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Autore: My Pride    15/09/2021    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Melody of hearts Titolo: Melody of hearts
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 1038 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent

Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life

Avvertimenti: What if?, Slash
Just stop for a minute and smile: 18. "Non ci avevo fatto caso"


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Jon non aveva mai sentito Damian cantare. E un po' si sentiva in colpa per il fatto che lo stesse ascoltando senza il suo consenso, per di più mentre era sotto la doccia. Ma non l'aveva fatto apposta.
    Aveva raggiunto Villa Wayne con la speranza di riuscire a convincere Damian ad uscire con lui, ma non aveva messo in conto che sarebbe arrivato dopo il suo solito allenamento e che lo avrebbe beccato a lavarsi. Ed era stato proprio a quel punto che aveva ascoltato senza volere.
    All'inizio non si era nemmeno reso conto di averlo fatto. Era semplicemente entrato dalla finestra come suo solito e, prima ancora di capire cosa stesse ascoltando, le sue orecchie si erano riempite di una dolce melodia e di parole di cui non era riuscito a cogliere il significato. E ne era rimasto incantato. Solo in seguito aveva capito che quella voce apparteneva a Damian, e aveva finito col sedersi a gambe conserte sul tappeto per ascoltare parola dopo parola, venendo ben presto raggiunto da Tito che si era acciambellato accanto a lui. Motivo per cui, quando Damian era uscito, Jon si era fatto cogliere sul fatto e aveva sussultato. E tuttora era rimasto fermo, avendo avuto almeno la decenza di scattare in piedi, anche se quel movimento aveva infastidito l'alano.
    «C-Ciao, D!» lo salutò con un certo nervosismo, e a quel punto, con un asciugamano intorno alle spalle e un paio di pantaloni, Damian ricambiò la sua occhiata.
    «Ciao, Jonathan», rimbeccò, frizionandosi i capelli con un lembo dell'asciugamano. «Mi hai sentito, non è così?» domandò. La sua voce era stranamente pacata, e forse fu prioprio quello a stranire e agitare un po' Jon.
    «Ehm, ecco, io... no?» provò.
    Damian roteò gli occhi. «Non sai mentire».
    «Scusa, D, non... non l'ho fatto intenzionalmente, ero qui e... le orecchie hanno captato qualcosa, così...» raschiò un po' i denti sul labbro inferiore. «Non sapevo sapessi cantare».
    «Mia madre mi ha fatto studiare musica e canto fino all'età di dieci anni. Poi ha gettato il mio insegnante nell'oceano insieme a tutti gli altri», spiegò, parlandone come se fosse la cosa più naturale del mondo. E in effetti per lui sembrava esserlo, dato che non era di certo la prima volta che succedeva. «Peccato. Mi piaceva il signor Dayton».
    «Ah. Aha... certo. Nell'oceano. Come il tuo professore di geologia. Ha senso». Jon si grattò dietro al collo, seguendo i movimenti dell'altro prima di mordicchiarsi di nuovo il labbro inferiore. «Hai... hai davvero una bella voce», ammise imbarazzato.
    Damian lo guardò con vaga indifferenza. «Mhn. Niente di che», minimizzò, una volta tanto senza il suo solito tono saccente. Sembrava semplicemente consapevole della cosa, come se non gli importasse vantarsene.
    Jon non seppe cosa dire, limitandosi semplicemente ad osservare Damian mentre si muoveva per la stanza.  Aveva quasi diciassette anni e non era più il ragazzino arrogante e scontroso che aveva conosciuto, la muscolatura acerba aveva lasciato spazio ad un corpo più robusto e longilineo, e le spalle larghe che aveva sembravano promettere protezione per chiunque; i capelli, ancora un po' umidi, gli cadevano davanti agli occhi, e li scansava di tanto in tanto con due dita come se gli dessero fastidio. Si era diretto verso l'armadio, e Jon si soffermò un po' sulle cicatrici che segnavano la sua schiena nuda. Ne aveva così tante... si scoprì a guardarle e a percorrerle con lo sguardo una ad una, soffermandosi soprattutto sull'espressione pensosa che scorgeva sul volto dell'amico. Quelle labbra socchiuse, quelle iridi di un verde così brillante che fissavano qualcosa nell'armadio, il modo in cui si passava le dita nei capelli... perché in quel momento gli sembrava così... bello?
