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Autore: Ashla    20/07/2021    3 recensioni
AGGIORNAMENTO 29/12/2022:
Storia interattiva, iscrizioni aperte.
"Cappuccetto rosso", "Biancaneve e i sette nani", "Peter Pan e l'isola che non c'è"... no, troppo babbani.
E allora "lo stregone dal cuore peloso", "Baba Raba e il ceppo ghignante" o, ancora, "La fonte della buona sorte".
La lettura porta metaforicamente in un'altra realtà, diversa da quella reale.
Ma, quando sei in una delle più famose scuole di magia e stregoneria del mondo, non ti stupisci se aprendo un libro vieni catapultato in carne ed ossa in un altro mondo in cui i personaggi delle fiabe non sono poi così fantastici.
Hogwarts!Au
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La foresta

 
 
Il mondo girava vorticosamente.
Le orecchie fischiavano.
L’impatto con qualcosa di duro tolse il fiato a Tsurugi Kotone che si ritrovò a boccheggiare in cerca d’aria.
Intorno a lei poteva sentire gemiti e colpi di tosse dei suoi amici ma, confusa e spaventata, non osava aprire gli occhi mentre i raggi del sole le carezzavano il viso e l’odore di sottobosco l’avvolgeva.
I raggi del sole? L’odore del sottobosco? Ma era sera inoltrata e si trovavano nel castello…
«Kotone-chan? Kotone-chan!»
La voce di Sorano Aoi sovrastò il fischio alle orecchie e qualcuno, probabilmente la stessa ragazza, la scosse.
Kotone aprì un’occhiò incrociando lo sguardo preoccupato di Aoi che, vedendola sveglia, lanciò un sospiro di sollievo e la prese per mano aiutandola a sedersi.
La tassorosso a quel contatto arrossì ma Aoi, intenta a sorriderle, non se ne accorse e non la mollò.
«State bene?»
Tsurugi Kyōsuke arrivò al loro fianco e Kotone, accorgendosi della preoccupazione del fratello gemello, gli sorrise cercando di sembrare rassicurante mentre Kageyama Hikaru e Matsukaze Tenma si univano piano al gruppo per assicurarsi che le amiche stessero bene.
Poco distante, Kurosawa Ryuunosuke si sedette massaggiandosi il capo e, accanto a lui, Amemiya Taiyou aprì un occhio stendendosi supino mentre si lamentava per la botta.
Un cielo azzurro privo di nuvole filtrava tra i radi rami sopra di loro.
«Ma che…»
Amemiya si sedette di scatto e, ignorando il giramento di testa per quel movimento improvviso, si guardò intorno: il resto del gruppo si trovava sparpagliato in una piccola radura inondata dal sole.
«Che razza di scherzo è questo...»
«Vorrei saperlo anch’io, Tai…Akane-chan!»
Kurosawa scattò in piedi e, lasciando il discorso a metà, si affrettò a raggiungere la ragazza che, poco più in là, stava ancora a terra confusa.
«Akane-chan! Stai bene? Ecco, lascia che ti aiuti».
Il serpeverde porse una mano all’altra che seppur titubante la accettò mentre arrossiva appena.
«Solo un po' scossa…grazie. Hai visto la mia macchina fotografica? Ce l’avevo in mano fino a poco fa».
Amemiya Taiyou, dal suo punto d’osservazione, sospirò appena scuotendo il capo prima di guardarsi intorno alla ricerca di Sugawara Ayumi e, trovandola inginocchiata sotto ad un albero al limitare del bosco, la raggiunse con una piccola corsetta.
«Suga-chan? Tutto bene?»
La ragazza sobbalzò, lo guardò e annuì mettendosi in piedi e il grifondoro non poté far a meno di notare il vestito azzurro che indossava al posto della divisa scolastica.
«Cambio rapido?»
Domandò e quasi scoppiò a ridere alla vista dell’espressione sbigottita dell’amica quando questa si accorse del cambio d’abito e cominciò a ruotare su sé stessa cercando di capire cosa stesse indossando.
«Che cosa sta succedendo? Dove siamo?»
I due sobbalzarono alla voce di Shindou Takuto mentre questo li raggiungeva insieme alla sorella e ai Kirino.
Shindou Akiko, pallida in volto, teneva con una mano il fratello e con l’altra Kirino Ayame che, nonostante fosse confusa, cercava di non darlo a vedere.
Ayumi scosse il capo guardandosi poi intorno.
«Di sicuro non ad Hogwarts».
Kenma Aina e Akaashi Haruka si unirono al gruppo mentre tutti gli altri si affrettavano a raggiungerli.
«Come fai a dirlo Kenma-chan?»
Domandò Fujii Yuka guardando gli alti alberi che circondavano la radura.
«Magari siamo nella Foresta Proibita».
Azzardò Kirino Ayame ma Akaashi Haruka scosse piano il capo prima di rispondere.
«Non sono gli alberi della Foresta…»
Kariya Masaki e Ibuki Munemasa furono gli ultimi a raggiungere il gruppo, ormai riunito, e l’ultimo sbuffò.
«E allora dove siamo? Se non sbaglio non ci si può smaterializzare ad Hogwarts».
Shindou Takuto annuì e fece per aprire bocca ma Kurosawa Ryuunosuke lo interruppe senza, però, rendersene conto.
Solo Amemiya se ne accorse e, se non fosse stato troppo preoccupato dalla situazione, si sarebbe annotato mentalmente di dirglielo in un secondo momento.
«E perché abbiamo indosso dei vestiti che sembrano usciti dal guardaroba della mia tris-tris-nonna?»
