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Autore: Parmandil    18/06/2021    1 recensioni
Sono tempi bui, la prima Guerra Civile della storia federale. Scacciati dalla Terra, ora in mano ai Voth, gli Umani subiscono deportazioni e angherie di ogni sorta. Alla Flotta Stellare non resta che proteggere i pianeti ribelli dai Pacificatori, decisi a epurare ogni dissenso, in nome del “bene superiore”.
Ancora una volta il fulcro del conflitto è la stazione Deep Space Nine, nel sistema bajoriano. Qui i Pacificatori e i Breen sono decisi a schiacciare ciò che resta dei ribelli; né intendono lasciarsi sfuggire i preziosi Cristalli di Bajor. Ma i Cristalli hanno una volontà loro: specialmente il nuovo Cristallo di Fuoco, in cui si annida un’antica entità demoniaca. Solo un leggendario Capitano del passato potrebbe arginarla. I nostri eroi dovranno affrontare le fiamme e sacrificare ciò che più amano, solo per scoprire che una possessione demoniaca è cosa da nulla, in confronto alla possessione ideologica.
Intanto lo Spettro e la Banshee scoprono un piano diabolico che coinvolge le specie rettili dell’Unione. Teatro dell’intrigo è Cestus III, dove li attende una vecchia conoscenza. In questa guerra che incrudelisce sempre più, c’è una sola certezza: nessun vincolo d’amicizia, d’amore o di parentela può salvare chi si oppone ai Pacificatori.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Benjamin Sisko, Cardassiani, I Profeti, Nuovo Personaggio, Odo
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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-Epilogo:

Data Stellare 2591.335

Luogo: Cardassia

 

   La Stella del Polo orbitava attorno al globo smorto di Cardassia, circondata dagli esili tralicci di un cantiere spaziale. Due bracci meccanici erano intenti a riparare lo scafo, in corrispondenza di altrettante falle, mentre le Work Bee si occupavano dei danni minori. I corsari erano stati fortunati: la loro astronave non era malmessa quanto la maggior parte delle altre fuggite da Bajor. Quelle navi, racchiuse negli altri cantieri che affollavano l’orbita, necessitavano di settimane di riparazioni. La Stella invece se la sarebbe cavata in pochi giorni. A parte gli ingegneri, che erano al lavoro, il resto della ciurma poteva tirare il fiato. Dopo la Battaglia di Cestus III e quella di Bajor, ne avevano bisogno.

   Entrando in sala mensa, Jaylah vide Raav che armeggiava dietro al bancone. Il vecchio Gorn aveva già personalizzato la cucina e ora stava facendo l’inventario dei beveraggi. «Ehilà!» lo salutò la mezza Andoriana. «Come ti butta?».

   «Ah, Jaylah, vieni avanti!» l’accolse Raav. «Tutto bene, sì. La dispensa è piena di cibo da mammiferi, ma poteva andare peggio. Le bevande sono niente male: gli Orioniani sanno come brindare, e penso che i tuoi colleghi abbiano fatto delle aggiunte. Brandy sauriano... non lo vedevo da una vita!» gongolò, carezzando una bottiglia scura. «Allora, posso darti qualcosa?».

   «Beh, fammi assaggiare quel brandy» decise Jaylah. «Anzi, lascia qui la bottiglia».

   «Urka, sei proprio entrata nel ruolo della piratessa!» fece Raav, sgranando gli occhioni gialli. «Dimmi almeno se stiamo festeggiando qualcosa».

   «Alcune delle navi che avevano scortato il convoglio nel Tunnel Spaziale sono tornate» spiegò Jaylah. «Io e Jack abbiamo parlato coi Capitani. Ci hanno detto che nel Quadrante Gamma va tutto bene: il convoglio è arrivato a New Bajor e i passeggeri sono in salvo. La Defiant e la Keter sono a posto; torneranno appena riparati i danni».

   «E la flotta che li aveva inseguiti nel Tunnel, che fine ha fatto?» chiese Raav.

   «Distrutta» disse Jaylah. Il suo sorriso svanì. «Sono stati i Profeti: è la stessa lezione che dettero al Dominio. Però stavolta hanno anche chiuso il Tunnel... credo per evitare ritorsioni. E c’è dell’altro». La mezza Andoriana prese fiato, prima di proseguire. «Prima che i Pacificatori fossero distrutti, Modro ha abbordato la Defiant. Lui e Benjamin Sisko si sono uccisi a vicenda. Beh, non proprio... sembra che in punto di morte l’Emissario abbia toccato il suo Cristallo e sia svanito. Forse si è riunito ai Profeti, ma è difficile a dirsi, dato che il Tunnel è chiuso e i Cristalli sono scarichi. A ben pensarci, non credo che brinderò... non è il caso» disse, respingendo il bicchiere.

   «Quando il brandy è versato, bisogna berlo» insisté Raav. «Mi spiace per il Capitano Sisko, ma direi che il suo sacrificio non è stato vano. I centomila Umani sono al sicuro, è questo che conta».

