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Autore: Onda nel silenzio    21/06/2021    2 recensioni
Sono sempre più vicini.
"Hai solo voglia di urlare per il gusto di farlo!"
"Oh, no, quella è una tua specialità."
Zoro è più alto di lei di due spanne, ma Nami torreggia di fronte a lui come se fossero alla pari, mantenendo il mento sollevato in un gesto di superiorità volto ad annullare quel divario - l'ostinazione ad averla sempre vinta con lui è qualcosa che l'anima quanto l'urgenza di soddisfare un bisogno fisico.
Si fissano entrambi con astio, in una muta sfida atta a stabilire chi distoglierà per primo lo sguardo, i loro respiri che si scontrano. Poi, come se quel ricordo li colpisse con la stessa intensità nel medesimo istante, viaggiano con la mente in una stanza alimentata soltanto da una luce soffusa, dove lei è appoggiata al muro, dove lui ce la spinge contro tappandole la bocca, l'erezione premuta contro al suo corpo seminudo.
Il respiro muore in gola a entrambi. Zoro distoglie lo sguardo, Nami indietreggia.
Quella battaglia la perdono entrambi.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La stanza è immersa in un silenzio teso. Nami e Zoro sono seduti a braccia incrociate e mantengono lo sguardo fisso in direzioni opposte, l'espressione truce. Sono persi in una tacita gara di resistenza contro se stessi, ma entrambi sembrano incapaci di tenere a freno la lingua, perché dopo un paio di minuti riprendono a rimbeccarsi in contemporanea - forse si erano fermati soltanto per riprendere fiato.
"Si può sapere cosa avrei dovuto fare? Restare ferma come un'idiota a fissare il pubblico?" Nami si batte una mano sulla fronte con un gesto teatrale, simulando un'intuizione improvvisa. "Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima!"
"Non ho mai detto questo, certo che sei dura di comprendonio!"
"E allora qual è il tuo problema?"
Zoro artiglia il tessuto dei propri pantaloni all'altezza del ginocchio, chiude l'occhio con un fremito di irritazione e conta mentalmente fino a tre. "Senti" esordisce in tono fermo, ma lei si tappa le orecchie come una ragazzina. Zoro ignora quel gesto infantile e prosegue a parlare, consapevole che Nami possa comunque sentirlo. "Non te se nei accorta perché eri di spalle rispetto a quella sottospecie di segugio, ma c'è mancato meno di niente che ti azzannasse il braccio e te lo paralizzasse. Come pensi che saresti riuscita a gestire l'ultimo scontro in quelle condizioni?"
Nami si toglie le mani dalle orecchie con uno scatto rabbioso. "Stava per scadere il tempo! È valsa la pena di rischiare, visto che così ti ho creato un diversivo che ti ha permesso di eliminare quei due idioti e di vincere l'incontro!"
"No, invece! Dovevi lasciar fare a me, avevo la situazione in pugno!"
"Non sarà che la tua è soltanto mania di protagonismo?"
Zoro si alza dalla sedia, Nami fa altrettanto.
"Credi davvero che io sia arrabbiato per questo? Sei veramente così stupida?"
"Ripetilo, se ne hai il coraggio!"
"Non sono il tuo pappagallo!"
"E io non sono un cane che obbedisce ai tuoi ordini!"
"Però dovrei esserlo io!, giusto, ragazzina?"
I toni si fanno sempre più accesi.
Nami stringe i pugni lungo i fianchi. "Di che diavolo stai parlando?"
"Dei tuoi modi dispotici, ecco di che cosa parlo. Mi danno sui nervi!"
"E questo cosa diavolo c'entra adesso!?"
"C'entra eccome, c'entra sempre con te!" ribatte Zoro a denti stretti.
Sono sempre più vicini.
"Hai solo voglia di urlare per il gusto di farlo!"
"Oh, no, quella è una tua specialità."
Zoro è più alto di lei di due spanne, ma Nami torreggia di fronte a lui come se fossero alla pari, mantenendo il mento sollevato in un gesto di superiorità volto ad annullare quel divario - l'ostinazione ad averla sempre vinta con lui è qualcosa che l'anima quanto l'urgenza di soddisfare un bisogno fisico.
