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Autore: Ashla    09/06/2021    3 recensioni
AGGIORNAMENTO 29/12/2022:
Storia interattiva, iscrizioni aperte.
"Cappuccetto rosso", "Biancaneve e i sette nani", "Peter Pan e l'isola che non c'è"... no, troppo babbani.
E allora "lo stregone dal cuore peloso", "Baba Raba e il ceppo ghignante" o, ancora, "La fonte della buona sorte".
La lettura porta metaforicamente in un'altra realtà, diversa da quella reale.
Ma, quando sei in una delle più famose scuole di magia e stregoneria del mondo, non ti stupisci se aprendo un libro vieni catapultato in carne ed ossa in un altro mondo in cui i personaggi delle fiabe non sono poi così fantastici.
Hogwarts!Au
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quiete


 
 Poco prima di cena
 
 
«Allora capitano, domani ci alleniamo?»
Alla domanda di Fey, gli altri membri della squadra di Quidditch di Corvonero, ritrovatisi per puro caso davanti alle scale che portavano alla sala comune, lanciarono un’occhiata piena di aspettative a Shindou Takuto che si limitò a scuotere piano il capo.
«Il campo è occupato dai Serpeverde».
«Ma ancora? Si sono già allenati questa settimana!»
Esclamò Kenma Aina, cacciatrice della squadra insieme al capitano e a Fey, sgranando i grandi occhi marroni mentre le guance pallide si arrossavano per il fastidio.
«Lo sappiamo, ma vista la partita imminente contro i Grifondoro hanno chiesto di potersi allenare di più».
Takuto annuì alle parole di Kirino Ranmaru, il suo migliore amico nonché battitore e vicecapitano della squadra.
«Scommetto che se fossimo stati noi a chiederlo non ce lo avrebbero permesso, ma quando si tratta di Grifondoro e Serpeverde…»
Kenma scosse il capo facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli castani.
«Questo è poco ma sicuro, Ai-chan. Ma non ti abbattere…è solo perché tutti sanno che noi, e forse i nostri compagni di Tassorosso, siamo i più forti».
La cercatrice della squadra, Fujiko, le posò una mano sulla spalla facendole l’occhiolino e tutti gli altri scossero il capo divertiti dalle parole della compagna dai capelli rossi.
«Non sono abbattuta penso solo che non sia corretto nei nostri confronti. Se si stabiliscono degli orari bisognerebbe rispettarli per dare la giusta possibilità a tutti di allenarsi. Invece così noi siamo stati privati di questa possibilità».
Il silenzio invase la tromba delle scale mentre tutti riflettevano sulle parole di Kenma; dopo qualche secondo Takuto annuì.
«Ne parlerò con il direttore. Magari riusciamo ad ottenere un permesso speciale».
«Sembra un ottimo piano. Ora scusateci ma Fujiko ed io abbiamo da fare una ricerca in biblioteca».
«Ricerca…come no…»
Allo sbuffo divertito di Kirino Ranmaru, Fujiko, che si era già allontanata mano nella mano con il proprio ragazzo, si girò facendo la linguaccia al compagno di classe che sorrise prima di rivolgere l’attenzione alla cacciatrice dai capelli castani.
«Kenma-chan stai andando in Sala Comune? Ti va di fare una partita a scacchi?»
Kenma Aina scosse il capo con un sorriso tranquillo sul volto mentre insieme a Takuto e Kirino cominciava a salire le scale.
«Devo vedermi con Aka-chan prima di cena, magari la prossima volta».
«Certo. Allora intanto mi alleno battendo Takuto-kun».
«Speraci, Ranmaru-kun».
I due amici si lanciarono un’occhiata di sfida prima di cominciare a ridere subito seguiti dalla minore.
Kenma non poteva non essere grata ai due ragazzi che, fin dal primo anno, si erano subito dimostrati disponibili ad aiutarla ad ambientarsi diventando ben presto due dei suoi più cari amici.
Arrivati davanti alla statua della grossa aquila che bloccava l’accesso alla sala comune si fermarono in attesa dell’indovinello cui dovevano rispondere per entrare.
«Ha un letto ma non ci dorme. Cos’è?»
Domandò l’aquila.
Kirino ridacchiò attirando le occhiate confuse da parte dei suoi compagni.
«Scusate, è che di sicuro non è Kiko-san».
