Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: minipink    14/08/2021    2 recensioni
Raccolta di oneshot incentrate sui portieri del manga, uomini soli in uno sport di squadra.
Il pairing è "xreader", ed il linguaggio è tenuto volutamente neutro.
Genere: Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ed Warner/Ken Wakashimazu, Genzo Wakabayashi/Benji, Gino Hernandez
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Genzo Wakabayashi lì, Genzo Wakabayashi là.

 

Non si poteva aprire uno stracazzo di giornale in tutto il Giappone senza leggere quel cazzo di nome.
"183 cm per 77 kg, nato il 7 dicembre, nazionalità giapponese", la frase più copia-incollata della storia del giornalismo sportivo.
E foto, foto, foto.

Quello che non era mai, e dico MAI! riportato sui giornali, era che il suo idolo, il suo angelo dai capelli corvini, era il più giovane giocatore ad essere entrato a giocare in una squadra di JLeague.

Prima divisione.

Titolare.

Così, tanto per dire.



In camera sua, di fianco al suo letto, aveva creato una bacheca che arricchiva ogni giorno con tutte le foto e gli articoli che riusciva a scovare su di lui. I giornali locali erano quelli che prediligeva, poiché erano molto più propensi ad elargirgli spazio rispetto alle testate nazionali, sempre troppo impegnate a declamare le gesta del connazionale che stava imperversando in Bundesliga.

E oh, senti, che ci vuoi fare? Il calcio europeo è più prestigioso di quello del nostro paese, le aveva ricordato freddamente il suo cervello.

E oh, senti, che ci posso fare? Aveva controbattuto il suo cuore, ricolmo di quell'amore totalizzante e accecante di adolescente che idolatra il suo calciatore preferito.



Ma non proprio.

Perché, a dirla tutta, preferiva di gran lunga vederlo in versione karateca.

Volete mettere? I movimenti sinuosi, la casacca perennemente aperta sul torace, a lasciare intravedere i pettorali ampi e gli addominali scolpiti da anni di allenamenti... Ken Wakashimazu è un ragazzo da sogno.



***

Vederlo camminare verso casa dopo la partita, borsone appeso alle spalle e capelli ancora umidi dopo la doccia. Distarsi e inciampare, cadere a terra e rimediare un ginocchio sbucciato e molto imbarazzo, perché lui ha assistito alla scena. Ma si avvicina, corre verso di te, i bei lineamenti scomposti dalla preoccupazione.

Non muoverti, ti aiuto io a rialzarti.”

Si abbassa verso di te, alzi il viso ed i vostri sguardi si incatenano. “Non muoverti”, ripete in un soffio, mentre azzera la distanza fra le vostre labbra.

***



Aveva iniziato a frequentare i corsi di karate sotto la spinta di sua madre, che insisteva affinché iniziasse a fare sport.

Quale?

Uno qualunque.

Basta che non passi i pomeriggi sul divano a guardare la tele o coi videogiochi.

Ok.

Tuttavia: equitazione era troppo costosa, i corsi di tennis non coincidevano con gli orari, nuoto non se ne parlava neanche.

“Perché non karate? Il dojo dei Wakashimazu è qui vicino, ci puoi andare anche a piedi, e non sarebbe male imparare quale mossa almeno per difesa personale” aveva suggerito suo fratello.

Se alla parola “karate” era calato lo sconforto sul suo cuore, alla parola “Wakashimazu” si era subito ripreso. Aveva subito espresso entusiasmo alla proposta, forse un po' troppo entusiasmo, a giudicare dalle espressioni perplesse dei familiari, ma poco importava: una settimana più tardi avrebbe frequentato il dojo del suo amore, lo avrebbe visto dal vero, si sarebbero certamente innamorati! Le loro anime si sarebbero unite, il destino si sarebbe compiuto, il filo rosso che legava le loro vite li stava finalmente traendo uno verso l'altro!



***

Rimanere ad allenarsi oltre l'orario dei corsi, solo tu e lui, a provare e riprovare i movimenti fino a quando non diventano fluidi.

Devi alzare di più i gomiti, allargare le braccia”, lo senti dire, con quella voce calma -sempre calma-, mentre ti gira attorno e senti le sue braccia cingerti, il suo petto contro la tua schiena. Intreccia le sue mani alle tue, ti guida “Così... rilassa i muscoli, lascia che ti mostri come fare”, ti mormora all'orecchio, solleticandolo. Istintivamente ti giri verso di lui, che chiude le braccia ingabbiandoti; istintivamente si china verso di te, che apri le labbra per accoglierlo.

***



Alla faccia del destino benevolo che appianava la strada verso l'uomo della sua vita, (o che così pareva fino a qualche giorno prima), il primo giorno di lezione pioveva a dirotto. Arrivare al dojo dopo aver fatto di corsa il tragitto sotto la pioggia battente, oltretutto per poi trovarlo inesplicabilmente chiuso, era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso e disintegrato tutte le sue più rosee speranze.

“Ma che CAZZO!” urlò con tutto il fiato e la frustrazione che aveva in corpo.

Non lo avesse mai fatto: una porta si aprì improvvisamente, uno spilungone in kimono parecchio incazzato palesatosi lì davanti a chiedere spiegazioni, un'apparizione talmente improvvisa ed inaspettata da indurre la sua schiena a piegarsi automaticamente in avanti per scusarsi, senza nemmeno avere il tempo né tanto meno il coraggio di guardare in faccia quello che, con ogni buona probabilità, doveva essere il signor Wakashimazu in persona.