Si fissano entrambi con astio, in una muta sfida atta a stabilire chi distoglierà per primo lo sguardo, i loro respiri che si scontrano. Poi, come se quel ricordo li colpisse con la stessa intensità nel medesimo istante, viaggiano con la mente in una stanza alimentata soltanto da una luce soffusa, dove lei è appoggiata al muro, dove lui ce la spinge contro tappandole la bocca, l'erezione premuta contro al suo corpo seminudo.
Il respiro muore in gola a entrambi. Zoro distoglie lo sguardo, Nami indietreggia. Quella battaglia la perdono entrambi.
"Zoro, Nami, l'ultimo incontro sta per avere inizio. Per favore, recatevi all'ingresso dell'arena."
Nemmeno la fredda voce metallica degli altoparlanti riesce a diradare il calore che agita entrambi internamente.





~~~




"E quello cosa diavolo è!?" Nami fissa a occhi sbarrati il nuovo arrivato.
"Però, il passerotto si mantiene bene" ghigna Zoro in direzione del gigantesco animale che è rotolato all'interno dell'arena all'annuncio del presentatore.
"Ti sembra il momento di fare del sarcasmo?"
Nami è completamente scioccata. La creatura che ha di fronte somiglia a una gallina panciuta, col piccolo particolare che è grossa quanto tre ippopotami messi assieme.
"Ladies and gentlemaaan, ecco a voi... Toriii! La scoppiettante mascotte della ciurma di Foxy, l'impareggiabile, l'inimitabile schiaccia-ossa che ha fatto tremare i nostri cuori durante innumerevoli scontri è tornata! Salutiamola dandole un caloroso benvenuto!"
"Mi chiedo dove trovino il posto per imbarcare una simile creatura."
Nami fissa Zoro senza riuscire a replicare.
Di tutte le cose a cui potrebbe pensare sceglie questa? ... Però in effetti ha ragione.
"Ecco che ne arriva un altro."
A quelle sue parole si volta in direzione del portone d'ingresso per il palco. Non sa dire se è colta prima dal disgusto o dall'inquietudine, ma Nami è certa di provare entrambi con la stessa intensità, quando vede un uomo infilato in un aderente completo rosso e giallo entrare nell'arena muovendo le gambe e le braccia in modo strano, come se fossero fili di stoffa ricurvi mossi dal vento.
"Diamo il benvenuto a Odoriko, il letale ballerino ninja! È entrato di recente a far parte della ciurma di Foxy, ma pare che sappia come farsi ricordare in poco tempo!"
Zoro assottiglia l'occhio in una fessura, scrutandolo attentamente. Nami deglutisce, senza riuscire a smettere di fissare quel tizio, e quando lui la guarda lascivo e le invia un bacio con le dita, continuando a muoversi in quel modo inquietante, lei indietreggia istintivamente, rabbrividendo.
"Sistemerò prima la testa di lattuga, poi prometto che sarò tutto tuo, passerotta!"
Zoro piega le labbra in un ghigno strafottente in direzione di Odoriko, la katana ben stretta fra i denti. "Io non ci conterei."
"Signori e signori, sapete tutti cosa sta per succedere! Tre, due, uno... VIA!"
In un attimo è il caos. Sanji assiste allo scontro con le mani sul volto, incitando Zoro a mettere al tappeto gli avversari come un forsennato e con epiteti molto 'affettuosi' nei suoi confronti. Tori è lento ma letale, Odoriko veloce e fastidioso, pensa con una punta di apprensione. Sospetta che Foxy abbia rimandato gli ultimi due incontri al giorno successivo per avere il tempo di ideare una strategia, e quando quell'uomo contorsionista inizia a combattere con delle lame rotanti che gli spuntano dalle mani e dai piedi, Sanji suppone che forse, per una volta, Foxy ha avuto un'intuizione intelligente - perché quelle lame, oltre a essere particolarmente infide se associate alla fluidità e all'agilità dei suoi movimenti, sono anche in grado di corrodere i materiali più resistenti, l'ideale per contrastare le spade di Zoro.
"Ma cosa fai!? Spostati da lì, marimo! Oh, piccola mia, resisti!, ci sono io qui che faccio il tifo per te!"
