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Autore: Rosmary    03/10/2021    9 recensioni
Raccolta disomogenea su diversi coppie e personaggi. Alcuni racconti sono missing moments di Paradiso perduto.
1. Incastrati nella testa (Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy)
2. Quando il buongiorno non si vede dal mattino (Scorpius Malfoy/Gwendolen Goldstein)
3. Scorci (Molly Weasley junior/Atlas Nott)
4. Sono tutti i colori (Luna Lovegood, Rolf Scamander, Lorcan e Lysander, Ron Weasley, Rose)
5. Emozioni (Albus/Moira, Albus/Teti, Albus/Scorpius)
6. Se non è per sempre (Moira Meadowes/Atlas Nott)
7. Di impiccioni, offese e chiacchiere (James Sirius, Rose, Un po’ tutti)
8. Legati (James Sirius, Rose, Un po’ tutti tra genitori, zii e cugini)
9. Un sabato tutto Grifondoro (James Sirius, Rose)
10. Il più bello del reame (più o meno) (Un po’ tutti)
11. Un modello per Louis (Louis, James Sirius, Fleur e Bill, Percy)
12. Tasselli (Un po’ tutti)
13. A lezione di Babbanologia (Albus, Scorpius)
14. Ritornare – e restare (Louis/Isabelle)
15. Promesso (Lysander, Gwenda)
16. Vita da Capitano (Louis, Amanda)
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Molly Weasley, Molly Weasley Jr, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy, Vari personaggi | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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Spoiler Alert: il racconto è un missing moments di Paradiso perduto e contiene spoiler per chi non ha letto sino al Capitolo Tredici della longfic.

 

Il più bello del reame (più o meno)
 
 
Ottobre 2021
 
È una grande idea, fidatevi!”
 
