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Autore: GReina    18/09/2021    1 recensioni
Questa è la seconda ed ultima delle raccolte di ONE SHOT legate alla long "Hogwarts' Stories". Comprende sei storie, tutte ambientate a dopo Hogwarts.
Indice:
1. Daisuga – I sogni si possono avverare
2. Kuroken – Una storia che non racconteremo mai
3. Iwaoi - Tra amore e lavoro
4. Bokuaka - Un'indimenticabile addio al celibato...
5. Bokuaka - ...e le sue conseguenze
6. Sakuatsu – La sua più grande paura
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Atsumu Miya, Karasuno Volleyball Club, Koutaro Bokuto, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hogwarts' Series'
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[per chi non avesse letto la longfic: ad Hogwarts Bokuto, Kuroo, Daichi e quasi tutto il resto delle persone che si vedranno in questa OS erano compagni di Casa, insieme tra i Grifondoro. È così che sono diventati amici. Altri (es. Sakusa e Atsumu) si sono avvicinati a Bokuto successivamente.]

Un indimenticabile addio al celibato

Con i due gemelli appena arrivati ad allargare la loro famiglia, Daichi era felice, quella sera, di potersi prendere una pausa dal chiasso dei suoi quattro bambini. L’ex caposcuola, infatti, era stato invitato dai suoi vecchi compagni di Casa per festeggiare insieme l’addio al celibato di Bokuto e Sawamura non si era certo fatto pregare, felice di quella pausa ed entusiasta di poter rivedere i suoi vecchi amici. Tuttavia, mentre entrava nel pub dove si sarebbe svolta la festa, non poté fare a meno di sentirsi in colpa per aver lasciato Suga totalmente da solo a casa con le loro piccole ed amate pesti mentre lui si divertiva spensierato.
Non sapeva che da lì a poco si sarebbe del tutto ricreduto.
-
Bokuto e Kuroo, con tutto il chiasso che stavano facendo, furono i primi ad essere avvistati da Daichi. L’auror si avvicinò a loro con un sorriso e per poco non soffocò quando il futuro sposo lo strinse in un abbraccio mozzafiato. Si congratulò nuovamente con Bokuto per la proposta e stava giusto per chiedere a Kuroo come stesse Kenma quando l’arrivo di Iwaizumi fece distrarre il gruppo.
“Mi dispiace, purtroppo non sono riuscito a scollarmi di dosso questo parassita prima di venire.” il loro vecchio compagno di dormitorio indicò dietro di sé, così tutti poterono accorgersi di Oikawa che salutò allegramente urlando:
“Yahoo!” lui e Iwaizumi erano usciti allo scoperto solo l’ultimo giorno dell’ultimo anno, quindi nessuno di loro aveva avuto occasione di conoscerlo bene, ma lì tutti erano patiti di Quidditch e si dissero immediatamente contenti di avere il campione dell’Argentina lì con loro.
“A proposito, com’era lì?” Daichi si staccò dalla discussione sportiva chiedendo quello ad Iwaizumi che rispose entusiasta raccontando per quanto poteva del proprio lavoro ma soprattutto della vita sua e di Tooru. Vennero interrotti solo due volte: la prima per l’arrivo di Hinata e la seconda per Oikawa che alzando la voce insultava il rosso dicendo:
“Potrei vantarmi molto meglio di tutti i record nazionali che ho battuto se Tobio-chan fosse qui! Perché diamine non l’hai portato!?” Hinata arrossì e poi balbettante chiese:
“P-Perché avrei dovuto??”
“Lascialo stare,” fu l’intervento di Iwaizumi “è convinto che sia normale per i fidanzati degli invitati imbucarsi ad una festa come ha fatto lui.”
“M-Ma!” urlò il più piccolo scioccato “Io e Kageyama non siamo una coppia!” seguirono diversi secondi di silenzio assoluto rotto solo dal vociare confuso e distante degli estranei, così Shoyo si sentì in dovere di continuare “Solo perché ci baciamo e facciamo sesso non vuol dire che stiamo insieme!” il gruppo rise.
“Aah,” fece Oikawa “siete ancora in quella fase.”
“Non è nessuna fase!” provò a difendersi il cacciatore.
“Passate le vacanze insieme?” chiese Kuroo
“Sì, ma-”
“Avete conosciuto la famiglia dell’altro?”
“Sì, ma non vuol dire-”
“Siete mai partiti dividendo una camera di hotel?”
“L’abbiamo fatto da scopamici!”