Nami corre furiosamente per tutto il campo di battaglia alla disperata ricerca di un diversivo. Le sue gambe si muovono a una velocità che non sapeva di possedere, le succede sempre quando si sente braccata come un topo in gabbia. "Perché i peggiori avversari si accaniscono sempre su di me!?" strilla isterica, facendosi guidare dal clangore metallico delle lame in lotta per individuare Zoro e Odoriko. "No no no no no!" urla come un'ossessa non appena vede la gigantesca ombra di Tori ridurre la distanza che li separa.
D'istinto si butta a terra, coprendosi la testa con le mani. Il tonfo prodotto dal gallinaccio che si schianta al suolo solleva un immane fiotto di polvere nell'aria. Nami è scossa da uno spasmo quando sente l'ala di Tori sfiorarla, e scatta in piedi riprendendo a correre e a urlare come una pazza.
"Tori ha spiccato un salto, cercando di schiacciare Nami sotto il suo peso, ma lei è riuscita a spostarsi in tempo per evitarlo! La gatta ladra può senz'altro contare su un'agilità maggiore, anche se non può scappare per sempre!"
Odoriko, flessuoso e snodato come un'anguilla, si contorce rapidamente su se stesso per evitare i fendenti di Zoro, piegandosi all'indietro e sollevando le gambe per portarle dove un attimo prima c'era la sua testa. "Certo che non può scappare per sempre!" esclama, scoprendo le lame sotto ai suoi piedi nell'esatto istante in cui l'avversario carica il colpo con la spada destra.
"Fossi in te smetterei di fare pressione con la lama" ghigna, ormai a testa in giù, mentre si regge sulle mani.
Zoro sente la Shusui vibrare e sussultare. Sa che deve rinunciare all'offensiva, altrimenti rischia di far corrodere definitivamente la sua lama. Con un ringhio di frustrazione si ritrae, balzando all'indietro, e Odoriko se ne approfitta per sgusciare via.
"Fermati, farabutto! Non abbiamo ancora finito!"
Il contorsionista ride sguaiato, sfrecciando al suolo come se avesse i pattini, le lame rotanti sotto ai suoi piedi che lo conducono senza difficoltà dritto dritto verso Nami. "Sto arrivando, bambolina!"
Lei non distingue nient'altro che uno sprazzo di giallo e rosso, ma d'istinto alza il Clima Takt davanti a sé, reggendolo in diagonale con entrambe le mani. Il metallo del bastone si incrina, una lama penetra al suo interno. Le trema la presa, il fiato le muore in gola, un brivido gelato le scivola giù per la schiena, mentre realizza con orrore ciò che è appena successo.
"Odoriko danneggia l'arma di Nami affondandole contro una delle sue lame corrosive! Zoro gli è subito addosso e lo spedisce faccia a terra! Tori coglie la palla al balzo e gli si scaglia contro, sbalzandolo via di parecchi metri, ma ecco che Zoro si assesta mentre è a mezz'aria e si prepara a contrattaccare! Che scontro, gente, che scontro! Oh, santo cielo! - questo farà molto male, stanotte!"
Nami è come congelata.
Il suo Clima Takt. Il suo Clima Takt.
Sente il bastone tremare sempre più violentemente e lottare per sfuggire alla sua presa.
"Gettalo via! Gettalo subito via, Nami!" le urla Usop con tutto il fiato che ha in corpo, ma lei non può sentirlo da quella distanza.
Zoro è schiacciato sotto al corpo di Tori, che gli salta sopra senza pietà. Nami lo vede sputare sangue, il volto contratto in un'espressione di dolore.
"No!"
Abbandona il Clima Takt a terra, correndogli incontro senza pensare, senza rendersi conto che non può fare assolutamente niente, ma Odoriko le sbarra la strada. "Ti avevo detto che mi sarei occupato di te personalmente" le dice, scoprendo i denti in un ghigno.
Il display sul tabellone segnala che mancano trentadue secondi alla fine dello scontro.
Fa' qualcosa, dannazione!
Nami indietreggia gridando, poi, all'improvviso, si volta di scatto non appena raggiunge nuovamente il Clima Takt, smettendo di recitare la parte della disperata.
