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Autore: Marauders    31/08/2009    4 recensioni
- Voldemort si ferma un attimo e si siede nella poltrona. Poi congiunge le mani e mi guarda. “Uccideresti per me, Weasley? Tortureresti per me? Mi porteresti da Harry Potter?” “Ti porterò da Harry, si. E se sarà necessario torturerò e ucciderò. Conta su di me.” - Padfoot
Genere: Romantico, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Face to face with…the friend

 

 

E’ passata meno di una settimana.

 

Harry ora è libero di andarsene da casa dei suoi zii.

 

Ovviamente il primo posto dove cerca asilo è casa mia.

 

Come dargli torto.

 

Qui è servito, riverito e voluto bene, cosa che dai suoi parenti non ha mai ottenuto.

 

Il nostro piano è preciso e organizzato nei minimi dettagli.

 

La sera stessa del matrimonio di Bill e Fleur, a cui dobbiamo necessariamente partecipare, io, Harry ed Hermione daremo inizio al nostro viaggio, scappando di casa mentre tutti dormono, troppo stanchi della festa.

 

“Ron?”

 

Mi volto verso Harry e lo vedo seduto sul letto già vestito, intento ad allacciarsi le scarpe.

 

“E’ ora?”

 

Chiedo io.

 

“Si.” Si alza in piedi e tira su gli occhiali sul naso. “Dobbiamo andare.”

 

Mi vesto in un batter d’occhio e mi carico lo zaino con le mie cose sulle spalle.

 

Apro il cassetto e prendo tutti i miei risparmi: sicuramente mi serviranno.

 

Fuori in giardino c’è Hermione ad attenderci.

 

“Era ora. Vi aspetto già da venti minuti!”

 

Da questo momento non parleremo finché non arriveremo alla stazione di Londra.

 

Dopo aver comprato tre biglietti per il primo treno che porta a Goldric Allow ci siamo seduti in uno scompartimento completamente vuoto.

 

“Goldric Allow pare che sia un paese babbano, anche se maghi e streghe si sono tranquillamente insediati.”

 

Recita Hermione leggendo una guida turistica comprata a Diagon Alley.

 

“’Interessante da visitare è il museo del paese, la piazza del municipio e il palazzo Hubernick. Di notevole interesse architettonico-monumentale anche il cimitero posto in una zona sopraelevata del paese, facilmente raggiungibile a piedi o con mezzi di trasporto pubblici o personali.’”

 

“Ed è lì che dobbiamo andare.”

 

Afferma Harry sospirando contro il finestrino.

 

Hermione abbassa la guida turistica e lo guarda curiosa.

 

“Perché proprio al cimitero, Harry? Pensavo…pensavo che tu volessi passare da casa tua…”

 

“Non voglio andare li. Non so nemmeno se casa mia esiste più. Voglio andare a salutare i miei genitori. Poi partiremo a cercare gli Horcrux. Non altro.”

 

Hermione sospira e torna a sfogliare la guida.

 

“Quanto pensi di fermarti a Goldric Allow?”

 

Chiedo io seduto alla mia solita scomposta maniera sul sedile accanto a Harry.

 

“Non più di una sera.”

 

“Dormiamo in una pensione?”

 

Chiede Hermione chiudendo definitivamente la guida e legandosi i capelli con una coda alla bella e meglio.

 

“Dove capita. Se ne troviamo una libera e a disposizione ben venga. Se no dormiamo in tenda.”

 

Guardo Harry con tanto d’occhi.

 

“Da quando abbiamo una tenda?!”

 

“Da quando l’ho comprata! Mentre tu eri a farti bello da madama McClan io e Hermione siamo andati in giro per Diagon Alley cercando tutto quello che potesse servirci per questo viaggio, considerando che non sappiamo nemmeno quanto durerà. Già che c’ero abbiamo prelevato dei soldi alla Gringott e la metà ce li siamo fatti scambiare in monete babbane.”

 

Faccio una smorfia di disapprovazione.

 

“Potevate aspettarmi…!”

 

Hermione si morde il labbro.

