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Autore: ClostridiumDiff2020    03/08/2021    1 recensioni
Una creatura incorporea, dopo aver vagato sulla terra per un'immortale eternità, inizia a desiderare di sfiorare la vita. Quando il suo sguardo incrocia quello di una ballerina.
Il suo desiderio di percepire il mondo materiale lo farà precipitare.
Inizia così la sua ricerca, del suo io mortale e di colei che lo ha strappato all'eternità.
Ispirazione ~ Il Cielo Sopra Berlino di Wim Wenders ~~~
~ Sì è magnifico vivere di solo spirito, e giorno dopo giorno testimoniare alla gente, per l'eternità, soltanto ciò che è spirituale. Ma a volte la mia eterna esistenza spirituale mi pesa. E allora non vorrei più fluttuare così, in eterno: vorrei sentire un peso dentro di me, che mi levi questa infinitezza legandomi in qualche modo alla terra, a ogni passo, a ogni colpo di vento. Vorrei poter dire: "ora", "ora", e "ora". E non più "da sempre", "in eterno"....
~ ... Il tempo guarirà tutto... Ma che succede, se il tempo stesso è una malattia? ...
~ ... Quei giorni perduti a rincorrere il vento a chiederci un bacio e volerne altri cento ~~~ Amore che vieni, amore che vai- Fabrizio De Andrè
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo


 
L'aria che gli fischiava nelle orecchie.
 Freddo, per la prima volta percepiva il mondo precipitando verso la materia e il dolore.
L'impatto e quella dolore trafiggente alla testa, quel liquido caldo dal forte odore metallico.
Il primo colore che vide fu quella purpurea chiazza che si allargava attorno a lui, spazzata via dalla pioggia.

Le gocce che cadevano incessanti sul suo viso. Il suo respiro che si appannava nell'aria gelida dell'inverno. Il cielo sopra di lui che si allontanava lasciandolo respirare per la prima volta.

Il terreno duro contro la sua schiena, i vestiti inzuppati di pioggia che gravavano sui suoi arti prostrati davanti a tutte quelle improvvise sensazioni nuove.
Un insetto inchiodato al suolo, sanguinante, ebbro di felicità e vivo come non mai.
Voleva assaporare ogni sensazione. Quel dolore, quel gelo che percorreva il suo corpo e anche quel senso di mancanza.
Le ali che erano svanite per sempre. Mai più puro spirito, era dolorosamente materiale, mentre la vita lo scuoteva con forza.
 
 
...
 
 
Quando si destò la luce gli ferì gli occhi.
Percepiva per la prima volta ogni fibra del suo essere.

Rumore di passi, molte persone in bianco volteggiavano attorno a lui.
Angeli in forma umana.

Qualcuno doveva averlo raccolto da terra, un uccellino ferito da accudire e lo aveva portato in quel santuario. Quei luoghi nel tempo avevano assunto molti nomi. Santuario della salute, ospedale.
Dove dolore e speranza si mescolavano come le acque di torrenti in mare.
Chiuse gli occhi e la rivide.

Era sdraiato sotto la pioggia scrosciante, solo, sanguinante e quella visione era giunta da lui, come evocata dai suoi ricordi, bella come un sogno. I capelli ramati le incorniciavano il volto, occhi verdi color di foglia, labbra di rugiada dischiuse. Un intenso profumo di rosa le aleggiava attorno. Era come se in tutta la sua lunga vita avesse inseguito quell'istante, inseguendo quel sorriso. Un paradiso terreno al profumo di rosa canina.
Una ballerina elegante e leggiadra. Il mondo aveva danzato con lei e non importava quanto ci sarebbe voluto, lui l'avrebbe ritrovata.
 
Voleva amare, ridere sorridere e anche urlare forte al vento.
Era caduto, rinato. Quella vita umana era ciò che più desiderava, condividendola con lei.
Se amore avesse risposto...


[ Capitolo Revisionato in data 26.08.2021]
   
 
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