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Autore: Mikis_18    28/09/2021    0 recensioni
4 anni dopo la Seconda Guerra Magica, Hermione Granger si ritrova a lavorare come giornalista mentre affronta i problemi con il suo fidanzato Ron Weasley.
Draco Malfoy è il proprietario della sua azienda e ha tutto quello che desidera. Cosa succederà quando ad Hermione verrà affidato un lavoro che ha a che fare con Malfoy? Come cambieranno le loro vite? Continueranno ad odiarsi o cederanno all'attrazione? Scopritelo in "The interview".
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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"Incontrami per la città, mentre vago per la città, in cerca di qualcosa che non so, incontrami e sorridimi, poi va per la tua strada."

- Jim Morrison

 

 

Dopo quella lunga e stressante giornata di lavoro, Draco non voleva fare altro che tornare a casa e mettersi sul letto. Solo quella mattina aveva accettato di far assumere la Granger (sempre se avesse superato la settimana di prova) e questo già bastava per farlo impazzire. Da una parte non voleva averla sempre intorno, con la sua antipatia e la sua aria da saputella; dall'altra le serviva per la rivista, ammise, data la sua intelligenza e bravura nello scrivere. Era combattuto e non sapeva nemmeno lui cosa fare o cosa pensare. Sapeva solo che lei già lo stava facendo impazzire, e quello non era un buon segno.
Mentre pensava che la Granger fosse la cosa più fastidiosa che quel giorno potesse capitargli, dovette ricredersi quando davanti la porta di casa sua vide Astoria. Per fortuna, lei non lo aveva visto dato che Draco si era materializzato fuori in giardino e quindi si trovava dietro di lei.
Sbuffò, cosa voleva da lui ancora? Era stato molto chiaro riguardo la loro rottura. Evidentemente le parole "non cercarmi più" non erano state afferrate dalla sua ex-ragazza. Non aveva per niente voglia di starla a sentire, di vederla piangere e supplicarlo di tornare insieme a lei. Non ne voleva sapere niente, punto. Aveva già troppi pensieri per la testa.
Così, senza indugiare nemmeno un secondo, decise di rimandare il suo adorato riposto e si smaterializzò lontano da casa sua. Il primo posto che gli era venuto in mente era un locale non molto lontano da casa sua, dove Blaise lo aveva portato un paio di volte. Entrò e si fece lago tra tutta la gente e, mentre stava per sedersi in un tavolo appartato, notò una persona conosciuta che stava bevendo davanti al bancone. Sbuffò, non poteva credere che la Granger lo perseguitasse anche nel suo tempo libero.
La guardò da lontano e vide che davanti aveva tre bicchieri: uno pieno di BurroBirra e due vuoti. Ghignò, forse sarebbe stato divertente vederla ubriaca.
In un secondo, si alzò dalla sedia e la raggiunse a grandi falcate.

 

***

 

- Granger! -

 Hermione si girò lentamente verso di lui. Indossava una camicia nera molto attillata e dei pantaloni dello stesso colore. I capelli biondi gli cadevano morbidi sulla fronte e i suoi occhi grigi la fissavano intensamente. Era seduto vicino a lei in una posa scomposta ma comunque elegante, il braccio poggiato sul bancone e il busto rivolto verso di lei. Le venne istintivo pensare alle parole di Ginny del giorno prima e non potè fare a meno di pensare a quanta bellezza emanasse il ragazzo che aveva di fronte. Accortasi di quello che aveva pensato, maledì mentalmente la sua migliore amica per averle messo quei pensieri in testa ma diede lo stesso la colpa all'alcool. Non era assolutamente in se stessa.
- Malfoy mi perseguiti! - gli disse, cercando di sembrare infastidita e facendo di tutto per non fargli capire che era brilla. Si accorse di non essere riuscita nel suo intento quando lui la guardò scioccato e divertito al tempo stesso.
- Sei ubriaca? - chiese.
- No! - risposte. In un certo senso era vero, non era ubriaca. Capiva ancora perfettamente tutto quello che la circondava, anche se si sentiva più sciolta e leggera del solito.
Lui parve non crederle.
- Si invece. Con chi stai? - le chiese.
Non che gli importasse veramente, ma lo divertiva vederla così per la prima volta.
- Adesso con te. - disse lei, con un'alzata di spalle.
Lui ghignò.
- Granger! - esclamò. - Vai ad ubriacarti da sola nei pub come i delinquenti? -
Hermione lo guardò annoiata e iniziò a guardarsi intorno. Mentre i suoi occhi si posavano su ogni persona all'interno del locale, si avvicinò a Malfoy portando il busto in avanti e sorrise ironicamente.
- Tu con chi sei, Malfoy? -
Draco si limitò a guardarla e non rispose, colpito dalla sua sveltezza nonostante non fosse del tutto in lei.
- Ecco, anche tu sei un delinquente. - disse, sorridendo soddisfatta.
Al ragazzo venne da ridere per quello che aveva detto ma si contenne, stava parlando pur sempre con la Granger.
- Come mai sei qui, Granger? - chiese.
Lei si allontanò leggermente e tornò a sorseggiare la sua BurroBirra.
- Non sono affari tuoi. - rispose, quasi scontrosa.
Draco ebbe l'impulso di risponderle a tono ma si ricordò del fatto che dal giorno dopo avrebbero dovuto lavorare insieme, quindi decise di lasciar perdere e di stuzzicarla solamente.
- Incredibile. - ghignò. - Sei antipatica anche da ubriaca, Mezzosangue. -
- Anche tu. -
Draco la guardò confuso.
- Ma io non sono ubriaco. - disse.
Hermione si voltò nuovamente verso di lui e notò solo allora che non aveva nessun bicchiere davanti. Ancora con il bicchiere di BurroBirra in mano, lo fece scorrere sul bancone quel poco che bastava per arrivare dritto davanti al ragazzo.
- Tieni. - gli disse. 

