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Autore: EragonForever    15/09/2021    2 recensioni
Prima fanfiction sul magico mondo di ERAGON di cui sono grandissima fan! Sono passati 150 anni dalla sconfitta del tiranno Galbatorix e Alagaësia gode finalmente della pace meritata. Ma una nuova minaccia è all'orizzonte, una minaccia che rischia di portare all'estinzione l'intero Ordine dei Cavalieri dei Draghi. Solo Shana, una giovane guerriera dalle origini misteriose può fermarla. Ci riuscirà? Lo scoprirete tra queste righe!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya, Eragon, Nuovo Personaggio, Saphira | Coppie: Eragon/Arya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Shana

La città di Durù Areaba era situata nell'isola di Vroengard, a Oltremare. Essa un tempo era stata lo scenario dell'ultimo conflitto tra i Cavalieri capeggiati da Vrael e l'esercito di Galbatorix, e di conseguenza fu abbandonata dopo la sconfitta dei primi.

Ora erano passati 150 anni dalla sconfitta del tiranno da parte di Eragon, e la città era rinata, diventando la sede della nuova Accademia dei Cavalieri dei Draghi.

La nuova Durù Areaba ora si presentava come una città portuale dove gli abitanti vivevano per lo più di pesca e di commercio, cosa che la rendeva prospera e ricca.

Le case di muratura erano disposte in modo ordinato, mentre al centro stava la piazza del mercato con le varie botteghe come quella del fruttivendolo, del fabbro, la panetteria, il pescivendolo, il macellaio e così via. Dall'altro lato della città stava invece il grande anfiteatro dove ogni anno si festeggiava l'anniversario dell'Accademia.

Sulla sommità stava l'Accademia dei Cavalieri, detta anche Fortezza Dorata per il semplice fatto che era un magnifico edificio color ocra con una grande cupola dorata e, quando vi batteva il sole, emanava riflessi dorati. La sua forma era quadrata, ma finemente decorata con statue di draghi rampanti con rubini al posto degli occhi, come il portone d'ingresso, dove vi era incisa la storia dei Cavalieri dei Draghi.

L'interno era suddiviso da varie sezioni, come i dormitori, la mensa, le aule dove si svolgevano le lezioni, l'ufficio del Direttore mentre sul retro stavano gli alloggi dei draghi e l'arena dove si allenavano. Non mancava proprio di nulla.

Quella mattina si sarebbe potuta definire una giornata tranquilla … o quasi.

Lungo le vie della città era in corso la fuga rocambolesca da parte di due ragazzi, dei quali uno dei due era un Urgali. Essi si stavano dirigendo verso il mercato cittadino dove erano soliti a combinare guai e marachelle facendo esasperare non poco gli abitanti. Dietro di loro, ormai con il fiatone, li inseguiva Kesmothes, il Capo delle Guardie di Eryphas.

“Fermatevi, è un'ordine!”, gridava a tutto spiano.

“Neanche per sogno, prima dovrai prenderci vecchietto!”, esclamò uno dei due, ossia una ragazza, ridendo divertita.

In effetti il Generale, ormai dopo anni di servizio, andava verso il 60 anni e i suoi capelli, un tempo neri, erano ingrigiti un po' dappertutto, diventando brizzolati. Tuttavia però, nonostante l'età, possedeva ancora tutta la forza che lo aveva portato al suo rango, anche se non era più quello di un tempo e l'armatura stesse iniziando a pesare. Infatti dopo un po' dovette fermarsi a riprendere fiato.

“Accidenti a voi … se vi prendo saranno guai grossi!”, esclamò tra un ansimo e l'altro.

“Sempre se ci riesci nonnetto!”, esclamarono i due fuggitivi.

Stavano quindi per riprendere la corsa quando in quel momento un possente ruggito squarciò il cielo e l'imponente figura di Adeel, il drago bianco di Eryphas, subentrò davanti a loro con sguardo severo, segno che la corsa era finita.