 

“Avevamo fretta…non potevamo rischiare di non poter più tornare a Diagon Alley prima della partenza e tu eri l’ultimo rimasto con la prova del vestito! Non era nostra intenzione andare senza di te, lo sai!”

Mi rassicura Harry.

 

Gli do una pacca sulla spalla.

 

“Non preoccuparti…tanto io non avevo nessun soldo da ritirare in banca…E i miei sono così pochi che non vale la pena scambiarli…vi toccherà pagarmi il viaggio, lo sapete vero?”

 

Hermione e Harry sorridono.

 

“Certo che lo sappiamo! Come faremo senza di te, stupido!”

 

Ridacchia Hermione arrossendo un po’.

 

Per un istante ho avuto la sensazione  che Harry  mi guardasse con uno strano sorrisetto malizioso…

 

Siamo arrivati a Goldric Allow nel primo pomeriggio e dopo aver mangiato un panino al volo ci siamo incamminati verso il cimitero.

 

Era una strana sensazione attraversare le stradine di quel paese così caldo.

 

Era bello vedere con che affettuosità e allegria gli abitanti si rivolgevano gli uni con gli altri.

 

E poi era davvero un bel posto.

 

Tante villette, tutte verdi, ognuna col suo vialetto per l’auto e il suo giardinetto curato.

 

Mi ricorda vagamente Ottery Saint Catchpole.

 

Percorriamo una strada in salita che, seppur asfaltata, è immersa nel bosco e più di una volta siamo costretti a fermarci per dieci secondi per dare il tempo ad Hermione di raggiungerci, visto che non riesce a stare al nostro passo.

 

“Perché snobbare l’autobus così?!”

 

Ci chiede ansimando esausta per la salita appena ci ha raggiunti per la tredicesima volta.

 

“Dai Hermione…manca poco!”

 

Mugugno io, scansando con mal grazia un ciuffo di capelli madido di sudore.

 

“Voi avete più resistenza di me! Voi giocate a Quidditch! Siete sempre in allenamento! Io non ho mai fatto sport! Io sono una frana e la mia resistenza è minima! Quindi…siccome io devo starvi dietro…sareste così gentili di fermarvi alla prossima fermata dell’autobus e prenderlo prima continui la sua corsa?”

 

Si lamenta la bruna.

 

“Cammineremo così tanto in questo viaggio che dovrai abituarti all’idea che non ci sarà sempre l’autobus a trasportarti…”

 

“Si, lo so…ma dove c’è approfittiamone, no?”

 

“Non ne vale la pena…” Ci annuncia Harry sorridendo. “Siamo arrivati!”

 

***

 

Guardo Hermione seduta con lo sguardo perso nel vuoto mentre aspettiamo Harry.

 

Abbiamo preferito lasciarlo solo, una volta trovate le tombe dei suoi genitori.

 

Hermione ha lasciato uno splendido mazzo di fiori che solo la sua meravigliosa abilità negli incantesimi era in grado di creare  e si è allontanata silenziosamente.

 

E io l’ho seguita.

 

Lei è una persona terribilmente sensibile e in quasi sette anni che la conosco, orami posso affermarlo con estrema certezza.

 

“Deve essere terribile per Harry tutto questo…”

 

“Perché?”

 

Chiedo con pacato interesse.

 

“Bhè…ci troviamo nella città in cui ha vissuto con i suoi genitori…si trova davanti le loro tombe…non è bello, per quanto il posto sia davvero gradevole. Io starei male. Preferirei scappare.”

 

Sospira e si sistema una ciocca di capelli caduta davanti al naso portandola dietro l’orecchio, inutilmente.

 

“Pensi che questa visita possa giovare nella ricerca degli Horcrux?”

 

Chiedo ancora.

 

Hermione scuote il capo e sorride.

 

“No. Non penso che c’entri niente. Magari Harry ha bisogno della carica giusta…e pensa di trovarla andando a salutare i suoi genitori…non possiamo saperlo. Ma non penso proprio che qui ci sia un qualche indizio che ci porti agli Horcrux. La ricerca comincerà dopo questa prima tappa. Fidati.”