“State insieme.” tutti annuirono alle parole di Kuroo ed erano talmente convinti che Hinata non poté neanche provare a ribattere ulteriormente. Passarono presto ad altro, comunque, perché immediatamente dopo li raggiunsero Yamamoto, Noya e Tanaka che – con tre bottiglie in mano per uno – subito esclamarono:
“Perché ancora nessuno sta bevendo!??” e da allora tutto fu caos. Era bastato che Kuroo e Bokuto ingurgitassero due drink per far capire a Daichi che rimanere a casa da solo con quattro bambini piccoli sarebbe stato più gestibile di quello. Sospirò già pronto a dover prendere il comando ma – conscio che non ci sarebbe mai riuscito da solo – si voltò prima verso Iwaizumi chiedendo:
“Mi darai una mano tu stasera, vero? Come ai vecchi tempi.”
“Non contare su di me, amico.” Daichi spalancò gli occhi sorpreso e spaventato di quella risposta.
“Perché no!?”
“Sono in vacanza.” fu la semplice risposta “E questo è il modo in cui passerò la mia serata.” sollevò un bicchiere di whisky incendiario e dopo aver fatto un cenno verso di lui lo finì in un sol sorso.
“Che cosa ho fatto per meritare questo…” mormorò Daichi a se stesso pentendosi amaramente di non essere rimasto a casa a cambiare pannolini.
-
La situazione era surreale. Quel pub era frequentato solo da maghi, quindi almeno Daichi non dovette preoccuparsi del fatto che con la loro magia i suoi amici rischiassero di infrangere lo Statuto di Segretezza, ma non per questo all’ex caposcuola fu concesso di rilassarsi.
Noya e Tanaka erano riusciti a convincere Hinata – un fino a quel momento astemio Hinata – a provare per la prima volta i superalcolici, e il risultato non era stato affatto carino. Daichi era dunque intento a reggere la fronte al cacciatore mentre questi vomitava l’anima quando Bokuto si tolse la toga ed annunciò che l’avrebbe bruciata. Sawamura sospirò e, abbandonando per un momento il più piccolo del gruppo, andò a convincere il futuro sposo a rivestirsi. Superò poi Oikawa ed Iwaizumi accorgendosi a malapena che il primo stava tentando di rimorchiare suo marito mentre il secondo lo rifiutava annunciando di essere sposato e raggiunse il titolare del posto assicurandogli che nessun’altro entro fine serata si sarebbe denudato.
“Vorrei solo poterne essere sicuro…”
Daichi ebbe un brevissimo momento di speranza, comunque, quando i membri dei Black Jackals fecero il loro ingresso.
“Non contare su di noi.” le parole di Barnes riportarono l’espressione di Daichi a disperata “Amiamo troppo vedere Bokuto ubriaco per impedirgli di fare cazzate!” fece una pausa per guardarsi in giro, poi aggiunse: “A proposito, Atsumu è già arrivato?” e sempre in cerca di quest’ultimo scomparve tra la folla. Le speranze di Sawamura si concentrarono quindi sul secondo membro della squadra che si ritrovò a tiro, Inunaki, il quale però rispose:
“Vedi per caso Meian da qualche parte?” scosse il capo “Il Capitano oggi non potrà venire, quindi rassegnati.” si voltò verso il resto dei propri compagni e allargando le braccia annunciò contento:
“Papà non c’è, puttanelle!!” seguirono esclamazioni eccitate e gioiose talmente forti da coprire del tutto il gemito rassegnato dell’ex grifondoro.
“Suga, amore mio… prometto che farò tutto ciò che è in mio potere per tornare da te sano e salvo.” disse mentalmente preparandosi per la guerra.
-
E da lì in poi la situazione non poté che peggiorare, complice il fatto che Kuroo – da buon testimone dello sposo – aveva lasciato il conto del bar aperto per permettere a tutti gli ospiti di servirsi a volontà di alcol.
“Maledetto Kodzuken e tutti i suoi soldi…” si ritrovò a dire a denti stretti Daichi, al ché Tetsuro indignato rispose sbiascicando le parole:
“Hey! Anche io guadagno!!” e l’auror lo sapeva bene… solo che ancora non capiva come la Gringott si fosse convinta a dare un lavoro all’uomo dagli atteggiamenti più ambigui che Daichi avesse mai conosciuto.
L’arrivo di Sakusa Kiyoomi e Miya Atsumu non migliorò affatto le cose.
“Non potresti tenere d’occhio almeno il tuo ragazzo?” Daichi supplicò il misofobo solo un paio d’ore dopo il loro arrivo.
“È già tanto che io sia ancora qui. Non chiedermi altro.” e tornò a bere la sua acqua tonica.
A quanto sembrava, Sawamura Daichi non aveva speranze di incontrare qualcuno disposto a dargli una mano, quindi si rimboccò ancora le maniche e tornò ad assicurarsi che nessuno morisse.
“Ora stai meglio?” chiese gentile ad Hinata a seguito di un’altra raffica di vomito. Il rosso lo guardò con un sorriso di scuse ed annuì.
