Anime & Manga > Slam Dunk
Segui la storia  |       
Autore: MaryFangirl    12/07/2021    2 recensioni
Kaede Rukawa riflette sulle relazioni e sulla propria natura apatica, che considera come un principio secondo cui vivere: dopo due anni, si ritrova su un aereo diretto a Kanagawa.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Haruko Akagi, Kaede Rukawa, Yohei Mito
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il tempo trascorse in fretta, come spesso accadeva. E, insieme, portò un nuovo inizio. Non appena si separò da Kaede, quella fatidica notte, Hanamichi si ritrovò in uno stato di confusione, diverse emozioni lo attraversavano e l'unica cosa che poté pensare di fare era trovare Yohei. Tuttavia, non appena raccontò a Yohei degli eventi che si erano verificati, lui, per ragioni che Hanamichi non poteva supporre, non sembrò così sorpreso e si limitò a rispondere con un sorrisetto complice. Tuttavia, era felice e si congratulò con loro per aver restaurato la loro relazione. Da quella notte, lo spirito di Hanamichi era particolarmente sollevato, disorientando non solo i compagni di squadra e i colleghi, ma anche gli insegnanti. Non che di solito fosse di cattivo umore, ma era così felice che le persone intorno a lui pensavano avesse vinto la lotteria. Le insicurezze, l'amarezza e le domande che un tempo affliggevano i suoi pensieri ora erano diventati fardelli del passato ed era evidente dai suoi modi di fare e dall'aria che aveva.
 
Kaede scriveva spesso come aveva promesso e Hanamichi aspettava intensamente l'arrivo di una risposta. I contenuti delle lettere normalmente riguardavano la salute, le attività e gli avvenimenti attuali che potevano essere interessanti. Dopo aver ricevuto una lettera un giorno, fu sorpreso di scoprire che Kaede, in uno sforzo di spontaneità, aveva incluso diverse fotografie di scenari e panorami iconici di New York, con delle descrizioni ad accompagnarle. Le immagini piacquero molto ad Hanamichi quando le ricevette per la prima volta, così tanto che si mise a vantarsi con chiunque fosse così gentile da dedicargli del tempo.
 
“Stai pensando troppo” disse Yohei, osservando il suo amico che mostrava un'espressione vitrea e lontana. Stupì Hanamichi, facendolo uscire subito dal suo stato di trance.
“Cosa gli dico?” gemette, inquieto.
“Dai, calmati, bevi” suggerì Yohei porgendogli una lattina di Pepsi. “Ok, dimmi a che punto sei”
Hanamichi si schiarì la gola e iniziò a leggere: “Caro Rukawa, grazie per la tua lettera. Spero che tu ti stia divertendo in America. A proposito, grazie per le foto. Hanamichi”
 
Una volta finito, fu accolto da uno sguardo incredulo di Yohei. “Tutto qui?” chiese, sperando che la risposta fosse negativa, ma Hanamichi annuì esitante. “Hanamichi, so che sai scrivere lettere migliori di così”
Hanamichi arrossì: “Lo so, ma è...Rukawa. È diverso”
“Pensavo che provassi dei sentimenti per lui?”
“È proprio per questo!”
“Giusto”
“Beh, cosa scrivo? Rukawa, lo sai? I tuoi occhi blu sono i più belli che abbia mai visto su un uomo, e anche se non sorridi spesso, quando lo sai, mi fai battere pazzamente il cuore” lo disse ironicamente, ma Hanamichi rimase sorpreso quando Yohei, con tono serio e senza scherzare, disse: “Scrivi questo, se lo pensi sinceramente”
“Sai che stavo solo scherzando, vero?” disprezzò subito l'idea, ma tra sé borbottò: “Preferirei dirglielo quando è qui”
“Cos'hai detto?”
“Ho detto che è troppo banale!”
 
“Okay, beh” Yohei si reclinò all'indietro con i palmi ben saldi sul pavimento. “Cosa vuoi che sappia? Della tua giornata? Della squadra? Della tua vita?”
Hanamichi si fermò, momentaneamente riflessivo, alzando la testa. Dopo un po', i suoi occhi si spalancarono, procedendo ad afferrare frettolosamente la penna, iniziando a scrivere la lettera con sincera concentrazione. Niente, nemmeno un uragano sarebbe riuscito a distoglierlo dal suo stato di focalizzazione. Yohei non poté fare a meno di sorridere osservando l'amico che scriveva, riversando il suo cuore su una lettera, notando il contegno soddisfatto di Hanamichi e un'espressione che spesso mancava. Il processo di recupero comportava la necessità di affrontare il dolore in modo sano. La conseguenza del dolore era la crescita e Hanamichi, per quanto ferito, era veloce a perdonare ed era più che disposto a sacrificare i propri desideri per quelli di Rukawa.
 
