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Autore: dragun95    29/09/2021    3 recensioni
Valtur è un membro degli inquisitori, un gruppo votato alla lotta alla piaga che da più di un secolo sta causando morte e dispirazione. E da cui non vi è una cura.
Il mezzelfo è stato incaricato di dirigersi in una delle città umane più avanzate, dove la piaga ha iniziato a diffondersi. In concomitanza con un'incontro molto importante.
Tra i tetti e i vicoli il nostro inquisitore dovrà affrontare la piaga e forse qualcosa di più di quanto avesse potuto immaginare.
Genere: Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Thorn Cronicles'
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Capitolo 13
L'abominio 


La villa era fornita anche di uno spiazzo al chiuso per potersi allenare, ed era proprio lì che si stavano dirigendo per disputare l'Holmgang tra Valtur e Silvally. 
Mentre camminava poteva sentire gli sguardi di disgusto e disprezzo che gli elfi gli rivolgevano. Gli elfi alti consideravano il lignaggio di sangue sacro, la purezza dello stesso era la cosa più importante. 
Per questo alla vista di un mezzo sangue come lui provavano emozioni di disgusto, ancora di più se si trattava di un Mezzelfo.

Valtur era sicuro che la guerriera si sentisse ancora più umiliata nello scoprire di essere stata disonorata da un mezzo sangue. E ciò non poteva che farlo sorridere interiormente ancora di più.
Appena arrivarono la guardia spintonò il Purificatore con una spallata per poter passare lanciandogli uno sguardo di fuoco. Lui rimase calmo muovendo lievemente la spalla.

-Qui possiamo eseguire il duello senza problemi- disse Evereth guardando il rappresentante degli elfi che annuì, ansioso che iniziasse il duello per vedere la sua guardia trionfare.

-Avete delle richieste per questo scontro prima di cominciare?- chiese Svalfar con noncuranza. Il Vicario che annuì, incrociando le braccia al petto.

-I due contendenti non si potranno uccidere a vicenda! E non si potrà usare la magia, solo armi o corpo a corpo. Se uno di loro userà la magia perderà automaticamente- gli elfi sobbalzarono a quelle richieste, essendo abili utilizzatori di magia la loro forza veniva limitata. Evereth aveva richiesto che non fosse un combattimento all'ultimo sangue perché sapeva che la guardia elfica sarebbe arrivata ad uccidere il Purificatore e viceversa, ma non voleva spargere sangue inutilmente.

-E va bene. Ma dovranno usare solo armi elfiche e non le vostre. Inoltre quando la mia guardia vincerà, voi dovrete versarci un tributo di venticinque lingotti in oro o argento- esordì l'elfo e subito gli inquisitori si innervosirono.

-Non vi basta il vostro oro?-

-Perché dovremmo darvene noi?- gli animi iniziarono a scaldarsi, ma il castano riportò l'attenzione su di se con un colpo di tosse.

-Va bene. Ma se vinciamo, voi anticiperete la riunione per parlare della piaga tra tre giorni e non dovrete più infastidire il nostro membro. Accordo fatto?- allungando la mano verso di lui, Svalfar la guardò storcendo le labbra per poi infilarsi un guanto bianco e stringerla sancendo l'accordo.

-Le tue armi!- gli impose Blossom. L'albino estrasse la spada porgendogliela, seguita dalle sfere e la balestra.
Silvally era già posizionata al centro dello spiazzo con in mano una coppia di spade elfiche dal taglio singolo ad una mano ciascuna.

"Concludiamo questa storia!" Si disse togliendosi la giacca e i guanti restando a torso nudo per poi avvicinarsi al centro mettendosi davanti alla sua avversaria. Un'altra guardia elfica gli si avvicinò estraendo le sue spade come quelle della compagna e piantandole nel terreno davanti a lui prima di farsi da parte.
L'albino le afferrò estraendole, sentendo quanto fossero leggere come piume ma resistenti. Inoltre dal colore doveva trattarsi di Mithril il famoso metallo elfico molto ricercato per le armi e corazze.

-Io farò da giudice, visto che siete nella mia città- esordi Rowanne guardando i due contendenti che si stavano ancora guardando a vicenda.

-Cominciate!-.


Appena venne dato il via, il Mezzelfo ebbe l'impulso di avventarsi su di lei. Ma in un combattimento l'astuzia era importante ancora di più della forza, per cui si trattenne limitandosi a girare in tondo agitando ogni tanto una delle spade.
Anche Silvally lo osservò muovendosi in cerchio, per poi rigirarsi le spade tra le mani e lanciarsi in avanti tentando un fendente al fianco.

