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Autore: crazy lion    23/07/2021    1 recensioni
Taehyung e Jungkook sono sposati da tre anni. Da un po' il primo si è accorto che qualcosa non va: Jungkook è stranamente silenzioso. Quando gliene chiederà la ragione, prenderanno la decisione più importante della loro vita.
Attenzione: la storia può essere letta come un’originale, in quanto i BTS qui sono persone normali e non cantanti.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderla in alcun modo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3.

 

Cena di famiglia

 
La settimana successiva Taehyung e Jungkook invitarono a casa propria le loro famiglie per una cena tutti insieme.
"C'è qualche motivo particolare per questa cena?" chiese la nonna di Jungkook.
"No, è solo che vogliamo stare assieme a tutti voi."
Quella risposta sembrò accontentarla.
Le prime indagini nella loro casa erano già cominciate e Aleicia aveva detto che non c'erano pericoli per un bambino. Li mandò anche a fare dei corsi per aspiranti genitori adottivi. Un'assistente sociale spiegò i problemi che potevano avere i bambini adottati dopo l'adozione, perché soprattutto i più grandi potevano sentirsi arrabbiati con il mondo per non avere accanto i genitori naturali. Spiegò anche l'iter adottivo per l'adozione nazionale e internazionale e lì Taehyung e Jungkook si annoiarono perché ormai lo sapevano a memoria. L'assistente sociale parlò anche degli adoption party, dei giorni in cui aspiranti genitori adottivi incontravano bambini in attesa di adozione, per parlarci un po'.
"Che schifo" disse Taehyung quando, alla fine del primo incontro, salirono in macchina.
"Che cosa, il corso?"
"No, questi stupidi adoption party. Non li capisco, secondo me mandano in confusione i bambini, e poi un bambino non è un cucciolo in un negozio."
Batté le mani sul volante.
"Sta' calmo" lo rassicurò Taehyung. "Noi non ci andremo, non pensarci."
Giunta la domenica, in casa dei due piombarono non solo le famiglie, ma anche i loro amici, che avevano invitato all'ultimo per dare anche a loro la notizia. Dopo i saluti si accomodarono a tavola e Jungkook servì un'invitante pasta al forno.
"Che buona!" esclamò Mi Sun assaggiandola.
"Aspetta che tutti inizino a mangiare, tesoro" la rimproverò bonariamente la mamma.
"Scusa, hai ragione."
"Come va al college?" chiese Taehyung alla sorella.
"Molto bene. Sto prendendo bei voti agli esami e, se tutto va come deve, l'anno prossimo dovrei finire. A te come va con il lavoro?"
"Stiamo vendendo bene, sono soddisfatto."
Anche gli altri chiacchieravano, domandando a Jungkook del suo impiego.
"Ora basta parlare di lavoro" disse la maknae.
"E di cosa vorresti parlare?" le chiese Namjoon.
"Non lo so, di qualcosa di più allegro."
Jungkook batté la forchetta sul bicchiere per fare silenzio e Taehyung si schiarì la voce.
"Avremmo una notizia da darvi" iniziò il secondo.
"Avete vinto alla lotteria?" chiese il nonno di Taehyung.
"No" risposero i due all'unisono.
"Allora avete i soldi per comprarvi una Ferrari rossa fiammante" disse la mamma di Jungkook.
"No, non è nulla di tutto questo. Se ci lasciate parlare, ve lo spieghiamo" disse Taehyung. "Vuoi che lo dica io?" chiese poi, rivolto al marito.
"No, faccio io. Abbiamo deciso, dopo esserci informati e averci pensato bene, di adottare un bambino. Siamo già stati da un'assistente sociale che ci ha valutati e spiegato l'intero procedimento. Faremo un'adozione nazionale di un bambino che si trova in affidamento. Aleicia - si chiama così - vorrà fare delle domande anche a voi."
Gli occhi delle due mamme si riempirono di lacrime.
"Un bambino? Perché volete un bambino?" chiese quella di Jungkook.
Lo stipendio di Jungkook era abbastanza alto, ma quello di Taehyung no. Come avrebbero fatto a crescere bene un bambino?
"Pensiamo di essere pronti a diventare genitori" disse Tae. “Ci sentiamo abbastanza maturi.”
"Ma siete così giovani!" esclamò il papà dell'interessato. "Perché non aspettate un po'?"
"Non capisco dov'è il problema." Jungkook alzò la voce. "Siamo sposati, abbiamo abbastanza soldi, siamo adulti e vaccinati, perché non dovremmo avere un bambino?"
"Un figlio è un impegno importante e gravoso" aggiunse la mamma di Taehyung. “Se diventa troppo pesante non si può restituirlo come un pacco.”
"Ce ne rendiamo conto…"
