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Autore: heliodor    13/09/2021    0 recensioni
Nata con grandi poteri magici, Bryce è stata addestrata fin da bambina per diventare la strega suprema, la più forte della sua generazione. Lo scopo della sua stessa esistenza è guidare l’esercito dell’Alleanza nella guerra contro l’Orda.
Quando Malag il rinnegato esce allo scoperto e attacca Valonde, la vittoria sembra allontanarsi sempre di più e molti iniziano a dubitare delle sue capacità.
Per diventare la guida che tutti si aspettano che sia e vincere la guerra, Bryce dovrà rinunciare all’amore, all’amicizia e a tutto ciò che la vita potrebbe offrirle se smettesse di combattere.
Ma sarà davvero in grado di compiere un sacrificio così grande?
Da oggi con il 100% di Mappa in più!
La trovate in cima al primo capitolo.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Rinunciare a combattere

Bryce tenne gli occhi puntati sulle due figure mentre avanzava verso di loro. A una ventina di passi di distanza si fermò e alzò entrambe le mani.
“Niente incantesimi” disse.
Una delle due figure avanzò. “E il tuo amico lì dietro?” le chiese.
“Mi sta solo accompagnando. Non interverrà se non gliene darete motivo. Ma se lo farete, abbatterà la torre alle vostre spalle prima che possiate allontanarvi.”
“Nessuno toccherà la mia amata Arzit” disse la seconda figura avanzando di una decina di passi.
La prima che aveva parlato sollevò un braccio evocando una lumosfera.
Bryce attenuò la vista speciale e mise a fuoco le due figure. Una apparteneva a Raz Ofra e l’altra allo stregone che aveva arringato Coralena mentre li stava scortando al palazzo.
Greften, si disse Bryce. È così che l’ha chiamato.
“Io ti saluto” disse Raz Ofra avanzando di qualche altro passo.
“E io saluto te” rispose Bryce. “E anche te, Greften.”
“Chiamami Gref, figlia di Valonde. Qui lo fanno tutti. Mi da quasi fastidio sentire il mio nome completo, se vuoi sapere la verità.” Lanciò un’occhiata a Vyncent. “Perché non dici al tuo accompagnatore di unirsi a noi? Mi rende nervoso avere qualcuno che mi osserva da lontano.”
Bryce si rifletté qualche istante e poi fece cenno a Vyncent di avvicinarsi.
Lui arrivò con passo prudente. “Io vi saluto” disse.
Raz Ofra e Gref lo ricambiarono con un mezzo inchino.
“Grazie per essere venuta con un così breve preavviso” disse lo stregone. “Non ero sicuro che avresti accettato di incontrarmi dopo quello che è accaduto nella sala delle udienze.”
“Qualcuno ti ha fatto un resoconto di cosa ci siamo detti?”
Raz annuì. “Ho ancora qualche amico dentro il palazzo, anche se Jacen e Tvezia stanno facendo terra bruciata attorno a noi.”
“Jacen e Tvezia” disse Bryce riflettendoci sopra. “Sono i due che hanno parlato contro Valonde.”
“Capisci in fretta figlia di Valonde” disse Greften. “È una buona cosa. Forse vivrai abbastanza da vedere la fine di questa guerra. Forse.”
“Conto di vincerla, questa guerra.”
Raz sorrise. “Che cosa ti dicevo, Gref? Il mio intuito non sbaglia mai.”
Greften sbuffò. “Ha solo dei buoni propositi e niente più. Ho già sentito questa frase un centinaio di volte. Almeno dieci quando combattevamo contro l’infame.”
“Ti prego” disse Raz. “Non ho fatto venire qui la principessa perché tu le raccontassi le tue noiose storie da veterano.”
“Ringrazia noi vecchi che quella guerra l’abbiamo vinta” disse Greften con tono di rimprovero. “O adesso staresti marciando agli ordini di Vulkath.”
Raz scrollò le spalle. “Smettila di parlare del passato. Adesso il nemico è Malag.”
“Malag o qualcun altro, il nemico esiste sempre.”
“Giusto” disse Bryce cogliendo l’occasione per parlare di quello che le interessava. “Voglio proprio parlare di Malag e della sua orda.”
“Penso che tu ne sappia molto più di noi, principessa.”
“Se conoscete i membri del consiglio, convinceteli ad aprirci le porte della città e accettare la nostra offerta di alleanza” disse con veemenza. “Sarà meglio per tutti.”
Raz sorrise triste. “So che non lo fai con cattive intenzioni ed è il frutto del luogo in cui sei nata e cresciuta, ma le tue parole somigliano molto a una minaccia.”
“È certo che Malag verrà qui a conquistarvi.”
“Arzit non avrebbe molto da offrirgli” disse Raz Ofra con tono mesto. “Non è una grande città e non è molto importante. Oserei dire che i nostri antenati hanno scelto con cura questo luogo, forse sapendo che un giorno sarebbe stato poco invitante per chiunque.”
