della lista puoi anche saltarlo. I nostri elfi faranno tutto alla perfezione.”
Narcissa scosse la testa e fece segno di no con il dito.
“Ho deciso che saranno serviti anche piatti Babbani per rispettare le tradizioni di Matt e Jane. A proposito, sai che questa sera parteciperanno anche i Weasley? Hanno accettato tutti con molto piacere!”
Lucius alzò un sopracciglio e ghignò.
“Perché quell’espressione mio amato marito?”
“Pensavo a mio padre e alla faccia che farà quando vedrà tutte quelle chiome rosse dei Weasley, ai genitori babbani di Hermione seduti al tavolo dei Malfoy  intenti a mangiare cibi babbani…”
Narcissa finì il caffè e si pulì con cura i lati della bocca con il pregiato tovagliolo di lino.
“Ho già provveduto a spostare il mio caro suocero Abraxas. Ha sbuffato e anche parecchio ma alla fine se ne è fatto una ragione.”
Lucius rise di gusto.
“Non hai tralasciato alcun dettaglio! Quindi…tutti, tutti hanno accettato l’invito eh?”
La nobildonna annuì, un guizzo divertito negli occhi.
“Sì, oramai siamo una grande famiglia allargata e loro…beh in qualche modo ne fanno parte, non credi?”
L’uomo abbassò il capo e fece un lieve cenno di conferma.
“Anche se questo non l’avevo proprio previsto.”
Narcissa allargò le labbra in un sorriso.
“E come potevi prevedere che Astoria decidesse di rinunciare ai suoi beni, dando la maggior parte in beneficenza e scegliendo di trovarsi un lavoro? Chi doveva dirtelo che avrebbe accettato la proposta di Ginny, iniziando a lavorare per George e Ron ai “Tiri Vispi Weasley”? E soprattutto chi poteva immaginare che tra Ron ed Astoria nascesse l’amore e che avrebbero avuto una splendida bambina?”
Lucius alzò le mani.
“Proprio nessuno!”
“Infatti! È il dolceamaro scherzo del destino!”
Un fragoroso e gioioso bussare alla porta fece sobbalzare Narcissa e sorridere Lucius.
“Questi sono i gemelli…qualcosa mi dice che hanno provato ad entrare in camera dei genitori ma l’hanno trovata sigillata.”
“Lucius!”
L’uomo fece spallucce e ghignò.
“Beh mia cara…anche noi facevamo così con Draco, ricordi?”
La donna sorrise beandosi di quei ricordi e corse ad aprire ai nipotini.
“Nonna nonna, buongiorno giochi con noi?”
La nobildonna sospirò e si arrese subito difronte ai quei due bei faccini. Il suo programma per la giornata avrebbe subito un forte ritardo.

*****

“Dici che i gemelli hanno desistito finalmente?”
Da sotto il lenzuolo Draco fece capolino ed ammiccò alla moglie che lo guardava dall’alto con un dolce sorriso. La mano di lei si perse fra i crini biondi del marito iniziando una lenta e delicata carezza.
“Sì…credo tu possa uscire dal tuo nascondiglio…”
Draco immerse la testa tra i seni della riccia inspirandone il profumo e apprezzandone la morbidezza mugugnando un categorico no.
“Hai detto no, Malfoy? Ma…dobbiamo alzarci…è la vigilia di Natale. Dobbiamo fare un sacco di cose e…”
“Moglie. Zitta. Sono tra le tue tette e non intendo lasciare questa posizione. Anzi…”
Con un leggero movimento strusciò il proprio bacino contro la gamba della donna facendole sentire tutta la sua sfrontata erezione mattutina.
Un fremito percorse la schiena della riccia, le guance le si velarono di rosso al solo pensiero di cosa quell’arnese poteva farle sentire ma non doveva cedere, non subito almeno.
“Draco…dai…smettila…”
Per tutta risposta Malfoy ghignò e fece scivolare un dito sotto la sua sottana di seta, tracciando una sinuosa carezza verso il basso.
