Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: Jigokuko    14/06/2021    1 recensioni
REMAKE DELLA STORIA LINKATO AL PRIMO CAPITOLO, LEGGETE QUELLA!
Genere: Azione, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruno, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Yusei Fudo, Z-one
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza
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Morire e non accorgersene
 

Akane osservò Bruno in faccia, confusa da quell'affermazione. Cosa c'entrava Crow...?
Era successo qualcosa di grave? Era quello il motivo per cui lui, Jack e Yusei erano appena sfrecciati via a tutta velocità davanti a loro?

- Mi ha detto di aver visto te e Jack in atteggiamenti... strani. – Disse, con imbarazzo. Effettivamente non sapeva quali parole utilizzare. – Come se ci fosse qualcosa tra voi.-

Nel frattempo, entrambi avevano preso a camminare in direzione di casa di Carly. No, casa sua, ormai. Ci avrebbe messo un po' ad abituarcisi.
Ed il sole, in quel momento, stava cominciando a nascondersi tra le nuvole, come se anch'esso stesse provando l'imbarazzo di Bruno.

- Attegiamenti strani? In che senso... strani?- Davvero non capiva. Aveva ben in mente la scena di quella mattina, ma non le era sembrata poi così inusuale.
- Beh— lui ha parlato di roba sessu—-
Il meccanico non riuscì a terminare il discorso che la cameriera scoppiò improvvisamente a ridere, così tanto da avere le lacrime agli occhi ed il viso rosso.
- Ma cosa andate a pensare?! Stava minacciando di picchiarmi e Crow va a tirare fuori argomenti del genere?-
Anche Bruno stava per mettersi a ridere con lei, ma poi si arrestò sul nascere, avendo compreso maggiormente il senso della frase.
- ... Jack vuole picchiarti?!- Quasi lo urlò, sconvolto.
- A quanto pare... – Disse, con un'alzata di spalle. – sembra non gli piaccia che io stia vicina a Carly. Secondo lui la invischierei in affari loschi, ma quali se di me non so NIENTE?!-
Con l'ultima parola si scompose e ne seguì un verso esasperato che somigliava più ad un ruggito.
- Odio il suo atteggiamento a volte... è sempre così manesco. Sai quante volte mi ha preso a pugni?- Disse lui, con la medesima indignazione.
- La prossima volta che lo fa dimmelo, così gli tiro uno dei miei stivali! Sono pesantissimi, perfetti per la sua zucca vuota.-

Entrambi si guardarono dritti negli occhi, per poi scoppiare a ridere.
Tra le persone che aveva conosciuto in quei tre giorni, Bruno era il suo preferito. A prima vista sembravano totalmente opposti: lui altissimo, lei fin troppo piccola, lui dall'aspetto semplice, lei esageratamente piena di dettagli.
Invece no, avevano così tante cose in comune e linee di pensiero simili... dalla stessa amnesia, il "non esistere", l'essere odiati da Jack Atlas...
Di certo, al momento quel ragazzo con un amore spropositato per i motori era l'unico di cui poteva un minimo fidarsi.
Al secondo posto c'era Carly: simpatica, gentile, le stava dando una mano ad integrarsi in quella bizzarra società nel caso avrebbe dovuto restarci e, soprattutto, le aveva dato un tetto sulla testa senza problemi.
Poi c'era Yusei, con gli occhi più belli che avesse mai visto -per ora-: anche se a prima vista sembrava un po' sulle sue, quelle iridi di tanzanite era sicura nascondessero la persona più buona del mondo.
Seguiva Crow: non avevano scambiato molte parole in quel piccolo frangente di tempo, ma anche lui le sembrava una brava persona -a parte quel terribile fraintendimento di poche ore prima-.
Ultimo e meno importante, Jack: odioso. Punto.
A metà tragitto, i primi tuoni iniziarono a farsi sentire e la pioggia non tardò ad arrivare, la quale si scatenò in un istante.