 

Annuisco un po’ meccanicamente.

 

“Tu invece?” Mi chiede alzandosi dal marciapiede e sistemandosi un po’ i pantaloni. “Come stai?”

 

Stringo le spalle e faccio una breve smorfia.

 

“Bene!”

 

Lei scuote un po’ il capo.

 

“Non ci casco. Sei triste…preoccupato…Hai paura?”

 

“Non lo so.”

 

Mi si avvicina un po’, mantenendo la solita nostra distanza di sicurezza.

 

“Perché?”

 

“Bhè…siamo scappati di casa…non so se te ne sei accorta…ci troviamo in un paesino pressoché sconosciuto e stiamo partendo alla ricerca di oggetti contenenti pezzetti dell’anima del peggior mago oscuro di tutti i tempi che, tra parentesi, sta cercando come un pazzo il capo della nostra spedizione!”

 

Hermione si allontana da me seccata.

 

“Posso ricordarti che tu eri il primo a voler partire?”

 

Mi passo una mano tra i capelli e sospiro.

 

“Scusa. E’ che ora…dopo il primo momento di eccitazione per la novità mi è piombata tutta ad un tratto la realtà a dosso. E…si, Hermione. Ho paura.”

 

Hermione poggia una mano sulla mia spalla.

 

“Se può consolarti…anch’io ne ho…e ne ho tutto il diritto, visto che sono l’unica dei tre che porta la gonna…però…se anche tu hai paura…io ne avrò ancora di più! Non posso contare troppo su Harry…lui ha altro di cui preoccuparsi…e io non vorrei essere un impiccio. Ti prego…promettimi di guardarmi le spalle. Ho bisogno di te, Ron. Ora più che mai. Io guarderò le tue e quelle di Harry. Siamo una squadra. Dobbiamo aiutarci a vicenda. E la paura ci impedisce di andare avanti.”

 

Non ho nemmeno pensato a cosa stavo facendo.

 

Con un rapido gesto l’ho avvicinata a me e l’ho abbracciata.

 

Dopo un momento di disorientamento, anche lei si è sciolta un po’ e ha ricambiato l’abbraccio.

 

Se solo sapessi, Hermione…se solo sapessi…

 

Fottuta paura…

 

Paura di quello che potrebbe succedermi frequentando quella gente…

 

Paura di quello che potresti pensare di me, se scoprissi chi sono veramente…

 

Paura di quello che potrebbero fare a te e a Harry per colpa mia…

 

Devo solo stringere i denti e andare avanti.

 

E’ l’unico modo.

 

Per il bene di tutti.

 

“Ron…”

 

La voce flebile di Hermione giunge alle mie orecchie lontana.

 

Appena percepibile.

 

Mi scanso un po’spaventato per quello che ho fatto.

 

Non ho mai preso nessuna iniziativa verso Hermione…è sempre stata lei a gettarmi le braccia al collo in lacrime.

 

Cerco il suo sguardo che trovo insieme a un suo sorriso contornato dalle gote arrossate.

 

“Così ho meno paura, sai?” mi dice piano e mordendosi imbarazzata il labbro.

 

Sorrido, e un fremito di emozione mi pervade.

 

Rare volte mi è successo di provare questa sensazione…

 

Ma mi è sempre capitato per Hermione.

 

Abbasso lo sguardo per non incrociare il suo.

 

Non che non volessi stare con lei…

 

Ma se solo condizioni non fossero meno favorevoli.

 

La guerra negli animi.

 

La sofferenza nei cuori.

 

La paura nell’aria.

 

Il peso della mia scura identità che mi porto dentro.

 

Hermione…non devi sapere chi sono.

 

Sappi solo che ti amo davvero.

 

E solo adesso l’ho capito.

 

Ma non devi saperlo.

 

Non ora.

 

Forse mai.

 

***

 

Due panini a testa e i nostri stomaci posso ritenersi sazi e soddisfatti.

 

E’ tutta la sera che Harry ci scruta con uno strano sorrisetto malizioso.