“Hanamichi, non pensi che 'Rukawa' suoni male?”
“Che vuoi dire, è il suo- oh” le guance di Hanamichi arrossirono all'istante e con il colore ancora vibrante sul viso, riprese la sua lettera.
 
 
 
In alcuni aspetti della vita di Kaede, tutto era normale e senza eventi particolari, come sempre. Non che i rigorosi allenamenti di basket che sopportava fossero tranquilli, ma si trattava della routine che riempiva le sue giornate. Era un venerdì sera e la pioggia aveva lavato le strade, lasciando una traccia luccicante sulla superficie. C'era un odore gradevole che accompagnava frequentemente la prima pioggia dopo un periodo di temperature calde e secche, seguito da un senso di serenità e freschezza nell'atmosfera. Kaede respirava l'aria frizzante e pulita, assaporando la tranquillità offerta da una solitamente città frenetica e affollata.
 
Kaede camminava per le strade, osservando ogni edificio che superava in riflessiva contemplazione. Gli venne in mente che desiderava ardentemente la familiarità del Giappone, ora più che mai. Non che non gli piacesse l'America, affatto, ricordava che c'era stato un tempo in cui lo lasciava in costante meraviglia. A volte, era ancora così. Forse era diventata troppo conosciuta o forse, ora che le circostanze erano rassicuranti e facili, la distanza rendeva solo più insopportabile il vuoto e la nostalgia per una certa persona. Si fermò e guardò l'Empire State Building, radicato come un punto di riferimento iconico, grandioso e monumentale. Si meravigliò dell'atmosfera pittoresca, ipnotizzato ogni volta anche se era su una strada che abitualmente prendeva per tornare a casa, immaginava che fosse qualcosa che nessuno poteva ignorare facilmente ed era ovvio data la sua natura distintiva. Mentre lo osservava, sollevò la fotocamera e scattò con attenzione una foto. Oramai scattare foto era diventata una specie di abitudine perché, nel suo sforzo di essere più premuroso, aveva iniziato a inserire le immagini che catturava nelle lettere ad Hanamichi. Gli sembrava un'idea brillante, non solo riusciva a ritrarsi sotto una luce favorevole, ma gli avrebbe fatto indubbiamente risparmiare qualsiasi costo per l'acquisto di foto che lui stesso poteva scattare.
 
Raggiunto il suo appartamento, fu accolto da fogli e buste sul suolo. Alzò gli occhi al cielo, irritato per il modo in cui tutto era stato infilato con noncuranza attraverso il piccolo scomparto sulla porta. Ricevere buste e carte era quasi una routine e ogni volta che pensava di ricevere una lettera dal Giappone, trovava pubblicità o bollette e lettere indirizzate a un certo Robert. Kaede aggrottò le sopracciglia, considerò l'opzione di raccogliere i fogli e buttarli via immediatamente. Mentre controllava le buste contenenti fatture e annunci e due lettere a Robert, vide un nome che subito gli fece palpitare il cuore per l'eccitazione. Hanamichi Sakuragi. Non appena lo vide, lasciò perdere le altre buste e con un moto di pura attesa ed esultanza, aprì la lettera con delicatezza ma rapidamente. Con un profondo respirò, la osservò per un momento prima di leggere:

'Kaede'
 
Kaede fece una pausa, arrossendo nel leggere il proprio nome.
 
'Grazie per le fotografie! Wow, quelle che hai scattato sono fantastiche, mi fa venire voglia di venire lì in questo momento. Ti deve davvero piacere, eh. Sono geloso.
Io sto bene, perlopiù pratico basket, lavoro e gironzolo con Yohei e la squadra. Sai, le solite cose.
Come stai? Come vanno gli allenamenti di basket? Com'è l'America? Sarà meglio che tu non batta la fiacca, kitsune!
In Giappone va tutto bene, ma quest'anno fa caldo. Ricordi di aver detto che verrai a trovarci, vero? È meglio che tu venga qui prima che debba trascinartici io di persona.
Sai, non mi sono mai reso conto di quanto sia noioso qui senza di te. Non c'è nessuno da prendere in giro.
Alcune matricole si sono unite alla squadra di basket e c'è questo tipo che non smette di darmi sui nervi. In realtà, mi ricorda te. Presuntuoso, arrogante e impertinente. Ma è a posto. Ovviamente non è grandioso quanto il tensai!
I ragazzi della squadra ti salutano e ti chiedono di passarli a trovare. Si sono messi a litigare per le foto che hai mandato, eheh.
Yohei ti dice di tornare presto, così potremo pianificare un viaggio insieme o una cosa simile. Yohei dice sempre cose di questo tipo, ma ciò significa che dovrò fare più turni. Quel tipo pensa che io sia fatto di soldi.
Oh! Sai, Yohei ha finalmente chiesto ad Haruko di uscire! Eheheh, finalmente! Era uno spettacolo doloroso da guardare!
Comunque, è meglio che vada, lavoro tra un'ora.
Ci vediamo, kitsune!
Non dimenticare di scrivere!
 