- Vieni!

Disse lei, prendendolo per mano ed iniziando a correre più veloce che poteva. Corsero a perdifiato, ma l'acquazzone imperversava sempre più forte e, arrivati a destinazione, ormai erano entrambi fradici dalla testa ai piedi.

- Dannazione. – Si lamentò, aprendo la porta di casa. – Proprio adesso doveva piovere?-
- Si vede che non è giornata...-
- Non è mai giornata! Su, entra, o ti prenderai un raffreddore.-
- Vale anche per te.- Disse, mettendole le mani sulle spalle e spingendola dentro.

Quando Akane richiuse la porta, Carly sbucò dal soggiorno, rimanendo a bocca aperta quando li vide grondare acqua da tutte le parti.

- Che ti è successo, Akane?! ... E perché c'è anche lui?-
- Bruno mi stava accompagnando perché dovevamo parlare, ma poi è arrivata la pioggia mentre eravamo a metà strada. – Spiegò lei, strizzandosi una delle trecce, dalla quale uscì una marea di liquido. – Ah, e devo parlare anche con te!-
- Forse è meglio se mi dici tutto dopo, ora dovete asciugarvi, o vi ammalerete entrambi.-

E così, si ritrovarono tutti e due seduti sul pavimento della cucina, mentre la ragazza puntava loro contro il getto d'aria calda del phon in un tentativo di eliminare più acqua possibile dai capelli e vestiti.

- Comunque, – Iniziò la corvina. – quello che dovevo dirti riguarda Jack.-
Carly sembrò sbiancare, per poi deglutire.
- J-Jack?- Balbettò.
- Penso ci tenga a te, sai? In un modo strano, ma... sì.-
La ragazza rimase imbambolata con le labbra socchiuse, così a lungo che il calore del phon quasi non ustionò il viso a Bruno.
- Ahi, – Si lamentò lui, coprendosi la faccia con le mani. – brucia!-
- Scusa, scusa!- Strillò lei, spegnendo l'elettrodomestico. Era rossa come un peperone.
- Però non ho capito perché voglia tenerti lontana... beh, non mi resta altro che scoprirlo!-
- Non è necessario, davvero...! E-e poi dovevi proprio dirmelo ora? È ancor più imbarazzante con Bruno qui!-
- Glielo avrei raccontato comunque, in realtà... – La ragazza lo guardò.
Lui si sentiva tra due fuochi al momento, forse avrebbe fatto meglio a rimanere sotto la pioggia. – Avevo intenzione di parlarne mentre stavamo venendo qui.-
- Se può farti piacere posso tenere la bocca chiusa, non lo dirò a nessuno.- Disse lui, rivolgendosi alla giornalista, la quale sospirò.
- Ormai è fatta.-

Le tre duel runner, incuranti della pioggia, sfrecciavano in strada ad una velocità esorbitante. Yusei era in testa, mentre Jack e Crow stavano poco più indietro, ai lati.
Solo pochi minuti prima il biondo era tornato a Poppo Time in tutta fretta -quasi investendo il povero Bruno...-, dicendo che era stato chiamato da Mikage in seguito ad un grave incidente di Trudge. Subito, si erano messi in marcia per raggiungere di corsa l'ospedale e verificare di persona le sue condizioni, finendo per scoprire un'amara verità.

- Ragazzi.- Mormorò l'agente, mentre veniva trasportato su una barella.
Era davvero ridotto male: nonostante fosse stato ricoperto di bende, esse erano impregnate di sangue a livello di testa ed addome, e le chiazze sembravano espandersi a vista d'occhio.
- Non affaticarti!- Urlò Crow.
- Non... usate... i Synchro... è pericoloso.-

Subito dopo svenne a causa dell'emorragia, e gli infermieri impedirono ai Predestinati di seguirli oltre, lasciandoli in mezzo al corridoio.
Yusei guardò in basso, e si morse il labbro con nervosismo.

