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Autore: kamy    15/07/2021    0 recensioni
[Attenzione Au e Ooc].
Hermione Granger è la segretaria di un avvocato famoso e non c'è nessuno che odi di più del suo datore di lavoro. E se un cliente cambiasse tutto?
Partecipa alla fanfiction challenge II.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Prompt di Il giardino di Efp di F.R.: Borsa nuova

 

Ricovero in ospedale

 

Hermione stava scendendo le scalinate davanti al tribunale, Potter le si affiancò. Chiedendole: «Perdonami se te lo chiedo, ma… Ti dispiacerebbe se ti accompagnassi io a casa con la macchina?».

Hermione alzò lo sguardo su di lui, la luce del sole illuminava le sue iridi verde smeraldo, dando vita a dei giochi di riflessi. Il suo viso era incorniciato da un sorriso amichevole e sulla fronte aveva un vistoso cerotto.

"Chissà cosa gli è capitato s’interrogò lei. «Va bene» accettò.

Harry la portò con sé fino alla sua macchina lucida e le aprì la portiera, facendola accomodare. Si mise al posto di guida e le domandò: «Vuoi che accenda la radio?». «No, sto bene così. A me piace anche viaggiare in silenzio» rispose.

«Questo è un invito a non parlare?» chiese Potter. Hermione ridacchiò, rispondendogli: «No, affatto. Anche se non penso di avere argomenti interessanti di cui parlare».

«Beh, io ne ho di molto comuni. Mi piacciono molto i film e i libri» enumerò Harry.  «Suppongo film e libri impegnati» tirò a indovinare Hermione. Al loro fianco, il marciapiede era gremito di pendolari che stavano uscendo dal sottopassaggio della metropolitana, altrettanti stavano scendendo.

«Oh no, affatto. Non sono tipo da film d’autore o da libri pesanti come mattoni» scherzò Harry. Tra i palazzi s’intravedeva qualche grosso piccione intento a svolazzare.

"Man mano che si va oltre le apparenze, si scopre che è qualcuno alla mano. Non è il ragazzo che cerca di fingere di essere. Si può essere amici di qualcuno così" pensò Hermione. Dicendogli: «Scusami per i miei preconcetti. Ammetto che non ho molto tempo per i film, ma sono una lettrice onnivora. Non c’è niente di meglio che immergersi in mondi sempre nuovi».

«Allora permettimi una di queste volte di portarci al cinema a vedere qualche film che possa farti cambiare idea» le propose Harry.

«Permesso concesso» scherzò Hermione. Il suo cellulare squillò e la giovane rispose: «Pronto?».

Harry stava rallentando, incolonnato nel traffico. Impallidì sentendo Granger dire con tono concitato: «Quando? Davvero?! Dica al signor Malfoy che arrivo subito». Attese che la telefonata fosse conclusa per chiedere: «Malfoy senior o junior?».

Hermione rispose: «Draco, si trova in ospedale. A quanto pare la sua ex-moglie lo ha aggredito».

 

***

 

Hermione si rigirò la borsetta tra le mani.  «Non posso accettare». "Anche se vorrei. Non solo mi piacerebbe avere una borsetta nuova, ma questa è anche di incredibile fattura, un modello davvero fine" pensò.

Draco tentò di convincerla: «La prego, deve. Io insisto». 

Hermione lo guardò, era steso nel letto candido dell’ospedale, intorno a loro le pareti verde acqua e i mobili di una tinta più scura. «Mi sta già pagando per il mio lavoro…».

«Con questa, però, si ricorderà di me. Non ha idea di quanto le sono debitore per avermi finalmente liberato da quell’incubo». Dalla finestra socchiusa entrava un filo di vento, gli altri letti nella stanza erano vuoti.

Granger gli fece notare: «Sì, ma si trova in un letto di ospedale». "Mi sento in parte responsabile. Ho messo sotto pressione quella pazza e sì che avrei dovuto capire che era pericolosa".

Draco indicò con la testa il comodino accanto al letto di metallo. «Non potevo certo offrirle le terribili confetture che mi propinano in questo posto terribile». Si passò la mano tra i corti capelli biondo platino. «Ammetto che non m’importerebbe neanche se avessi tutte le ossa rotte, l’incubo è finalmente concluso».

«Sua moglie è stata davvero una belva. Se avessi immaginato che l’avrebbe aggredita, le avrei detto di prendersi una guardia del corpo» disse Hermione. Malfoy le ricordò: «In realtà la sua furia ci ha aiutato a vincere la causa, non che con la sua bravura lei non ci sarebbe riuscita ugualmente».

«Penso che ci aiuterà a vincere ben due cause. Se riuscirà a presentarsi durante il caso di suo padre, sono convinta che susciterà una certa simpatia…» ribatté Hermione, con tono più professionale.

«Diciamo la verità, si tratterebbe di pena» chiarì Draco. Hermione volse lo sguardo, ammettendo: «Forse, ma solo perché non la conoscono bene».

«Ho visto che il suo capo si complimentava con lei per la sua vittoria con molto trasporto cambiò discorso Draco. Hermione distolse lo sguardo, fissando la finestra. Bisbigliò: «Forse non credeva che ci potessi davvero riuscire». "Non so, fino a qualche tempo fa avrei creduto in queste parole, ma adesso mi appaiono ingiuste. Tra lui e Potter non sembra scorrere buon sangue, eppure ‘Harry’ mi ha portato subito qui quando ha saputo quello che era successo".

Draco le prese la mano nella propria e la vide trasalire. «La prego, venga a trovarmi, almeno finché non sarò guarito. Non voglio perdere i contatti con lei, anche se non sono più suo cliente».

Hermione gli rivolse un sorriso benevolo. «Può contarci» promise.

 

 

  
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