   «Suppongo di sì... anche se sono una goccia nell’oceano» disse Jaylah, pensando a tutti gli altri Umani ancora in pericolo. «Il Dominio si è impegnato a proteggere New Bajor. Pensa che Radek si è presentato lì con una flottiglia, ma quando ha visto gli incrociatori Jem’Hadar è scappato con la coda fra le gambe».

   «Ecco, questo merita un brindisi» disse il Gorn, riempiendo un bicchierino anche per sé.

   «Aspetta, Jack dovrebbe arrivare a momenti. Brinderemo con lui».

   Come previsto, l’Umano arrivò di lì a poco. «Ah, il Capitano in persona!» lo accolse Raav. «La stavamo aspettando per brindare. Jaylah mi ha raccontato le novità».

   «Brandy sauriano... hai già capito i miei gusti» approvò Jack. Il cuoco riempì un bicchiere anche per lui.

   «Allora, a che brindiamo?» chiese Raav.

   «Beh, credo che il primo giro sia per Dorvic» disse Jack. «Senza il suo aiuto, saremmo morti a Cestus III».

   I tre alzarono i bicchieri e dopo un solenne: «A Dorvic, il Cacciatore!» li vuotarono.

   «Io vorrei ricordare anche Benjamin Sisko» disse Jaylah. «Qualche anno fa lo incontrai, durante l’esperienza col Cristallo dell’Anima. Mi spiace di non averlo rivisto, adesso che era tornato in carne e ossa».

   Raav versò altre due dita di brandy nei bicchieri. «A Benjamin Sisko, l’Emissario dei Profeti!» dissero i tre, e li vuotarono di nuovo. Il liquore cominciava a fare effetto, anche se non tanto da ubriacarli. Per qualche minuto chiacchierarono degli ultimi eventi, in toni appena più accesi del normale. Poi, quando sembrava che la coppia volesse andare, il Gorn prese di nuovo la bottiglia. «Non c’è due senza tre» disse. «Volete fare un ultimo brindisi?».

   «Sì, l’ultimo è per i miei genitori» disse lo Spettro. «Mi c’è voluta una vita, ma alla fine li ho vendicati».

   Raav riempì ancora una volta i bicchieri, senza lesinare il brandy. I tre li sollevarono e li tennero alti.

   «Mamma, papà... questo è per voi» disse Jack, riandando con la memoria ai ricordi infantili, gli unici che avesse di loro. «Riposate in pace». Svuotò il bicchiere d’un sorso e così fecero gli altri. Jaylah gli passò un braccio attorno alle spalle, per confortarlo, mentre Raav – un po’ barcollante – portava via i bicchieri e la bottiglia semivuota.

   Per un po’ rimasero in silenzio. Stavano per andare quando udirono degli schiamazzi provenienti da un angolo della mensa. Una mezza dozzina di corsari, raccolti attorno a un oloschermo, si erano messi a lanciare fischi e insulti.

   «Beh, cos’è questa cagnara?» chiese Jack, accostandosi con passo fermo, malgrado il triplo brindisi.

   «Lascia stare, capo. Ti farà salire la bile» disse un pirata, coprendo l’oloschermo con la mano.

   «Troppo tardi, ormai sono curioso. Su, levati» disse lo Spettro.

   «Come vuoi, capo, ma io ti ho avvertito» ribadì il fuorilegge, scostandosi.

   Jack osservò la trasmissione e anche Jaylah gli si accostò. Era uno dei discorsi a reti subspaziali unificate che Lyra Shil, in quanto Ministro dell’Informazione, teneva ogniqualvolta ritenesse di averne il motivo. Stavolta stava annunciando la vittoria dei Pacificatori a Bajor.

   «... ed è così che ancora una volta i nostri ragazzi in divisa ci hanno dato una splendida vittoria» disse Lyra, che sedeva alla scrivania, inquadrata a mezzo busto. «Dopo un anno di angoscia e terrore, il sistema bajoriano è libero dall’occupazione dei ribelli. Come sempre accade in questi casi, l’arrivo dei Pacificatori è stato festeggiato dagli abitanti».

   Sull’oloschermo scorsero immagini di folle festose accalcate ai lati delle strade, che celebravano i Pacificatori intenti a sfilare. I Bajoriani applaudivano, ridevano, si abbracciavano, lanciavano coriandoli. Alcuni mostravano cartelli o striscioni con slogan di benvenuto. Ai bambini venivano dati dolciumi per festeggiare il lieto evento.

   «È falso, lo sai?» sussurrò Jaylah. «Quelle sono immagini create al computer. L’Unione lo fa ogni volta che conquista un pianeta. Guarda i bambini che fanno il girotondo... giurerei di aver visto la stessa identica scena quando cadde Mizar. Hanno solo trasformato i Mizariani in Bajoriani».

   «Lo so... la maggior parte di questa roba è farlocca» annuì Jack. «Purtroppo ce n’è anche di vera, e non sappiamo quanta».