Zoro, bloccato sotto il corpo di Tori ormai immobile, la vede sollevarsi di colpo la maglietta. Un misto di fischi e grida di sorpresa si leva dal pubblico, il presentatore non fiata, mentre lui continua a guardarla a testa in giù completamente destabilizzato.
Non crede ai suoi occhi.
Nami sta mostrando il seno al nemico.
Sugli spalti, Sanji è colto da un attacco di epistassi talmente violento che Brook, intento a ballare, scivola a terra calpestando il suo sangue.
Con una lampo di trionfo negli occhi, Nami osserva Odoriko bloccarsi davanti a lei con la mandibola che gli tocca terra, inerme. Senza pensarci un solo secondo in più, afferra il Clima Takt che sussulta su se stesso, imponendosi rabbiosamente di riuscire a controllarlo - e lo lancia contro Tori.
Il buco prodotto dalla lama di Odoriko al centro del bastone è ormai attraversato da tanti piccoli lampi azzurri. Zoro sbianca mentre lo vede dirigersi verso di lui. "Oh merda."
Il bastone si illumina e si elettrifica spontaneamente, come impazzito. Tori emette un verso di panico e agita le ali, permettendogli di guadagnare un po' di spazio. Zoro sguscia via più in fretta che può.
Nami, la maglietta di nuovo abbassata, lo vede liberarsi appena in tempo, mentre il Clima Takt colpisce Tori in pieno, investendolo con la più violenta serie di scariche elettriche mai prodotte.
"EVVAI!"
"Dieci, nove, otto...!" urla il pubblico.
Odoriko, furente, le si scaglia contro, scoprendo due lame dai palmi delle mani. Nami raggela, incapace di muoversi. Quando sente un rumore di lame cozzare su se stesse chiude gli occhi, terrorizzata.
"Sette, sei...!"
"Eccellente intervento di Zoro, che si interpone fra Odoriko e Nami!"
"Cinque, quattro...!"
Riapre gli occhi, incapace di respirare, e vede Zoro in piedi davanti a lei che mulina le proprie spade veloce come il vento.
"Tre, due, uno...!"
Mentre il pubblico conta alla rovescia, Odoriko viene sbalzato verso Tori da un'onda d'urto tanto forte da far volare entrambi fuori dal campo di battaglia.
Nami e Zoro li vedono schiantarsi contro al muro lungo gli spalti. Mucchi di persone mezze stordite tentano di rimettersi in piedi dopo essersi lanciate al riparo.
Il silenzio inonda l'arena.
"Ops..." mormora Nami, fissando il danno provocato da Zoro. Lui trattiene il fiato, spostando l'occhio sul tabellone che segna lo zero in lampeggianti lettere rosse.
"ZORO SCONFIGGE ODORIKO ALL'ULTIMO SECONDO! NAMI E ZORO VINCONO IL TORNEO!"
Le parole del presentatore hanno sul pubblico lo stesso effetto di una chiave girata in una serratura. Le loro grida di stupore, felicità, indignazione e divertimento riempono l'arena, sovrapponendosi alla fanfara di trionfo.
"Era già scattato lo zero, non hanno vinto un cacchio di niente!" strilla Foxy come un forsennato, prima di venire travolto da una bottiglia lanciata da chissà chi che lo tramortisce a terra.
"ABBIAMO VINTO NOI!" Nami esplode di felicità e, in preda all'euforia, getta le braccia al collo a Zoro, poi si mette a saltellare tutta contenta, sorda al fastidio all'addome.
Lui si lascia scivolare all'indietro, sdraiandosi a terra con le braccia completamente spalancate, le labbra distese in un sorriso sereno.
Chopper si aggrappa a Robin piangendo di gioia, mentre Polluce picchia i pugni a terra per la frustrazione, fissando la sua rivale con astiosa invidia. Lei sorride raggiante, abbracciando la piccola renna.
"Visto? È andato tutto bene!"





~~~




"Siamo sicuri che quell'affare sia completamente inattivo?"
Zoro tiene d'occhio il Clima Takt con sospetto. Il bastone è appoggiato a terra in un angolo, il foro della lama provocato da Odoriko spicca al centro dell'impugnatura, lasciando esposta una sua vuota parte interna.
"È completamente privo di carica, te lo assicuro."
"Mmh..."