La pelle di Hermione prese fuoco sotto quel semplice tocco ed un gemito tradì le sue buone intenzioni.
“Smettere cosa?”
Hermione aprì la bocca per elencare alcuni ragionevoli motivi ma Draco si issò sui gomiti per spegnere quel faccino serio con un bacio. Un bacio lento, dolce che presto si tramutò in tumultuoso, passionale, erotico.
Consapevole di averla distratta a dovere, il biondo lasciò che la sua mano riprendesse il  viaggio interrotto poco prima, arrivando fino al pube di lei, scostando lo striminzito pezzo di stoffa che celava i ciuffetti ben curati del suo monte di venere.
Maliziose e spudorate le dita di Malfoy si fecero largo dentro di lei trovandola già eccitata, bagnata e calda.
“20 punti in meno a Grifondoro per aver detto una bugia!”
Hermione si divincolò offesa ma Draco la bloccò sotto di lui iniziando a lasciarle una scia di saliva e piccoli morsi sul collo. Fu la resa definitiva di lei che si abbandonò completamente a quella tortura. La bocca di Draco non era ancora sazia e scese di nuovo fino al seno di lei per lambire e leccare i capezzoli mentre la mano di lui adesso le stava stuzzicando il clitoride, gonfio e lubrificato di umori.
Lei era burro sotto le sue dita, così perfetta così sensuale.
“Draco…ti prego…”
Il biondo la guardò languido ed affamato.
“Ti prego…cosa?”
Voleva sentirselo dire. Adorava quando lei si lasciava andare, la voce le diventava roca e le parole sulle sue labbra diventavano sporche.
“Dillo Hermione…che cosa vuoi?”
Ansimante e vogliosa la riccia si morse un labbro, retaggio della sua pudicizia.
“Vuoi che smetto?”
Hermione sgranò gli occhi preoccupata e scosse il capo.
“E allora dimmi cosa vuoi…”
Gli occhi ambrati di lei erano pura lussuria.
“Voglio…voglio il tuo cazzo Draco, voglio…voglio che mi sbatti e che mi fai godere…”
Le labbra del biondo si aprirono in un ghigno malizioso.
Con un gesto veloce della mano le strappò le mutandine e le sventolò in aria.
“Queste allora non ti servono più…”
Hermione sorrise divertita, sempre più coinvolta e desiderosa fece scivolare la sua mano sull’asta di Draco, felicemente stupito da quel gesto deciso.
La riccia lo accarezzò lascivamente per tutta la sua lunghezza, con movimenti ritmici e veloci per poi indirizzare la punta sulla sua entrata.
Draco affondò in lei lentamente senza trovare alcuna resistenza
Restò un momento immobile godendosi il volto imperlato di piacere della moglie ed i suoi sospiri per poi iniziare a cavalcarla selvaggiamente.
Entrava ed usciva in lei, riempendola e sbattendola con vigore mentre lei assecondava le sue spinte incitandolo a darle di più.
Raggiunsero insieme un orgasmo animalesco, viscerale e profondo.
Consci che quel piacere non potesse durare a lungo e che avevano già rubato del prezioso tempo ad una giornata fitta di impegni.
Ancora ansimante Draco si buttò a braccia aperte a fianco della moglie e lei si accucciò a fianco a lui. Lui le accarezzò teneramente i capelli e lei iniziò a tracciare dei cerchi immaginari sul suo petto.
“Sig. Malfoy questa volta dobbiamo alzarci ed iniziare questa giornata.”
Il marito sbuffò e la strinse a sé.
“Va bene Sig.ra Malfoy…”
Hermione si mise seduta e gli sorrise.
“Ti amo Draco.”
“Io anche di più Hermione. E ti amerò per sempre”

******

Come da consuetudine, Scorpius ed Albus erano i primi a salire sul treno e a scegliere la carrozza. Non importava quale fosse, la cosa certa era che i posti vicino al finestrino dovevano lasciarli a lei. Entrambi riservati ad Eltanin.
La ragazza, infatti, adorava potersi stiracchiare ed allungare a suo piacimento ammirando il paesaggio che le scorreva di fianco. Entrava per ultima e si accomodava.