I due d'altro canto abbassarono lo sguardo, non riuscendo a sostenere i suoi occhi di ghiaccio. Non avendo ancora esperienza del contatto mentale, si lasciarono prendere dalle sue enormi zampe senza dire nulla, e il drago li riportò alla fortezza dorata e, una volta raggiunta li posò all'ingresso, dove la figura severa di Eryphas li stava aspettando. Guardò quindi il drago.

Grazie Adeel, puoi andare adesso.”, lo congedò.

Spero che sia l'ultima volta …”, disse il drago con voce profonda, per poi alzarsi in volo per tornare al suo alloggio.

Dopo che se ne fu andato l'uomo tornò a guardare i due ragazzi con severità in tutta la sua statura.

Per essere un Elfo di ben 180 anni si mostrava anche fin troppo bene. Aveva una carnagione scura, quasi ambrata, severe iridi grigio fumo e una chioma corvina riccioluta e sbarazzina con un accenno di barba sul mento. Sotto le sue vesti da direttore, ossia una tunica rossa dalle ampie maniche finemente decorata stretta in vita da una cintura, si intravedeva un fisico slanciato e imponente. In quella figura c'erano tutte le qualità che servivano per dirigere l'Accademia, e i due, nonostante fossero ormai abituati alla sua presenza, avevano comunque una certa soggezione.

Con un sospiro si rivolse per primo all'Urgali, un giovane di 16 anni dalla carnagione rosea ricca di tatuaggi tribali color pece, dove sul volto spigoloso spiccavano due iridi, una bianca e cieca con una cicatrice e l'altra color cioccolato. I lunghi capelli purpurei erano raccolti da una treccia, mentre il fisico era robusto e muscoloso. Vestiva di un semplice gilè senza maniche decisamente consumato e dei pantaloni sempre consumati infilati dentro a degli stivali, anch'essi sgualciti.

Il giovane, sapendo cosa stesse per fare, fece per intervenire, ma Eryphas lo interruppe.

“Va nei tuoi alloggi Khalaar, devo dare una lezione a mia figlia”

Il tono severo fece desistere il ragazzo a dire qualsiasi cosa quindi, amareggiato, si congedò, lasciando l'amica sola col padre. L'uomo allora la guardò per qualche secondo, per poi farle cenno di seguirlo nel suo ufficio. Quindi entrarono a loro volta nella Fortezza, il quale ingresso era abbastanza sobrio, oltre che ampio e luminoso, dove, ai lati delle scale centrali, stavano dei quadri appesi alle pareti del sottoscala. Vi era anche una statua raffigurante Eragon in groppa a Saphira con Brisingr alzata in cielo.

Le scale portavano all'ufficio del Direttore, dato che era l'edificio principale e alle stanze dove stavano lui e la figlia. Le altre affianco che formavano il cortile centrale erano le altre sezioni dove stavano anche i dormitori degli insegnanti oltre che quelli degli studenti.

Il silenzio era comunque tombale dato che le lezioni dovevano ancora iniziare quindi padre e figlia salirono le scale fino ad arrivare all'ufficio del Direttore. Nonostante l'importante carica, non era troppo sfarzoso, l'arredamento consisteva di una scrivania, uno scrittoio, una zona giorno con delle poltrone e un tavolino di vetro in mezzo e una una piccola libreria comunque ben fornita. Alle pareti erano appesi dei quadri raffiguranti dei paesaggi, mentre appeso al soffitto stava un magnifico lampadario di cristallo. Dietro alla scrivania stava una porta-finestra con un ampio balcone.

Una volta che furono entrati si sedettero sulle poltrone di velluto dorato, uno di fronte all'altra e si guardarono per qualche secondo in un teso silenzio, che fu interrotto da un sospiro dell'uomo, lo sguardo carico di rimprovero verso la figlia.

“Si può sapere quante volte te lo devo dire ragazzina? Non devi mai lasciare la Fortezza Dorata senza il mio permesso! E tu invece che fai? L'esatto opposto come tuo solito! Accidenti alla tua imprudenza!”, esclamò, il tono severo.