Nami si sporge in avanti sulla sedia, reggendosi allo schienale con le mani, l'espressione malandrina. "Cosa c'è, hai paura di finire carbonizzato anche tu dai miei attacchi micidiali?"
Zoro la scruta con un sorriso sghembo. "Sembra che tu ci abbia preso gusto a combattere."
"Neanche per sogno, non vedevo l'ora che quest'incubo finisse!"
Il tono di Nami è scandalizzato, ma lui nota chiaramente che le sorridono gli occhi mentre parla. Non lo ammetterà mai apertamente, nemmeno a se stesso, ma si è divertito a combattere con lei. Nami è furba e può contare su quell'effetto sorpresa contro gli avversari che rende ogni scontro imprevedibile, in più sa essere perfida in un modo che nemmeno lui riesce a concepire. Zoro non è capace di giocare sporco, non lo sarebbe mai e poi mai, lei invece sa benissimo come rendere pan per focaccia ad avversari sleali. Se esistesse un mondo parallelo in cui lui avesse bisogno di essere affiancato in battaglia, allora Nami sarebbe la sua partner perfetta.
"Non sei contento?"
Zoro emerge dai propri pensieri non appena sente la sua voce. Per la prima volta dopo tanto tempo la vede sorridergli sinceramente, l'espressione serena - gli basta quell'attimo per dimenticare la loro lite. Ha la bocca secca e la voce gli esce più roca del solito, quando le risponde. "È presto per cantar vittoria."
Nami reclina la testa di lato. "Non crederai che gli organizzatori del torneo accettino la contestazione di Foxy, spero. Perché in quel caso" solleva l'indice davanti al volto con un sorrisetto furbo, "darò personalmente una bella lezione a tutti quanti."
Lui scopre i denti in un ghigno di intesa, poi entrambi sobbalzano sulla sedia. La porta della sala di attesa si è aperta di colpo. Nami e Zoro realizzano allibiti che è stata scardinata da Rufy - il loro capitano ci si è scaraventato contro e ora ci è spalmato sopra, come dell'impasto per biscotti su uno stampino. Il resto della ciurma si introduce festante nella stanza, mentre Sanji prende Rufy a pedate sul sedere, latrando un insulto dietro l'altro nella sua direzione per aver effettuato quell'elegante ingresso.
Per un po' è il caos. Tutti si congratulano con Zoro e Nami, Chopper salta in avanti cingendo loro il collo con le zampe e costringendoli a tenere le teste vicine fra una parola di gratitudine e l'altra. Entrambi reagiscono in maniera impacciata, lei dicendogli che ha bisogno d'aria, lui di sorbirsi meno smancerie.
"È ufficiale, la giuria ha stabilito che avete vinto in tempo il torneo."
Alle parole di Robin, Nami si illumina e Zoro sospira di sollievo.
Franky sta rimettendo la porta sui cardini fischiettando allegro, un paio di chiodi fra i denti; Brook continua a ballare senza sosta con l'energia di un adolescente euforico, Rufy fa i capricci in un angolo mentre Usop lo sgrida per la sua solita irruenza.
"Quindi, mia cara navigatrice, fra poco sarete convocati un'ultima volta sul palco dell'arena per salutare il pubblico e riscuotere il premio." Robin le fa l'occhiolino. "Non vuoi sapere che somma vi spetta?"
Nelle pupille di Nami si riflette la forma dei barry. "Come? Cosa? Sai a quanto ammonta il premio!?"
"Sì, l'hanno comunicato quando gli sfidanti hanno lasciato l'arena. E ovviamente, visto il pasticcio che ho combinato, il premio ve lo dividirete voi due, hi hi hi!"
Le parole di Rufy non piacciono a Nami. "Chi ha parlato di dividere?"
Zoro trasale, un orribile presentimento che si fra strada in lui alla velocità della luce. È costretto a tendere le orecchie per sentire cosa dice lei subito dopo, perché Sanji ha iniziato a cinguettare adorante quanto Nami sia splendida, combattiva e bla bla bla.