Perché quindi questa volta avrebbe dovuto essere diverso?
Peccato che Eltanin, una volta apparsa sulla soglia, non si aspettasse di trovare suo fratello ed il suo migliore amico in compagnia della tutto pepe e forme giuste Celia Zabini.
Figlia dell’eterea “zia” Daphne Greengrass e dell’affascinate “zio” Blaise Zabini.
Corvonero, sesto anno, piovra. Sì perché in quel momento era completamente avvinghiata ad Albus. Ma non aveva un minimo di ritegno?
Eltanin la incenerì con lo sguardo, ovviamente no dato che la ragazza in questione si strusciava come un gatto al fianco del suo amico e rideva come un’oca starnazzante.
“Celia, che onore la tua presenza fra noi.”
La giovane mulatta sorrise falsamente nella sua direzione ed Eltanin restò impassibile ancora in piedi sulla porta.
“Caposcuola Grenger, piacere mio”
“Caposcuola Grenger-Malfoy prego. E quelli sono i miei posti, se ti sposti…sai io dovrei passare…”
Ma che sfacciata! La corvonero si era così spalmata addosso ad Albus che le impediva il passaggio.
“Oh non riesci a passare? Beh di certo con tutte le fette di torta di cioccolato che ingurgiti a colazione…comunque non resterò ancora a lungo. Sono solo passata a salutare il mio caro cuginetto Scorpius. Mamma voleva essere certa che avesse ricevuto l’invito per la festa di capodanno.”
La bionda socchiuse gli occhi e fece un lungo respiro, promettendo a se stessa di non cedere ad alcuna provocazione. Sfoggiò nuovamente un sorriso a trentadue denti ed indicò con la mano il fratello.
“Cara, devi esserti confusa perché stai abbracciando Albus. Scorpius è da quest’altra parte.”
Celia sorrise di gusto e fece un occhiolino al moro.
“Veramente? Che sbadata… vabbè allora approfitto per invitare anche lui alla festa! Sai sono inseparabili questi due non voglio di certo far torto a nessuno. E’ una festa esclusiva e beh…tesoro avrei invitato anche te ma immagino tu abbia già altri impegni, no?”
Eltanin le lanciò un’occhiataccia. Perché quella tizia fosse finita a Corvonero invece che con loro a Serpeverde era un mistero.
Aprì la bocca per risponderle a tono ma Scorpius la precedette.
“Ti faremo sapere ok, Celia? Entro martedì avrai un mio gufo. Scusatemi, permesso, ci vediamo dopo.”
Il biondo terminò velocemente la frase e si catapultò nel corridoio. Una familiare chioma mogano era comparsa poco prima e stava raggiungendo la coda del treno.
“Ma…Scorpius…dove vai?”
Celia era incredula che l’avesse liquidata così e si alzò di scatto cercando di fermarlo.
Eltanin le si parò davanti e lasciò libero il fratello di scappare dalla sua rossa. Anche lei lo avrebbe fatto volentieri ma doveva restare ad aiutare Albus a liberarsi da quella strega.
“Sbaglio o stava inseguendo qualcuno?”
Eltanin fece spallucce.
“Non lo so e non mi interessa, e ora visto che il tuo cuginetto è andato via…”
La bionda allungò un braccio in direzione dell’uscita invitando Celia ad andarsene.
Ma questa bofonchiò qualcosa e si appollaiò di nuovo su Potter.
 “Ti spiace se resto qui, Al? A farti compagnia? Non vorrai restare solo soletto…”
La splendida mulatta sbatté gli occhi da cerbiatta in direzione del moro e gli accarezzò il braccio.
“Scusami? Ti sembro nessuno io?”
Eltanin aveva serrato i pugni vicino ai fianchi ed era letteralmente rossa in volto di rabbia.
La Corvonero fece spallucce e le rispose senza neanche degnarla di uno sguardo.
“Forse non hai capito che io ed Albus vorremo della privacy…”
“…tu ed Albus?”