 

“Che hai da guardarci così?”

 

Chiedo giocherellando con la cannuccia e con il ghiaccio che galleggia pigramente nel mio bicchiere d’acqua.

 

“Ho trovato un posticino dove dormire.” risponde Harry, appallottolando la carta del suo secondo panino e poggiandola sul tavolino del bar a cui siamo seduti.

 

“Bene!” dico io soddisfatto.

 

“Premetto col dire che non ho trovato di meglio…o almeno, considerate che le nostre finanze ora un po’ gonfie non saranno illimitate…”

 

“La topaia non è posto per una signorina, Harry…vorresti forse che Hermione alloggiasse in una di queste?!” Domando fingendomi preoccupato.

 

“L’unico posto in tutto il paese…” mi lancia un’occhiata divertita che dovrebbe, a senso suo, zittirmi “…è una camera con letto matrimoniale in una vecchia pensione poco fuori città.”

 

Hermione scoppia ridere in una delle sue belle risate nascondendo il viso dietro un fazzolettino.

 

Io devo essere arrossito parecchio.

 

…ho sentito davvero ‘camera matrimoniale’?!

 

Incrocio lo sguardo con Harry che, invece, per nulla imbarazzato sorride e dice…

 

“Non preoccuparti, Hermione…Io e Ron ci arrangiamo per terra. Ma purtroppo dobbiamo condividere la stessa stanza.”

 

Hermione sorride e sorseggia allegramente dal suo bicchiere. “Non ho problemi. Non ho portato nessun pigiama o camicia da notte. Dormiremo tutti e tre insieme. Mi sentirò più tranquilla con voi ai lati.”

 

Io non rispondo e continuo a giocare con la cannuccia e i ghiacciolini sempre più sciolti.

 

“Se per te va bene…” Sussurra Harry scivolando un po’ di più sulla sedia. “E tu, Ron? Sei d’accordo?”

 

Alzo appena lo sguardo. “C-Certo.” balbetto come uno stupido. “Nessun problema!”

 

Restiamo un po’ in silenzio…poi, fortunatamente Hermione cambia argomento. “Com’è andata la visita su al cimitero? Non ci hai detto ancora niente…o preferisci non parlarne?”

 

Harry sospira e imita il mio gioco col suo bicchiere.

 

“Bhè…era una strana sensazione stare lì…vedere le lapidi…sapere che i loro corpi erano lì sotto di me a qualche metro sotto terra...”

 

Hermione si morde un po’ le labbra.

 

Harry comunque non ha tanta voglia di parlare…

 

Si alza e si dirige verso la cassa per pagare.

 

Poi lo seguiamo in giro per Goldric Hollow per rilassarci un po’ è vedere il paesino ‘by night’.

 

Ci dirigiamo verso il posto trovato da Harry.

 

Avevo ragione.

 

E’ una vecchia bettola.

 

La camera puzza di muffa e le coperte di polvere.

 

Ma se questo è l’unico posto alla portata delle nostre tasche, ci si accontenta!

 

Gettiamo gli zaini per terra e Hermione, dopo averci lanciato una rapida occhiata ciascuno, va a lavarsi i denti in bagno e, una volta tornata, si distende sul letto e ci augura una buonanotte.

 

Harry sorride all’amica che si è raggomitolata in una coperta presa da un armadio, dopo averle prontamente lanciato un necessario ‘gratta e netta’.

 

Io cerco di non pensare al fatto che dormirò al fianco di Hermione per tutta la notte e per chissà quante notti d’ora in avanti.

 

Mi sa tanto che questa notte sarò io di guardia, poiché sono certo di non riuscire a prendere sonno.

 

Meglio essere vigili al pericolo.

 

Se solo gli altri due sapessero che il pericolo è nel gruppo…

 

Continua…

 

 

Come promesso…ecco qui il terzo capitolo!

 

Corretto…sistemato…pronto per voi!!

 

Ma prima di tutto…devo assolutamente ringraziarvi!