L'Inquisitore lo intercettò con la spada deviandolo, l'elfa allora seguì il movimento della spada eseguendo un colpo circolare che tuttavia venne evitato facilmente spostando la testa indietro.

"È veloce!" Ringhiò lei, incalzandolo con una serie di affondi che vennero parati o deviati. Dopo aver deviato il medesimo affondo decise di contrattaccare eseguendo una torsione del busto mirando alla gamba sinistra di lei.
Silvally sgranò gli occhi saltando indietro sentendo la lama cozzare contro il metallo della protezione sulla gamba.

Riprese fiato a debita distanza, se non fosse stato per la prontezza di riflessi o la protezione avrebbe ricevuto una ferita grave. Strinse i denti pensando che quel misero mezzo sangue avrebbe potuto ferirla gravemente.
Valtur espirò, tagliando l'aria con le lame e incrociandole davanti a lui aspettando la prossima mossa, ma l'elfa guerriera rimase al suo posto senza muoversi.

"Si è fatta più prudente" constatò iniziando a lanciare una spada in aria e riprendendola al volo. Nel vederlo giocare con la spada gli elfi iniziavano a chiedersi se li stesse prendendo in giro. Fece qualche passo in avanti lanciando nuovamente in aria la spada per poi riprenderla al volo, ma quando stava per eseguire lo stesso movimento, invece la lanciò dritta ai suoi piedi.

A quel gesto Silvally indietreggiò guardando la spada per un secondo. Era proprio quello che lui voleva, in quell'attimo di distrazione si lanciò verso di lei. 
Le grida degli altri elfi le fecero portare l'attenzione nuovamente sul suo avversario che aveva percorso la distanza che li separava, afferrando l'arma a terra. La guerriera intercettò il fendente dal basso sentendo il metallo delle due lame cozzare tra di loro, la forza prodotta fu tale da far rimbalzare la spada elfica verso l'alto.

"Merda" imprecò l'elfa stringendo la presa sulla lama fatta rimbalzare per non perdere la presa su di essa. 
Strinse i denti calando in basso la spada, mirando alla spalla dell'Inquisitore, lui parò il colpo con la sua lama per poi con un movimento del polso far perdere la presa sulla sua spada lanciandola via insieme alla propria.
La donna sentì subito dopo un forte dolore alla guancia, Valtur gli aveva dato un pugno al viso facendola finire a terra.

"Quello doveva fare male!" Fischiò Rowanne guardando gli altri Inquisitori. Le maschere rendevano impossibile leggere i loro volti, ma era sicura che fossero compiaciuti. Al contrario gli elfi erano infastiditi.

-Avanti alzati!- gli intimò lui. Silvally si rimise in piedi con un movimento di bacino, iniziando a menare fendenti, più veloci di prima. Alcuni di questi riuscirono a oltrepassare la sua difesa procurandogli alcuni tagli sulle braccia e torace. Non erano profonde ma abbastanza da fargli storcere le labbra.

Lui parò un'altro colpo, dandole un calcio allo stomaco e saltare indietro mettendo distanza tra di loro.
Ebbe il tempo di espirare e respirare prima che l'elfa si lanciò nuovamente contro di lui. Rimase fermo aspettando il nuovo attacco intercettandoli con la spada deviandolo a terra, per poi assestarle una testata, sentendo il rumore di qualcosa che si rompeva.
Appena indietreggiò per il colpo, gli assestò un pugno nello stomaco mozzandogli il fiato, finendo con un montante che la sollevò in aria e ricadere a terra.

-A questo punto direi che lo scontro sia finito!- disse la Minotaura rivolta al Vicario che annuì. La maestria degli elfi era famosa, una guardia normale sicuramente non avrebbe potuto batterla, aveva solo avuto la sfortuna di sfidare un'Inquisitore. 
Silvally deglutì potendo sentire lo sguardo del suo rappresentante e dei suoi compagni su di lei, carichi di delusione e vergogna per come fosse stata sopraffatta. 
Strinse i pugni rabbiosa rimettendosi in piedi e muovendo la spada creare una raffica di vento che colpì in pieno Valtur mandandolo a sbattere contro la parete.


-Quella è magia!-

-Ha barato- gli altri Inquisitori insorsero tirando fuori le armi, guardandogli elfi. Rowanne schioccò le dita creando degli spuntoni davanti a loro per fermare ogni tentativo di attaccarli.

-Silvally ha usato la magia per tanto il vincitore è Valtur!- a quelle parole anche gli elfi si infuriarono iniziando a inveire contro di loro e sulla guardia dandole dell'incompetente senza onore. In quel momento di agitazione mentre il Vicario e Rowanne cercavano di mantenere la calma Nerissa si avvicinò al Purificatore per vedere come stesse.

