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Autore: la_pazza_di_fantasy    30/09/2021    0 recensioni
Per Jerome la giornata non è iniziata nel migliore dei modi e peggiora quando una belva feroce cerca di ucciderlo per una ragione a lui sconosciuta.
Questo sarà solo l'inizio di una serie di avvenimenti che faranno capire a Jerome di non essere quello che credeva.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-quella donna si chiama Sibilla?- chiese Jerome una volta uscito dal bagno della camera di Caleb con addosso i vestiti di ricambio del castano.
-no, è una sibilla. Un oracolo. Il suo nome è Ayaka ma noi la chiamiamo Sibilla per referenza è una delle persone più importanti qua dentro. Credo che abbia visto quello che stava per succedere a te e per questo è venuta a prenderti- spiegò Caleb sedendosi sul suo letto pensando come i suoi vestiti stessero davvero larghi a suo fratello.
-quindi è qui che resti quando non torni a casa- sussurrò Jerome guardandosi intorno e notando che la camera aveva ben due letti.
-si, ogni tanto facciamo corsi aggiuntivi o comunque missioni e chi come me viva con la propria famiglia rimane a dormire-
-alcuni non lo fanno?- chiese curioso Jerome.
-molti preferiscono restare qui perché è anche più comodo per continuare a studiare, ma altri preferiscono tornare a casa. Quelli che non nascono da famiglie di Wachawi rimangono sempre qui per non insospettire la famiglia- spiegò il castano rifacendosi il nodo alla cravatta. Cravatta che Jerome osservò attentamente.
-la tua è blu, in cortile ho visto solo ragazzi con la cravatta verde- sussurrò Jerome confuso da quella cosa -ha un significato particolare?-
-siamo divisi in base all’anno. Quelli con la cravatta verde sono del terzo, io faccio il quarto- spiegò Caleb con un’alzata di spalle. -devo spiegarti davvero tante cose- aggiunse poi sussurrando.
-quindi riusciamo a controllare l’acqua?- chiese ancora Jerome lanciando una veloce occhiata ai suoi vestiti ancora completamente bagnati.
-non proprio. Possiamo controllare i quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco. Però non tutti, ognuno di noi ha una predisposizione per un solo elemento e sono abbastanza sicuro che il tuo sia l’acqua- spiegò Caleb mentre muoveva con calma le mani facendo si che la piantina posta sul davanzale inizia a tremare leggermente per poi far uscire la terra al suo interno che iniziò a comporsi in forme strane. -il mio è la terra-
-quindi gli altri non li sai dominare?- Jerome si sedette affianco a Caleb osservandolo fare quella magia ancora incredulo di quello che stava vedendo.
-poco, il giusto per poter fare qualche piccolo trucchetto ma ho bisogno che qualcun altro stia al mio fianco perché potrei perdere il controllo- Caleb smise di dominare la terra riponendola cautamente al suo posto.
-okay, ma chi sono i riforgiati?- chiese ancora Jerome. Voleva conoscere di più sulla bestia che aveva cercato di uccidere. Calab sospirò.
-c’è sempre una parte oscura in qualcosa di bello come il nostro potere. Non ti sto a spiegare tutto nel dettaglio perché lo farai meglio nelle lezioni di storia ma sappi che c’è una persona che sta cercando di aumentare i suoi poteri e per farlo utilizza il sangue delle creature elementare. I pezzi che gli rimangono di queste creature li fonde con la sua magia per creare i riforgiati che obbediscono solo a lui-
-aspetta quindi noi combattiamo contro quello che sarebbe il cattivo di turno nei fantasy?- Jerome era tra il sorpreso, perché non si aspettava un riscontro del genere, e il spaventato. Sapeva troppo poco per mettersi a combattere con qualcuno.
-certo che no! Noi siamo studenti, stiamo ancora imparando ad usare i nostri poteri. Di quel pazzo se ne occupano quelli che hanno già finito la scuola e che soprattutto fanno parte della guardia dei Wachawi. I nostri genitori non ne fanno parte, lavorano nella biblioteca magica che si trova poco dopo Wawi-
-aspetta non c’è solo questo castello?-
-no, questa è la scuola ma se fai qualche chilometro arrivi alla capitale e anche unica città del nostro regno- spiegò ancora Caleb. -ma non ti preoccupare di questo, adesso stai facendo troppe domande che richiedono informazioni troppo elaborate e se continuo a spiegarti tutto inizi a non capirci niente. Sono convito che studierai tutto nei prossimi giorni quindi non avere fretta-
-come vuoi- sussurrò Jerome che voleva capire per non ritrovarsi con mille domande in testa e soprattutto per accettare definitivamente quello che stava succedendo. Gli sembrava così tutto strano e innaturale. Per non parlare del fatto che ancora non si era del tutto reso conto che quello che aveva affianco e che aveva considerato per anni il suo fratello maggiore in realtà non lo era.
-non prenderla male ma sono davvero troppe cose da capire in una sola ora. E poi dobbiamo anche parlare con mamma e papà di questa storia-
-già con i signori Jhonson- sussurrò Jerome ancora evitando lo sguardo di Caleb.
-non lo dire nemmeno! Anche se non sei realmente mio fratello a livello affettivo lo sei quindi non farti strane idee-
Jerome annuì e mentre faceva ciò si girò verso la porta visto che l’aveva sentita aprirsi e guardò curioso il nuovo arrivato che aveva la stessa divisa di Caleb con l’unica differenza che la sua cravatta era di un viola scuro tendente al nero. Anche il nuovo arrivato lo guardò curioso per poi lanciare un’occhiata interrogativa a Caleb.
-Luke! Scusa è successo un casino, comunque lui è mio fratello Jerome. Jeje lui è il mio compagno di stanza Lucas- fece le presentazioni Caleb alzandosi velocemente dal letto e guardando Lucas scusandosi con lo sguardo per quella situazione per nulla normale.
-non ti preoccupare, poi mi spieghi tutto. Piacere- rispose Lucas sorridendo in direzione di Jerome che leggermente a disagio strinse la mano del moro che aveva difronte. Quel ragazzo era altissimo e soprattutto aveva un tale portamento che incuteva timore.
-sei al primo anno?- chiese poi Lucas a Jerome che rimase interdetto da quella domanda -non avendoti mai visto prima suppongo di si-
-è complicata la questione, teoricamente dovrebbe essere al secondo anno ma non so cosa deciderà il preside- rispose per Jerome Caleb ricordandosi anche in quel momento che dovevano assolutamente andare a parlare con il preside.
 

 
   
 
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