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Autore: Yurika2S    31/05/2021    0 recensioni
Quando il mondo reale e quello dei sogni entrano in contatto, tocca a delle ragazze coraggiose, essere in prima linea per combatterle. La routine di due di queste combattenti, verrà sconvolta da alcuni incontri. Tra cui uno con una bambina dai capelli bianco-argentati, la cui misteriosa scomparsa, riporterà a galla inquietanti verità e ricordi dolorosi.
«Il sonno della ragione genera mostri.», Francisco Goya (1797)
Genere: Fantasy, Science-fiction, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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「Contatto I」


Secondo le stime della compagnia ferroviaria reperibili online tramite app, l’Hakutaka Shinkansen sarebbe giunto alla stazione Ueno di Arashigoya, in pochi minuti. Una ragazza dai capelli biondi lunghi fino oltre le spalle, attendeva all’esterno della stazione con lo smartphone tra le mani, tamburellando le dita contro la cover rigida che avvolgeva il retro del dispositivo. Era evidente dovesse incontrare qualcuno. Per l’occasione aveva indossato un grazioso abitino color verde menta che giungeva fino a sopra il ginocchio, avente del tessuto increspato color panna, sul davanti a mo’ di motivo. Portava con sé l’immancabile borsa a tracolla marrone abbinata con degli stivaletti bassi dello stesso colore ed infine per chiudere con un tocco di semplicità, sfoggiava un cappello di paglia a falda larga, così da ripararsi dai prepotenti raggi del sole. Controllò ancora una volta il messaggio ricevuto quella mattina, dove la sua ospite la avvisava della partenza del convoglio da KAMĪZAWA STATION.


Messaggio da: Yurika-chan:

『Sono appena partita. Dovrei arrivare entro due ore e mezza.』7:00.
 

Non volendo rischiare di arrivare in ritardo, Akiko decise di presentarsi comunque sul posto con almeno mezz’ora d’anticipo. Yurika scese dal vagone del treno in perfetto orario, seguendo il flusso dei pendolari fino ad avviarsi verso l’uscita della stazione ed una volta fuori, rimase ferma fin quando la folla non si diradò abbastanza perché potesse cercare con lo sguardo, una testa dai capelli color del sole, in contrasto con quelle prettamente scure di gran parte dei connazionali. Nel compiere quell’analisi sistematica dei dintorni, fu attirata da una voce squillante e melodiosa.
 

«Yurika-chan!! Da questa parte!»
 

Incontrato lo sguardo l’una dell’altra, la ragazza dai capelli neri come la pece, la raggiunse ricambiando la sua luminosa espressione di gioia con un sorriso appena accennato, unico segno di turbamento in un viso cui altrimenti sarebbe sembrato scolpito nella porcellana; tipico da lei. In contrasto con colori pastello della bionda, lei vestiva una camicia bianca con un cardigan grigio ardesia, un paio di pantaloncini neri di jeans con al di sotto dei leggins e degli stivali del medesimo colore, mentre in spalla portava una borsa a zainetto, che sembrava intonarsi alla perfezione con il resto del suo abbigliamento, perché giocato sui toni scuri.


«Buongiorno Yurika-chan, è andato bene il viaggio?» - domandò immediatamente, infilando con un gesto il cellulare nella borsa, ora che non le era più di alcuna utilità.
 

«Buongiorno a te Akiko. Sì, è stato rilassante.» - replicò a sua volta l’altra nel solito tono tranquillo, quasi monocorde - «Piuttosto da quanto sei qui?»
 

Quella domanda poteva sembrare campata sul nulla, tuttavia riuscì nel suo intento di innervosire visibilmente la sua interlocutrice, la quale spostò lo sguardo altrove prima di rispondere.
 

«Ehm… non saprei. Forse un cinque... dieci minuti probabilmente. Ahahaha!»


«Quindi non hai controllato l’ora sullo smartphone quando sei arrivata? Eppure lo avevi in mano fino a poco fa… piuttosto impreciso da parte tua.»
 

«Be’ sai, alle volte capita, quando sei impaziente di vedere qualcuno dopo tanto tempo… sai com’è, si perde la cognizione del tempo.»


Mentre Akiko giocherellava con la tracolla della sua borsa, tradendo il proprio nervosismo, l’altra sollevò lievemente le spalle e liberò un lieve sospiro, per poi tornare ad alzare lo sguardo.
 

«Immagino che tu abbia ragione.»


Asserì la mora sollevando entrambi gli spallacci della borsa, facendo qualche passo in avanti con l’intento di suggerire che potevano benissimo muoversi da lì, adesso che si erano ricongiunte.


«Anche se mi è sembrato di vederti “in linea” verso le otto e un quarto, quindi potresti essere arrivata anche prima ed aver controllato il mio messaggio, per assicurarti di essere in orario… però questa è una mera speculazione. Potrei anche sbagliarmi.»


