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Autore: Queen of Snape and Joker    10/06/2021    2 recensioni
Cosa succederebbe se il Ministero della Magia ripristinasse una vecchia legge che vuole che tutti i maghi siano immediatamente dichiarati sposati con la propria anima gemella? E cosa accadrebbe se, nel bel mezzo della lotta contro Voldemort, Gellert Grindelwald tornasse a turbare gli equilibri del mondo magico, questa volta come salvatore?
Genere: Drammatico, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald, Il trio protagonista, Severus Piton | Coppie: Albus/Gellert, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Da VII libro alternativo
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Qualche ora prima, mentre i professori di Hogwarts si accingevano a raggiungere il famoso gargoyle di pietra a guardia dell'ufficio del Preside, gli studenti, compresi Harry Potter e i suoi amici, si dirigevano ai rispettivi alloggi. Superato il buco del ritratto della sala comune dei Grifondoro, dopo aver scansato le domande preoccupate della Signora Grassa («Cosa fate qui?! Non dovreste essere a lezione? ... Oh, ma cosa sono quei musi lunghi?»), Harry, Hermione e Ron sprofondarono in tre poltrone vicino al caminetto acceso; le fiamme zampillanti sembravano riassumere lo stato d'animo di tutti gli alunni nella stanza, così irrequieti da riempire l'intera sala, occupando ogni angolo a loro disposizione: nessuno aveva intenzione di relegarsi nei dormitori.

 

«Silente sposato con Grindelwald! Ci credete?», balbettò Neville Paciock ai suoi compagni, più pallido del solito: «È un mago oscuro! Cosa ha intenzione di fare? Portarlo qui e vivere insieme a lui come se fosse una cosa normale? Che schifo...», Seamus Finnigan rincarò la dose contro il mago, mentre Ron si aggiungeva a lui: «E poi sono due uomini! Perché il Ministero ha approvato la loro unione?». 

A quest'affermazione, Harry balzò dalla sedia: «Scusa, che c'è di male?», ringhiò all'amico, che lo guardò atterrito e confuso, come se non avesse capito cosa volesse dirgli con quelle parole; Hermione prese Harry per un braccio e lo spinse di nuovo verso la poltroncina: «Non c'è niente di male, ovviamente, nel fatto che siano due uomini.», gli assicurò, bisbigliando cosicché gli altri non potessero sentire:

 

«Ma il Mondo Magico è uno specchio del mondo babbano, Harry, ricordalo! Spesso, quando il nostro mondo è in guerra anche quello dei babbani lo è e, sebbene le cose stiano cambiando, anche in mezzo a noi ci sono ancora discriminazioni sulle unioni tra due maghi o due streghe, ed è ancora molto raro che un'unione omosessuale sia accettata a livello burocratico. Per questo potrebbe apparire inconsueto che proprio il matrimonio di Silente, da sempre in contrasto col Ministero, sia stato approvato...», e qui la brillante ragazza fece una pausa, per poi alzare la voce di modo che anche Ron la sentisse: «E, dunque, ciò mi porta a credere che il Ministero non sappia affatto dell'unione tra Silente e Grindelwald».

 

Il rosso, sorpreso di sentire la sua voce sbucare fuori dal nulla, non perse tuttavia una parola di quello che la strega disse:"Scusa, ma allora perché lo hanno permesso?!", Hermione non aspettò che un attimo per rispondergli, felice di poter esporre ai suoi amici una delle sue tante teorie:

 

«In primis due anime gemelle, non appena vengono dichiarate sposate, non possono essere separate solo perché dello stesso sesso: sono sempre e comunque destinate a stare insieme. Inoltre, la legge che le riguarda è molto antica, così come la magia che permette a un mago di conoscere il proprio compagno. Il Ministero ha potuto solo incantare le pergamene che abbiamo letto stamattina, affinché scoprissimo chi è il nostro consorte, ma quella stessa magia che hanno scagliato sulla carta l'ha sigillata, garantendoci la privacy a cui abbiamo diritto: nessuno può conoscere il nome dell'anima gemella di un mago se il mago non ne è egli stesso già a conoscenza».

 

«Ma quindi non sanno ancora che Silente è sposato...», balbettò Harry, illuminato da quella scoperta: «E non possono più ostacolare il suo matrimonio, perché è già stato celebrato!», finì Ron, che aveva concepito quanto i suoi due amici l'importanza dell'informazione in loro possesso. Hermione scosse la testa in segno di assenso:

«Ragazzi, non possiamo però dimenticare che il compagno di Silente è Grindelwald...» La ragazza stava per proseguire nei suoi ragionamenti, quando fu interrotta da una voce familiare: «Un attimo di attenzione!»

 

La McGranitt si ergeva in tutta la sua altezza all'ingresso della sala comune, affiancata da una stranamente silenziosa Pomona Sprite; tutti gli alunni ammutolirono e si girarono a fissarla; qualcuno di loro pensò addirittura che fosse sgattaiolata nella stanza in silenzio nello stesso identico modo di un gatto. La professoressa di Trasfigurazione, impercettibilmente nervosa, si schiarì la gola e iniziò a parlare:

 

«Miei cari, capisco benissimo che non abbiate voglia di starmi a sentire adesso, dopo quello che vi è capitato nelle ultime ore, ma è meglio, a questo punto, affrontare quello che c'è da affrontare.», la strega fissò da dietro gli occhiali i suoi grifoni, percorrendo la stanza con lo sguardo: «Immaginate, credo, che da oggi le cose non saranno più le stesse. Tutti gli studenti sposati dovranno trasferirsi in dei nuovi alloggi privati».

