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Autore: deborahdonato4    29/09/2021    2 recensioni
Severus Piton è morto nella riserva delle barche, per mano di Voldemort e Nagini.
Ma allora perché si risveglia in un altro posto? Con una bambina che ha i suoi occhi?
Questa è la vita che, secondo me, Severus Piton si merita.
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: Lily/Severus
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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«Sev?»

La voce di Lily lo fece girare verso la porta. La donna lo guardava preoccupata.

«Stai bene?» aggiunse, osservandolo.

«Sto bene.» annuì Severus, avvicinandosi a lei.

«Oggi ti comporti in modo strano.» notò Lily, lanciando un'occhiata alla libreria.

«Non trovavo più la mia bacchetta.» le confidò Severus. «La stavo cercando.»

«E l'hai trovato nel libro della Warren?»

Severus scosse la testa. «In camera di Lucy.»

Lily aggrottò la fronte. Dalla sua espressione, Severus capì che non ne era affatto sorpresa. Si domandò quante altre volte era successo, che la figlia gli rubasse la bacchetta. Oppure l'aveva lasciata da lei la sera prima?

«Torniamo di sotto.» disse Lily, prendendolo per mano. «Horace ha tirato un pugno a Harry.»

Severus si ritrovò a sogghignare. «Ben gli sta.» mormorò sottovoce.

Lily lo sentì e gli scoccò un'occhiataccia, ma Severus poté giurare di aver visto un sorrisetto sulle sue labbra rosse.

Quando scesero al piano di sotto, Severus vide subito Harry seduto sul divano con una busta del ghiaccio sulla faccia e gli occhiali sul tavolo, appena riparati dal padre. Horace e Sirius erano in piedi vicino all'albero di Natale, gli occhi verdi di Horace puntati sul volto del fratello. Lucy sedeva vicino Harry, mettendo via gli scacchi magici con un'espressione divertita.

«Ti ha fatto tanto male?» domandò Severus a Harry, che annuì.

«Le risse babbane non sono poi così male.» disse Sirius, sogghignando in direzione del figlioccio. Harry e Lily gli scoccarono un'occhiataccia, e Horace e Severus si trattennero dal ridere.

«Dovevi finire in Serpeverde.» disse Severus a Horace.

«Lo credo anch'io.» annuì Horace, mite. «Ma la mia immensa pazienza mi ha fatto andare in Tassorosso.»

«Se finiva in Serpeverde, non lo avrei fatto entrare in casa.» borbottò Harry, spostando per un attimo il ghiaccio dall'occhio.

«Perché, c'è qualcosa di male nell'essere Serpeverde?» domandò Severus, sedendosi al fianco della figlia.

«No, nulla.» disse in fretta James, prima che Harry o, peggio, Sirius, potessero dire qualcosa.

Severus aggrottò la fronte, ma decise di non aggiungere altro. Aiutò la figlia a mettere via i pezzi degli scacchi magici e guardò Lily rientrare in soggiorno portando davanti a sé una torta alle fragole e panna.

«Ho portato il dolce.» disse, posando il piatto sul tavolo.

«E io il vino.» disse Sirius, agitando la bacchetta e facendo comparire bicchieri e bottiglie sul tavolo. «E della burrobirra per i ragazzi.» aggiunse in fretta, all'occhiataccia di Lily.

«Sarà meglio.» brontolò lei, guardando il vino con desiderio. Severus si ritrovò a tossicchiare, e la donna si affrettò a servire la torta. Quando fu il turno di servire i figli maggiori, Lily fu tentata di non dargli nemmeno una fragolina, ma rinunciò. Non voleva altre liti e, dopotutto, li amava entrambi alla follia.

Mangiarono in silenzio, rotto solo da qualche domanda di Lucy a James e Sirius. Sembrava curiosa del loro lavoro babbano, e Sirius provò a rispondere a tutte le sue numerose domande.

«Tra poco dovrò andare.» disse Harry, togliendosi il ghiaccio dal viso e rimettendo gli occhiali. Notò che tutti lo stavano fissando. «Mh, devo vedermi con Hermione, ho dei compiti in sospeso.»

James fissò il figlio. «In vacanza?»

«Si fanno i compiti, in vacanza.» gli fece notare Severus.

«Ma non Harry.» ribatté Lily, divertita. «Dove devi andare, in realtà?»

Harry arrossì e finì di mangiare la torta. «Devo vedermi con Ginny.»