La bionda ingoiò a secco, non confermando né smentendo nulla. Seppure non ci fosse nulla di male in quelle sue azioni, riuscì a farla sentire in colpa, perché la sua piccola ed innocente bugia era stata smascherata nel giro di pochi istanti. Del resto non era la prima volta: le capitava spesso di immergersi in un disegno e di lavorarci per ore senza fare pause. Aveva preso quindi l’abitudine di inserire promemoria sonori, scrivere note per non dimenticare determinate azioni da compiere; in alcuni casi controllava fino a dieci volte notifiche e messaggi importanti, per essere assolutamente certa di ciò che avrebbe dovuto fare, oppure a quale orario avrebbe dovuto presentarsi ad un incontro, come in quel caso specifico. E proprio essendo a conoscenza di questa sua abitudine, Yurika tentò di dar forza alla sua teoria, rispetto a quei soli “dieci minuti” di anticipo.
 

«Quindi? Hai già un piano per caso? Ah... ho già fatto colazione ad una delle fermate, non preoccuparti per quello.»


La ragazza in verde allora cacciò una mano all'interno della sua borsetta, traendone fuori un fogliettino ripiegato più volte, che andò a spiegare portandolo di fronte a sé. In inchiostro blu vi erano segnati diversi punti a chiare lettere. Una vera e propria scaletta, il cui primo punto si sposava proprio con quanto le venne chiesto di evitare.
 

«Un vero peccato! Avevo scovato un bel posticino dove fanno ottimi frullati. Sarà per un’altra volta…! Passiamo quindi alla seconda destinazione...» - Akiko fece una piccola pausa per poi affermare con convinzione - «Il centro commerciale!»
 

La menzione di quello specifico luogo, fece socchiudere appena le palpebre della mora, la quale replicò in maniera secca - «Destinazione di riserva? Non ho bisogno di comprare vestiti al momento. E non mi convincerai ad indossare nulla di più luminoso di questa camicia.»
 

Comunicò il tutto con il mento lievemente rivolto verso l’alto, quasi fosse offesa dalla proposta appena fatta, mentre la bionda portò una mano alla fronte con aria drammatica.
 

«Ed il mio sogno di vedere Yurika-chan in un abitino pieno di balze e pizzo, non si avvererà mai!! Che crudeltà, non riesco a sopportarlo!»


«Decisamente… non lo sopporterei.» - replicò la diretta interessata.


«Non dobbiamo per forza comprare qualcosa. Almeno facciamo un giro giusto per passare il tempo, dobbiamo festeggiare! Oppure hai delle idee migliori? Se è così proponi pure!»


«Non proprio, se è solo guardare le vetrine allora mi va bene.»
 

«Questo è lo spirito e poi chissà, potresti anche trovare qualcosa d’interessante alla fine! Non si sa mai. ♪»


Con sguardo colmo di speranze, la bionda fece intendere di non aver affatto rinunciato al suo obbiettivo principale: fare un giro per negozi in compagnia, cosa che sapeva sempre rilassarla parecchio. Dal canto suo invece, la sua ospite non amava andare in giro per la via commerciale affollata alla ricerca di nuovi indumenti, a meno che non le fosse indispensabile. Anche se in fin dei conti, non era quello il motivo del loro incontro odierno, quindi mentre camminavano attraverso l’immenso attraversamento pedonale di Shinya, la liceale dai capelli scuri, alzò per qualche secondo lo sguardo verso il cielo terso e privo di nuvole, per poi ricercare di nuovo il volto dell’amica.


«Comunque... cosa vorresti festeggiare esattamente? Non l'ho ancora capito.»
 

Le parole di Yurika furono pronunciate con un tono ed un'espressione che parevano totalmente sterili, ma che celavano una buona dose di curiosità.


Akiko inizialmente socchiuse entrambe le palpebre, puntando l’indice contro la guancia dell'amica, mentre continuava a camminare a ritmo con il resto della folla.


«Non ricordi? In questo giorno più di sei mesi fa, ci siamo incontrate per la prima volta! Non sarai venuta fin qui oggi senza averne la minima idea, spero?! Uffa... alle volte mi chiedo se faccio bene a preoccuparmi di certe cose, quando c’è chi invece non le dà la minima importanza!»
 

Concluse la frase con una sorta di sbuffo esagerato. Notò dunque la mora abbassare lo sguardo come se stesse riflettendo, o peggio si fosse sentita improvvisamente in colpa, quindi si affrettò ad aggiungere - «Mah... non che me la sia presa davvero, avevo solo qualche piccola aspettativa. Nulla di cui tu debba preoccuparti.»


Non ricevendo però da parte sua nessuna reazione, decise di passare all’azione afferrandole la mano e velocizzando il passo. Lo scossone inaspettato infatti, riuscì a distogliere Yurika dal ricordo del loro primo incontro che si stava affacciando alla sua mente, proprio in quegli attimi.
 

«Andiamo Yurika-chan sta per scattare il semaforo! Non fa niente... anche se non hai pensato ci fosse un motivo in particolare, sei comunque venuta a trovarmi. Basta questo per rendermi felice!» - sorrise la bionda, rivolgendole un rapido sguardo con la coda dell'occhio - «Vedrai, farò l'impossibile per non darti tregua fino al tramonto!»


«Questa sembra tanto una minaccia...»


Furono le parole della ragazza dalle iridi viola, alle quali Akiko annuì.


«Puoi dirlo forte!»




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