Videogiochi > Altro
Segui la storia  |       
Autore: Sacchan_    24/06/2021    0 recensioni
[Sky - Children of the Light]
[Sky - Children of the Light]
Le avventure di due creature della Luce nel Regno della Luce, dal loro incontro ai successivi.
Raccolta di one-shot autoconclusive ambientate nei regni di Sky.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Il Portale da cui si accedeva per entrare nell'Eden era alto il doppio di uno normale e largo almeno il triplo. Da quando Toen era riuscita ad aprirlo, completando tutte le mappe dall'Isola fino alla Cupola, il solo guardarlo le incuteva timore e brividi lungo la spina dorsale. Non aveva mai avuto il fegato di varcarlo da sola e mai lo aveva fatto.
Tante erano le storie che circolavano su questo famigerato regno: alcune passabili come voci di corridoio, altre passate come autentiche catene di bocca in bocca ai veterani che vi avevano fatto ritorno; tra queste alcuni minuscoli racconti citavano di viaggiatori che non erano riusciti a ritornare indietro, perché avevano perso tutta la loro Luce Alare.
Toen non conosceva nessuno scomparso in questo modo, per sua fortuna. Per fortuna le dicerie dicevano anche che si trattava di un evento raro.
L'idea di scomparire da un giorno all'altro, o la scomparsa di uno dei suoi amici, le faceva ricordare tutta la tristezza che aveva provato quando Uselji era svanita; ancora adesso pensarci era per lei fonte di dolore e tentennamento.
Ma ora era diverso: aveva viaggiato molto assieme a quest'ultima, esplorato angoli di mondo dove non era mai stata, scoperto luoghi che da sola non avrebbe raggiunto. I suoi occhi avevano compreso come spesso l'aiuto di qualcun altro poteva fare la differenza, di come la collaborazione nelle loro vite di viaggiatori era fondamentale per la buona riuscita della scoperta. Grazie a tutte queste vicende era riuscita a farsi un bagaglio di competenze che ora avrebbe sfruttato per superare le sue paure, spingendola nelle tenebre dell'Eden.
Chiuse gli occhi e rimase in ascolto, lì a pochi metri da quella famigerata soglia. Da ogni porta era udibile un suono caratteristico, se si tendeva l'orecchio; quello dell'Eden era simile a un pianto prolungato, disperato e sofferente, capace di provocare subbuglio nella fiamma del suo cuore.
Ora però lo avrebbe zittito e per farlo avrebbe usato proprio la connessione del suo cuore assieme a quello di Uselji, mentre si sarebbero tenute per mano.
Udì un fruscio alle sue spalle, segno che Uselji era giunta assieme all'ora della partenza. Da quando aveva fatto ritorno dall'Eden era già passato diverso tempo, facendola ritornare alta e austera come Toen ricordava. Anche se ora i suoi modi nei suoi confronti erano decisamente addolciti.
I suoi capelli erano tornati ad essere un caschetto irregolare e folto, con una frangetta per niente ordinata. Indossava larghi pantaloni dal color bluastro, ma sopra teneva uno dei suoi mantelli preferiti: quello nero, dai riflessi fiammeggianti quando si librava in volo.
Toen preferì ritornare una semplice e basilare viaggiatrice quel giorno, con i soliti capelli lasciati sciolti sulle spalle e il mantello viola amato e preferito.
Spesso i viaggiatori si vestivano eleganti prima di varcare il mostruoso portale dell'Eden, pare che lo facessero perché, soprattutto la prima volta, poteva essere per loro l'ultimo volo. Tuttavia a Toen non interessava affatto questa diceria, perché ora ciò che le importava di più era la presenza di Uselji e la sua mano che la teneva salda.
"Non avere paura." La rassicurò caldamente. "Perché io sarò con te."
Toen annuì e spostò lo sguardo oltre la soglia del portale, dove rosse fiamme distorte serpeggiavano al suo interno.