«Ohh, Ginny!» esclamò Lucy.

Harry si alzò in piedi. «È meglio che me ne vada.» borbottò.

«Credo sia il momento che andiamo anche noi.» disse Sirius, guardando James. «Così possiamo fare un salto a Hogsmeade da Remus, e salutare Silente.»

«D'accordo.» annuì James. «Lily, Severus, grazie per l'ospitalità.»

«Figurati.» Lily si avvicinò all'ex marito e lo abbracciò velocemente. «Grazie per il regalo.»

«Grazie a te.»

Si allontanarono subito, e Severus notò di non essersi nemmeno allarmato. Lily aveva lasciato James per un motivo, dopotutto, non doveva aver paura che tornassero insieme. Soprattutto ora che...

«Lily.» disse Severus. «Non dovremmo dir loro quella cosa..?»

La moglie lo guardò, per un attimo perplessa, chiedendosi a cosa si stesse riferendo. Poi capì.

«Oh giusto! Quella cosa, sì!»

Harry prese la sciarpa Grifondoro e se la mise al collo, guardando la madre con curiosità. Anche Horace e Lucy rivolsero lo stesso sguardo alla donna, ma Severus notò uno strano scintillio negli occhi del ragazzo, come se lui già sapesse. Forse l'aveva intuito, era piuttosto intelligente per essere figlio di James Potter.

«Quale cosa?» domanda Sirius, finendo il suo bicchiere di vino. «Avete intenzione di trasferirvi?»

«Hai ottenuto una promozione?» aggiunse James, guardando Lily. «Da Guaritrice a, mh... altro? O vuoi lavorare per i babbani?»

«Nessuna di queste.» disse Lily, e guardò la figlia, che si stava già preoccupando alle parole dello zio. «E non abbiamo nessuna intenzione di trasferirci.»

«Oh, meno male.» sospirò Lucy, tranquillizzata. «Mi piace troppo la mia stanza.»

«Allora cosa dovete dirci?» chiese Horace, trattenendo un sorriso.

Lily si avvicinò al marito e lo prese a braccetto, guardando prima James e Sirius, poi i suoi figli. Prima che potesse aprire bocca, però, Harry la interruppe, capendo. Aveva già visto quello sguardo negli occhi di sua madre.

«Oh, mamma.» gemette. «Di nuovo?!»

Horace soffocò una risatina mentre Lily decideva di ignorare i figli maggiori.

«Aspettiamo un bambino.» confermò, e Severus riuscì a captare la gioia che quelle poche parole provocarono nella donna della sua vita. Dirlo ad alta voce, alle persone che amava, la rese più raggiante e più meravigliosa del solito. Severus la baciò sulla tempia.

«Oh!» esclamò James, meravigliato, non sapendo cos'altro aggiungere.

Sirius si affrettò a posare il bicchiere sul tavolo e si avvicinò all'amica. «Congratulazioni!» esclamò, abbracciandola. «Sono così felice per voi!»

«Grazie, Sirius.» Lily aveva le lacrime agli occhi.

«Ora capisco perché, alla tua età, hai bevuto la burrobirra.»

«Non c'è nulla di male nel bere la burrobirra alla mia età.»

Sirius annuì. «Ma certo.» le disse, dandole un buffetto sulla guancia, con un tono che faceva capire tutt'altro.

Prima che Lily potesse ribattere, Horace le si avvicinò, abbracciandola e congratulandosi con lei. Anche Harry si avvicinò alla madre e al fratello, entrambi molto più alti di lei.

«Papà, ma la mamma aspetta una femmina?» domandò Lucy, rivolgendosi a Severus, che abbassò lo sguardo alle sue parole.

«È presto per dirlo.» le disse il padre, ma quando notò il suo sguardo, i suoi occhi pieni di lacrime lo convinsero ad aggiungere: «Ma lo è sicuramente.»

La bambina sembrò rallegrarsi a quelle parole e lo abbracciò per un secondo, prima di raggiungere la madre. Severus rimase in disparte a guardare Lily, circondata dai suoi figli che le manifestavano il proprio amore per la nuova gravidanza. Lucy cercò di farsi spiegare come fosse possibile, e Horace la distrasse con il pensiero che potesse essere una femmina, e a quanto si sarebbero divertite insieme.

