Film > Captain America
Segui la storia  |       
Autore: Rosette_Carillon    18/07/2021    3 recensioni
[SPOILER Black Widow]
Marta lavora ancora per lo S.H.I.E.L.D, e vive nella New Avengers Facility. Perché, si sa, gli Avengers possono salvare il mondo ma, quando si tratta di gestire le proprie vite, non sono poi così efficienti.
La Vedova Nera ne è un chiaro esempio.
[Captain America, Knives Out, Black Widow]
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Natasha Romanoff, Steve Rogers
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Black and white photos'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note: questo capitolo, un pò come il primo, sarà un pò lento, ma mi serviva per cominciare a entrare nel vivo della storia. Dal prossimo capitolo la narrazione sarà più interessante.
Buona lettura :)!

 





Capitolo 2
Cercasi Vedova Nera
                                                            
 
 
 
 
 
 
 
 
 
                                                                          
 




È sera, e le prima luci artificiali cominciano ad accendersi per illuminare la New Avengers Facility, e alcuni degli alberi più vicini agli edifici. Più lontano, invece, sono delle piccole lucciole a far luce nel buio.
È un’immagine rilassante, e Natasha si ferma ad osservarla. In spira ed espira lentamente, rilassa le spalle.
Per un momento, un breve momento, dimentica di essere a New York.
Per un breve momento riesce a illudersi di essere in Ohio, con Yelena bambina, e Alexei e Melina che fingono ancora di essere i loro genitori.
Il cellulare vibra sulla scrivania, la donna allunga distrattamente una mano e lo prende.
È un messaggio di Clint: le ha mandato una foto.
I ragazzi ti salutano. Dice il messaggio. Nello schermo, Lila e Cooper sorridono, mentre Nathaniel dorme fra le braccia del fratello maggiore.
Arriva un altro messaggio. Come stai?
Poi, un altro ancora. Sei sicura di non voler venire a stare da noi per un po'?
Sicurissima, risponderebbe, poi opta per qualcosa di più articolato, e delicato.
Va tutto bene, mente.
È meglio che resti qui: qualcuno dovrà pur badare agli Avengers, aggiunge.
Solo dopo aver inviato il messaggio pensa che, forse, cambiare aria avrebbe potuto aiutarla. E i bambini le mancano: non li vede da tanto.
Scuote la testa: sta bene lì dov’è.
Scosta una manica della maglia, e si guarda il polso. Non fa proprio male, è più un fastidio.
Da bambina non le era mai successo. O forse sì, ma non se lo ricordava? Probabile…
Forse, negli anni, aveva imparato a dormire immobile, a restare nella stessa posizione in cui si addormentava e, soprattutto, a non muovere troppo il braccio, in modo che le manette non lasciassero segni sulla sua pelle.
Qualcuno bussa alla porta, Natasha nasconde il polso sotto la manica << avanti. >>
Il capitano entra lentamente, e si chiude la porta alle spalle.
Lei lo osserva, e si siede meglio. Sa cosa sta per arrivare, ha riconosciuto lo sguardo e il linguaggio del corpo dell’uomo.