 

- Finleyna 4 Ever: Ron impazzito? Può anche darsi. Di certo non se la passa bene…e nessuno di noi vorrebbe essere al suo posto…no? Non voglio anticiparti nulla…anche se spero di aver stuzzicato la tua curiosità…^_^

 

- Cosmopolitan: Uh!!! Un’altra lettrice di “Accademia”!!! Sono stra-stra-stra felice che ti piaccia!! Ho metterò tra qualche minuto un prossimo capitolo anche lì…“C.I.T.A.” ha dei toni ben diversi da “Accademia”, ma non dimenticare che sono una il seguito dell’altra…sono contentissima pure che ti stia piacendo anche questa…!!!

 

-  Ally Malfoy__: bhè, una cosa è certa…Ron non ha tutto questo fegato. E’ solo spinto da una buona motivazione…fosse per lui se ne sarebbe stato buono buono a casetta…ma Ron è fatto così! Se si mette in testa una cosa la fa! Se vedi qui Ron un po’ duretto…bhè…non sta passando un bel periodo, quindi gli è difficile sorridere o essere semplicemente se stesso…ma se hai letto “Ballo in Fa Diesis Minore” e “Accademia” avrai notato che nella prima comincia a sciogliersi, e nella seconda ritorna ad essere proprio quel tenero imbranato che abbiamo conosciuto nei libri della saga…Grazie infinite per i complimenti sulla mia scrittura…ma ad esser sincera è stata una storia che ho scritto può con trasporto che con raziocinio…come la maggior parte delle mie…cerco solo di trasmettere quello che prova Ron, dopo aver cercato di identificarlo io…non so come spiegartelo…sai quando si dice “scrivere di getto”? Si avvicina molto…ma non arriva al punto…dovrebbe darti un’idea…Grazie ancora!!! Spero ti piaccia anche questo capitolo!

 

- HpK00: …dunque…non credo che Ron abbia un vero piano in testa…credo piuttosto che si stia facendo trasportare dagli eventi…se è convinto che sia stata una giusta mossa unirsi ai Mangiamorte…questo si. Ti posso dire con certezza che non se ne pentirà fino alla fine…Dai, non farmi straparlare se non ti rovino la sorpresa!! ^_^ Sono contentissimissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto! Ti piacerà anche questo?! Ti prego…fammi sapere!! 

 

…e com’è mia abitudine, oltre che essere anche giusto…ringrazio chi ha letto lo scorso capitolo, anche se non si è soffermato a commentarlo…io incrocio comunque le dita e spero che vi sia piaciuto…

 

…come spero che vi sia piaciuto anche questo!!

 

Forse forse…qualcuno avrà notato che i caratterini dei protagonisti sono molto lontani da quelli di ‘Accademia’…

 

Un po’ inconsciamente, un po’ volutamente ho voluto rendere questa differenza, malgrado stiamo parlando di un unicum.

 

In ‘C.I.T.A.’ siamo in piena guerra…in ‘Accademia’ non c’è un vero antagonista…e ho voluto semplicemente far vivere ai ragazzi le loro età, con le loro passioni e complicazioni.

 

Stress accademici, situazioni passionali o semplicemente condizioni di puro rilassamento mentale.

 

Anche perché…dopo l’Accademia…tutto cambia…

 

Cambiano le loro situazioni e quindi cambiano i loro modi di fare…diventano più responsabili e prendono la vita in modo diverso…

 

Insomma…diventano adulti.

 

Qui, invece, credo che, per quanto siano dei ragazzi, si trovano costretti a dover affrontare qualcosa che vada ben oltre le loro capacità…quindi i loro toni leggeri e scherzosi sono comunque rari e un po’ duretti.

 

Ok…dopo queste note tecniche…vi informo che metterò in rete anche il 7° capitolo di ‘Accademia’ proprio oggi…spero leggiate anche quello…anche qui incrocio le dita…e che metterò il 4° capitolo di C.I.T.A. giorno 7 Settembre!!

 

Vi aspetto!

 

Grazie infinite!

 

Un bacione!

 

Padfoot

 

P.S. Ragazzi…vi prego…tanti commentini…^.^

 

 

  
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