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Autore: lovinfaber    10/07/2021    2 recensioni
Storia ambientata nella trilogia sequel di Star Wars.
Hurrem Rohat, eccentrico comandante della nave Revenant, viaggia nello spazio alla ricerca di qualcosa che le è stato portato via. Farà di tutto per raggiungere i suoi obiettivi, anche sfidare l'intero Primo Ordine.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Leader Supremo Snoke, Maz Kanata, Nuovo personaggio, Rey
Note: Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ti è sembrato facile, tutto sommato. Forse un po' troppo. Hai messo fuori gioco Hux abbastanza a lungo da permetterti di fuggire (benedetta vanga), ma per essere sicura che non chiami aiuto una volta sveglio, lo hai imbavagliato: prima che qualcuno vada a cercarlo nei suoi alloggi passeranno ore, e tu e tua figlia sarete finalmente fuori da questo dannato incubo. Incedi guardando dritto davanti a te, ancora una volta ostentando una sicurezza che hai dovuto, nell'arco dei tuoi 28 anni di vita, fare tua senza possibilità di appello. Hai imparato che dietro la maschera dell'ostentazione puoi delinquere e bypassare tutti gli ostacoli, nessuno infatti nota la tua divisa del Primo Ordine molto più larga rispetto a quella che dovrebbe essere la tua taglia; adesso sei una dei tanti ufficiali che brulicano in giro per la Supremacy per adempiere i propri doveri. È solo quando sei sicura di essere sufficientemente sola o ignorata che decidi di dare una sporadica occhiata al piccolo holopad che hai al polso a mo' di orologio, per controllare la pianta della gigantesca astronave nella quale ti trovi. Hai studiato tutto nei minimi dettagli, sai che gli appartamenti di Hux sono separati dal settore 28 da qualche chilometro: è probabile che quel pel di carota coordini tutte le attività legate al "reclutamento" degli assaltatori, e ora che ci pensi ti sei quasi pentita di non averlo strangolato con le tue mani. Man mano che ti avvicini al tuo obiettivo, ti accorgi che i luoghi nei quali ti avventuri diventano sempre più isolati. Com'è possibile che un settore come il 28 sia quasi totalmente privo di sorveglianza? E se fosse una trappola?

No, niente del genere. Il settore in questione è quanto c'è di più lontano dai vari hangar della Supremacy, fuggire da lì sarebbe molto difficile senza essere scoperti; inoltre, qui sanno bene che un intruso cercherebbe di sottrarre armi, segreti militari, insomma roba che valga la pena sorvegliare. Nessuno sarebbe così folle da cercare dei ragazzini rapiti. 

Quasi nessuno...

Il tuo cuore accelera nel pieno delle tue elucubrazioni, e sai anche perché. Un solo enorme portone grigio ti separa dal tuo agognato obiettivo, stenti a crederci. Con i battiti cardiaci che senti fin sulle dita, passi il badge di Hux all'interno di una banda magnetica, che non manca di chiederti il codice d'accesso. Digiti la sequenza esatta, tremi all'idea che un solo errore potrebbe allarmare tutta la Supremacy e segnalare un intruso. La gola ti si stringe, è solo quando lo schermo collegato alla banda magnetica lampeggia di verde che ti accorgi di sudare freddo. Con un enorme sibilo, il portone si apre.

 Scopri che lo spazio qui è enorme: immagini che questa sorta di hangar al chiuso sia adibito alle esercitazioni, il che non sarebbe un problema, non fosse per le decine di porte che conducono chissà dove, in uno schema che si ripete a più piani, dai quali si accede tramite scalinate o turboascensori.

E ora come faccio?

Ok, calma. Non hai tempo per demordere, né tantomeno per farti venire qualche crisi isterica. La situazione è complessa, ma non sei nella merda. 