A quella domanda tutti si guardarono gli abiti lasciandosi scappare un’esclamazione sorpresa alla vista di quello che indossavano e che, fino a quel momento, era rimasto perlopiù ignorato dalla maggioranza.
«Dubito che tua nonna girasse con un kimono…»
Sbottò Kirino Ayame guardandosi il vestito rosso in stile orientale.
«Non sembra un kimono. Più un abito tradizionale cinese…»
Sussurrò Shindou Akiko, venendo però sentita da tutti, mentre stringeva con una mano un lato della lunga gonna del suo abito rosato che sembrava uscito dal medioevo.
«Certo, principessa…mettiamoci anche a disquisire sulla moda…Problemi Shindou-kun?»
Domandò con arroganza Ibuki quando, dopo aver distolto lo sguardo dalla bionda, si accorse dell’occhiata infastidita del maggiore degli Shindou che fece per ribattere venendo però nuovamente anticipato da Kurosawa.
«Shindou penso che ci siano problemi più grandi dell’orgoglio forse ferito di tua sorella…»
«Ha ragione Kurosawa-san, Shindou-san».
Sentendo Akane dargli ragione, Kurosawa Ryuunosuke sorrise soddisfatto mentre, al suo fianco, Sugawara Ayumi invocò silenziosamente al miracolo e Amemiya Taiyou cercò di nascondere una risata con un colpo di tosse.
«Quello che è certo è che sono vestiti strani ma, quanto meno, sembrano comodi».
«Parla per te, Fujii-san…almeno tu indossi dei pantaloni e non un vestito…»
Alle parole di Kenma Aina, con addosso un lungo abito giallo dall’aria leggermente più moderna rispetto a quello di Akiko, Akaashi Haruka annuì sistemandosi meglio la mantella grigia sulle spalle prima di passare una mano sulle pieghe della corta gonna nera con alcune toppe.
La grifondoro, grattandosi la nuca, ridacchiò imbarazzata dentro al suo completo marroncino.
«Va bene…ora possiamo saltare la discussione sui vestiti e occuparci di qualcosa di più serio? Tipo il fatto che siamo nel nulla?»
Un tuono seguì le parole di Tsurugi Kyōsuke e tutti alzarono il capo verso il cielo scoprendo che si era improvvisamente rannuvolato.
«Fantastico…ci manca solo la pioggia».
Sbuffò Kariya incrociando le mani al petto e Kirino Ranmaru si guardò intorno.
«Dobbiamo trovare un riparo».
Un altro tuono e, subito dopo, un rumore strano come un basso ringhio ruppero il silenzio venutosi a creare dopo le parole di Kageyama Hikaru.
Shindou Akiko e Tsurugi Kotone sbiancarono nascondendosi dietro ai rispettivi fratelli.
«A…avete sentito anche voi?»
Tutti annuirono alla domanda di Kirino Ayame che, insieme a molti altri, tirò fuori la bacchetta puntandola indicativamente verso la fonte del suono mentre Kenma Aina aggrottava le sopracciglia.
«Non mi piace…»
Un fruscio dietro di loro fece sobbalzare il gruppo e tutti si voltarono di scatto: ad attenderli vi era solo il bosco buio.
«E…eddai…è solo il vento».
Persino la voce di Kariya Masaki era incerta.
Un ulteriore fruscio, un ringhio.
«Dobbiamo andarcene…»
«Ma come…siete appena arrivati!»
Un grosso, anzi enorme, lupo dal pelo rossiccio spuntò davanti a loro e Kotone, Akiko, Aoi ed Hikaru lanciarono un urlo indietreggiando mentre i restanti alzavano le bacchette con mano, chi più chi meno, tremante.
«Via, via…non fate così».
Una risata alle loro spalle li fece sussultare e subito Kageyama Hikaru lanciò un urletto sorpreso.
Le tre ragazze che erano indietreggiate si fiondarono spaventate in avanti: uno strambo giovane dai disordinati capelli grigi e bianchi li fissava sardonico con in una mano la bacchetta e l’altra appoggiata sulla spalla di Kageyama.
«Vogliamo solo parlare…state tranquilli».
Il sorriso dello sconosciuto però era tutto fuorché rassicurante e il gruppo, dopo un attimo d’esitazione, prese una decisione.
Diversi incantesimi volarono sia verso il lupo che verso il ragazzo ma nessuno dei presenti si prese la briga di controllare che fossero andati a segno.
«Andiamocene, ora!»
 
 
 
 
 
Angolo autrice
Eccomi, ciao!
Ammetto che è un capitolo moolto corto! Solo che volevo finirlo più o meno così per dare un po' d’ansia (come se non ci fosse già ansia per i tempi d’aggiornamento immensi).
Ma magari così sono anche “costretta” ad aggiornare con una certa velocità xD
La verità è che, prima di aggiornare qui, volevo passare da Code Arcadia e avevo già scritto mezzo capitolo su un quaderno quando, giunto il momento di trascrivere, ho scoperto che a febbraio avevo iniziato il nuovo capitolo di Arcadia quindi mi trovo con due inizi totalmente diversi e devo decidere quale tenere così, infastidita da sta cosa, sono passata prima qui!
Ho accennato ai vestiti…non vi preoccupate, ci ritorneremo su!
Spero che vi sia piaciuto, anche se corto! Ah, sì…il ragazzo è comunque un Inazumiano…
Nel prossimo arriveranno anche più spiegazioni…forse!
Ciao!
Aiko
 
   
 
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