«Hai ragione. Shindou-chan non ha bisogno di un letto per dormire…»
Annuì Kenma Aina ripensando a quando Shindou Akiko, sorella minore di Takuto, si era quasi addormentata durante pozioni.
«Sapete che state parlando male di mia sorella e io sono qui?»
Il tono di Takuto, tuttavia, mal celava una sottile punta di divertimento.
«Non stiamo dicendo nulla di male, è solo un dato di fatto».
Il capitano scosse piano il capo mordendosi le labbra per non sorridere.
«Tanto ci sarà sempre Ame-san pronta a svegliarla. E comunque la risposta è il fiume».
Il passaggio si aprì e i tre entrarono per poi, dopo essersi salutati, dividersi.
Kenma guardò i due ragazzi andarsi a sedere ad un tavolo e sorrise: così come Ranmaru c’era sempre per Takuto e viceversa, lo stesso valeva per Ayame e Akiko.
Sembrava proprio che Shindou e Kirino fosse un’accoppiata vincente.
Annuì tra sé e sé prima di avviarsi verso le scale che portavano ai dormitori femminili, arrivata sesto pianerottolo si fermò e aprì la porta della stanza.
La camera da letto, che condivideva con altre due ragazze, era avvolta nei tiepidi raggi del tramonto e l’unico rumore che si sentiva proveniva dal piccolo fuocherello del caminetto.
Si guardò intorno cercando l’amica trovandola intenta a leggere seduta su il basso cornicione interno di una finestra.
Kenma Aina, chiusasi la porta alle spalle, andò a sedersi accanto all’altra attendendo in silenzio che finisse il capitolo.
Regola numero uno per una pacifica convivenza con Akaashi Haruka: non disturbarla finché legge.
Aina si passò una mano tra i capelli mal pettinati osservando quelli corvini dell’altra raccolti in una lunga ed ordinata treccia.
«Fammi indovinare…problemi con il Quidditch».
Fu la prima cosa che disse Haruka, con un accenno di sorriso alla fine della frase, quando alzò gli occhi azzurri dalla lettura per dare un’occhiata all’amica che, annuendo, guardò distrattamente fuori dalla finestra in direzione del campo.
«Immaginavo…hai sempre quella faccia quando ci sono problemi con il Quidditch».
Kenma Aina batté le palpebre confusa dall’affermazione dell’amica.
«Quale faccia scusa? Che c’è che non va nella mia faccia?»
Akaashi Haruka, con un lieve sorriso sul volto, scosse piano il capo.
«Niente, Ai-chan, niente. Solo si vede».
Kenma Aina sbuffò prima di appellare uno specchietto per guardarsi cercando di capire cosa mostrasse il suo stato d’animo: non trovò nulla di strano.
La cacciatrice alzò gli occhi solo per accorgersi che Akaashi Haruka era tornata alla lettura del proprio libro e così, senza scomporsi, andò a prendere Haru, il suo ragdoll bianco grigiastro, che dormicchiava sul suo letto e l gatto, venendo preso in braccio, aprì gli occhi azzurri ed emise un lieve miagolio di saluto accettando di buon grado le cure della padrona.
Le due amiche stettero fianco a fianco in silenzio, una intenta a leggere e l’altra a coccolare il proprio cucciolo, ma nessuna se ne lamentò: ad entrambe andava bene anche solo lo stare insieme in silenzio.
Passarono quasi mezz’ora così poi Haruka, senza dire niente, chiuse il libro e andò a recuperare qualcosa dal suo comodino.
«Se ti giri ti faccio una treccia».
«Io…grazie, Haru-chan».
Aina, seppur stupita, fece quanto le era stato detto arrossendo appena: evidentemente alla ragazza non era sfuggito il gesto di poco prima ma, dopotutto, cosa non sfuggiva alla vista della tranquilla Akaashi?
Dopo anni di convivenza doveva essere abituata alla capacità d’osservazione della compagna ma, invece, non era così.
Kenma Aina rimase immobile sotto il tocco gentile di Akaashi Haruka e, ad un certo punto, poté giurare di averla sentita canticchiare per un istante…uno solo perché poi la stanza ritornò immersa nel silenzio.
«Fatto, ora possiamo andare a cena».
Aina si guardò nello specchietto ammirando la treccia castana e poi sorrise, annuendo all’amica, prima di seguirla giù dalle scale.
 