    A quella sua stessa costatazione, Jon sgranò gli occhi. Aveva appena ammesso a se stesso che Damian era bello? «Posso... chiederti cosa stavi cantando?» domandò per spezzare la strana atmosfera che si era creata fra loro e soprattutto per scacciare quei pensieri che si erano fatti largo nella sua mente, e fu a quel punto che Damian gli lanciò un'occhiata vagamente curiosa.
    «Una nenia araba. La cantava la mia balia».
    «Tua madre non...»
    «Jon. Mia madre è Talia Al Ghul, sono stato presentato formalmente a lei all'età di nove anni», si sentì in dovere di ricordare, e Jon si grattò di nuovo la testa con un pizzico di imbarazzo. Già. Che scemo.
    «Scusa. Avrei dovuto pensarci».
    «Smettila di scusarti», rimbeccò Damian nel prendere un dolcevita nero, infilandoselo senza tanti complimenti. «Stavo per cominciare la mia lezione di musica», lo informò, e Jon, guardandosi intorno, si rese conto di non aver notato il violino riposto accanto al treppiedi e lo spartito musicale aperto. Era stato talmente rapito da quel canto da distrarsi completamente.
    «Oh... non ci avevo fatto caso
», ammise. «Allora, ecco... forse sarà meglio che io--»
    «Ti piacerebbe restare?»
    La domanda di Damian lo spiazzò. Sbatté le palpebre, e la sola cosa che uscì dalle sue labbra fu solo un «Eh?» che suonò anche abbastanza stupido, visto il modo in cui Damian trasse un sospiro.
    «Mi farebbe piacere se tu restassi» riformulò.
    Jon sbatté più volte le palpebre, e resistette all'impulso di portarsi un dito all'orecchio per sturarselo. Aveva sentito benissimo. «...davvero?» chiese comunque, sentendosi un idiota.
    «Se non avessi voluto, non te lo avrei chiesto». Damian accennò al tappeto, dove Tito era ancora accucciato. «Accomodati», lo invitò, facendo scendere delicatamente Alfred dallo sgabello per potersi sedere lui stesso e, afferrando archetto e violino, poggiò quest'ultimo contro la sua spalla mentre il gatto cominciava a miagolare e a strusciarsi sulla sua gamba, facendo le fusa.
    Lo sguardo di Damian catturò ben presto la figura di Jon che, un po' imbarazzato, si era chinato sul tappeto per sedersi insieme a Tito, il quale si era nuovamente poggiato contro di lui; Jon sollevò lo sguardo e incontrò gli occhi verdi di Damian, fissandolo con una tale intensità che quasi non si rese conto che aveva già cominciato a suonare e che le note avevano cominciato a galleggiare intorno a loro in quel silenzio rotto solo dai loro respiri.
    Si sorrisero entrambi, occhi negli occhi, condividendo quel momento privato che sapeva d'amore
.





_Note inconcludenti dell'autrice
Questa storia è stata ispirata da un disegno di Springfield🌸su twitter, potete vederlo qui. I suoi disegni sono davvero dolci, un vero e proprio paradiso per i fan della coppia. Infatti, appena ho visto il disegno, non ho potuto proprio fare a meno di dirle che mi ispirava e dedicarle la storia ;)
E' una cosettina da niente, più che altro un pretesto per mettere in mezzo una delle tante doti di Damian che nel fandom vengono spesso dimenticate a favore del suo modo di combattere, ma Damian alla fine è davvero un ragazzo a tutto tondo che, seppur con metodi violenti, ha imparato a disegnare, dipingere, suonare ogni tipo di strumento e persino cantare, motivo per cui ho voluto dar risalto ad un lato un po' più carino di lui

Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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