- È colpa mia. – Disse. – Avrei dovuto accettare quella volta.-
- Non sei solo tu, Yusei. Anche io e Jack abbiamo detto di no.- Sopraggiunse il rosso.
- Crow ha ragione, noi non c'entriamo nulla. Non siamo poliziotti, non era compito nostro.-
- Ma, se avessimo accettato, ora Trudge non si sarebbe schiantato a folle velocità contro un guardrail!-
- Infatti ci sarebbe potuto essere uno di noi là spiaccicato. – Gli inveì contro Jack. – L'unica cosa che possiamo fare adesso è fare tesoro di quell'informazione, ovvero "non usare i Synchro".-
- "Non usare i Synchro"... cosa potrà mai significare?- Domandò Crow, a braccia conserte.
- Ve lo dico io.-

Da in fondo al corridoio sbucò Mikage, la quale aveva con sé un tablet. Ci trafficò su per qualche secondo e, raggiunti i ragazzi, fece partire un video da esso.
Mostrava i dati del duello ripresi dalla duel runner del poliziotto al momento dello scontro: inizialmente, aveva evocato Guerriero Goyo come di consueto, ma l'avversario aveva bloccato l'attacco distruggendo il suo stesso mostro, al posto del quale ne sorsero ben altri cinque e riempirono il terreno di gioco.
Il filmato si interruppe all'inizio del turno nemico, nel momento di attivazione dell'effetto di uno di quei mostri.

- Noi lo chiamiamo "Ghost". – Disse la giovane investigatrice. – Purtroppo non sappiamo com'è andata a finire, solo i duellanti che hanno vissuto l'esperienza possono raccontarcelo.-
- Ce ne sono stati altri?!- Chiese Yusei, allarmato.
- Molti, solo in quest'ultimo mese abbiamo avuto una decina di casi riconducibili proprio a questo Ghost; le scatole nere delle moto ci hanno mostrato tutte la stessa cosa, dalla distruzione di una carta, all'evocazione di tutti quei mostri, e poi il freeze completo delle immagini. Purtroppo l'incidente di Trudge è stato uno dei finali migliori, alcuni sono anche morti per questa storia.-

Roba da far accapponare la pelle. Yusei stava iniziando a provare un grande senso di collera, mescolata alla paura.
Paura di imbattersi in quel mostro. Paura di finire tra le vittime della sua carneficina.
Paura che un mare di innocenti potesse arrivare a morire a causa delle sue battaglie distruttive.
Ormai, da quando aveva scoperto di essere un Predestinato, si sentiva in dovere di proteggere la sua Nuova Domino ed il Satellite da coloro che ne minacciavano l'equilibrio, e tale "Ghost" sembrava proprio essere uno di essi.
Puntò i suoi occhi blu prima in quelli di Jack e successivamente in quelli di Crow, ricevendo da entrambi un cenno di assenso.

- Mikage. – Le disse, avvicinandosi di un passo e posandosi la mano a ridosso del cuore. – Io— no, noi, faremo tutto ciò che è in nostro potere per annientare Ghost. Il Drago Cremisi ci ha assegnato questi marchi per proteggere Nuova Domino, ed è quello che abbiamo intenzione di fare.-
La ragazza guardò tutti e tre con un sorriso stampato sulle labbra.
- Grazie, ragazzi. Il vostro aiuto significa molto per il nostro dipartimento, ma anche per i cittadini stessi.-

Akane tremava come una foglia in quel momento. Era ormai asciutta, eppure nemmeno il dividere quella pesante coperta con Bruno la stava facendo sentire meglio.
Erano entrambi seduti sul divano avvolti da essa fin sopra la testa, e lei ci spariva dentro, messa in ombra dalla stazza di lui.