***
 
Quando Kirino Ayame, con ancora addosso i vestiti dell’allenamento di Quidditch, entrò nel dormitorio femminile del sesto anno di Tassorosso fu accolta dal lieve scroscio di una doccia accesa e dalla vista di Shindou Akiko intenta a dormire stringendo a sé Steve, il coniglietto di peluche regalatole dal fratello.
Ayame sbuffò divertita scuotendo il capo e, lasciata la bacchetta sul primo ripiano disponibile, prese una piccola rincorsa saltando poi sul materasso accanto all’amica che con un urlo spaventato saltò a sedere mentre i capelli biondi, arruffati dal sonno, volarono in avanti coprendole il viso.
«Buongiorno dormigliona! Non dovevi venire a vedere l’allenamento?»
Akiko non fece in tempo a rispondere all’amica che la porta del bagno si aprì e Tsurugi Kotone, avvolta in un accappatoio, uscì tremante con gli occhi ambrati sgranati e una bottiglia di shampoo stretta in mano.
«Ciao, Tsurugi-chan! Scusa per il disturbo ma dovevo svegliare Kiko-chan».
Kotone annuì piano appuntandosi, tra sé e sé, di non farsi mai svegliare da Kirino Ayame e si diresse verso il proprio letto per cambiarsi…i grifondoro erano pazzi da legare e tremendamente spaventosi…non che fosse una novità.
Nel frattempo Akiko, spostatasi i capelli dalla faccia, guardava l’amica con i suoi occhi verdi e con l’espressione più torva che aveva nel repertorio.
Ayame scoppiò a ridere.
«Non fare quella faccia! O se la vuoi fare allenati…ho visto bolidi più minacciosi di te!»
«Stavo sognando…»
«Cosa? Dimmi che non era RanRan in una folle dichiarazione d’amore».
Ayame, alzandosi dal letto, finse di rabbrividire schifata e Akiko sbuffò.
«Ehi! La mia era una cotta infantile…la mia».
Ridacchiando Ayame tirò fuori dall’armadio un borsone con dentro un asciugamano e una divisa di riserva e si avviò verso il bagno sotto lo sguardo confuso di Tsurugi Kotone.
Pur conoscendo le due da anni, Kotone non si era ancora abituata al fatto che Kirino Ayame passasse più tempo nel dormitorio sotterraneo che nel suo, fino al punto da aver sempre un paio di cambi e da non avere problemi a farsi la doccia nella camera delle tassorosso.
Lo stesso però non si poteva dire di Shindou Akiko che raramente osava avvicinarsi alla Torre di Grifondoro dopo quella volta in cui, al suo ritorno dalla suddetta, era entrata in stanza con i capelli sparati in tutte le direzioni e la divisa fumante.
Sì, i Grifondoro nel loro ambiente naturale erano da evitare come la peste.
Appena Ayame si chiuse la porta alle spalle, Akiko si lasciò cadere supina sul materasso e la stanza crollò nel silenzio rotto solo dallo sciabordio dell’acqua della doccia.
Quando, dieci minuti dopo, Ayame uscì dal bagno Kotone stava carezzando Ruririn, il suo axolotl.
«Ti prego dimmi che non sta dormendo di nuovo…»
Sospirò la Grifondoro guardando verso l’amica.
Kotone accennò ad un lieve sorriso.
«Credo di sì…»
Ayame sospirò ma, dopo qualche attimo di silenzio, sorrise in un modo che Kotone trovava tutt’altro che rassicurante.
«Bene. Allora penso che Shouyou il violino sarà felice di venir suonato da me».
Esclamò poi a voce alta.
«Nu! Non toccare Shouyou-chan! Sono sveglia!»
Akiko scattò a sedere, più sveglia che mai: già una volta Ayame aveva provato a suonare il violino e Akiko si era ripromessa che mai e poi mai avrebbe permesso che quell’evento si ripetesse.
«Allora andiamo a cenare! Vieni anche tu, Tsurugi-chan?»
La ragazza ci pensò un attimo, dubbiosa, ma alla fine annuì e le tre uscirono dalla stanza mentre la grifondoro raccontava loro dell’allenamento appena fatto.
 