La prima cosa che avvertì dopo averla varcata fu il destabilizzarsi dei suoi piedi, perché il suo intero corpo fu investito da una raffica di vento capace di raggelarle le ossa. I vestiti le sbattevano addosso e il mantello volava all'indietro impetuoso; maledì i lunghi capelli lasciati sciolti che ora le sferzavano il viso, impedendole una buona visuale. Fortunatamente la mano di Uselji non la lasciò andare, anzi la guidò in avanti direzionandola verso quello che sembrava a tutti gli effetti l'ennesimo portale da varcare, probabilmente anche più gigante di quello usato poco prima.
Qualcuno lo stava già aprendo, ma Toen non riuscì a distinguerne la forma. Tuttavia il rumore fatto dall'apertura fu così assordante da superare persino le raffiche di vento impetuose. In quel momento Toen capì che la sua direzione tanto violenta spirava proprio dal portale appena aperto, poiché le sferzanti turbolenze investirono tutto lo spazio a loro attorno.
Improvvisamente Uselji la spinse via, lo fece appena in tempo prima che le due fossero investite da un'ombra grigia rimbalzata all'indietro e scaraventata qualche metro più in là.
Toen lo vide alzarsi a fatica, con un'espressione di dolore sul volto. Era un giovane viaggiatore dai corti capelli e un sfavillante mantello blu scuro sulle spalle. Toen deglutì mentre lo fissava, aveva probabilmente sbattuto la testa e la sua brillantezza si era dimezzata, segno che aveva appena perso parte della sua Luce Alare, tuttavia anche in quelle condizioni non demordeva nel voler proseguire il suo viaggio.
"Uselji? Dovremmo aiutarlo?" Le chiese titubante.
Ma quest'ultima scosse la testa impassibile.
"Non possiamo aiutare tutti coloro che incontreremo sul cammino, o saremo noi a fare una brutta fine."
Uselji gli si avvicinò e si inginocchiò davanti a lui, tirò fuori la sua Luce Alare e la condivise con quell'estraneo per ristorarlo. Qualche istante dopo i due si inchinarono a vicenda e il viaggiatore si buttò a capofitto verso il percorso visibile oltre il grande portale appena aperto. Una salita fatta di rocce e massi.
Le due si ripresero per mano e avanzarono avanti; Uselji guidò Toen saltellando sulle pietre, ma quando le raffiche di vento rimbombarono più forti la prese per le spalle e la spinse al riparo contro uno sperone di rocce. Toen si strinse a Uselji, aggrappandosi al suo torace mentre quest'ultima si sporse appena per controllare la situazione. Gli occhi di Toen si serrarono forte quando avvertì delle rocce frantumarsi contro la parete che dava loro riparo. Spostò quindi lo sguardo su Uselji, rimasto concentrato e attento su quanto stava accadendo attorno a loro. Fidarsi della sua compagna era la sua unica opzione, poiché lei già conosceva la strada. Così fece quando la trascinò fuori dal riparo e la spinse a salire ancora nonostante l'intensificarsi della corrente d'aria e delle tempeste di rocce che si portava appresso.
I muscoli del suo corpo le dolevano e le fibre del suo essere le parevano lacerarsi, fu costretta persino a chiedere a Uselji una pausa da quella ripida salita.
"La pioggia di rocce potrebbe separarci se ci colpisce." Le spiegò mentre teneva d'occhio la situazione. "Trovarsi da soli e sperduti qui significa quasi morte certa. Solo se si è fortunati si riesce a tornare indietro."
Toen le rispose con un cenno del capo e guardò in lontananza dove alcune coppie di ombre nere si stavano alzando in volo per evitare le raffiche di rocce e massi. Rimase sbalordita, era davvero possibile una cosa simile? Lei non ci sarebbe mai riuscita.
"Ci riuscirai anche tu." Le rispose l'altra, come se l'avesse letta nella mente. "Anche io ho fallito tante volte."