James, notò Severus, aveva urgenza di uscire dalla casa, ma non lo fece, forse per evitare di litigare con l'ex moglie e i figli. Sirius gli passò una mano sul braccio, forse per fargli capire che gli era vicino. Severus incrociò gli occhi scuri dell'uomo, un tempo suo avversario... e si accorse di non provare più rabbia nei suoi confronti.

Quando i giovani Potter decisero che fosse il momento di andare, salutarono Severus e uscirono fuori di casa, discutendo nella neve su quale nome la madre avrebbe scelto per il nuovo bebè. Severus decise di non ascoltarli, e fu sul punto di chiudere la porta, ma si trovò davanti James. Il suo corpo reagì di istinto.

«Buona Natale, James.» disse Severus, allungando la mano verso l'uomo.

James sussultò per un secondo, osservando la mano, poi si decise a stringerla. «Buon Natale anche a te, Severus.» disse, e aggiunse: «E congratulazioni.»

Severus lo ringraziò e guardò i vecchi compagni di scuola che raggiungevano i due ragazzi, ancora animati da una forte discussione sul nome. Di tanto in tanto Harry lanciava occhiate all'orologio che portava al polso, forse per evitare di fare tardi al suo appuntamento con Ginny Weasley. Quando furono tutti e quattro vicini, li vide discutere per un attimo prima che James afferrasse il figlio minore per il braccio e si smaterializzasse, subito seguito dagli altri due.

«Horace sarà davvero arrabbiato.» disse Lucy, prima che potesse farlo Lily.

«Non lo sarà solo Horace.» la avvisò Lily, con gli occhi fiammeggianti.

Severus chiuse la porta, osservando per un attimo la moglie e la figlia.

«Perché non vai di sopra a riposarti?» disse Severus, guardando Lily. «Sistemo io, qui sotto.»

Lily annuì, prendendo la figlia per mano e dirigendosi verso le scale. Avevano appena salito un gradino, quando Severus udì la moglie domandare alla figlia come mai la sua bacchetta fosse nella sua stanza. L'uomo non udì la risposta borbottata di Lucy ed entrò in soggiorno, un po' sorpreso di sorridere.

Con un colpo di bacchetta, sparecchiò il tavolo, rispendendo le bottiglie di vino da dove era venute, ovvero la dispensa dei Black. Puntò la bacchetta in cucina, lavando i piatti e facendo sparire ogni traccia di sporco in meno di cinque minuti. Quando ebbe finito, salì al piano di sopra.

Sentiva Lucy canticchiare dalla sua camera, e la trovò intenta a pettinare le bambole ricevute poche ore prima. Alan dormiva ancora, lo intravide dalla porta socchiusa. E Lily era nella loro camera da letto. Si era cambiata, indossava il vestito che Sirius e James le avevano regalato. Le metteva molto in risalto il colore degli occhi, oltre che le curve.

«Ti piace?» domandò Lily, guardando il marito.

«Molto.» annuì Severus, che sperava se lo togliesse.

«Be', credo che fino al prossimo mese continuerò ad indossarlo, visto che poi non potrò più farlo.» sospirò Lily, toccandosi la pancia.

«Potrai indossarlo di nuovo tra otto, nove mesi.» la confortò Severus, posandole le mani sui fianchi e guardandola negli occhi. La moglie lo baciò sul mento.

«Non sono proprio le parole che voglio sentire in questo momento.» ammise lei.

«Vuoi allargare il vestito?»

«E nemmeno questo!»

Severus le prese il volto tra le mani e la baciò dolcemente. Lily ricambiò il bacio, passandogli le braccia dietro al collo. Voleva continuare a baciarla in eterno, e una parte di lui gli fece notare che lo avrebbe fatto.

«Questo va un po' meglio.» mormorò Lily contro le sue labbra, sorridendo.

Tenendosi per mano, andarono sul letto, guardandosi negli occhi. Severus ricordava ogni secondo passato con lei durante il loro matrimonio, e anche il periodo in cui non stavano insieme, a scuola, mentre lei era sposata con James. L'infanzia passata a guardarla da lontano, e poi a parlare con lei per ore e ore, senza preoccuparsi di mancare da casa. Ricordava ogni cosa.

E una parte di lui si domandò come avesse fatto a dimenticarsi di tutto.

C'era qualcosa quel mattino che l'aveva preoccupato, ma non ricordava cosa fosse. Aveva forse qualcosa a che fare con un serpente? Guardando la stanza vide lo stendardo Serpeverde: forse era dovuto a quello, il serpente.