Bryce scosse la testa. “I consiglieri sono vostri concittadini. Convinceteli voi a cambiare idea.”
“Hanno paura” disse Raz Ofra. “E anche io ne ho. Le armate di Malag possono distruggere la città, se entriamo nell’alleanza.”
“Noi vi difenderemo.”
“Come?”
“Abbiamo un’armata fuori dalle mura” disse Bryce esasperata. “Non ti basta?”
“Non rimarrà lì per sempre. Bryce di Valonde, tu sembri una grande strega e io non ho alcun dubbio che un giorno diventerai la strega suprema della tua generazione, ma non sai niente di Arzit e di come funzionano qui le cose. Di come risolviamo le nostre faccende.”
Bryce incrociò le braccia sul petto. “Nel messaggio dicevi che volevi raccontarmi una storia. Ti ascolto.”
Raz Ofra sorrise triste. “Non ti ho detto che cosa accadde davvero duemila anni fa, quando Valonde creò Arzit.”
“Mi hai detto che era una colonia dove mandavano i rinnegati.”
Lo stregone scosse la testa. Gref invece ridacchiò.
“La ragazza non sa proprio niente” disse il vecchio stregone. “Ecco perché parla in questo modo.”
“Hai ragione” disse Raz Ofra. “Le dobbiamo una spiegazione.”
“Ho detto che ti ascolto” disse Bryce cercando di non sembrare polemica.
Raz Ofra trasse un profondo respiro. “Duemila anni fa ci fu un complotto a Valonde. Alcuni senatori, con l’aiuto di streghe e stregoni di alto rango, cercarono di rovesciare la casa regnante dell’epoca. Non abbiamo molte informazioni e la maggior parte delle cronache dell’epoca sono andate perse. Abbiamo solo le copie di altre copie di altre copie e così via, con tutti gli errori e le imprecisioni, ma abbiamo un’idea vaga di cosa accadde.”
“Un complotto?” chiese Bryce. “Non ne ho mai saputo niente.”
“Un evento consueto, in un periodo turbolento come quello” disse Raz Ofra. “Il tentativo di tradimento venne scoperto. Ci furono processi e condanne.”
“I rinnegati vennero inviati qui?” chiese Bryce.
Raz Ofra scosse la testa affranto. “Vennero giustiziati. Allora come oggi, la morte attendeva chi cospirava contro i sovrani.” Fece una pausa.
“Che cosa accadde?”
“Te l’ho detto. I congiurati vennero condannati e giustiziati. Tutti, nessuno venne risparmiato.”
“E i rinnegati inviati ad Arzit?”
“I loro figli e figlie, le mogli e i mariti, i fratelli e le sorelle e tutti i loro servitori.”
Bryce si accigliò. “Erano complici?”
“Nella maggior parte dei casi, la loro unica colpa era quella di essere figli o di aver amato o servito le persone sbagliate. D’altronde, come potrebbe essere colpevole di tradimento una bambina di sei anni o un’ancella che serviva a tavola durante i pasti?”
“Io non lo so” rispose Bryce. “Sono sicura che un motivo per esiliarli esisteva, ma come hai detto tu la conoscenza è andata persa.”
“Non è andata persa affatto” disse Gref. “Noi perpetuiamo quella conoscenza con i nostri stessi corpi e il sangue che scorre dentro di noi. Uccidere i congiurati fu un atto di giustizia, ma esiliare tutti gli altri fu un’infamia. Voi forse avete potuto dimenticare, ma noi ricordiamo ogni giorno quella umiliazione.”
Bryce trasse un profondo respiro. “Se è stata commessa un’ingiustizia, potremmo chiedere scusa e impegnarci affinché non avvenga di nuovo.”
“Sono passati duemila anni” disse Raz Ofra. “Non siamo stupidi al punto di pretendere da voi delle scuse per un atto commesso da chi è morto da secoli. A che cosa servirebbe? Non raddrizzerebbe alcun torto, né cambierebbe la situazione. Il consiglio non si fida di voi Valonde. Vi considera degli infami, capaci di qualsiasi atto disonesto e ostile.”
“E tu? La pensi allo stesso modo?”
Lo stregone sorrise. “Io penso solo d Arzit e voglio difenderla. Per questo motivo, appena seppi che l’orda di Malag era sbarcata sulla costa occidentale, scrissi una lettera all’arcistregone Persym, chiedendogli di inviare un’armata.”
Persym, pensò Bryce. È lo stregone che incontrai nello studio di Erix prima della partenza. Lui sa che cosa sta accadendo qui?
“Speravo che vedendola fuori dalle mura risvegliasse in loro qualche antico sentimento” proseguì Raz Ofra. “Che il consiglio decidesse di dimostrarvi che non siamo più i discendenti di quelli che vennero esiliati.” Scosse la testa. “Ma tutto ciò che è ottenuto è che chiudessero i cancelli sbattendoli con forza.”