La ragazza in risposta sospirò.

“Non puoi tenermi reclusa per tutta la vita padre, ho 16 anni ormai, non sono più una bambina! Ti stai preoccupando decisamente troppo!”, ribatté.

“Sei mia figlia Shana, è normale per un genitore preoccuparsi per i propri figli, specialmente se sono imprudenti e ribelli come te. Hai idea di come mi sarei sentito se ti fosse successo qualcosa?”

Nel sentire ciò Shana emise un sospiro esasperato, scattando in piedi.

“Si, lo so padre, me lo dite ogni volta e mi dispiace” iniziò per poi camminare avanti e indietro, riprendendo poco dopo “Ma vi siete mai chiesto come mi senta io a vivere così?!? Vi è mai passato per la mente almeno?!? Sono … stanca di vivere in gabbia, tutti i ragazzi della mia età si divertono per le strade, mentre io non sono nemmeno libera di farlo … e tutto perché tu ti preoccupi dannatamente troppo e sto davvero cominciando a stufarmi!”, ribatté.

L'uomo nel sentire ciò si alzò a sua volta, fronteggiando la figlia e posandogli le mani sulle spalle, gli occhi fissi nei suoi, poi sospirò.

“Ascolta Shana … quando tua madre morì nel darti alla luce mi chiese di proteggerti e io le promisi che lo avrei fatto anche al costo della vita … per questo motivo non voglio che ti succeda nulla, se mancassi questa promessa … non me lo perdonerei.”, cercò di spiegare.

La ragazza d'altro canto roteo gli occhi, per poi fremere.

“Ogni volta è sempre la stessa storia … se sarò costretta a vivere così … allora questa non può essere chiamata vita!” gridò, per poi andare verso la porta “Mamma non avrebbe voluto questo …”, disse infine con un sussurro.

Eryphas d'altro canto la guardò con fare adirato.

“Fila in camera tua, andrai a letto senza cena in modo che tu possa riflettere sul tuo comportamento e prepararti per il Rituale del Destino!”

Shana non se lo fece ripetere due volte e corse via in lacrime nelle sue stanze dove si buttò sul letto, mentre l'uomo si sedette stancamente sulla poltrona. Non amava certe discussioni con la figlia, a cui voleva comunque un gran bene, ma era giusto che iniziasse a crescere. Uscì poi sul balcone dove volse lo sguardo in cielo con un sospiro.

Ah Iry … se solo tu fossi ancora qui … pensò tra se e se.


 

Non seppe per quanto tempo ebbe pianto, ma quando si alzò a sedere si sentiva come svuotata e il petto le doleva mentre il respiro era affannoso.

Dannazione … accidenti a lui pensò, per poi guardare fuori.

Si sorprese che fosse già pomeriggio inoltrato e il cielo stesse iniziando a scurirsi. Sarebbe stata ora di cena, ma poco importava, tanto non avrebbe mangiato, quindi sfruttò il tempo per riflettere.

Sapeva che aveva sbagliato, ma non ne poteva più di quella vita da reclusa, voleva solo la sua libertà e a 16 anni era del tutto normale iniziare a cercare la propria indipendenza, ma suo padre non ne voleva proprio sapere. Sospirò.

“Spero che con il Rituale del Destino le cose cambino, se verrò scelta come Cavaliere non potrà impedirmi di frequentare l'Accademia …”, si disse tra se e se.

Poi si alzò per andare a lavarsi nella fonte termale del suo bagno.

La stanza si presentava molto confortevole e sobria ed era provvista di un letto a baldacchino, un comodino, lo scrittoio, una toilette con uno specchio, guardaroba, balcone, bagno e una mini biblioteca.

Non appena si immerse nelle acque sempre calde della vasca termale, tirò un sospiro rilassato: adorava fare il bagno, era un ottimo modo per liberare la mente … specialmente se il giorno dopo avrebbe dovuto affrontare il Rituale del Destino.