In quel momento capì di essere un po' più di brilla perché in condizioni normali non avrebbe mai fatto una cosa del genere con lui. Non gli avrebbe mai offerto il suo bicchiere che ancora stava bevendo.
Draco, invece, pensò che i cambiamenti repentini di umore di Hermione lo stavano confondendo. Con quella mossa lo aveva sinceramente stupito.
- Io non bevo quella roba. - rispose, rimettendo il bicchiere davanti a lei.
Hermione allora (non sapeva neanche lei per quale motivo) chiamò il ragazzo che faceva i drink dietro al bancone.
- Un Whisky Incendiario. - ordinò. - Anzi due! -
Draco rimase di stucco, di nuovo. Aveva sentito male o la Granger aveva appena ordinato il suo drink preferito?
- Come fai a saperlo? - le chiese.
- È apparso dal nulla sul tavolo quel giorno. -
Il ragazzo ci mise qualche secondo di troppo a capire, ma poi il tutto fu più chiaro. Quando era venuta a fargli l'intervista, si era seduta su uno dei divani nella sala d'attesa e il bicchiere di Whisky era comparso davanti a lei.
Nel frattempo i due bicchieri che la Granger aveva appena ordinato, gli vennero depositati davanti e Draco iniziò subito a bere.
- Che ore sono, Malfoy? -
- Mezzanotte. -
Hermione sgranò gli occhi.
- Ginny mi crederà morta. - disse.
Sperò con tutta se stessa che l'amica non si fosse svegliata, non voleva che stesse in pensiero per lei.
Malfoy la guardò curioso.
- Perché stai da lei? -
- Perché tutte queste domande, Malfoy? -
Draco alzò gli occhi al cielo, esasperato. Quella ragazza lo faceva innervosire come nessun'altra.
- Sto cercando di essere civile, Granger. - commentò, il tono acido. - Dato che da domani lavoreremo insieme. -
Mentre Hermione stava per rispondere, sentì qualcuno che le picchiettava sulla spalla. Si girò, voltando le spalle a Malfoy per la prima volta da quando era arrivato, e vide che davanti a lei c'era un uomo che la stava guardando con un sorriso sbilenco. Era un bell'uomo, aveva i capelli grigi, la barba folta ma curata ed era palesemente ubriaco marcio. Hermione gli diede almeno 35 anni.
- Come ti chiami dolcezza? - le chiese.
La ragazza normalmente non avrebbe risposto neanche sotto tortura ad un approccio del genere, anzi, sarebbe scappata a gambe levate, ma quella sera non era in lei e fece la cosa più sciocca che potesse mai fare.
Sorrise all'uomo. - Ciao, mi chiamo Hermione. -
L'uomo le sorrise, avvicinandosi a lei e mettendole una mano sulla spalla.
Malfoy da dietro la guardava allibito, sinceramente stupito dal suo comportamento. L'uomo, però, parve interpretare quello sguardo in tutt'altro modo perché allontanò la mano dalla spalla di Hermione.
- Quello è il tuo ragazzo? - le chiese.
La ragazza non ebbe bisogno di girarsi per capire a chi si stesse riferendo e guardò l'uomo con aria annoiata.
- No, non ho un ragazzo. - rispose, la voce adesso aspra. Quella domanda l'aveva fatta innervosire perché le aveva fatto rivenire in mente Ron.
L'uomo non si accorse del suo tono scontroso e continuò a guardarla, ammaliato.
- Allora che ne dici se usciamo da qua? - le chiese.
Hermione rispose con un "No, grazie" che non ammetteva repliche e si girò di nuovo verso Malfoy, ignorando le proteste dell'uomo.
Il biondo la guardò divertito, il ghigno che già gli disegnava il volto.
- Ho sentito bene, Granger? - disse. - Non hai un ragazzo? -
- Vuoi provarci con me, Malfoy? -
Hermione rise della sua stessa battuta, pensando che a Ginny sarebbe piaciuta molto.
Malfoy non parve essere dello stesso avviso.
- Ma che dici, Mezzosangue! - disse, guardandola come se fosse pazza.
- Stavo scherzando idiota. - sbuffò lei.
Si voltò verso il bancone in cerca della sua BurroBirra ma non la trovò, evidentemente l'avevano portata via perché credevano che non la bevesse più.
- E così tu e la donnola non state più insieme, eh? - chiese Draco.
Lei rimase di profilo, stava ancora guardando il punto in cui ci sarebbe dovuta essere la sua BurroBirra.
- Grazie per avermelo ricordato. - commentò, piccata.
Draco stava per dirle che non era andata esattamente così e che aveva fatto tutto da sola quando aveva iniziato a parlare con quel tipo, ma venne interrotto proprio da lei.