Il cuore di Eltanin batteva all’impazzata nel petto. Cosa stava insinuando quella sciacquetta? Albus era il suo migliore amico e non l’aveva mai neanche nominata Celia Zabini, ora quella voleva forse farle credere che ci fosse del tenero tra di loro? Ma figuriamoci…oppure era vero e lui non glielo aveva ancora rivelato.
La bionda sgranò gli occhi e si voltò alla ricerca del volto di Albus.
L’amico era impassibile, l’espressione del viso indecifrabile.
Eltanin deglutì e con mano tremante li indicò incredula. Celia annuì fiera ed appoggiò la sua testa a quella di Albus.
“Non gli hai raccontato, tesoro, alla tua migliore amica cosa hai fatto ieri sera dopo la festa? Sai Grenger-Malfoy…ho alzato un po' il gomito ed Albus è stato così gentile a riaccompagnarmi in camera. Una volta dentro l’ho dovuto ringraziare a dovere…”
Eltanin guardò Albus sgomentata. Lui restava zitto, immobile, e la bionda continuava a chiedersi il perché non si scrollava di dosso la Zabini e le dava della bugiarda.
Forse perché era tutto vero, il dubbio flebile si insinuò nella testa di Eltanin e la fece sobbalzare. Cosa pensava che Albus fosse asessuato? Credeva davvero che avrebbero continuato a vita l’ambiguo rapporto per cui sembravano una coppia ma poi non facevano alcun passo più intimo per non rovinare l’amicizia? Credeva veramente che lui sarebbe rimasto con le mani in mano?
Gli occhi iniziarono a pizzicarle e fingendo un pelucchio nell’occhio si allontanò dalla carrozza.
“Scusate il disturbo, buon viaggio di ritorno.”
La mano forte di Albus l’afferrò per un polso costringendola a girarsi.
Gli occhi verdi di lui si persero in quelli ghiaccio di lei.
Senza distogliere lo sguardo da Eltanin e con la solita calma che lo contraddistingueva, Albus invitò con eleganza la corvonero ad andarsene.
“Celia, grazie di essere passata. Ma non serve che resti ancora.”
La ragazza guardò il moro accigliata e furente in volto. Ma come? La sera prima ci stava e la mattina dopo la cacciava via in quel modo? Chi si credeva di essere?
Incrociò le braccia al petto pronta ad insultarlo quando lui, continuando a fissare Eltanin, mise ogni cosa in chiaro.
“Hai detto bene prima, sono stato un cavaliere. Eri molto ubriaca e ti ho accompagnata in camera. Ti sei addormentata non appena hai toccato il letto e io non ti ho neanche sfiorata. Sono andato via e la tua compagna di stanza è stata così gentile da spogliarti e rimboccarti le coperte. Lei era lucida ricorda bene quanto me come è andata.”
La giovane Zabini divenne rossa per l’imbarazzo. Aveva realmente creduto che fosse stato lui a denudarla e che avessero fatto qualcosa. Mormorando un flebile grazie uscì di corsa dalla carrozza lasciando Eltanin ed Albus completamente soli.
Potter lasciò delicatamente la presa sull’amica e si sedette sul posto centrale che normalmente occupava. Gambe incrociate e mani dietro la testa. Chiuse volutamente gli occhi e decise per un mutismo volontario.
Eltanin si guardò la punta dei suoi piedi e si portò una ciocca dietro l’orecchio.
Aveva trattenuto il fiato per tutto il tempo che l’amico aveva parlato ed ora era sollevata e…imbarazzata. Non c’era stato mai tra di loro disagio o impaccio.
Perché tutt’ad un tratto quel silenzio era diventato strano?
Ok, avrebbe fatto finta di niente, era così che funzionava tra di loro, d’altronde erano serpeverde meglio non indagare e volare bassi in attesa della mossa dell’altro.
Con nonchalance si accomodò nel suo lato preferito ed estrasse dalla sua borsetta un elastico con il quale si fece al volo una crocchia disordinata.
Prese anche il libro che stava finendo di leggere e si finse completamente assorta nella lettura.