***
 
«Allora mi raccomando: vi voglio carichi per la partita contro le serpi!»
Amemiya Taiyou e Tsurugi Kyōsuke, entrando nella Sala Grande per l’ultimo pasto della giornata, annuirono alle parole di Fujii Yuka che fece per dire qualcosa ma venne interrotta da un uragano dai capelli castani.
Matsukaze Tenma, con la cravatta di tassorosso slacciata, corse da Tsurugi con un gran sorriso sul viso invitandolo ad andare a mangiare con lui e gli altri e, senza aspettare una risposta, lo tirò via per un braccio salutando allegramente gli altri due senza dar bado alle proteste del grifondoro.
Yuka e Taiyou guardarono il compagno di squadra raggiungere il tavolo in cui già mangiavano, o almeno ci provavano, Kotone e Akiko mentre Ayame litigava per chissà cosa con il serpeverde Kariya Masaki senza dar bado a Kageyama Hikaru e Sorano Aoi che cercavano timidamente di calmarli.
I due grifondoro, osservata la scena, si lanciarono uno sguardo divertito scuotendo piano il capo.
Una voce femminile chiamò Taiyou che si girò venendo salutato dal tavolo di serpeverde da una raggiante Sugawara Ayumi e da un pensieroso Kurosawa Ryuunosuke.
«Penso che tu sia richiesto. Vai pure dai tuoi amici ma ricordati di non farti corrompere dal nemico, dobbiamo vincere noi la partita! Anche perché se no quei due me lo rinfacceranno a vita…»
Ridacchiò Yuka mentre cercava con lo sguardo Sakura.
«Ovvio, la mia amicizia non influirà sulla partita. Anzi, sarò ancora più motivato a battere la squadra della loro casa! Allora ci vediamo più tardi, Yuka-san».
Amemiya Taiyou sorrise e raggiunse con una piccola corsetta i due amici, sedendosi con loro.
«Suga-chan? Perché hai il fiatone?»
«Uh? Sono appena arrivata dalla biblioteca…mi ero dimenticata del libro per sta sera…ma non ti preoccupare, ho risolto!»
Taiyou annuì rivolgendo poi la sua attenzione all’amico che da quando il grifondoro era arrivato al tavolo guardava, senza vederla veramente, una patatina alla paprika
«Allora, Nokkun, ti vedo pensieroso. Piano di conquista?»
Kurosawa Ryuunosuke annuì alzando lo sguardo verso l’amico che lesse la determinazione dell’altro nei suoi occhi dorati appesantiti dalle occhiaie.
«Certo, sta sera chiederò ad Akane-chan e lei non potrà che accettare questa volta! Ho un’idea perfetta».
Taiyou e Ayumi si lanciarono una veloce occhiata in cui la sconsolazione si mescolava allo scetticismo ma, sfortunatamente per loro, vennero beccati.
«Traditori! Non riponete fiducia nelle mie capacità…me ne ricorderò! Vi dico che oggi è il giorno buono e così sarà!»
Esclamò Ryuunosuke rianimandosi di colpo.
«Sicuro amico, crediamo in te. Solo…ti si sente fin da fuori la Sala Grande».
Hamano Kaiji, con un sorriso divertito sulle labbra, comparve dietro il serpeverde e gli passò un braccio dietro le spalle mentre con l’altra mano gli diede una veloce scompigliata ai capelli grigi.
Hayami Tsurumasa si limitò ad annuire, sistemandosi la cravatta gialla nera, mentre si sedeva al tavolo accanto ad Ayumi che ridacchiò non potendo non notare come entrambi i giovani di tassorosso parevano passati in mezzo ad un tornado.
«Bene! Che lo sappiano tutti».
Disse Kurosawa Ryuunosuke abbassando, però, la voce di qualche tono mentre Hamano Kaiji si accomodava accanto a lui senza curarsi di darsi una sistemata alle vesti stropicciate.
«Già, tutti lo devono sapere…come tutti sanno di voi due».
Ridacchiò Amemiya Taiyou indicando scherzosamente i nuovi arrivati con la forchetta: le gote di Hayami Tsurumasa diventarono della stessa tonalità dei suoi capelli e provò a balbettare qualcosa scatenando però l’ilarità generale.
«Chiaro come il sole. Pure Shindou lo saprà e ammetterà la sua sconfitta».
«Ma a Shindou-san manco gli interessa di Akane-san».
Disse Taiyou allontanando poi il piatto per evitare che Sugawara Ayumi gli fregasse l’ultima polpetta.
«Io mi chiedo come si faccia ad avere le attenzioni di una tale bellezza e a non considerarla neanche…è un affronto…è…oh, eccolo…parli del diavolo…»
Il gruppetto tacque mentre Ryuunosuke guardava in cagnesco il capitano di Quidditch di corvonero, sempre accompagnato da Kirino Ranmaru, entrò nella Sala Grande, seguito da un gruppetto di ragazze tra cui spiccavano l’ammirata Yamana Akane e la seccata Seto Midori.
Shindou Takuto e il suo migliore amico elargirono qualche sorriso cordiale in giro e Ryuunosuke poté quasi giurare di aver visto Fujii Yuka sbrodolarsi con il succo di zucca e Kirino Ayame smettere di litigare, improvvisamente arrossita, per qualche istante con Kariya Masaki mentre Shindou Akiko scuoteva piano il capo limitandosi a salutare i due con un cenno di mano.
«Bah…io mi chiedo come faccia Kirino-kun a sopportare di stare sempre con quello…no, aspettate! Sta sera ci sarà pure lui?»
Sugawara annuì alla domanda dell’amico serpeverde e se ne approfittò della sua distrazione per fregargli una patatina.
«Ma non possiamo bandirlo dal club? Rischia di rovinare il mio magnifico piano di conquista».
«Nokkun, non possiamo mica bandire la gente senza un motivo».
«Già, già…»
Ryuunosuke sbuffò l’ennesimo traditori della serata alle parole di Taiyou e Ayumi.