*
 
Che Hogwarts sia sensibile alle novità è cosa ben nota, se poi le novità in questione hanno il sapore della competizione più frivola l’attenzione è di certo assicurata.
Ecco perché durante questo primo lunedì di ottobre i corridoi non hanno parlato d’altro che della copertina del Gazzettino, la misteriosa rivista apparsa per la seconda volta in Sala Grande – nessuno sa chi siano i suoi ideatori né quante altre edizioni siano in cantiere, ma una cosa è certa: chiunque ne sia responsabile ha deciso di tramutare la scuola in un vanitoso pollaio.
“Pollaio, hai veramente detto pollaio?”
“Ti ha dato proprio del pollo, Capitano!”
“E cosa avrei dovuto dire?” provoca Molly. “Progetto extracurricolare di inclusione studentesca?”
“Avrei detto di socializzazione, ma anche la tua versione può andare bene,” ghigna Louis. “Mi hai già votato?”
Molly alza gli occhi al cielo e dà uno sguardo ai divanetti della Sala Comune occupati da Louis e dalla sua squadra.
Chissà chi scrive su un po’ di carta straccia di votare il più bello della scuola e noi dovremmo assecondarlo?” chiede retorica. “Louis, è una sciocchezza!”
“Molto vero,” concorda lui. “Ma voglio vincere lo stesso.”
“E vincerai,” sospira Amanda. “È palese che sia tu il più bello.”
È palese che sia tu il più bello,” la scimmiotta Dean, sogghignando quando sbircia le labbra di Louis curvarsi divertite.
“Divertente,” borbotta Amanda. “Ti consiglio di votare per te stesso o totalizzerai zero voti.”
“Farà compagnia a Brandon, allora,” ghigna Roxanne, scambiando uno sguardo complice con l’amica.
E se Brandon esibisce una smorfia di disappunto, Dean inarca le sopracciglia mimando noncuranza.
“Voi voterete tutti per me,” interviene Louis. “Siete la mia squadra, pretendo i vostri voti.”
“Non essere prepotente,” protesta Roxanne. “Il voto è libero!”
“Certo, ma tu sai di voler votare me,” ribatte sornione.
“Io non posso votarti, ho già votato me stesso,” interviene Hugo, calamitando l’attenzione dei compagni. “E neanche Lily, lei ha votato me!”
“Hai votato questo ranocchio?” sogghigna Roxanne.
“Certo, sì sì,” conferma Lily, il cui sorriso accondiscendente non convince troppo Louis, che ne intercetta lo sguardo e le ammicca divertito.
“Votare per se stessi è patetico,” sentenzia Molly. “Oltre che ranocchio sei anche patetico.”
“Secondo te m’importa qualcosa della tua opinione?” ribatte impudente Hugo. “Se vinco Katie uscirà con me, comprerò anche i voti se necessario!”
“Se la metti così voto anch’io per me stesso,” scherza Brandon. “Così vinco e Roxi esce con me!”
“Neanche nei tuoi sogni,” ribatte la diretta interessata. “Voto Louis, ho deciso.”
“Molly, prendi esempio,” suggerisce Louis. “E procuratemi una pergamena, svelti, devo votarmi.”
“Sei veramente così pavone da votare te stesso?”
La domanda a metà tra sconcerto e sarcasmo cattura l’attenzione del gruppetto, che si volta in direzione dei due studenti appena entrati: James e Rose – e se il primo esibisce un’aria annoiata, la seconda attende risposta con le sopracciglia inarcate.
“Si tratta di constatare l’ovvio, non di vanità,” precisa Louis. “È oggettivo che sia io il più bello della scuola.”
“Ma non è che devono votare solo le ragazze?” chiede improvviso Brandon, un istante prima di firmare il suo ritaglio di pergamena.
“Ti risulta che solo le ragazze abbiano gli occhi per guardare?” chiede retorico Louis. “Votiamo tutti, che sciocchezza.”
“Hai appena detto una cosa intelligente, sono colpita,” celia Rose.
“Tesoro, fa’ qualcosa di utile con le tue energie e votami.”
“No, Rose, vota me,” dice Hugo, sventolando una pergamena immacolata verso la sorella. “E anche tu, James.”
“E perché dovremmo votare te?” s’informa James.
“Perché spera di essere meno ranocchio vincendo,” ghigna Molly. “Com’è che si chiama la poverina che ti piace?”
“Katie,” s’accoda Roxanne. “Katie del quinto anno! Il nostro Hugo è un ranocchio ambizioso.”
“Dateci un taglio,” interviene seccata Rose. “E pensate ai ranocchi che piacciono a voi.”
“Allora mi voti?”
“Ho già votato,” risponde Rose.
“Ti voto io,” interviene James. “Così fai colpo sulla tua Katie.”
Ma se Hugo si apre in un sorriso, Louis storce le labbra e indirizza un’occhiataccia ai due cugini.
“Questo è barare, però.”
“Ehi, tu hai appena costretto tutta la squadra a votarti,” protesta Hugo.
“Io l’avrei votato lo stesso,” puntualizza Amanda.
“E quindi chi hai votato?” riprende Louis all’indirizzo di Rose, ignorando il parlottare degli altri. “Spero non chi penso.”
“Paura che Lorcan ti soffi la vittoria?” ghigna Rose. “Comprensibile.”
“Paura per te, più che altro, che possa avere seri problemi di vista,” replica schernitore Louis.
“Se non trasformi qualsiasi cazzata in una gara non sei contento,” sbotta James, facendo poi cenno a Rose di seguirlo fuori dalla Sala Comune.
“Non sto trasformando proprio niente in niente.”
“Prova a convincere chi non ti conosce.”
Rose, un’occhiataccia a Louis e un assenso a James, si affretta a seguire il secondo fuori dal covo Grifondoro, non prima di aver sorriso all’indirizzo del fratello che l’ha invitata a sponsorizzarlo in giro.
“Hai votato sul serio?”
“Stamattina, con Ally,” conferma Rose. “Lei l’ha trovato divertente.”