La suddetta ragazza gli getta un'occhiata perfida. "Il mio Clima Takt è stato danneggiato, i costi di riparazione che dovrò affrontare per permettere a Usop di ripararlo"
"... ma veramente ho già vari pezzi di ricambio a disposizio-
"... sono davvero alti. E poi quella che ha rischiato grosso sono io, per te è stato un giochetto, Zoro." Nami incrocia le braccia al petto, il tono irremovibile. "Perciò quei soldi sono tutti miei."
"Vorrai scherzare!" tuona lui nella sua direzione.
"Nami, tesoro, quando fai l'autoritaria sei ancora più bellaaa!"
"No che non scherzo! Posso concederti un due per cento per essermi stato utile di tanto in tanto nelle batta-
"Di tanto in tanto!? Il due per cento!?"
"Non avrai anche il coraggio di lamentarti! Santo cielo, quanta ingratitudine di fronte al mio slancio di generosità!"
"Non è giusto, quei soldi me li sono guadagnati! E poi mi servono!"
"Non dirlo a me, ho così tanti vestiti da comprare che non so da che parte iniziare!" sospira Nami adorante, ignorando bellamente le proteste furibonde di Zoro.
La testa di lui raddoppia di dimensioni, la lingua gli esce di fuori come quella di un serpente quando apre la bocca per parlare. "Smettila di prenderti gioco di me!"
"Allora, cara Robin, a quanto ammonta il mio premio? Avanti, non tenermi sulle spine!"
"Il nostro premio! Il nostro, maledizione!"





~~~




"Ehi, guarda questo affare, sembra un culo con i piedi!"
"Difatti è un culo con i piedi."
"Cosa? Che senso ha metterli insieme? Io sapevo che esistono i feticisti dei piedi o quelli fissati coi culi, non con entrambi."
Feti-che?
"Cosa vuoi saperne te, scusa!?"
Rufy si guarda attorno con aria scocciata, un dito infilato nel naso, mentre quei due tizi di fianco a lui continuano a tastare strani oggetti fallici di cui lui non conosce l'esistenza e l'utilità. "Uffaaa, io voglio andare a mangiare!" brontola arricciando le labbra e gonfiando le guance come un pesce palla.
Hancock l'ha trascinato dentro a quello strambo negozio pieno di robaccia esposta sugli scaffali e l'ha lasciato lì davanti al bancone come un salame, dicendogli che doveva correre un attimo nella stanza sul retro per farsi consegnare un 'regalo' che avrebbe voluto usare con lui durante il dopocena.
"Oh, mi perdoni ma sono appena tornata dal magazzino."
Rufy si toglie il dito dal naso e si volta in direzione di una donna bionda fasciata in un corsetto nero e in una minigonna aderente.
"Se sta cercando dei dilatatori anali la informo che purtroppo li abbiamo terminati. Ho venduto gli ultimi a quel signore laggiù" lo informa, indicando un uomo abbronzato che si gratta la barba curata davanti a uno specchio.
Rufy sbatte le palpebre, inebetito.
"È possibile allargare lo spazio dell'ano?"
In tutta risposta la ragazza scoppia a ridere. "Indovinato, ah ah ah! Lei è davvero simpatico, lo sa?"
"Davverooo? E di quanto?" insiste a chiedere lui, sordo al complimento.
"Beh, esistono dilatatori di varie misure" inizia a spiegargli la ragazza, poi assume un tono professionale, "i più piccoli in genere partono da diciotto millimetri, l'ideale per chi-
Le voci di una cliente e di un altro commesso coprono la sua.
"... sino ad arrivare a un massimo di trenta millimetri. La peculiarità del nostro shop consiste nel permettere ai clienti di ordinarne fatti su misura, pertanto se ha esigenze particolari può richiederne uno di dimensioni maggio-
La ragazza si blocca alla vista dell'uomo con la barba che si avvicina a Rufy, assumendo un atteggiamento di riverenza.
Ma che vuole questo? Perché mi fissa?
Rufy gli punta addosso gli occhi di rimando, impassibile. L'uomo in completo gli sorride mellifluo, giocherellando con la grossa pietra blu incastonata nell'anello che porta all'indice. "Ti chiamano Cappello di Paglia, non è così?"
"Esatto, sono io."
"Mi hanno parlato dei membri della tua ciurma che hanno vinto il torneo conclusosi questo pomeriggio. I miei complimenti, sembra che abbiano riscosso parecchio successo."