Esso era stato innovato dopo 100 anni dalla fine della guerra contro Galbatorix e consisteva nello rintracciare i Cavalieri prima del tempo ed avveniva all'età di 16 anni. Il suo funzionamento tuttavia era molto semplice: il giovane o la giovane si sarebbe dovuto o dovuta immergere in uno specchio d'acqua magico che avrebbe dovuto riflettere l'immagine dell'uovo ad esso o essa destinato, mentre se non sarebbe mutato, significava che non era destinato o destinata a diventare Cavaliere.

Aveva sempre desiderato diventarlo, dato che i draghi l'avevano da sempre affascinata e in lei covava il desiderio di servire Alagaësia. Tuttavia il padre era sempre stato restio, ma alla fine aveva ceduto, dopo le continue insistenze della figlia, a farla partecipare al Rituale.

La ragazza difatti non stava più nella pelle, quindi, dopo essersi lavata, decise di andare a letto presto in modo da essere bella sveglia per il giorno dopo. Quella notte, nonostante la discussione con il padre, ebbe sonni tranquilli.

Il mattino dopo si svegliò di buon ora, si lavò il volto e, dopo colazione, tornò in camera dove le ancelle avevano portato la tunica rituale, bianca e semplice. La indossò per poi sedersi alla toilette a pettinarsi allo specchio. Esso rimandava la figura di una bellissima ragazza dalla delicata carnagione ambrata, labbra piene ben disegnate, lunghi capelli come l'inchiostro leggermente mossi con alcune ciocche blu lapislazzuli. Le iridi erano di ametista, belle e luminose, diverse da quelle del padre. Da sotto la tunica si intravedeva un fisico snello e slanciato, oltre che atletico. Il seno era morbido e un pochino abbondante, ma non troppo. Alle estremità del volto, un'ovale perfetto, si intravedevano due graziose orecchie a punta. Tutto il complesso era femminile e sensuale, da farle avere una valanga di pretendenti … anche se non ne aveva avuto nessuno come compagno.

Dopo essersi pettinata scese nel cortile interno, dove si erano radunati 11 giovani, tutti vestiti della tunica rituale, tra cui Khalaar. Tutti erano in attesa di Eryphas, che non tardò ad arrivare, dato che gli avrebbe portati al tempio dove si sarebbe svolto il rituale. Dopo che fu arrivato prese la strada che portava al Tempio Dorato, che distava a qualche passo dall'Accademia. La mini traversata fu molto tesa e nessuno proferì parola, troppo nervosi per parlare, mentre i passanti li guardavano curiosi, dato che il Rituale si svolgeva ogni anno.

Giunsero infine alle porte del Tempio e Shana sentì il proprio cuore battere all'impazzata, poiché oltre quelle porte dorate si sarebbe deciso … il suo destino.


 


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Si, ho deciso di riprendere in mano la storia di Shana, quindi la aggiornerò a breve. Ho deciso di riprenderla perché una fan sfegatata dei draghi non può non scrivere una fanfiction con draghi all'interno XD!

Ed eccomi qui con il primo capitolo della mia nuova fanfiction sul fantastico mondo di ERAGON che amo con tutta me stessa, si, sono una fan dei Draghi, e il mio nickname dice tutto XD!

Allora, come primo capitolo è molto corposo, ricco di avvenimenti che coinvolgono la protagonista e il suo migliore amico. Piccola premessa: i discorsi in corsivo con le virgolette sono i dialoghi mentali, mentre quelli nel carattere diverso sono i pensieri … ve lo dico così non vi confonderete.

Avevo già scritto in passato questa storia, ma un'autrice mi ha fatto notare diverse incongruenze, e per questo ringrazio, così l'ho cancellata per rifarla in seguito, ed eccola qui! Vi chiedo venia per la lunga attesa … spero che ne sia valsa la pena …

Detto ciò alla prossima! Attendo con pazienza le vostre recensioni!

Alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!

   
 
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