“Grazie, Daichi-san.”
A quasi quattro ore dall’inizio di quella festa infernale, l’ex caposcuola credette che le cose sarebbero iniziate a calmarsi: tutti erano più ubriachi che mai, ma almeno adesso troppo fiacchi per fare alcunché. Il peggio, quindi, si era ridotto ad essere il gruppo dei Black Jackals che rideva degli altri senza ritegno ed Atsumu e Oikawa che litigavano a gran voce riguardo a chi fosse più sexy tra Sakusa ed Iwaizumi.
Daichi ebbe appena il tempo di prendere un ampio respiro e gettare fuori l’aria con stanchezza quando la situazione prese a precipitare ancora una volta.
“NON AVVICINARTI!” gli occhi dell’auror intercettarono a malapena Atsumu correre verso una cameriera, e non capì cosa stesse facendo fino a che non fu troppo tardi. Il cercatore dei Black Jackals, infatti, aveva appena placcato la minuta donna del posto senza nessun motivo apparente. Gran parte dei suoi compagni risero, alcuni ripresero la scena con i cellulari, ma fu solo Daichi ad andare in soccorso della malcapitata avendo modo, così, di sentire anche l’assurda spiegazione del biondo:
“Che nessuno si avvicini a Omi! Non so bene perché… ma so che non potete toccarlo!” Daichi aggrottò la fronte mentre aiutava la cameriera a rialzarsi.
“Sakusa è a tipo cinque metri di distanza, Miya!!” il suo interlocutore lo guardò confuso, poi aggiunse:
“È comunque troppo vicino.” poi corse verso il suo ragazzo e allargando le braccia verso gli altri gli disse:
“Tranquillo, Omi-Omi! Ti faccio scudo col mio corpo!”
“Dio,” rise Inunaki “questo varrà oro per la Gazzetta dello Sport!” fece una foto al proprio cercatore a braccia aperte e raccomandò il resto della squadra di non vedere il materiale di quella sera per meno di duemila galeoni.
Daichi, comunque, non aveva il tempo di alzare gli occhi al cielo per l’infantilità di quegli uomini, né per godersi uno di quei rarissimi sorrisi che Sakusa Kiyoomi riservava solo per le stupidate del proprio ragazzo. Si diresse invece verso il proprietario del pub che – più infuriato che mai – stava guardando proprio in loro direzione. Si inchinò più profondamente di quanto non avesse mai fatto e lo pregò ancora una volta di non buttarli fuori. Non voleva neanche immaginare quanto l’umore di Bokuto si sarebbe abbassato se altrimenti fosse successo.
Alla fine, fu solo una la soluzione possibile e dieci minuti più tardi i più sobri stavano facendo spostare il resto di loro in una sala privata e divisa dal resto degli avventori.
“Amore, va tutto bene?” Suga gli rispose tranquillo in quel modo, al telefono, quando l’auror decise di ricaricare le batterie sentendo la sua voce. In risposta, Daichi sospirò stanco.
“Chiamo giusto per dirti che io e te abbiamo già fatto il regalo di nozze a Bokuto.” suo marito rise.
“Cos’ha rotto?” chiese divertito immaginando che l’altro si riferisse a qualcosa che aveva dovuto ripagare.
“Il pub, praticamente!” fu l’esasperata risposta. “Ti giuro, non vedo l’ora di insultare tutti quanti insieme a te! Sono stato costretto ad affittare una stanza privata per tutti quanti per convincere l’oste a non buttarci fuori. Non voglio neanche dirtelo quanto ho speso.”
“Be’, Momo ha appena rotto l’ultimo oggetto di valore che avevamo in casa, quindi è davvero meglio se non me lo dici!” Daichi si concesse di ridere, ma presto dovette tornare alle sue incombenze da babysitter che aveva sperato di aver abbandonato definitivamente con la fine della scuola.
-
Nell’arco delle due ore successive: i Black Jackals avevano aperto una serie di scommesse; Iwaizumi aveva ceduto alle avance di Oikawa sfociando in quelli che – se solo fossero stati ancora nella stanza accanto – sarebbero senza ombra di dubbio stati definiti atti osceni in luogo pubblico; Tanaka aveva iniziato a fare da spalla a Yamamoto e adesso entrambi stavano tentando di far rimorchiare al secondo quella che non sapevano essere solo una silhouette di cartone a forma di donna; infine, Tomas aveva vinto una delle tante scommesse: “Non lo conosco, ma scommetto che il testimone di Bokuto sarà il primo a farsi male.” ed infatti il futuro sposo era corso da Daichi terrorizzato avvertendolo che Tetsuro stava per picchiarsi con un brutto ceffo che l’aveva preso di mira, l’auror era corso nella sua direzione ed era arrivato appena in tempo per vedere Kuroo prendere la rincorsa per poi dare un forte colpo ad uno specchio a figura intera che si infranse in mille pezzi facendo sanguinare il corvino ubriaco. Tagli e sbucciature, comunque, erano all’ordine del giorno a casa Sawamura-Sugawara, quindi erano bastati pochi secondi a Daichi per rimettere in sesto il testimone grazie alla magia. Riparò anche lo specchio e sperò che l’altro avesse capito che la persona losca al suo interno altri non era che se stesso.