Rufy fa spallucce. "Grazie."
Lui riprende ad accarezzarsi il mento, squadrandolo con palese, crescente interesse. "E dire che le regole erano del tutto inique. Sarebbe bello poter organizzare qualcosa di più onesto... magari uno scontro diretto fra me e te, con un atto di garanzia per entrambi, che ne dici?"
Rufy continua a fissarlo senza battere ciglio. "Signore, non so nemmeno chi sia."
"Oh, ma che sbadato! Hai completamente ragione, non mi sono neanche presentato!" L'uomo gli tende la mano, sfilandosi il cappello dalla testa. "Mi chiamo Scorpion, sono il padrone dell'Arena Infernale."
"Tanto piacere." Rufy gli stringe la mano con scarso interesse.
"Non voglio rubarti molto tempo, perciò andrò dritto al sodo."
Quell'uomo adesso lo guarda con una strana luce nelle iridi grigie che non promette nulla di buono.
"La ragazza che ha combattuto nell'arena" dice sorridendogli in modo sinistro, "mi interessa. Voglio trascorrere del tempo insieme a lei. E ti conviene fare in modo che collabori."





~~~




"Suupeeer!" Franky si sistema il ciuffo davanti allo specchio con aria soddisfatta. Ha seguito il consiglio di Nami e Robin facendoselo ricrescere, e deve dire che non si capacita di come in passato abbia potuto tagliarselo.
"E poi quella racchia ambulante di Foxy si è messo a mostrarvi il didietro in un balletto penoso" prosegue il proprio resoconto a voce alta, di modo che Zoro, chiuso in bagno a farsi la doccia, possa sentirlo comunque, "ma quando ha visto come hai messo al tappeto Odoriko è diventato grigiastro come un vecchio straccio usato, si è messo a urlare e a scalciare per terra e ha rovesciato il sakè in testa a Polluce."
Franky si pettina il ciuffo lucido di gel sorridendo spavaldo al proprio riflesso. "Che poi quella Polluce, a pensarci bene, ha un non so che di Mozu e Kiwi... mmh, chissà cosa sarà..."
Zoro gli risponderebbe senza troppi ripensamenti che si tratta del loro naso, ma è già da un po' che non lo sta più ascoltando. Franky, desideroso di uscire per il centro di Wonder e ormai stufo di aspettarlo, lo richiama da dietro la porta del bagno dopo lunghi, monotoni minuti di silenzio interrotti soltanto dallo scroscio dell'acqua nella doccia. "Insomma, spadaccino dei miei stivali, datti una mossa! Com'è che ci stai mettendo tutto questo tempo?"
"Arrivo!"
Eccome se è arrivato...
Zoro si aggrappa al box doccia con le mani, intrappolato in un seducente, tremendo déjà-vu. Spera di non aver risposto a Franky in un tono a stento accettabile e decisamente equivocabile.
Con un sospiro appagato appoggia la fronte sulla superficie umida di fronte a lui, cercando di stabilizzare il proprio respiro affannoso.
È successo di nuovo.
Dannazione.

Nella sua mente Nami gli fa la linguaccia, dispettosa come una bambina, poi ride di lui e si lecca le labbra in modo tutt'altro che innocente, mentre gioca con gli orli della sua maglietta, sollevandola lentamente verso l'alto, sempre più -
Cazzo!
Zoro allontana la mano destra dal suo sesso e la solleva per colpire debolmente la parete a cui è affisso il box doccia, liberando un ringhio di frustrazione.
Ancora. Stava per rifarlo un'altra volta.
Quella città libertina lo farà uscire di testa.





~~~




"Mi sento rinata..." Nami sospira di piacere, piegando il collo di lato e versandovi sopra un po' d'acqua tiepida con la mano. Passerebbe il resto della sua vita dentro quella piscina termale.
"Anch'io! I ragazzi non hanno idea di cosa si stanno perdendo."
"Già, molto meglio restare qui piuttosto che andare a ubriacarsi in un night club come Sanji e Brook! A proposito, lo sai che Brook mi ha detto di aver visto un paio di zombie in uno di quei locali?" Nami ride sommessamente al solo pensiero. "Questo spiegherebbe perché nessuna ragazza è rimasta sotto shock davanti a lui. A Wonder c'è davvero di tutto!"