H.S.'
 
L'angolo della sua bocca si piegò verso l'altro mentre leggeva e fu rassicurato dai toni allegri del mittente. Una sensazione lo riempì di soddisfazione e appagamento travolgente, sostituendo il precedente fastidio di quando era appena entrato. Terminata la lettura, il desiderio si ripresentò. Erano passate due settimane da quando aveva lasciato il Giappone, esattamente quindici giorni e lui, per la prima volta nella sua vita, rivelava il proprio desiderio ed era onesto a riguardo, senza aspettative o disturbi. Non gli importava molto quale sarebbe stata la reazione o la risposta di Hanamichi, ma voleva disperatamente che sapesse quanto contava per lui. Ne aveva abbastanza di rimpianti. Immaginava ci fosse del vero nelle parole di Yohei, quando diceva che se avesse dato ad Hanamichi la stessa importanza che aveva dato al basket, allora forse avrebbe alleggerito ad entrambi il fardello. Quel viaggio era stato un sollievo e una benedizione, mettendo in luce la propria ingenuità e follia perché, se non avesse dato retta alle sensazioni corrosive di confusione e colpa, avrebbe proseguito nella sua arroganza e indifferenza, credendo per sempre che le relazioni fossero insignificanti. Kaede osservò ancora una volta la lettera, rileggendola, assorbendo ogni parola il più possibile. Nonostante apparisse calmo, il suo umore si illuminò di colpo e se l'appartamento fosse stato dotato di insonorizzazione, avrebbe sfogato il suo entusiasmo.
 
Emise un sospiro soddisfatto mentre osservava la città illuminata, diversi pensieri entrarono nella sua mente mentre guardava la lunga fila di puntini illuminati che si muovevano lentamente sulle strade. Guardò la città sotto di lui, persa nella sua vastità e nelle sue ritmiche percussioni. Improvvisamente, Kaede sentì il mondo così enorme, come se si fosse improvvisamente espanso e lo avesse inghiottito, libero da qualsiasi paura, senso di colpa o peso che potesse fargli mettere in discussione la sua nuova prospettiva. Aveva percepito l'indipendenza come unico mezzo per vivere, poco convinto della natura frivola che giungeva con ogni relazione romantica.
Alcune relazioni erano sicuramente ancora insignificanti, tuttavia, non potevano essere considerate tali soltanto a prima vista.
 
C'era qualcosa di più profondo, l'altruismo delle azioni o gli sguardi calorosi, la sensazione di felicità o la sicurezza del cuore.
 
Era un vuoto che veniva riempito, lo sapeva. Le relazioni diventavano insignificanti solo quando qualcuno le rendeva tali, e per anni Kaede era stato esattamente quel qualcuno. Ma in quel momento, mentre guardava l'ampio e intricato labirinto di rumorose strade cittadine, un senso di eccitazione lo pervase. Con una lettera intimamente indirizzata a lui, un inaspettato sentimento di felicità lo consumava. Avvertì la trasformazione di ogni indifferente credo del mondo in qualcosa che aveva uno scopo e fu colpito dall'epifania che l'unico modo per dare un senso al cambiamento era immergersi in esso.
 
Kaede fece un piccolo sorriso mentre la tranquillità prendeva possesso del suo spirito e i suoi occhi iniziavano a brillare di nuova speranza.
 
 
 
Eccoci alla fine!! Che dire...un amore vero può sopravvivere a un po' di distanza, no? Insomma, dev'essere VERO AMORE...e penso si sia capito che quello tra Hanamichi e Kaede lo è :D poi, ognuno può immaginare cosa succederà nel futuro...
 
Non mi dilungo troppo, spero ci siano ancora fan della HanaRu lì fuori, io li trovo sempre perfetti e mi emozionano un sacco!
 
Grazie a chi ha letto e apprezzato la storia e un plus per chi ha commentato: Alice_In_Black, Aimi_fantasy, rahide, ThelviaBB.
 
A presto!

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slam Dunk / Vai alla pagina dell'autore: MaryFangirl