Un ennesimo brusio si levò tra gli ascoltatori, ma la professoressa, stremata per tutti gli accadimenti di quel giorno appena iniziato, fece finta di nulla e continuò imperterrita: «Già da stasera vi trasferirete in un'altra ala di Hogwarts assieme alla vostra anima gemella... e, no, signorina Brown, non voglio sentire storie.», la donna zittì in un attimo Lavanda Brown, che aveva iniziato a lamentarsi di quelle novità con le amiche. «La situazione in cui ci troviamo è, senza dubbio, inaspettata. Ma voi siete Grifondoro ed è giunto il momento di dimostrarlo. Se avete bisogno di parlare, o di qualsiasi conforto, potete venire da me in qualunque momento».

Detto ciò, la McGrannit trasfigurò con un movimento della bacchetta un lungo rotolo di pergamena, sotto i nasi dei suoi affranti alunni: «Queste sono le nuove disposizioni per chi di voi ha contratto matrimonio; il vostro Capocasa ve le leggerà. Ci vediamo più tardi». La donna fece per andarsene, ma, giunta davanti al quadro della Signora Grassa,  venne bloccata dalla voce di Harry Potter: «Professoressa! Non potete far finta di niente, non potete lasciare che questo accada!» Il ragazzo era visibilmente arrabbiato, deluso non tanto dal Ministero (si aspettava che il Ministro giocasse sporco per ottenere ciò che voleva), quanto da chi si era sempre scagliato contro le ingiustizie come quella, al modo della McGranitt. «È già accaduto, Potter, e non possiamo farci proprio niente». L'austera maga questa volta se ne andò davvero, lasciandosi dietro un mare di giovani che sarebbero dovuti diventare adulti prima del tempo. 

 

«Ragazzo mio, so che è estremamente difficile, ma ti chiedo di continuare a fidarti di me». Silente aveva trasfigurato il lungo tavolo nella sua canonica scrivania non appena i professori se ne erano andati e ora stava fissando, seduto, il suo giovane collega, che continuava a percorrere una linea retta davanti a lui: avanti e indietro, senza una tregua. A quelle parole, il pozionista si fermò per piantare le sue mani sul legno della scrivania, facendo tremare tutti i gingilli dorati del preside; il professor Piton lo squadrò con il suo solito cipiglio disgustato, che riservava con estremo piacere a tutti i Grifondoro, ma mai prima d'allora al Preside: «Come puoi pretendere che mi fidi di te? Mi hai sempre mentito, Albus, mi hai usato per i tuoi falsi scopi e quella fede - puntò un dito accusatore contro la mano sinistra di Silente - ne è la prova. La tua cara anima gemella è un Mago Oscuro! E un assassino!» «Anche tu sei un assassino, Severus. E sei un Mago Oscuro.», la risposta del Preside fece piombare la stanza nel gelo. Il giovane professore tolse, come scottato, le mani dalla scrivania e prese ad indietreggiare:

«Tu... non puoi dire questo... Sai bene che ho abbandonato certe... abitudini. E uccido solo chi non mi è possibile salvare!» Il ragazzo era sofferente, colpito nel vivo da quelle parole: «Allora non giudicare Gellert, Severus, non lo conosci. Fai per lui quello che io ho fatto per te: mi sono fidato di un assassino che viveva nelle tenebre perché ho sentito nelle tue parole il pentimento. Gellert rimpiange i suoi atti e ha scontato una pena più che sufficiente perché possa aver capito a fondo l'entità dei suoi errori. 

Anni fa si è consegnato a me sapendo che avrebbe affrontato dei momenti estremamente difficili, proprio come hai fatto tu. Eppure io mi fido ancora di te, e mi fido ancora di lui. Forse sbaglio?» Gli occhi celesti di Silente squarciarono quelli neri del pozionista, che, tuttavia, non rispose alla sua domanda. «Lei gioca sporco, Preside».

L'entità dell'affermazione colpì l'anziano, che abbassò lo sguardo, mentre Piton riacquistava il suo cipiglio impenetrabile: «Devi aver capito perché il Ministro ha agito in questo modo, vero, Severus?» «Il Ministero è caduto sotto il comando del Signore Oscuro, che ha ritenuto opportuno reinsituire la legge 533, probabilmente per potenziare sé stesso ed il proprio esercito. Forse sperava che il legame che sussiste tra lui e Potter li avrebbe designati anime gemelle». Il mago formulò a sento una risposta, ancora arrabbiato col Preside: «Ma ha fatto un salto nel buio. Non immaginava che io, alla mia età, potessi avere un compagno, e non poteva essere sicuro di averne uno lui. Puoi scoprirlo, Severus?» Il ragazzo mosse impercettibile la testa in un segno affermativo: «Non ci sarà bisogno che indaghi: avrà presto una risposta, probabilmente entro questa sera. Quando il Signore Oscuro scoprirà che lei porta la fede al dito, il Marchio Nero comincerà a bruciare e riceverò una convocazione». Piton sapeva benissimo che uscire vivo da quella giornata sarebbe stata la sua unica missione; squadrò la finestra della stanza e scoprì che non pioveva più: doveva essere ora di pranzo.

«Va bene, ragazzo mio, ora puoi andare. Sento che anche io sto per ricevere delle visite molto importanti».

   
 
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