- Io vado, Malfoy. - disse, alzandosi dallo sgabello.
Mentre si aggiustava il vestito che le era salito leggermente, Draco non potè impedirsi di guardarla. Aveva un bel fisico e quel vestito le stava alla perfezione. Si maledì mentalmente per quei pensieri. Tutta colpa dell'alcool, ovviamente.
- Dove? - le chiese, guardandola in faccia questa volta.
- A casa. - rispose lei. - Ciao. -
Un cenno del capo e lei già gli aveva voltato le spalle.
Mentre si allontanava verso l'uscita, Draco la seguì con lo sguardo, giusto per assicurarsi che non le succedesse niente o altrimenti avrebbero incolpato sicuramente lui. Concentrato com'era a seguirla tra la folla, non si accorse che l'uomo di prima si era alzato e la stava seguendo. Solo dopo qualche minuto, guardando fuori dal locale, vide che lui le stava dicendo qualcosa mentre con la mano le aveva stretto un braccio e la trascinava lontana dal locale. Draco si alzò e si diresse verso l'uscita del locale, pronto ad intervenire.
Nel frattempo Hermione stava cominciando seriamente a spaventarsi.
- Lasciami! Ti ho detto di no! - esclamò, mentre indietreggiava sempre di più, cercando di allontanarsi dall'uomo.
- Dai dolcezza, vieni con me. -
Hermione era finita con la schiena contro il muro e lui la sovrastava sempre di più. Si guardò intorno in cerca di qualcuno che potesse aiutarla ma la strada era deserta. Maledì il momento in cui aveva deciso di andare via da sola, senza accertarsi che nessuno la seguisse. Non riusciva neanche a prendere la bacchetta perché l'aveva messa nella borsa che ora si trovava a terra lontana almeno due metri da lei.
- Lasciami! - gridò, sperando che qualcuno la sentisse.
Mentre l'uomo si avvicinava ancora di più, chiuse gli occhi e pensò che ormai non aveva più scampo.
- Non hai sentito cosa ha detto? -
Hermione riaprì gli occhi di scatto. Non era mai stata così felice nel sentire la voce di Malfoy.
L'uomo non si girò nemmeno a guardarlo, continuava a tenere bloccata Hermione.
- Fatti gli affari tuoi. - disse.
Malfoy, bacchetta alla mano, si mise dietro di lui e gliela puntò alla schiena.
- Non credo proprio. - rispose.
L'uomo si irrigidì, sentendo la punta della bacchetta toccargli le scapole, e si allontanò da Hermione.
Non appena Draco abbassò la bacchetta, l'uomo corse via ed Hermione tirò un sospiro di sollievo. Se Malfoy non fosse stato Malfoy, lo avrebbe sicuramente ringraziato e abbracciato. Ma dato che di trattava di lui, lei non sapeva proprio come comportarsi. Le pareva brutto fare finta di niente e andarsene senza dirgli nulla, ma non poteva certo sbilanciarsi troppo. Lui non era suo amico.
Per fortuna, ci pensò lui a parlare per primo.
- Questo è il motivo per cui non devi ubriacarti da sola, Mezzosangue. - disse, il tono duro e fermo, mentre si avvicinava e la guardava male. - Perché è pieno di gente schifosa come lui. - continuò.
- Fortuna che ci sei tu allora. - mormorò Hermione che, con quella frase, lo aveva appena implicitamente ringraziato.
Si staccò dal muro e andò a prendere la sua borsa, rimasta a terra. Vide Malfoy avvicinarsi lentamente a lei, sotto il suo sguardo confuso. Quando le poggiò una mano sulla spalla, pensò di star sognando o di avere le allucinazioni. Le vennero in mente, per la centesima volta, le parole di Ginny e sentì sulle guance un fastidioso calore.
Solo quando quando avvertì la sensazione della smaterializzazione capì cosa avesse intenzione di fare Malfoy e si diede della stupida. In un secondo, si ritrovarono davanti alla porta di casa di Ginny e lui si staccò in fretta da lei.
Poi, senza dire una parola, si smaterializzò nuovamente, lasciandola da sola.

 

________________________

 

Ciao a tutti, scusate il ritardo ma questa settimana ho un esame universitario e non ho proprio il tempo per scrivere. Non so dirvi quando uscirà il prossimo capitolo; se riesco entro giovedì dovrei farcela.

Comunque che ne pensate di questo capitolo?

Primo incontro serio dei nostri due amati. Ovviamente non potevo farli sbilanciare troppo, siamo solo agli inizi. Ma vedrete come si evolveranno le cose.

Fatemi sapere che ne pensate! 

 

A presto!

   
 
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