Ti incoraggi ad avvicinarti alla prima porta sulla destra. Comincerai da lì, poi a mano a mano le controllerai tutte. Entri, il solito rumore di apertura e chiusura porte, e ti accoglie il buio totale. Incerta, fai un passo avanti, per essere sorpresa da luci automatiche che illuminano un lungo corridoio.

Bene.

Tiri un profondo sospiro, continui a camminare. Una lunga vetrata alla tua destra attira la tua attenzione. Al di là di essa, una ventina di brande disposte ordinatamente l'una di fronte all'altra. Le luci del corridoio le illuminano abbastanza chiaramente da distinguere i giovani occupanti di quei lettini. A occhio e croce sembrano avere l'età di tua figlia, ma non ci metti molto a capire che si tratta di un reparto maschile. Non la troverai qui.

Ok, il non l'hai ancora trovata, ma non sei nella merda. Ci vorrà qualche ora per trovare Jane, ma tu non demordere.

Lasci quel corridoio e ti accingi ad esplorare ancora. Prosegui con la seconda porta sulla destra: situazione simile, corridoio praticamente uguale, altri maschietti. Tiri un profondo sospiro, una parte di te si sente uno schifo per essere venuta qui a recuperare solo tua figlia, ma lasci presto che questo senso di colpa muoia alla tua coscienza. Non puoi permetterti di fare molto qui dentro, al massimo puoi portarti dietro qualche altro bambino, nulla di più.

Esci di nuovo e procedi con un'altra porta, sempre sulla destra: situazione praticamente identica. Comprendi solo adesso che il settore 28 è molto più vasto di quanto tu abbia immaginato, "ospiterà" centinaia di bambini, se non migliaia. L'avvilimento si fa sentire. 

Calma, Hurrem. La situazione è un casino, ma non sei nella merda. 

Procedi ad esplorare tutto quell'enorme spiazzo al pianterreno, ma non trovi nulla di interessante. Cominci a salire un primo piano, valutando saggiamente di non prendere ascensori o qualunque cosa possa generare un allarme.

Passa il tempo, non immagini quanto, sai solo di essere sfinita. Vaghi qui da un sacco di tempo, forse saranno passate ore. Temi di dover tentare a più riprese di entrare e uscire dalla Supremacy, ma non sai nemmeno come, dal momento che, dopo quest'avventura, non potrai provare di certo a riavvicinarti con il trucco della squillo mandata da un' agenzia di Canto Bight. Ti perdi nei corridoi alla stessa maniera in cui ti perdi in nei tuoi pensieri, finché una piccola presenza attira la tua attenzione. Ti volti: dai tratti delicati ti appare evidente che sia una bambina, nonostante i suoi capelli cortissimi. Ti fissa con due occhi sgranati, spaventata. Ti rendi finalmente conto di essere in un dormitorio femminile, ma potrebbe essere uno dei tanti, sai che le ricerche potrebbero durare ancora a lungo. Non sai che fare con la ragazzina, da come ti guarda sembra aver capito che sei un'estranea che nulla ha da spartire con la fredda e severa compostezza degli alti ranghi militari. Rapidamente si allontana, guardandosi dietro per assicurarsi che tu non la segua.

"Aspetta...". Le tue parole appena sussurrate malcelano la tua ansia. Ok, Hurrem, vattene da qui. Se vieni catturata non avrai mai più la possibilità di recuperare Jane. Se andrai via, ti inventerai qualcosa per tornare sulla Supremacy, fosse l'ultima cosa che farai. 

La situazione è pessima, ma non sei nella merda. 

Cominci a correre, tentando di fermare la bambina che ti ha vista, magari puoi provare a convincerla a seguirti, magari puoi portarla con te e Jane, magari puoi...

Fai per uscire dal corridoio, quando comprendi di non essere sola: quelle maledette supposte giganti sono proprio di fronte a te, a separarti qualche piano di quelle specie di prigione per ragazzini, e ti stanno puntando dei blaster addosso. Ne sono circa sei, credi di poterli gestire, forse non hanno ancora dato l'allarme per tutta la nave.

"Mani in alto!"