«Al limite possiamo provare a distrarlo noi…magari chiedendogli qualche strategia del Quidditch».
Sorrise Hamano e Hayami annuì seppur poco convinto.
«Vedete? Loro sì che sono amici buoni e leali!»
«Tassorosso».
Quasi canticchiò Sugawara Ayumi prima di portarsi alle labbra il bicchiere con il succo di zucca mentre Amemiya ridacchiava divertito.
Finita la cena, il gruppetto di separò e, mentre i due tassorosso andavano a prepararsi per l’imboscata, i tre si diressero chiacchierando allegramente verso la Stanza delle Necessità dove avrebbero svolto la riunione del club leggendo insieme il libro.
A dire il vero il club non era un vero e proprio club di lettura ma solo un gruppo di ragazzi che si trovavano una volta alla settimana per passare una serata in compagnia proponendo, ogni semestre, qualche attività diversa per allietare gli incontri.
Per questo il gruppo non era proprio fisso, anche se c’era da dire che il cuore del gruppo tendeva a rimanere sempre e, a seconda delle attività, c’era chi si univa e chi se ne andava per poi tornare in seguito a seconda dei suoi interessi o delle sue esigenze scolastiche.
Ad inizio anno, Akaashi Haruka e Kenma Aina avevano proposto la lettura e ciò aveva riscosso un grande successo così si trovavano a leggere insieme fino a tarda notte, leggendo ciascuno un capitolo.
Quando giunsero nella Stanza delle Necessità vi trovarono già, sedute su due enormi pouf, Kenma Aina e Akaashi Haruka entrambe intente a leggere in silenzio.
Sugawara andò a sedersi su una poltrona vicino al fuoco mentre Amemiya e Kurosawa si sedevano su un divano e quest’ultimo estraeva la sua chitarra per allietare gli animi mentre aspettavano che tutti arrivassero.
Poco dopo i fratelli Tsurugi entrarono seguiti a ruota da Sorano Aoi e Matsukaze Tenma e tutti e quattro andarono a sedersi sull’enorme tappeto poco distante dal fuoco.
Akaashi staccò gli occhi dal libro per lanciare un’occhiata veloce a Kenma che ricambiò, guardandola storta.
«Ciao a tutti!»
Fujii Yuka entrò come un tornado stravaccandosi di traverso su una poltrona e Sugawara Ayumi non poté non sorridere alla poca grazia della ragazza che, con la testa all’ingiù, le fece una pernacchia.
Kirino Ayame, Shindou Akiko, Kariya Masaki e Kageyama Hikaru arrivarono poco dopo parlando fitto fitto tra di loro mentre, qualche passo più indietro, Yamana Akane guardava lo schermo della propria macchina fotografica e Ibuki Munemasa, ancora più indietro, si passava da una mano all’altra una vecchia pluffa per tenersi allenato.
Passarono i minuti e nessuno più entrò dalla porta, Kurosawa Ryuunosuke, soddisfatto, lanciò uno sguardo a Sugawara Ayumi invitandola silenziosamente a muoversi e la ragazza annuì seppur poco convinta.
«Bene, ci siamo tutti?»
«Midori-chan e Sakura-chan devono studiare quindi non vengono».
Alle parole di Yuka, Yamana Akane alzò lo sguardo dalla macchinetta e si guardò intorno per la prima volta da quando era arrivata.
Subito Kurosawa la salutò con un cenno di mano e lei, arrossendo appena, distolse immediatamente lo sguardo prima di notare la grande assenza della serata.
«Manca anche Shindou-san».
Kurosawa sbuffò mettendo via la chitarra.
«Mio fratello e Kirino-kun sono stati trattenuti da Hamano-san, li abbiamo visti prima in Sala Grande».
«Per compensare i mancanti però abbiamo Kariya-kun…un applauso».
Il ragazzo, incrociando le braccia al petto, lanciò uno sguardo infastidito a Kirino Ayame che, senza scomporsi, gli fece una linguaccia.
«È stato obbligato».
Annunciò Kageyama Hikaru andando a sedersi vicino a Kotone che sorrise.
«Non sono stato obbligato! Volevo solo capire in che modo noioso passate le serate…»
Kariya sbuffò e molti scoppiarono a ridere al tentativo del ragazzo di nascondere il motivo della sua strana presenza lì.
«Possiamo muoverci? Io avrei da fare dopo».
Ibuki lanciò uno sguardo annoiato ai presenti e Shindou Akiko gonfiò le guance infastidita venendo subito notata dal maggiore che ghignò.
«Problemi principessa?»
«Io…»
«Eccoci! Scusate per il ritardo, siamo stati trattenuti!»
Shindou Takuto e Kirino Ranmaru entrarono di corsa e Kurosawa Ryuunosuke sbuffò mentre Yamana Akane sorrideva salutando il nuovo arrivato sottovoce.
L’attenzione del capitano di Corvonero però si concentrò sulle gote arrossate della sorella e sullo sguardo di sfida di Ibuki e subito il suo sorriso si spense diventando una smorfia severa.
«Kiko, ti sta infastidendo? Problemi Ibuki-kun?»
Ibuki sbuffò e Shindou aggrottò le sopracciglia ma subito Akiko gli sorrise.
«Non è niente fratellone, davvero, venite a sedervi che stiamo per iniziare».
Seppur poco convinto, Shindou andò a sedersi e l’attenzione di tutti si spostò su Sugawara Ayumi che, sorridendo, tirò fuori dalla borsa il libro scelto poco prima di cena.
«Storyteller…mai sentito».
Alle parole di Kenma Aina, Akaashi Haruka annuì posando il suo libro per prestare attenzione a quello tra le mani della serpeverde.
«Neanch’io, però sembra interessante. Iniziamo?»
Tutti annuirono e Sugawara aprì la prima pagina leggendo la frase iniziale.
 