“Almeno hai tentato, amico mio” disse Gref.
“A che cosa è servito? Metà del consiglio mi è invisa e l’altra metà ha paura di parlare per non essere additati come infami da tutti gli altri.”
“Deve esistere un modo per convincerli” disse Bryce sicura. “Se la storia che hai raccontato è vera, siete davvero tutti figli di Valonde.”
“Quello ormai è il passato” disse Raz Ofra.
“Perché mi hai fatta venire qui?” chiese Bryce. “Potevi incontrarmi a palazzo e raccontarmi tutto.”
“Non siamo ammessi a palazzo” disse Gref. “Se provassimo a entrare, Jacen e Tvezia ordinerebbero a Coralena di imprigionarci.”
“Coralena è tua figlia” disse Bryce rivolgendosi a Raz Ofra. “Pensi che farebbe questo a suo padre?”
Raz inspirò. “Coralena è cresciuta sotto la guida di Jacen. Io ero lontano da Arzit, ho viaggiato molto. Penso che lo consideri un padre più di quanto lo sia mai stato io.”
“Non possiamo andare a palazzo” disse Gref. “Ma tu, sì. Vogliamo che tu sia la nostra portavoce, Bryce di Valonde.”
“Sono già la portavoce di Erix” disse.
“Allora per te non farà alcuna differenza” disse l’anziano stregone. “I nostri obiettivi sono simili.”
“Noi?”
“Quelli che appoggiano l’alleanza.”
Bryce ghignò. “Allora esiste qualcuno che può sostenerci?”
“Ci sono” disse Raz. “E ci sono molti altri indecisi che restano nell’ombra e accettano quello che decidono Jacen e Tvezia. Sono loro i consiglieri più potenti e tutti rispettano il loro volere, anche se spesso non sono d’accordo.”
“Che cosa posso fare io da sola? Sono una straniera e per giunta mi odiano.”
“Ti odiano e ti rispettano” disse Raz. “Lo so, gli arziti sono strani. Se almeno riuscissimo a infondere il dubbio nelle loro menti, tutto sarebbe più semplice.”
Bryce sospirò. “Voglio aiutarvi, ma non so come fare.”
“Forse è destino che le cose vadano in questo modo” disse Raz. “Forse non possiamo deviare il corso di questo fiume e impedire che giunga a valle. È stato un errore cercare di coinvolgerti, Bryce di Valonde e vorrei non essere costretto a chiederti di fare questo per noi, ma ho paura che se il consiglio non cambierà idea, sarà la fine per Arzit, alleanza o no.”

Mentre tronavano verso il palazzo, Bryce era immersa nei suoi pensieri, lo sguardo rivolto verso il basso. Vyncent la seguiva girando la testa a destra e sinistra.
“C’è qualcuno che ci segue?” gli chiese allarmata.
Lui scosse la testa. “No, perché lo pensi?”
“Ti guardavi in giro.”
“Stavo solo osservando.”
“Cosa?”
“Quanto è tranquillo qui. Mi piace.”
Bryce si accigliò.
“Mi ricorda Londolin, anche se noi abbiamo più giardini e alberi. Alcuni quartieri sembrano dei piccoli boschi.”
“Sembra un bel posto” disse Bryce sincera.
“Lo è” affermò Vyncent.
“Ti manca?”
Annuì. “Ogni giorno penso a quando tornerò a Londolin, a guerra conclusa. Mi dico che la troverò così come l’ho lasciata, forse ci sarà qualche piccolo cambiamento, ma è sicuro che saprò riconoscere ogni luogo in cui sono stato almeno una volta. E sono sicuro che anche tu la pensi così, Bryce.”
“Sì” ammise. “È confortante sapere che Valonde, il palazzo e tutti quelli che conosco saranno lì ad attendermi quando tornerò.”
“Ma lo stesso non vale per gli arziti” disse Vyncent incupendosi. “E per tutti quelli che abitano in questa regione e nelle altre dove l’orda di Malag è arrivata. Per loro la guerra ha portato solo sofferenza e sconvolgimenti. Non hanno un posto sicuro dove tornare, perché è molto probabile che quel luogo sia stato occupato o distrutto dagli invasori.”
Bryce deglutì a vuoto.
“Posso capire il consiglio e Coralena” proseguì Vyncent. “Se sapessi che Londolin verrà distrutta solo per essersi schierata con Valonde, forse mi opporrei in tutti i modi. Se lo facessi, mi considereresti un infame?”
Bryce provò a domandarsi cosa avrebbe fatto lei se si fosse trovata in quella situazione e l’unica risposta che trovò non le piacque.
“No” disse distogliendo lo sguardo. “Ma rinunciare a combattere non ci salverebbe lo stesso.”


 
  
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