“Era mia sorella quella vero?”
“Come?”
Albus era ancora nella stessa medesima posizione a palpebre chiuse.
“Hai capito perfettamente. Scorpius, stava correndo dietro a mia sorella. Giusto?”
Eltanin si morse il labbro inferiore indecisa su cosa rispondere.
Conosceva benissimo Albus e sapeva che ogni cosa che usciva dalla sua bocca era ben studiata e calcolata. Mentire e cercare di salvaguardare il segreto di suo fratello sarebbe stato inutile. Molto probabilmente la tresca tra Scorpius e Lily non era un mistero per lui.
“Non morderti il labbro, Eltanin.”
La bionda lo guardò stupita.
“Scusami? Chi ti dice che lo stia facendo?”
Albus ghignò continuando imperterrito quella sua posizione falsamente rilassata e non curante.
“Perché ti conosco e anche se non ti vedo, so di certo che stai ponderando la giusta risposta da darmi. E quando pensi, ti mordi il labbro. Quindi non farlo.”
“Ti dà fastidio?”
Potter aprì gli occhi e le fissò la bocca.
“Molto.”
Imprevedibilmente Albus, le fu subito vicino allungando una mano sul suo volto ed iniziando a sfiorarle il labbro in questione con il pollice. Un movimento deciso ma delicato.
Il cuore di Eltanin iniziò a battere all’impazzata, la gola le diventò secca e ringraziò Merlino di essere già seduta perché le gambe le diventarono gelatina.
In quell’attimo che sembrava infinito non riusciva né a muoversi né a parlare.
Albus inclinò la testa e la mangiò con gli occhi.
“Sto per farti un’altra domanda.”
La bionda annuì lentamente, il leggero sfioramento di lui era diventata una carezza continua, quasi ipnotica.
“Ma non voglio che tu pensi troppo alla risposta. Voglio che tu sia sincera.”
Eltanin deglutì cercando di restare lucida e di non dar peso al fuoco che stava divampando dentro di lei.
“Sono sempre onesta con te Albus.”
Albus ghignò ed avvicinò il suo volto a quello di lei. Poteva sentire il dolce fiato di lui, tabacco e menta, pizzicarle sulla guancia, così pericolosamente vicino alla sua bocca.
“Era gelosia, o sbaglio? Hai provato una sana e ardente gelosia nei miei confronti prima.”
Eltanin spalancò le palpebre fallendo miseramente il tentativo di fingere indifferenza.
Accidenti, perché stava arrossendo come una ragazzina imbranata?
Aprì la bocca per ribattere ma non uscì nulla.
Il ghigno di Albus si trasformò in un tenero sorriso.
“Sappi che adesso colmerò questa distanza e ti bacerò. Premerò le mie labbra sulle tue e cercherò la tua lingua per stuzzicarti e lasciarti senza fiato. E poi morderò io questo tuo labbro perché e tra i miei denti che deve stare non tra i tuoi. Opponiti se vuoi ma me lo devi. O pensi che mi sia dimenticato che hai ancora una scommessa da pagare?”
Un guizzo divertito illuminò lo sguardo di Eltanin. Albus si ricordava ancora di aver in sospeso un bacio da lei…e lei mai come adesso si sentiva pronta per pagare il suo pegno.
Lo voleva e voleva assolutamente vivere ciò che lui le aveva appena descritto.
Trepidante ed impaziente per ciò che sarebbe successo a breve gli sorrise di rimando.
“Basta parlare Potter…passa ai fatti!”
Decisa afferrò il bavaro del mantello di lui e ancor prima che Albus potesse realizzare fu lei a catturare le labbra di lui ed iniziare quella danza famelica e insaziabile di baci e carezze.
 

Ciao a tutti!
Chiedo umilmente scusa per non essere riuscita a postare prima questo mio epilogo.
Spero vivamente che non via abbia delusi!
Vi ringrazio davvero infinitamente per aver letto la mia storia!
Un grazie particolare a chi a commentato, in particolar modo a Ladyathena presente e di supporto ad ogni capitolo!
   
 
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