<< Ehi, >> comincia lui, piano << tutto bene? >>
Le sue labbra si piegano in un sorriso, ma lui la blocca prima che possa dire qualcosa.
<< Non mentire, >> mormora. << Non sei costretta a dirmi nulla. >>
E il sorriso di Natasha scompare. È davvero diventata così facile da leggere? È imbarazzante. Umiliante. Lei è una Vedova Nera, lei-
<< Voglio solo che tu sappia che, se hai bisogno… >>
<< Steve, >> lo interrompe pacatamente << posso cavarmela da sola. Non sono una bambina. >> Non lo è mai stata. << E comunque sto bene. >>
Lui annuisce rivolgendole uno sguardo di puro scetticismo, e lei si sente aggredita.
Mentire non era solo crearsi nuove identità convincendosi che fossero reali, mentire era anche proteggersi, nascondersi, passare inosservata per essere al sicuro.
<< Steve… >> sospira la donna, passandosi una mano sul volto, e lui solleva le mani in segno di resa. << Va bene, va bene. È quasi ora di cena, vieni? >>
<< Più tardi. >>
Il capitano fa per ribattere, ma cambia idea. Dopotutto, Natasha è una donna adulta, pertanto si limita ad annuire prima di andarsene. Eppure non riesce a essere tranquillo.
Magari potrebbe chiedere a Barton, anche se sarà impegnato con la sua famiglia, o a Bucky, che presto tornerà dalla missione.
O a Marta. Insomma, se Bucky sta meglio è anche grazie a lei. Ora sembra quasi la persona che era prima della guerra, prima dell’Hydra
Già, la persona che era prima.
Chi era Natasha prima di tutte le guerre che ha visto? Non ne ha la più pallida idea. Sapere poche informazioni sul suo conto è una cosa che ha sempre dato per scontata, ma non va bene. Non va affatto bene.
Steve si ferma in mezzo al corridoio.
Forse ha sbagliato.
Per Natasha non è facile fidarsi, forse avrebbe dovuto insistere, farle capire che poteva davvero fidarsi di lui, che voleva solo aiutarla.
Torna indietro a passo rapido, svolta l’angolo, e trova la donna in piedi davanti a lui. Gli dà le spalle, occupata a leggere qualcosa sul telefono.
Allunga una mano nella sua direzione. << Nat? >>
Prima che lei sue dita possano sfiorarla, viene colpito in pieno volto.
Geme, e si preme una mano contro la parte offesa. Gli lacrimano gli occhi mentre si appoggia al muro, stordito dal dolore.
<< Oh, cazzo. >>
<< Nat! Che ti prende? >>
La donna davanti a lui ha gli occhi sgranati, allunga preoccupata le mani verso di lui << non volevo, io- cazzo. Dovesti farti vedere da Marta. >>
<< Ah, non serve. Non pensare di essere la prima persona ad avermi preso a pugni, >> geme di dolore, massaggiandosi con cautela il volto << però sei sicuramente una delle più violente. >>
<< Oh, mio Dio, >> si passa una mano fra i capelli.
<< Si può sapere che ti succede? >>
<< Non lo so… >> mormora, più fra sé e sé che per rispondere a Steve, poi si riprende << ti prego, vai in infermeria da Marta. >>
Si volta e si affretta lungo il corridoio che porta alla sua stanza. Steve la guarda allontanarsi, poi decide di seguire il suo consiglio.
 
