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Autore: Aqua Keta    27/05/2021    8 recensioni
Le parole di Oscar erano state chiare, perentorie, inequivocabili.
Di lui non aveva più bisogno ...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Soldati della guardia metropolitana di Parigi
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ho cavalcato senza meta fino a quando il sole non si è levato alto in questa giornata di vento che potrebbe segnare definitivamente il mio destino.
Rientrando ho incrociato il tuo silenzio freddo e severo accogliermi sui gradini dell’entrata.
Non una parola.
Non hai domandato dove fossi stato. Non hai chiesto perché fossi in giro a quell’ora e non avessi sellato Cesar.
Un piede sulla staffa e un semplicemente –“Andiamo a Versailles”
Dietro i tuoi occhi il desiderio di prendermi a schiaffi.
Avresti dovuto farlo. Come ieri sera.
Conosco ogni tuo singolo sguardo, ogni suo significato. 
Che cosa ti brucia dentro, Oscar?
Si è spezzato quel filo rosso che ci legava, vero?
Una parte di me esalta il gesto quale liberazione da quello stato di frustrazione perenne di fronte alla tua cecità.
Dall’altra lo condanno quale violenza sulla stessa donna che amo.
Che Dio mi perdoni, e ancor di più tu. Ma sono un uomo. Un uomo forse destinato a soffrire in eterno, castigato dal fato stesso.
Infondo non è una giustificazione valida. Sono un idiota.
I tuoi passi risuonano pesanti sotto il colonnato. Ognuno di loro li sento schiacciarmi l’anima.
Risali a cavallo volgendomi le spalle –“Andrè … da oggi non ho più bisogno di te. Mentre attendo la nuova designazione vado ad Arras”
Vuoi fuggire Oscar? Perché non smetti di cercare di essere ciò che in realtà non sei. Una rosa è sempre una rosa.
“Per quanto riguarda ieri sera non ce l’ho con te. Comunque, preferisco dimenticare”
Dimenticare cosa? Perché?
Bruciano ancora le mani come ferite cosparse di sale.
Quanto mi odi ora ?
L’amore ha mai trovato posto nella tua vita? Era amore quello per Fersen?
Tu, di soli sentimenti nobili, mi allontani per proteggere te stessa, per paura di soffrire ancora.
Sproni Cesar lasciandomi nel mezzo del piazzale.
Ti ho perso. Definitivamente.
 

Immaginavo di trovarti a fare colazione.
La torta di mele è ancora intatta al centro della tavola.
Solo dopo aver sellato Cesar ti vedo apparire sul piazzale. Ma dove diavolo sei stato questa notte?
Non incroci i tuoi occhi con i miei.
Mi accorgo che senti pesare il mio sguardo mentre con l’aspetto di un cane bastonato esegui semplicemente i miei ordini – “Andiamo a Versailles”.
L’incontro con sua Maestà è formale come da etichetta in queste occasioni.
“Madamigella Oscar perché? Perché volete lasciare la Guardia Reale? Domandatemi tutto ciò che volete, ma non questo”
Il capo chino, in senso di umile rispetto nei vostri confronti ma … non posso dirvi che mi è difficile continuare a servirvi dopo quanto accorso con Fersen.  Non adempierei con la giusta concentrazione ai miei doveri verso la corona.
Non posso dirvi che sarebbe un continuo tormento vedere quotidianamente l’uomo verso il quale ho nutrito, e forse nutro ancora, sentimenti a me nuovi. L’uomo che ha risvegliato in me ciò che sono in realtà. Una donna.
Devo poter cancellare queste mie debolezze e ritrovare me stessa.
Attendo fiduciosa in una vostra decisione.
E quel –“prenderò in considerazione la vostra richiesta”- alleggerisce ogni mio pensiero.
Lascio comunque a malincuore le vostre stanze.
Un primo ostacolo è superato.
Ora mi attende quello più gravoso e che non mi lascia via di scelta se non allontanarmi ed allontanarsi definitivamente.
Il colonnato nasconde per metà la tua figura.
Non immaginavo di dover arrivare a prendere certe decisioni.
Niente e nessuno mi hanno mai potuto incutere alcun tipo di timore.
Eppure questa mattina, per la prima volta, posare i miei occhi su di te è stato decisamente impossibile.
Ho sentito il tuo sguardo cercarmi con un senso di smarrimento, in attesa di una mia ipotetica risposta a ciò che è stato.
Sento ancora il tuo odore su di me, il tuo respiro rimbalzare sulle mie labbra e le tue parole aggrapparsi disperatamente a quella mia parte di donna che non voglio e non posso riconoscere.
“Non potrai mai cancellare di essere una donna”- feriscono nell’orgoglio di dimostrare in primis a me stessa di poter equiparare un uomo in tutto e per tutto.
Non è così.
Certe verità ti uccidono.
“Da dieci anni non esiste donna per me. Non potrei amare nessuno … tranne che te”
Occhi profondi come il mare, che sanno sostenere, ammonire, asciugare ogni lacrima, confortare …
La tua è un’anima pura, trasparente. Come ho potuto non accorgermi? Tu?
Quale donna non ti ha mai desiderato? Quale non ha mai posato lo sguardo su di te? Come hai potuto riversare l’attenzione dei tuoi sentimenti solo su di me?
Ed io?
Non posso che comprendere bene la tua sofferenza … amare e non essere ricambiati.
Ciò che ora mi tormenta è il dolore che ho saputo infliggerti. Andrè.
Amare è un sentimento cha sa provocare solo ferite insanabili.
Fermo accanto ad Alexander. Il capo chino.
Ti vedo con la coda dell’occhio. Non poso sostenere il tuo sguardo.
Devo allontanarmi. Per me. Per te.
“Da oggi non ho più bisogno di te”- infilo il piede nella staffa –“In attesa della nuova designazione vado ad Arras”
Tiro le briglie facendo muovere Cesar.
“Andrè…”
“Si..”- sibili quasi timoroso.
“Per quanto riguarda ieri sera non ce l’ho con te. Comunque preferisco dimenticare”
Sprono il mio cavallo.
Non mi volto. Non voglio.
Non posso.
E’ tempo di dimenticare.
 
   
 
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