-Valtur tutto bene?- chiese iniziando a vedere se avesse qualcosa di rotto. Quando improvvisamente il Mezzelfo alzò la testa i suoi occhi erano cambiati diventando due pozze rosse con delle pupille a mezza luna. Sentiva che doveva calmarsi o non sarebbe riuscito a trattenersi, ma non ci riusciva.
Lui stava combattendo lealmente e quell'elfa aveva osato colpirlo a tradimento. Senti i denti diventare zanne, ormai era oltre la sua soglia di sopportazione. Un ruggito eruppe dalla sua gola attirando l'attenzione dei presenti.

-Nerissa allontanati!- le gridò Blossom. Il Mezzelfo si rimise in piedi dopo quell'urlo disumano. Il suo intero corpo era scosso da fremiti come se fosse attraversato da elettricità, le unghie delle mani si allungarono come artigli mentre la pelle iniziava a rompersi in più punti cadendo a terra, i capelli si allungarono e delle corna crebbero sulla sua fronte.
Il suo fisico si fece più magro e slanciato, le vertebre si fecero più prominenti tanto che si potevano intravedere la forma sottopelle, che divenne più robusta e coriacea.
appena alzò il i denti snudati più che una persona sembrava una bestia. Vedendolo in quella forma tutti arretrarono di un passo.

-La maledizione dell'abominio- sussurrò Sfalvar. Valtur lanciò uno sguardo all'elfa urlando a pieni polmoni e lanciarsi contro di lei. Questa si mise subito in posizione di difesa ma la velocità era tale che non riuscì a difendersi venendo caricata con le corna e lanciata in aria.
La mano artigliata si strinse sulla gamba della guerriera che istintivamente gli piantò la lama elfica nel braccio. Questa penetrò per solo qualche centimetro ottenendo di farlo incazzare di più. Subito strinse la presa sulla gamba rompendola e facendo urlare Silvally, che venne sbattuta ripetutamente a terra come un ramoscello, sotto lo sguardo sconvolto dei suoi compagni.

Una frusta nera si avvolse contro il braccio di Valtur fermandolo. Al contrario degli elfi gli Inquisitori non si erano bloccati ed erano già pronti ad agire.

-Scusa Valtur, ma ora devi calmarti!- disse Blossom tenendo la frusta, in quel momento altri quattro inquisitori armati di bastoni accalappia umani catturarono contemporaneamente il braccio libero e il collo del loro compagno. Che in risposta iniziò ad agitarsi per liberarsi mentre gli altri cercavano di tenerlo fermo, ma si vedeva che facevano fatica, anche Blossom che era fisicamente forte sembrava in difficoltà.

"Così non va, devo metterlo a nanna" richiamò la frusta agitandola con un movimento e questa si drizzò diventando un bastone. Lo fece ruotare dietro la sua schiena colpendolo contro sotto il mento costringendolo a lasciare la guerriera che venne subito soccorsa da uno degli Inquisitori.

Tutti gli altri lasciarono la presa su di lui, mentre la Minotaura lo fronteggiava colpendolo a ripetizioni in punti sensibili, ma la pelle sembrava più coriacea.
Si abbassò per evitare un'artigliata flettendo le gambe e colpirlo con una testata sotto al mento. Ancora a mezz'aria conficcò il bastone a terra, usandolo come mezzo per rimanere aggrappata e colpirlo con un doppio calcio al torace. 
Pensava che fosse sufficiente a mandarlo al tappeto, ma invece lui gli afferrò una gamba tirandola verso di se e azzannarla. Blossom gridò di dolore sentendo i denti che penetravano l'uniforme fino alla carne, ingoiò il dolore cercando di divincolarsi per provare a fargli mollare la presa.

In quel momento una grossa lama si abbatté sulla spalla di Valtur costringendolo a mollare la presa ed urlare di dolore, l'arma era riuscita a oltrepassare la spessa pelle e squarciargli le carni. 
Voltò la testa vedendo uno spadone a mannaia con un cerchio a cappio vicino alla parte non tagliente sulla punta, e chi lo brandiva era Evereth. Il Vicario non aveva più uno sguardo calmo ma tagliente come la grossa lama che brandiva.

-È ora che tu ti dia una calmata, Purificatore Valtur!- 


Urlò muovendo la spalla ferita per costringendolo a estrarre lo spadone e girarsi tentando un'artigliata. Che venne parata facilmente usando la parte piatta dell'arma come uno scudo indietreggiando a ogni colpo. 
Al successivo appena gli artigli toccarono il metallo ruotò la spada facendoli scivolare e girandosi puntò alla gamba chiudendo il cerchio alla punta dell'arma su di esso come un'accalappia umani. Un secondo dopo Valtur si sentì la gamba catturata tirata in avanti cadendo indietro sulla schiena.