Passò le dita sulle lenzuola, cercando di tornare ai pensieri di quel mattino. Qualcosa lo aveva spinto a scendere giù dal letto, ma cosa?

«Mamma? Papà?»

Lily e Severus si voltarono verso la porta, notando Lucy che li guardava titubante.

«Sì, piccola?» domandò Lily.

«Alan si è svegliato.»

«Vado io.» disse Severus, prima che Lily riuscisse a rispondere. «Tu riposati.»

La baciò sulla fronte prima di alzarsi e seguire la figlio fino alla camera di Alan. Trovò il bambino seduto e assonnato, intento a giocare con un peluche. Severus lo prese in braccio e lo cambiò, sotto lo sguardo attento di Lucy, che cominciò a chiedergli se potessero andare al parco giochi non appena avesse smesso di nevicare. Severus annuì, pensando che poteva sempre lanciare qualche incantesimo per proteggere i bambini dalla neve e dal freddo.

Lucy sembrava felice che il padre avesse accettato la sua proposta, e saltellò nel corridoio, fino ad arrivare dalla madre. Severus, ripreso il bambino in braccio, la seguì.

Meno di un minuto dopo, erano tutti sdraiati sul letto matrimoniale, i bambini in mezzo intenti a tirarsi il peluche. Severus rimase a guardarli per un po', poi voltò la testa, scoprendo che Lily lo stava osservando.

«Tutto sommato, è stata una bella giornata, non ti pare?» mormorò Lily, accarezzando i capelli di Lucy.

«Sì.» annuì Severus, passando il braccio attorno alle spalle della moglie.

«Ti sei anche comportato bene.» notò Lily, sorridendo. «Non hai litigato con nessuno. E le possibilità di farlo erano alte.»

«Pensando a te, sono riuscito a controllarmi.» le rispose Severus, guardandola.

Lily arrossì. Era rimasta senza parole, il che significava solamente che il marito l'aveva sorpresa. Gli prese la mano e intrecciò le dita alle sue, guardando i bambini, le guance rosse.

Severus rimase a guardarla per qualche altro minuto, sorridendo tra sé, poi spostò lo sguardo su Lucy e Alan. Avevano smesso di litigare per il peluche, e ora ci giocavano a turno, muovendolo fin dove riuscivano ad arrivare.

Osservandoli, Severus tornò con la mente a quel mattino: era stata Lucy a spingerlo ad alzarsi dal letto, e poi la voce di Lily provenire dal piano di sotto. Una parte di lui sapeva dell'arrivo degli ospiti imminenti, ma chissà come mai, quel mattino si era mosso al pari di un manichino. Forse, durante la notte, aveva avuto un incubo, il che avrebbe dato al serpente un significato tutto nuovo.

Un incubo... Severus si sforzò di ripensare a quell'incubo, e alcune immagini comparvero di fronte a lui, alcune senza il minimo senso: una cicatrice a forma di saetta, il marchio di un teschio e di un serpente sull'avambraccio, la rimessa delle barche di Hogwarts. Non andava mai, da quelle parti, perché recuperare gli studenti del primo anno era compito di Hagrid, il guardiacaccia.

E la cicatrice non significava nulla, per lui. Nessuno tra quelli che conosceva aveva una cicatrice del genere. Certo, il volto di Remus Lupin era pieno di cicatrici, ma nessuna poteva considerarsi simile ad una saetta.

Severus si portò una mano sulla tempia, in attesa che gli venisse il mal di testa, ma ciò non successe. Quelle immagini erano così prive di significato che, piano piano, stavano scomparendo dalla sua mente.

«Ti senti bene?» gli domandò Lily, notando il movimento della sua mano.

«Sto bene.» la rassicurò Severus, tornando a guardare la moglie e i figli. «Mai stato meglio, in verità.»

Non gli importava più cosa gli fosse successo quel mattino e perché quelle immagini si erano fatte strada nella sua mente. Era insieme alla donna che aveva amato per tutta la vita, a guardare le creature nate dal loro lungo matrimonio. Nel giro di qualche mese ne sarebbe arrivata un'altra. La sua vita era perfetta così, non aveva bisogno di conoscere qualche alternativa.

 

 

FINE

 

 

Avviso

 

Grazie per aver letto questa mia breve storia, spero vi sia piaciuta quanto è piaciuta a me <3

Debby

   
 
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