Benvenuto lettore, crea tu la tua storia e vivi nuove avventure.
 
Nella stanza calò il silenzio, interrotto solo dallo scoppiettio delle braci del camino e dai respiri dei presenti, poi piano la ragazza girò la pagina.
Gli occhi violetti della ragazza si sgranarono per lo stupore.
«Ma è…»
Una luce accecante, proveniente dal libro, avvolse tutta la stanza insieme ad un forte vento che spense il camino.
Qualcuno urlò per lo spavento poi, all’improvviso, tutto tacque.
Così come era comparsa la luce si spense e la stanza ricadde nel buio e nel silenzio: non vi era più traccia del gruppo se non per il libro, dalle pagine immacolate, aperto sulla poltrona.
 
 
 
Angolo autrice
Yoo! Sono viva! La sessione degli esami è iniziata il 7 e tra il 7 e l’8 ho già dato due esami e ora aggiorno…perfetto! XD
Ora la storia può finalmente iniziare! Ho ripreso un po' tutti i personaggi in modo da ricordarci chi è dove e che relazioni ha.
 
In questo capitolo ho presentato le nostre ultime tre ragazze:
Kenma Aina (di Asami_Ryuzaki)
Akaashi Haruka (mia…circa xD)
Shindou Akiko (mia e pure dimenticata…anche se non lo sapete l’ho aggiunta all’ultimo nelle note)
 
Con una lieve aggiunta di Kath con il suo vero nome in giapponese (in verità Kath mi sa più da grifondoro che da corvonero ma dettagli).
Il più grande problema della vita è dove smistare Ibuki…ups…serpe o corvo? C’è…in corvo puoi farlo litigare con Shindou 24 ore su 24, anche nella squadra di Quidditch, (e in questo caso poor Ranmaru) mentre in serpe può allearsi con Kurosawa per sparlare costantemente di Shindou.
Mi scuso per eventuali errori di battitura o simili.
E ora…preferite aggiornamenti più corti ma, si spera, più veloci o continuo così (sempre sperando di aumentare la velocità)?
Inoltre serviranno anche i personaggi delle fiabe per gli Inazumiani ma vi farò una domanda io singolarmente facendovi anche una lista dei personaggi occupati, voi in caso pensateci.
Spero che vi sia piaciuto!
Ciao, a presto!
Aiko
   
 
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