-Sta giù!- in risposta alzò la testa spalancando la bocca. Sentendo una sensazione di pericoli si portò lo spadone davanti per farsi da scudo un'istante prima che il Purificatore sputasse una violenta fiammata.
Tutti sobbalzarono sorpresi anche gli elfi che credevano che lo avesse incenerito, ma invece il Vicario uscì illeso da quella zampata, muovendosi di lato e con un movimento catturare il collo dell'abominio con il cerchio a cappio e saltargli sulla schiena con tutto il suo peso.

Valtur cercò di toglierselo di dosso, ma gli altri Inquisitori gli bloccarono repentinamente braccia e gambe immobilizzandolo.

-Valtur, ora ascoltami!- gli gridò tenendogli indietro la testa ancora bloccata -Riprendi il controllo, questo non sei tu ma la tua rabbia. Non vuoi davvero fare del male ai tuoi compagni o agli innocenti! Devi calmarti!-

-È inutile parlarci, va abbattuto!- si intromise Svalfar portando la mano alla spada, ma venne messo subito a tacere da uno sguardo degli Inquisitori. 
Improvvisamente Valtur lanciò un urlo agghiacciante mentre il suo corpo ricominciò ad essere scosso da violenti tremori, mutando ancora. Ma questa volta stava tornando normale.
Evereth scese dalla sua schiena liberandolo dal cappio della sua arma. Appena tornò normale il Mezzelfo respirò affannosamente, la ferita aperta sulla spalla stava ancora sanguinando. 

-M...mi...dispia..ce- riuscì a dire soltanto prima di crollare a terra. Tutti si precipitarono a vedere come stesse, per fortuna era solo svenuto.

-Portatelo in una stanza e curategli le ferite- ordinò loro il Vicario e gli altri trasportarono subito via il Purificatore. Intento l'uomo spostò l'attenzione sugli elfi, avvicinandosi a loro a grandi falcate arrivando davanti al loro rappresentante che deglutì leggermente.

-Mi scuso per questo inconveniente. Ma comunque constaterà che siamo noi i vincitori Signor Svalfar!-

-Cosa?-

-Le regole erano niente magia. E la vostra guardia ne ha fatto uso, per cui è squalificata!- chiarì Blossom scoccando un'occhiataccia all'elfa.

-Per tanto spero manteniate la vostra parola!- disse secco il Vicario, sostenendo lo sguardo del rappresentante elfico.

-Come possiamo fidarci dopo quello che abbiamo visto? quell'abominio è pericolo dovreste abbatterlo invece che curarlo- lo riprese l'elfo, il Vicario stanco gli afferrò il viso con la mano sentendo le ossa degli zigomi scricchiolare sotto la sua presa ferrea. Gli altri elfi indietreggiarono spaventati da quella mossa improvvisa.

-Signor Svalfar ciò che facciamo con i nostri compagni è affare degli Inquisitori. Inoltre mi avete dato la vostra parola che avreste anticipato la riunione se il nostro membro avesse vinto, e spero sul vostro onore che la manteniate!- avvicinò di più il volto dell'elfo al suo sentendo un flebile si.

-La ringrazio. E un'ultima cosa...provi ancora a dire che dovremmo abbattere un nostro membro e il vostro popolo dovrà iniziare a preoccuparsi anche degli Inquisitori. Sono stato chiaro?!- lo disse con un tono che non ammetteva repliche prima di lasciarlo andare e voltarsi per andarsene, seguito da Blossom e Rowanne che avevano assistito alla scena, sebbene le due non andassero d'accordo entrambe si lanciarono un sorriso di soddisfazione ad aver assistito a quella scena.






Note dell'autore

Ecco il tanto atteso duello per l'onore tra Valtur e Silvally, spero vi sia piaciuto. È inoltre scopriamo anche che il protagonista è affetto da una maledizione che lo fa diventare un'abominio. Da cui appunto la maledizione prende il nome.

A quanto pare sembra perdere il controllo in quella forma, arrivando ad attaccare i suoi compagni. E per soccorrere Blossom il Vicario è dovuto intervenire impugnando il suo spadone, dimostrando tutta la sua forza, riuscendo a tenere testa e bloccare Valtur con facilità.
Per fortuna il nostro Purificatore riesce a tornare in se. E alla fine Evereth fa un discorso al rappresentante degli elfi, in sostanza: mai scherzare con gli Inquisitori.

Spero che il capitolo sia piaciuto anche solo a chi legge. A presto.
  
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