Non permetti loro di darti ordini, estrai il tuo blaster facendo di te un bersaglio mobile, provi a nasconderti dietro i colonnati che intervallano il grosso ballatoio davanti ai dormitori, prendendo le mire giuste all'occorrenza. Diversi colpi ti sfiorano, ma approfitti dei rari momenti in cui le raffiche si fanno più rade per contrattaccare. La tua mira non è niente male, nel giro di mezzo minuto hai già steso il primo uomo. Sai tuttavia che il tempismo potrebbe fregarti: se questi soldati avvertono una qualche difficoltà, non esiteranno a chiamare rinforzi, e lì sarai fregata. 

Devi restare lucida, Hurrem. Non sei nella merda, non ancora, almeno: okay, diciamo che la stai vedendo piuttosto da vicino, l'importante però è non tuffarcisi dentro. 

Man mano che prosegui con la tua lotta per la fuga cerchi di avvicinarti all'enorme portellone dal quale sei entrata. Hai abbattuto il secondo assaltatore, il cui colpo ti sfiora una spalla: brucia ma non abbastanza da metterti al tappeto. Ne restano solo quattro. Scendi man mano le scale scansando altri colpi e ricambiandone altri. L'ultimo pilastro dietro il quale di celi ti permette di sfruttare al massimo il tuo apparente svantaggio: sono rimasti in tre adesso, troppo sicuri di trovarti in seria difficoltà per darsi la pena di prestare attenzione ai tuoi movimenti. Si avvicinano dietro quel pilastro dove ti hanno vista l'ultima volta, sorpresi quando non ti vedono. Spesso, la gente non vede ciò che ha proprio di fronte a sé, lo hai imparato bene e ora hai saputo applicare questo semplice ma efficace principio, che ti ha permesso di sgattaiolare dietro una delle porte dei dormitori senza essere vista. Non perdi tempo a sparare tre colpi uno dietro l'altro. L'ultimo uomo rimasto fa a stento in tempo a voltarsi, che gli hai già bucato il petto con l'ultimo dei tuoi colpi.

Sei di nuovo sola nel settore 28. Scendi finalmente le scale e ti ritrovi al punto di partenza, decidendo il da farsi. Magari puoi riprendere a cercare Jane, magari puoi andare via ed escogitare un altro piano per recuperarla...

Le tue speranze vengono zittite dall'arrivo di decine di guardie, che irrompono dall'enorme entrata e ti circondano. 

Ok, sei nella merda.

"Mani in alto!" Stavolta li stai a sentire. Lasci cadere dolcemente la tua arma e la spingi con un piede lontano da te. Non ha più senso fuggire.

"Perdonami..." sussurri in un flebile tremito nella voce. Guardi in basso, ignorando i movimenti degli stormtrooper, un'indistinta massa bianca che in rapidi movimenti si fa da parte, lasciando passare un'imponente figura nera.

Se quella provata finora era paura, cos'è adesso questo freddo che ti attanaglia viscere e testa? Cos'è questo vuoto che ti divora dall'interno come un buco nero, mentre alzi gli occhi all'uomo ammantato di nero che ti ritrovi davanti? Sai chi è, conosci la fama che lo precede. Intuisci gli orrori dietro quella fredda maschera nera che ti aspetti di vedere, quella davanti alla quale hai tremato per la prima volta su Takodana, eppure, con tua sorpresa, vedi solo un paio di occhi scuri. Non hai il tempo materiale di soffermarti su altro, ma lo vedi alzare un braccio: sai di aver ricevuto una sentenza di morte. Attendi il bruciore di quella terribile lama che ti taglierà a metà, speri solo sia una morte veloce. In testa solo un pensiero.

Perdonami.

Hai un'improvvisa voglia di dormire. Allora è così che si muore? È come addormentarsi... Strano però, non hai visto nessuna lama cremisi. Nessun dolore, nessun osso spezzato. Solo l'oblio. 

 

   
 
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