                                                                           §
 
Visione la guarda con terrore misto ad ammirazione. Wanda, almeno apparentemente, sembra tranquilla.
Steve ammira il suo coraggio, ma vorrebbero fermarla, e Tony non c’è, ma sicuramente vorrà sentire il racconto dell’impresa.
Marta, dal canto suo, cerca di ignorare tutti. La stanno fissando, lo sa, ma non è di quello che vuole preoccuparsi.
Raccoglie tutta la sua sicurezza, stringe il vassoio fra il petto e il braccio, e bussa alla porta.
Nessuna risposta.
Attende.
Nulla.
Bussa ancora.
Silenzio.
Solleva la mano, pronta nuovamente a farsi sentire, ma dall’interno provengono dei rumori, poi la porta viene aperta e Natasha compare sulla soglia.
<< Buongiorno, >> saluta Marta allegramente, entrando nell’ufficio della donna senza che lei l’abbia invitata << ho portato una tazza di tè, e del pane con marmellata. >>
Poggia il vassoio sulla scrivania, spostando i documenti che la ingombrano.
Natasha si passa una mano sul volto. È stanca, quella notte non ha dormito, e il polso le fa male.
<< Non dovevi disturbarti, >> mormora stancamente.
<< Bè, questo è il piano A, >> ribatte Marta, voltandosi verso l’altra donna, le braccia incrociate sotto il seno << il piano B è attendere la tua morte per inedia, poi mettere un annuncio sul giornale: CERCASI VEDOVA NERA. >>
Natasha ridacchia piano, è una risata stanca e amara. << Ci sono molte più Vedova di quanto immagini. >> Forse.
Non ha idea di cosa abbiano fatto le altre, una volta liberate dal condizionamento mentale di Dreykov, però se l’è chiesto spesso.
Ora che ci pensa, nessuno sa del progetto ‘Vedova Nera’, o della Stanza Rossa. A meno che Bucky non abbia raccontato qualcosa.
Nemmeno Clint sa tutto.
Marta non si scompone. Indica il vassoio << colazione, >> dice semplicemente. << Ora, >> precisa, senza accennare ad allontanarsi. << Sono quasi due giorni che non mangi nulla, >> aggiunge poi, preoccupata.
Quasi due giorni? Natasha, interdetta, non risponde. Davvero sono passati quasi due giorni?
Bè, allora forse è il caso di mettere qualcosa nello stomaco.
Allunga una mano verso il tè. La tazza e tiepida, ed emana un delicato profumo di bergamotto. Ne beve un sorso. È dolce. È buono.
Sorride appena. << Non ti fidi? >> chiede poi, notando che Marta è ancora lì.
<< Volevo parlarti. >>
Natasha, la tazza in una mano, annuisce incoraggiandola a continuare.
Marta non risponde subito, non sa be come cominciare. Ci pensa un po', poi decide semplicemente di indicarsi il polso.
Natasha capisce subito. Si irrigidisce pe un momento, poi scuote la testa << non è nulla. >> Infondo è vero: non è nulla di cui preoccuparsi.
Marta fa per ribattere, poi sospira e, pur palesemente non convinta, decide di non insistere. Ha già tentato troppo la fortuna, non è il caso di spingersi oltre.
<< Riposati, >> le consiglia. << Adesso siamo in pace, puoi prenderti una pausa. Almeno qualche giorno. >>
<< Non preoccuparti. Va- >> si blocca ripensando, per un momento, al pugno che ha dato a Steve << tutto bene. Va tutto bene. >>
Marta non insiste, sospira e annuisce prima di andare via.
Fuori sono rimasti Steve e Wanda.
<< Lasciamola tranquilla, >> dice Marta allontanandosi. << Di qualsiasi cosa si tratti, non credo sia ancora pronta per parlarne. >>
<< Ha almeno mangiato qualcosa? >> chiede il capitano.
L’infermiera annuisce.
<< Forse, >> comincia Wanda << dovremmo dirlo a Clint, >> propone. << Magari con lui si sente più… a suo agio. >>
Anche Marta è d’accordo, ma pensa comunque che sia giusto lasciare a Natasha un po' di tempo. Forse non è ancora pronta a parlare, forse ha bisogno di riordinare le idee e iniziare a capire da sola quale sia il problema.
Steve annuisce pensieroso. Cammina dietro le due donne, lo sguardo basso.
Poche ore prima ha ricevuto una comunicazione da parte di Fury. Si è trattato di un messaggio piuttosto criptico, non sa ancora se sia il caso di preoccuparsi o meno.
Non l’ha ancora detto agli altri.
Forse sta solo lavorando di fantasia…insomma, non è la prima volta che Fury vuole vedere tutti gli Avengers. Il fatto che abbia esplicitamente chiesto la presenza di Bucky, però, gli suona strano.
Si sarebbero potuto incontrare oggi stesso, invece l’uomo ha preferito aspettare.
Solleva lo sguardo e si accorge di Wanda. La donna si è fermata davanti a lui e lo guarda preoccupata, allora lui cerca di sorridere.
<< Che succede, Steve? >>
Il sorriso dell’uomo si spegne. Non vuole mentire, non lo considera giusto. <<  I-io…non ne sono sicuro, >> ammette. << Andiamo dagli altri, vi devo parlare, >> aggiunge poi, stringendo una spalla di Wanda con fare rassicurante.
Più tardi informerà anche Natasha di quella riunione.
Sperando che lei non gli faccia un occhio nero prima.
 
 

 

 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Captain America / Vai alla pagina dell'autore: Rosette_Carillon