Taehyung stava per continuare, ma la mamma di Jungkook lo fermò.
"No, non ve ne potete rendere conto perché non avete ancora figli."
"Hai ragione" le rispose Taehyung, "ma lo immaginiamo. E, comunque, non abbiamo nessuna intenzione di restituirlo, non lo faremmo mai!" esclamò, inorridendo a quel solo pensiero.
"Avete delle entrate regolari?" domandò il padre di Jungkook.
"Sì, stiamo lavorando tutti e due, anche se io ho scelto di iniziare già da adesso a fare un part-time, in modo da stare più tempo con il bambino."
"Perché non avere un figlio tutto vostro con la maternità surrogata?" chiese il Yoongi.
"Esatto. Non sarebbe più semplice così?" domandò Hoseok.
"Ci abbiamo pensato e abbiamo capito che non fa per noi. Vogliamo aiutare un bambino, non averne uno nostro. E, in ogni caso, entrambe le procedure non sono facili né prive di incognite” disse Jungkook.
"Io credo sia un'idea meravigliosa!" Mi Sun sorrise alla coppia. "Sono felice per voi."
Sembrava l'unica, lì dentro, ad aver accolto bene la notizia. Tutti gli alri l’avevano presa male.
"E se all'improvviso si presentasse un problema?" chiese Jimin. "Se non veniste accettati? E se vi succedesse qualcosa? E se vi lasciaste?"
"Anche le coppie eterosessuali hanno dei problemi e possono lasciarsi" rispose la nonna di Taehyung. "Io vi ammiro, ragazzi. Siete coraggiosi a volere un figlio alla vostra età."
Almeno Mi Sun e la nonna erano dalla loro parte.
"Siamo pronti, ve lo possiamo assicurare" asserirono i due e alzarono le mani al cielo.
“Dobbiamo appoggiare questa decisione,” disse Mi Sun rivolta a tutti, “a meno che non vogliamo che Taehyung e Jungkook si allontanino da noi. Anch’io, pur essendo giovane, ho le vostre preoccupazioni, ma quella è la loro vita e hanno il diritto di gestirla come vogliono.”
"Se ne siete convinti, accettiamo la vostra decisione" dichiarò il padre di Jungkook.
"E cosa direte al bambino, se sarà un neonato, quando si renderà conto di avere due padri e non una madre?" chiese la mamma di Tae.
"Quando sarà grande abbastanza per capire, gli spiegheremo ogni cosa."
"E se avesse problemi a scuola perché i suoi genitori sono gay? Se fosse vittima di bullismo?" domandò quella di Jungkook.
"Anche i figli delle coppie etero sono vittime di bullismo" disse Taehyung. "In ogni caso, speriamo di renderci conto del problema e di superarlo tutti e tre insieme. O quattro, se saranno più bambini."
"Più bambini?" Le due madri erano sconcertate. "Quanti ne volete?"
"Potremmo essere abbinati a un gruppo di fratelli" le spiegò Jungkook. "L'assistente sociale ci ha detto che i bambini in affidamento possono essere gruppi di fratelli, o appartenere a una diversa etnia. Raramente sono neonati."
“Mamma,” chiese Taehyung, “tu sei felice di avermi avuto?”
“Certo tesoro! Che domande fai?”
“E tu, mamma, sei felice di avermi adottato?”
“Sì, e anche tuo padre, Jungkook. Perché ce lo chiedete?”
“Perché vogliamo che gioiate della nostra scelta” disse Tae.
Gli altri amici reagirono in maniera diversa da loro, facendo addirittura un brindisi a quel futuro bambino.
Quando il pranzo terminò e tutti se ne furono andati, Taehyung e Jungkook si accomodarono sul divano. La conversazione che avevano intavolato li aveva sfiniti e ora si sentivano senza forze sia fisiche che mentali.
"Speravo che le nostre famiglie avrebbero reagito in maniera diversa" ammise Jungkook.
La conversazione, il fatto che quasi tutti avessero visto solo i lati negativi della cosa e non quelli positivi l'aveva turbato e messo di cattivo umore. “Credono forse che siamo dei ragazzini?” sbottò, furioso nei confronti della madre come degli altri.
"Lo so, anche a me." Taehyung prese una mano del marito fra le sue. Era fredda. Accadeva sempre, quando era triste o nervoso. "Ma vedrai che capiranno. Diamo loro del tempo. E poi, per i genitori noi siamo sempre bambini, e in questo caso bambini che stanno per adottare un bambino. Diamo loro il tempo di abituarsi alla notizia."
“Le nostre madri si preoccupano troppo per noi” si lamentò Jungkook.
“È una madre, è normale che si preoccupi.”
"E se dicessero all'assistente sociale quello che hanno detto a noi? E se le facessero venire dei dubbi sul nostro conto?" chiese Jungkook.
"Speriamo non succeda."
Quella prospettiva li preoccupava molto e i due non sapevano cosa aspettarsi dal futuro.
   
 
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