- Che freddo...- Sussurrò, rannicchiandosi ancor più su sé stessa.
- Sicura non ti sia venuta la febbre a causa del vento e della pioggia? – La ragazza scosse il capo, strizzando gli occhi. – Fa sentire.-
Le mise una mano sulla fronte, sotto la frangia. Di certo non si aspettava fosse gelida in quel modo, le persone febbricitanti avevano la pelle bollente di solito!
Si spostò a toccarle la guancia, ma niente, anche quella sembrava un blocco di ghiaccio.
- Sei congelata...!-
- Te l'ho detto che non ho la febbre! – Disse, con evidente imbarazzo dipinto in volto. – E... ti dispiacerebbe spostare la mano?-
- Ah— scusa!—- Subito la tolse, arrossendo a sua volta ed evitando il suo sguardo.

In quei pochi attimi di silenzio, un calo di tensione identico a quello del giorno prima li colse alla sprovvista. L'intero appartamento era rimasto al buio e veniva illuminato esclusivamente dal portatile acceso di Carly sul tavolo e dalla -dato che pioveva ancora- poca luce proveniente da fuori.

- Ancora? – Si lamentò la giornalista. – Due blackout in due giorni è al limite dell'inverosimile...!-
- Che stiano facendo dei lavori al reattore?- Ipotizzò il ragazzo.
- Lavori o no, non può andare avanti così...-

Un suono li distrasse dalla conversazione, facendo voltare entrambi verso Akane, la quale nella penombra stava ansimando pesantemente, come se non riuscisse a respirare. Bruno provò a chiamarla, ma lei non rispose, sembrava non sentirlo.
La luce tornò e la situazione risultò ancor più grave: la ragazza aveva gli occhi spalancati, lo sguardo assente ed aveva smesso di ansimare, anzi, il suo petto non si muoveva più, non stava proprio respirando! In quel momento, Carly si alzò dalla sedia e la raggiunse, allarmata.

- Akane, Akane!- La scosse lui, prendendola per le spalle.

Il nulla cosmico per un'interminabile decina di secondi. Poi, all'improvviso, riprese vitalità.
Quando tornò ad essere cosciente, quasi si spaventò a vedere le loro facce ad un palmo dal suo naso, con quelle espressioni terribilmente preoccupate.

- Grazie al cielo non sei morta...!- Bruno tirò un sospiro di sollievo, lasciandola andare.
- Morta...?- Li guardò, estremamente confusa.
- Avevi smesso di respirare all'improvviso, sembravi un cadavere...- Aggiunse la mora.
Akane guardò prima l'uno e poi l'altra, con la paura negli occhi. Cosa le stava succedendo?
- Forse è meglio se andiamo in ospedale.- Disse lui.
- Cosa? No! Sto bene!- Non l'ospedale! Non poteva di certo rischiare che qualcuno vedesse le sue ferite prima di sapere a cosa sono dovute!
- Bruno ha ragione, e se dovesse succederti ancora, magari in un momento in cui sei sola?-
- Ma... io...- Abbassò lo sguardo.
- Siamo preoccupati per te.- Parlarono all'unisono.

Non riuscì ad opporre resistenza. Carly e Bruno si scambiarono uno sguardo d'intesa e la presero per le braccia, trascinandola con la forza prima fuori di casa, poi giù per le scale ed infine sul sedile posteriore dell'auto di lei, dove si mise anche il ragazzo per tenerla d'occhio, mentre la prima guidava.
Akane guardò lui, e successivamente si accasciò contro la portiera come una bambola di pezza.
Non ci capiva niente. In un attimo le veniva terribilmente freddo, poi la sua pelle si congelava, le veniva un ennesimo mal di testa atroce e smetteva addirittura di respirare!
L'unica cosa "positiva", tra tante virgolette, era che non aveva avuto alcuna visione allucinogena e confusionaria. Non voleva mai più vedere quegli occhi quasi neri, le facevano paura, temeva di doverli vedere di persona prima o poi e che, giunto il momento, le avrebbero fatto del male.
Arrivati all'ospedale, i due continuarono a trascinarla come un sacco di patate: ancora non si era ripresa totalmente da quella strana condizione e camminare le risultava faticoso.
Quando il medico incaricato la vide così pallida, si sistemò gli occhiali e la fece accomodare su un lettino. La ragazza rimaneva seduta con la schiena inarcata e le braccia avvolte attorno all'addome, con il terrore di doversi spogliare.