   Concluso il servizio, Lyra riapparve sullo schermo. «Purtroppo il prezzo della vittoria è stato elevato» disse compunta. «Piuttosto che cedere le stazioni Deep Space Nine e New Horizon, i ribelli hanno preferito distruggerle, in uno sfoggio d’insensata violenza. Le mine spaziali, le piattaforme orbitali e il vile attacco delle Dreadnought hanno mietuto molte vittime, specialmente tra i Breen. Mi duole infatti annunciarvi la morte di Thot Rong, il leader illuminato che si è adoperato più di tutti per la pace tra i nostri popoli. Per decreto della Presidente Ranga, l’Accademia di Relva VII e l’USS Chin’toka saranno ribattezzate in suo onore».

   Jack strinse i pugni fino a sbiancarsi le nocche. Per Thot Rong, il criminale di guerra, c’erano questi onori, mentre per le sue vittime c’era solo l’oblio.

   «Ma è con profondo cordoglio che devo annunciarvi una sciagura ancora più grande» proseguì Lyra. «Quando i ribelli hanno compreso l’inutilità dei loro sforzi, si sono fatti barbaramente scudo con i civili. Hanno rapito i centomila Umani residenti su Bajor, caricandoli su trasporti, e li hanno sfruttati per raggiungere indisturbati il Tunnel Spaziale. Riteniamo che abbiano rubato anche i dieci Cristalli, le reliquie più sacre e venerate del popolo bajoriano. I Pacificatori li hanno seguiti nel Tunnel Spaziale, per liberare gli ostaggi; ma qui si è consumata la tragedia.

   Per ragioni inesplicabili, il wormhole è collassato, distruggendo la nostra flotta. Centoventi astronavi sono andate perdute, con tutti i loro equipaggi. Il Comando dei Pacificatori sta contattando in queste ore le famiglie delle vittime. Tra i caduti si segnalano l’Ammiraglio Vidkung e il suo primo ufficiale, Modro Sisko. Quest’ultimo si era distinto sia nelle trattative, sia nel corso della battaglia, così che il Comando gli assegna la Medaglia al Valore postuma. La Presidente Rangda ha decretato tre giorni di lutto nazionale per questa tragedia, costata quasi centomila vite.

   Al momento le ragioni della catastrofe sono ignote, ma si sospetta che siano stati i ribelli a far collassare il Tunnel con un impulso cronotonico. Se così fosse, alla strage perpetrata contro di noi si sommerebbe il genocidio degli abitanti del wormhole, che i Bajoriani considerano tuttora i loro profeti e protettori. Le conseguenze di questo shock culturale sulla società bajoriana saranno certamente devastanti. Il collasso del Tunnel, inoltre, ostacola la liberazione di New Bajor, la colonia nel Quadrante Gamma. La ricognizione del Moloch ha rivelato che i ribelli godono della protezione del Dominio, un fatto assai preoccupante. La vita dei coloni, e degli Umani deportati, rimane appesa a un filo. I ribelli continueranno a farsene scudo, ma se il Dominio decidesse di cambiare politica, potrebbe massacrarli».

   Lyra fece una breve pausa, per consentire agli spettatori di riflettere sulle notizie. Poi riprese in tono accorato: «Mai come ora è evidente la totale amoralità dei ribelli, che affermano di servire alti ideali, ma nei fatti sono guidati da un fanatismo ideologico che sfocia nella follia genocida. Questa catena di orrori continuerà finché esisterà la Flotta Stellare. Dunque è più importante che mai unirci in un grande sforzo per assicurare questi assassini alla giustizia. L’Ammiraglio Hadron dell’Autorità Voth ha promesso di raddoppiare gli aiuti, per compensare il probabile disimpegno dei Breen a seguito di questi eventi. Ma ognuno di voi può fare la differenza, nelle azioni quotidiane. Nel lavoro, nella scuola e anche in famiglia, dovete vigilare su coloro che avete intorno e denunciare prontamente ogni discorso filo-ribelle. Solo così saremo liberi dal terrore e dalla violenza che...».

   «Okay, ne ho abbastanza» disse Jack. Passò una mano sull’oloschermo, disattivandolo.

   «Lo dicevo che ti veniva la bile, capo» commentò il pirata che aveva cercato di dissuaderlo.

   «Ma quale bile, sto benissimo» sostenne lo Spettro. «Abbiamo inferto più danni al nemico negli ultimi venti giorni che in tutto l’anno passato» rivendicò.

   «Giusto» approvò Jaylah.

   «Detto questo, la tua ex amica è un vero pezzo di dren» aggiunse l’Umano.

   «Lyra? Verrà anche il suo turno» assicurò la mezza Andoriana. «La Banshee non dimentica». Che fossero i suoi poteri telepatici, o solo il tono di voce, fatto sta che i corsari si sentirono accapponare la pelle. Ormai sapevano che a dichiarazioni come quella seguivano i fatti.

 

 

FINE

 

 

   
 
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