Fu a quel punto che l’ex capitano guardò l’orologio: erano le tre di notte.
“Un’ora.” si disse “Lascerò che si divertano ancora per un’ora. Dopodiché potrò chiamare Akaashi e saranno un problema suo.”
Dovette pensare ancora al vomito di Hinata e al tavolo che andava in fiamme mentre tutti reagivano in ogni modo possibile tranne che coerentemente: c’era chi fissava impassibile, chi rideva, chi vi gettava alcol e chi in mutande sventolava le fiamme usando la propria tunica. Infine, Daichi estrasse la bacchetta e recitò: Aguamenti. Fu allora che decise che per quella serata – o forse per un’intera vita – aveva già fatto anche troppo.
“Adesso è un problema tuo.” raccolse in fretta la giacca e disse con urgenza quella frase ad Akaashi. Poi gli mise una mano sulla spalla e, stringendola appena, aggiunse: “Ah, e congratulazioni per il fidanzamento.”
===

Certo Akaashi non poteva dire di non essere stato avvertito riguardo a cosa stava andando incontro decidendo di sposare Bokuto. Avrebbe voluto essere più sorpreso di ricevere la telefonata di supplica di Sawamura, ma la verità era che ogni tavolo incendiato da ripagare, ogni goccia di vomito del povero Hinata da ripulire… ogni problema da dover affrontare – piccolo o grande che fosse – valeva la pena di essere vissuto se bilanciato con la prospettiva di passare il resto della vita con quell’esuberante quanto dolce e romantico cacciatore.
Fu con quella mentalità, quindi, che Keiji riuscì a gestire i quantomai ubriachi amici del suo fidanzato per tutta la notte. Certo, era stancante, tanto che non era del tutto certo di essere riuscito a rimanere sveglio per tutto il tempo e la mattina dopo, poi, l’ex corvonero non era riuscito a lasciare il letto se non dopo mezzogiorno. Cercò Bokuto per tutta la casa, appena sveglio, strascicando i piedi ancora insonnolito, e fu infine grazie al rumore della televisione che lo trovò. Era seduto a gambe incrociate a terra, vicino allo schermo, e da lì stava guardando il notiziario. In quel momento Bokuto gli dava le spalle, quindi fu solo quando Akaashi lo salutò che l’altro si accorse di lui.
“Giorno.” sbiascicò con uno sbadiglio. Kotaro si voltò e solo allora il corvino poté notare il suo solito broncio dei momenti depressi. Il labbro all’infuori ed i capelli afflosciati erano adorabili come sempre, ma certamente non fermarono l’altro dal volerlo far tornare felice.
“Che succede?” si preoccupò. Il giocatore indicò lo schermo e mormorò sconsolato:
“Che genere di mostro farebbe una cosa simile?” Akaashi prestò quindi attenzione al notiziario dove una donna babbana stava annunciando al tg locale:
“Risale a stanotte il rapimento di un cucciolo di Labrador.” il corvino si avvicinò alla televisione con un cipiglio confuso in viso:
“Perché mai qualcuno dovrebbe voler rapire un cane?” stava per dire, ma le parole gli morirono in gola quando notò cosa Bokuto avesse tra le braccia.
“Kou… da dove viene quel cane”.

 
n.a.
Ho citato diversi oggetti babbani dando per scontato che li usino tutti i giorni perché penso sia assurdo che i maghi non usino la tecnologia. Ancora ancora potrei capire negli anni ’90 (quando è ambientato HP), ma non so – tra natibabbani e mezzosangue – non ce li vedo a rinunciare del tutto a televisori e cellulari. Spero che la cosa non vi abbia fatto apprezzare meno la storia!

P.S.
Atsumu che da ubriaco impedisce a tutti di avvicinarsi a Sakusa non ricordando esattamente perché deve farlo è un’idea tutta di LorasWeasley!! Se volete farvi quattro risate leggendo di iwaoi e sakuatsu in un doppio appuntamento e tutti e quattro ubriachi come spugne, vi consiglio di passare dal suo profilo e leggere “La cena”!
Ci vediamo sabato prossimo con le “conseguenze” di questo addio al celibato! Non abbiamo ancora finito con la bokuaka ;)
   
 
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