- Signorina, cosa le è successo? – Chiese l'uomo. Ma lei non rispose. – Signorina...?-
Ancora tacque, volgendo lo sguardo altrove.
- La mia amica ha smesso completamente di respirare per qualche secondo, ed è rimasta incosciente.- Carly, vedendola tanto cocciuta a non voler parlare, si fece avanti lei.
- Capisco... dovrò auscultare i polmoni allora. Potrebbe alzare la maglietta?- Ancora si rivolse alla paziente, in un tentativo disperato di essere preso sul serio dall'interessata.

Akane annuì piano, tirandola fuori dai jeans per permettergli di sollevarla a ridosso della schiena, mentre davanti se la stringeva tra le mani con una forza con cui avrebbe potuto strapparla.
Lo stetoscopio a contatto con la pelle era gelato, e la fece sussultare. Iniziò anche a tremare; la paura di essere scoperta cresceva ogni istante sempre più, tanto che...
Si scansò, scese dal lettino e letteralmente fuggì dalla stanza del pronto soccorso, lasciando i tre completamente interdetti e con una domanda spontanea: come aveva fatto a correre via così velocemente, se per arrivare lì l'avevano quasi dovuta portare in braccio?
Bruno, dopo qualche secondo di smarrimento, prese ad inseguirla con al seguito Carly, la quale però annaspava.

- Fermati, ti prego!

Urlò lui, quasi investendo un'infermiera che stava passando di lì, ma erano parole al vento. Era come sorda alle sue grida.
La corvina si voltò con il fiatone, quel secondo che bastò per scontrarsi a folle velocità con qualcuno e finire culo a terra, facendosi un male cane.
Riaperti gli occhi, si ritrovò due occhi blu puntati contro.
Yusei?!
Anche lui era finito malamente sul pavimento, e si stava lamentando con una mano sul petto, proprio dove si era scontrata lei.

- Yusei?! Che ci fai qui?- Nel frattempo, Bruno e Carly li avevano raggiunti.
- Dovrei farla io a voi questa domanda...- Rispose, guardando i tre.
- Akane è stata ma—-

Il discorso di Bruno venne interrotto non dall'arrivo di Jack, Crow e Mikage, ma dallo scattare in piedi della ragazza ed il suo inveire contro il rosso, precedentemente afferrato per la canottiera gialla/arancio che indossava.

- Ma come ti viene in mente?!- Gli urlò in faccia.
- Eh?! Cosa?!- Tentò di divincolarsi lui, senza successo.
- Hai detto a tutti che io e quello stupido di Jack abbiamo fatto "roba sessuale"!-
Crow iniziò a ridere nervosamente, guardando il meccanico alle spalle della ragazza.
- Quindi glielo hai detto...-
Nel frattempo, le due ragazze sgranarono gli occhi, mentre l'altro diretto interessato si guardava intorno confuso tentando, invano, di fare mente locale. Quando diamine avrebbero fatto quelle cose?!
Yusei, invece, era rimasto perfettamente calmo. Chissà perché, ma un casino del genere se lo aspettava.
- Beh, invece di fare gossip tra noi, ho pensato fosse meglio chiedere a—- Di nuovo, lo interruppero.
Stavolta fu Mikage a farlo.
- Non ti permettere di toccare Jack, ti arresto!- Urlò, sbraitando.
Akane mollò Crow e, spaventata, corse dietro a Bruno, aggrappandosi alla sua giacca.
- Io non ho fatto niente con lui! E non voglio un tatuaggio in faccia!- Gridò lei, a sua volta.
- Per favore, calmatevi tutti. – Sopraggiunse Yusei. – Vi ricordo che siamo all'interno di un ospedale... fate silenzio.-

Tutti si ammutolirono all'unisono, anche a causa di tutti gli sguardi confusi e contrariati da parte di medici, infermieri e pazienti che passavano in quel corridoio.