Robin non dice nulla e per un istante lei crede che si stia semplicemente rilassando, ma quando apre gli occhi le sembra di scorgere un'ombra sul suo volto. Se le forme degli alberi potessero rappresentare gli stati d'animo delle persone, Nami paragonerebbe Robin a un salice piangente.
"Ehi" la richiama dolcemente, "va tutto bene?"
Robin cambia subito espressione non appena incrocia il suo sguardo. "Certo!"
Le sorride, ma Nami non se la beve. "Mmh..."
"Davvero, è tutto okay!" insiste lei in tono conciliante ed evasivo al tempo stesso.
Quando vede che l'amica continua a scrutarla con apprensione, Robin decide di cambiare tattica. "Cosa pensi che stia facendo Zoro in questo momento?"
"Eh?" Nami sbatte le palpebre, colta alla sprovvista di fronte a quella domanda, e d'istinto si stringe nelle spalle. "Non ne ho idea, comunque adesso che ha fatto il suo dovere nell'arena" si scosta una ciocca di capelli dal volto, piega le labbra in un sorriso scherzoso ed enfatizza le parole successive con un gesto di noncuranza della mano "può pure finire in un fosso, non me ne importerebbe un bel niente."
"Povero Zoro" Robin ride di gusto. Può credere alle parole di Nami, se per lei dire che non le importa 'niente' dello spadaccino significa nominarlo otto volte nel giro di quindici minuti - che lo abbia fatto per lamentarsi di lui o insultarlo per qualcosa che ha detto o fatto nell'arena è un dettaglio di poco conto.
Le ragazze restano lì a ridere e scherzare del più e del meno, finché non arriva l'ora del massaggio di Nami.
"Eccomi qui, tesoro!" la saluta Denzel, quando la raggiunge alcuni minuti dopo nella saletta, tutto raggiante.
"Ehi, siamo di ottimo umore!"
"Vorrei vedere, mia cara, so che hai vinto il torneo!"
Chiacchierano concitatamente, finché lui non termina di ultimare i preparativi nella stanza e inizia a massaggiarle la schiena. Nami scivola inesorabilmente in un dolce torpore, e poco a poco smette di parlare, lasciandosi cullare dal passaggio di quelle mani esperte sul suo corpo.
"Ah... mmh..."
Non riesce a trattenersi, ma non ha alcuna importanza, perché non se ne vergogna.
"Ah... ah..."
Le mani di Denzel si bloccano lungo la curva della sua spina dorsale.
"Ehm... Nami?"
"Sì?"
"Okay, non so come dirlo senza far sembrare stupida questa domanda, ma..."
"Ma?" lo esorta Nami, un sopracciglio inarcato.
"Lo sai che sono gay, vero?"
Lei scoppia a ridere, appoggiando la fronte sul lettino. "Certo che lo so, ma cosa c'entra questo adesso?"
"Beh..." Denzel sembra far fatica a trovare le parole, "è che gemevi in modo piuttosto eloquente. Sembrava che stessi godendo."
"Certo che stavo godendo!"
"Piantala, sai benissimo a cosa mi riferisco! Intendo dire che -
Ma Nami non lo sta più ascoltando.
Merda.
Credeva che le fosse sembrato evidente soltanto nella sua testa. Pensava che il semplice ricordo di quel contatto rubato sulla sua pelle non potesse tradirla in quel modo, né farle manifestare quel tipo di piacere.
Farà meglio a evitare che accada in futuro.
Perché le mani che ha immaginato accarezzarle la schiena nuda sono le stesse che l'hanno sfiorata per pochi attimi due giorni prima.
Sono le maledette, dannatissime, callose mani di Zoro.












Note: ops :O
Si conclude qui la prima parte di questa long, per lasciare posto a quella che forse sarà la più pazza!
Piccola precisazione: Odoriko significa ballerino, Tori significa uccello (avrei preferito un altrettanto banale ma meno subliminale 'pollo' o 'gallina', però non suonavano bene come nomi).
Rufy in un sexy shop scusatemelo, ma è una vita che sogno di ficcarlo in un simile contesto! Alla prossima <3
  
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