“Mi perdoni, pensavo non ci fosse nessuno”

“Infatti, oggi il dojo è chiuso”

“Si, devo aver sbagliato giorno per il corso, mille scuse”

“E dai, Ken...” interviene una voce alle sue spalle, “non essere il solito! Tanto noi avevamo finito! Lascia che entri almeno fino a quando la pioggia non darà un po' di tregua...”

Ken?!?

Azzarda ad alzare lo sguardo e lui è lì, che torreggia oltre la sua testa, alto, molto più alto di come non sembri in televisione, e bello, molto più bello di come non venga in foto.

E ancora parecchio incazzato.

Si volta di scatto verso la voce, ed i suoi capelli sembrano fatti di raso, luminosi e leggeri.

“Nitta... non ricordo di aver chiuso la lezione. E nemmeno di averti dato il permesso di chiamarmi per nome”

“Oh, quante storie, senpai...” e Nitta (il Falco Shun Nitta! Proprio lui!) si avvicina ai due, ancora sulla porta, sorrisino stampato in faccia. “Allora io vado eh!” aggiunge scoccando un occhiolino in direzione di Ken, ma senza preoccuparsi davvero di nasconderlo, e sparendo subito dopo nella pioggia.

Ken, l'angelo dai capelli corvini, seppur visibilmente, deliziosamente in imbarazzo, con le sue guance appena imporporate si scosta leggermente e ti fa cenno di entrare “Stai grondando acqua, entra, ti porto qualcosa per asciugarti” e sparisce dietro uno shōji.



***

Andare allo stadio, aspettarlo fuori per ore.

Attorno a te un esercito di fan, ragazzine urlanti in magliette scollate che cercano di attirare la sua attenzione, solo per vederlo passare e magari chiedere un autografo, una foto con lui.

Eppure, quando infine lui esce dagli spogliatoi, non le degna di uno sguardo, tira dritto fino a quando: “KEN!” sente la tua voce.

Si blocca e ti individua nella folla, ti raggiunge e ti trae a sé “Ho vinto per te” dice, e ti bacia come hai visto fare solo nei film, tra i flash dei fotografi e l'invidia delle sue ammiratrici.

***



“Ecco, tieni” dice di ritorno, porgendo un asciugamano e sparendo subito dopo. Il tempo di sfregarsi i capelli per tamponare l'acqua in eccesso e ricompare con un vassoio “Per scaldarti”, spiega mentre inizia a servire il tè per entrambi.

“Scusa ancora per prima, io-”

“Non importa” taglia corto lui, “I corsi riprenderanno da domani, abbiamo affisso un avviso in bacheca”

“Oggi sarebbe stata la mia prima lezione, non ne avevo idea”

“Lo so.”

“... lo sai?”

Lo sa? Ma allora... allora! Allora anche lui...

“Si... oggi avrebbero dovuto iniziare le classi dei più piccoli, cos'hai, dodici anni?”



Dodici anni.

Dodici.

Possibile che ai suoi occhi sembri così giovane?



Inizia a balbettare, in confusione “Ve-veramente no, non... non ho dodici anni, ne ho appena compiuti sedici. Sono..” deglutisce “io sono... grande.” Può sentire le lacrime di frustrazione salire agli occhi.

“Ah.”

Ken Wakashimazu non è di certo un chiacchierone.

Ma quando apre bocca...

“Bhe, non ci pensare, la pubertà raggiungerà anche te, un giorno”

...riesce a dire sempre le cosa sbagliata.



Ricaccia indietro le lacrime, perché, a dispetto di quello che pensa questo diavolo dai capelli corvini, non ha dodici anni. Si alza, ringrazia per la cortesia, ma adesso è proprio arrivato il momento di andare, tanto l'acqua cadente dal cielo si è ridotta ad una leggera pioviggine.



***

A casa, sul suo letto, strappa tutte le foto e gli articoli collezionati su di lui.

Non riesce a frenare il pianto, la delusione brucia come se qualcuno stesse marchiando la sua pelle a fuoco, anche a distanza di tre giorni.

Non che si aspettasse che le cose andassero davvero come se le immaginava nella solitudine della sua stanza, ma che addirittura il loro primo incontro si sarebbe tradotto in un'umiliazione totale...

Non sognerà mai più di lui ad occhi aperti, non dopo che lui aveva spezzato il suo cuore!

Ma che pena pensare che non ci sarebbero stati primi baci tra loro, né lezioni private di karate, nessuna dichiarazione d'amore pubblica!

Forse, si diceva, forse aveva ragione lui.

Forse dimostrava ancora dodici anni.



“Hai incontrato il tuo idolo e non era esattamente come lo avevi immaginato?” suo fratello chiede, appoggiato allo stipite della porta di camera sua.

“Non sono affari tuoi!” riesce a dire, tra i singhiozzi repressi.

“Forse no... però lasciati dire che Wakashimazu è un'idiota, se ti fa stare così. E lasciati dire che probabilmente tra un paio d'anni si pentirà di averti ridotto in lacrime.”

“Che vuoi dire?”

“Niente... niente...” sospira. “Vieni giù? Ho preso il gelato, quello che ti piace tanto.”

“Cioccolato bianco?”

“Cioccolato bianco.”

Sorride: meno male che c'era suo fratello. “Arrivo, fratellone!”

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: minipink