- E vi ricordo anche che abbiamo appena scoperto di essere probabilmente in balia di altri nemici.

"Altri"? "Nemici"?
Di cosa stava parlando? Akane non ne sapeva nulla... il loro gruppo era stato minacciato da qualcuno in passato? Ma perché? Sembravano persone normalissime...
Dov'era capitata, con quel bel bacio al lampione accanto a casa loro?

- Cos'è successo, Yusei?- Chiese Bruno,  non essendo stato presente al momento della notizia.
- Trudge ha avuto un grave incidente, ed il suo avversario aveva un mostro particolare che usava lo stesso pattern riscontrato in altri scontri accaduti di recente. – Rispose il giovane. – Per questo io, Jack e Crow volevamo indagare per bene sulla situazione.-
- Contatemi in squadra.-

Trudge... il poliziotto del giorno prima, quell'omone grande e grosso? Finito in ospedale a causa di un duello?
Allora ci aveva visto giusto: i duelli turbo non sembravano, erano pericolosissimi. Adesso era preoccupata per quei ragazzi -un po' meno per Jack-, sperava solo con tutto il cuore che non finissero come quel pover uomo.
Strinse ancor di più la stoffa della giacca di Bruno, il quale le rivolse uno sguardo indagatorio. Ancora non capiva perché fosse scappata dal medico.


Angolo autrice
Che strazio, mi è morto il mouse ed ora sono costretta ad usare la mia odiosissima tavoletta grafica senza schermo al suo posto, ma una (1) notizia positiva c'è, ovvero che ieri notte ho scoperto di essere quattordicesima nella classifica dei recensori di questa sezione, quindi ho potuto mettere questa storia tra le consigliate per la lettura. Se andate a vedere il programma recensioni, quindi, vedrete me e "Antithesis" nel marasma. E nulla, anche se ci ho messo mezz'ora per capire come si facesse sono contenta di questo traguardo. uwu

Inoltre, ieri ho assistito alla confessione di mio cugino, seduta in mezzo tra mia madre e mia nonna che sparlavano di suo padre (ha i genitori separati) ad ogni suo movimento, IN CHIESA. La quantità di cringe ed imbarazzo non ha avuto limiti, ad un certo punto ho quasi urlato loro di star zitte apposta per farmi sentire da lui perché letteralmente dalla mia parte di famiglia sono l'unica a non odiarlo, escludendo mio padre. Bruh.

Non credo che Carly e Bruno abbiano mai interagito nel corso dell'anime, ma hey, sono qui per questo.
Sono entrambi personaggi che non hanno mai avuto poi così tanto screentime (a parte come elementi di sfondo) ed approfondimento, perciò voglio essere io a farlo scrivendo questa storia. Voglio poter ampliare il background di tutti (o quasi) e creare in loro sfaccettature nuove che nell'anime non si sono viste. Spero di riuscire nel mio intento. :"

Il fatto che le duel runner abbiano delle "scatole nere" secondo me non è campato per aria: potrebbe servire in caso di incidenti durante i duelli come in questo caso.
Credo però anche che le moto costruite in modo illegale (es. quelle di Crow e Yusei) non ce l'abbiano.
È un discorso che andrebbe approfondito, ma non credo sia tanto importante ai fini di trama, quindi fatevi le vostre idee(?).

Al prossimo capitolo!

Jigokuko

 

 

   
 
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