Toen non aveva nessun dubbio che lei sapesse volare persino in un ambiente così ostile, con il vento forte contro. L'unica cosa di cui si dispiaceva era essere lì a farle da zavorra.
Le due trovarono ristoro sotto una roccia simile a una grotta, qualcuno aveva lasciatò lì un falò ancora acceso e le fiamme tremolavano al riparo dal vento, minacciando di spegnersi da un momento all'altro.
Uselji spronò Toen vicino a quelle lingue di fuoco per farle riprendere le forze, poi si accasciò a terra ansimante. Fu grata a chiunque fosse stato a lasciare lì quella pira, era davvero bello trovare gesti di gentilezza persino in una terribile scalata come quella.
"Uselji?" Si sentì chiamare improvvisamente e tanto le bastò a farla tornare alla realtà. Non si era accorta, infatti, di essere caduta a terra e di ansimare mentre si teneva stretto il petto.
Le rispose cercando di ridacchiare per non farla preoccupare inutilmente.
"Questa è la prima volta che guido qualcuno in questa mappa, sai sono solita a venirci da sola. Ora starò bene."
Toen le fece spazio il più possibile vicino al rogo, dandosi mentalmente della stupida. Lei si era lasciata trascinare per tutto il tempo e l'unica cosa di utile che aveva fatto era stato fidarsi ciecamente di Uselji in quella traversata. Ma Uselji e il suo corpo quanto avevano sopportato per far sì che entrambe arrivassero sane e salve in quel punto? Il tocco delle affusolate dita di Uselji sul palmo della mano la rincuorò nella sua tristezza.
"Va tutto bene. Ho promesso che ti avrei portato fino alla fine, no?" Fiatò barcollando in piedi e rimettendosi in sesto; Toen annuì tenendola stretta per le braccia.
Il cammino tortuoso si rivelò ancora più ripido mano a mano che salivano, i burroni non lasciavano scampo se una delle due avesse franato giù di sotto, stettero per tanto attente a dove i loro piedi poggiarono terra sebbene dovevano sempre assicurarsi di non lasciare andare la presa delle loro mani.
Infine Uselji esultò quando raggiunsero l'apice di quella scalinata: un passaggio coperto privo di vento, che conduceva a una nuova zona tutta da attraversare e per farlo bisognava aprire l'ennesimo portale. Prima però le due si avvicinarono a un bambino-luce, uno di quegli spiriti lucenti la cui essenza era in grado di ripristinare tutta la loro energia in un batter d'occhio. Con le forze rinvigorite si apprestarono ad illuminare il nuovo portale che impediva loro il passaggio. 
Ma una volta aperto il cuore di Toen raggelò ulteriormente: davanti a loro due si parava un'ulteriore salita, persino più serpeggiante e subdola della prima. Le raffiche di vento scagliavano al suolo ulteriori sassi di diverse dimensioni, frantumandosi come dei proiettili. Il cielo era cremisi e ricordava la visione distorta che il portale da cui si accedeva per entrare nell'Eden esibiva ai viaggiatori come biglietto d'entrata.
La cosa più terribile di tutte era però i krill che sorvolavano il cielo, sondando il terreno come dei veri e propri minacciosi guardiani.
"Che cos'è questo?" Ansimò Toen osservando i fulmini e le belve nere in lontananza; un peso sul petto la opprimeva, schiacciandole inesorabilmente l'anima e minacciando il coraggio che era finalmente riuscita a raccogliere.
Gli occhi di Uselji scrutarono lontano, oltre le nubi, i fulmini e il cielo rosso fuoco.
"Lo senti anche tu? Il richiamo dell'Eden?"
Toen tese le orecchie per ascoltare; oltre il rumore assordante del vento, il frastuono dei fulmini che cadevano a terra e i massi che si frantumavano al suolo, era possibile avvertire un lamento simile a una voce supplicante.
Spingiti  nelle Tenebre e Riporta la Luce ai Caduti.
Così citava la voce, sebbene distorta.




   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Sacchan_