“E tu?”
“Una novità.”
James curva le labbra sottili in un sorriso sghembo e sbircia la pergamena su cui ha scritto il nome di Hugo e la propria firma.
“Chiunque scriva questo Gazzettino ha trovato il modo di farsi gli affari di tutti in un colpo solo,” riflette James. “I voti non sono anonimi.”
“Così nessuno può barare votando più volte,” prosegue retorica Rose. “Mossa furba, lo so.”
“Quindi chi hai votato?”
Rose, un’occhiata maliziosa a James, congiunge le mani dietro la schiena e gli rifila un sorrisetto impertinente, mentre lui, la risata premuta sulle labbra, la rincorre non appena la vede scattare in avanti in una corsa giocosa.
“Presa!”
L’esclama al suo orecchio, mentre le mani le circondano la vita e le labbra corrono a baciarle la guancia, entrambi incuranti del corridoio che s’affolla man mano e di qualche ritratto impiccione che occhieggia in loro direzione.
“Hai votato l’idiota?”
“Chi è l’idiota?”
“Lo sai, quello che frequenti.”
“Io non frequento nessuno,” puntualizza lei. “Faccio come te e il tuo amico, esco senza impegno.”
“Il mio amico,” ghigna James. “Avete litigato?”
“No, ma stamattina volevo fare colazione con lui, invece era chiuso da qualche parte con una Corvonero,” dice irritata. “Me l’ha detto Lysander.”
“È un evento che riesca a fare qualcosa prima di mezzogiorno, avresti dovuto congratularti!”
“Sei tu un idiota!”
James ride divertito e Rose finge un’espressione offesa sino a quando non avverte di nuovo le sue labbra sulla guancia, scoppiando a ridere quando quello che avrebbe dovuto essere un bacio si tramuta in un morso delicato.
Lorcan, che a sorpresa percorre il corridoio nella direzione inversa ai due, è così che li scorge ed è con un fischio scherzoso che si annuncia.
“Ma non eri in punizione?” saluta James.
“Sconto di pena,” risponde allegro. “La Patil ha saputo della mia interrogazione con la Hulton, venti punti per Corvonero e un’ora in meno di punizione per me!”
“Perché Neville non ragiona così?” si lamenta Rose.
“Non avete elasticità mentale, voi Grifondoro,” ghigna Lorcan. “Dove andate?”
“Guferia,” risponde James. “Il mio voto per la cazzata,” spiega mostrandogli il ritaglio di pergamena.
“Abbiamo deciso di votare?” s’informa, ghignando non appena legge Hugo Weasley. “No, abbiamo deciso di prenderli per il culo.”
“Stai forse offendendo mio fratello?” interviene Rose.
“Non lo farei mai,” ribatte sarcastico, ridacchiando quando lei gli afferra dispettosa i ricci. “Sei la solita gatta selvatica.”
“E tu il solito coglione,” dice James. “Hugo ha una cotta per una tipa, si è convinto che se vince questa qui esce con lui.”
Lorcan, la perplessità in viso che trova un riflesso speculare in James, adocchia le sopracciglia inarcate di Rose e decide di ingoiare la battutaccia premuta sulla lingua.
“Ha bisogno anche del mio voto o gli basta tutta Grifondoro?”
“Come sei dolce,” celia Rose. “Ma sei fuori strada, Grifondoro vota Louis.”
“Di sua spontanea volontà,” aggiunge sarcastico James.
“Vuole vincere?”
James e Rose, cogliendo l’interesse nella domanda di Lorcan, si scambiano uno sguardo annoiato mentre riprendono a camminare in direzione della voliera dei gufi.
“Vuole vincere,” deduce Lorcan.
“Lui sì, tu no,” impone James. “Non romperci il cazzo.”
Ma Lorcan sogghigna tutto allegro e i due Grifondoro non hanno bisogno di chiedere per intuire quale brillante idea lo abbia illuminato, è sufficiente vederlo dapprima cedere a un’espressione furba e vederlo poi percorrere il tragitto con il solito atteggiamento ammiccante unito a un’insolita cordialità che lo induce a salutare con un sorriso carico di aspettative qualsiasi figura femminile incroci sulla propria strada, preoccupandosi anche di dispensare occhiolini – e se James scuote la testa rassegnato, Rose strizza nervosa le labbra.
“Vuoi scoparti tutta la scuola per vincere?”
“Delicata,” scherza James.
“Immagina la faccia del damerino quando vincerò io,” dice invece Lorcan. “Tu devi votarmi, dolcezza.”
Dolcezza ha già votato,” lo informa James, sbirciando poi Rose. “Ma non mi ha ancora detto per chi.”
“Ally ha votato Louis.”
“La tua amica è una delusione.”
“Dice che è il più bello, anche se era incerta, dice che anche James è molto bello.”
“E io?”
“Credo che tu le stia antipatico,” ghigna Rose. “La imbarazzi.”
“Una scopata le farebbe passare l’imbarazzo.”
Metodo Scamander contro la vergogna,” ironizza James. “Successo assicurato.”
“Nessuna si è mai lamentata!”
“Siete due stronzi,” interviene Rose. “Soprattutto tu, Scamander.
“Mi hai votato o no?”
“No.”
“E chi hai votato?”
Rose, salito l’ultimo gradino per accedere alla Guferia, alterna lo sguardo tra Lorcan e James e sfila dalle mani del secondo la pergamena per consegnarla alle fidate zampe di una delle civette della scuola.
“Anche tu il damerino, per questo non vuoi dirlo?” insiste Lorcan.
“Ho votato James,” rivela Rose.
“Hai votato lui e non me?”
“James è più bello,” nota pacata. “Tu puoi sempre farti votare dalla Corvonero con cui eri stamattina.”
“È un dispetto.”
“No che non lo è.”
“Invece lo è!”
“Ti dico di no.”
“Quindi lui sarebbe più bello di me?”
“Lo è, è evidente.”
James, che con le mani in tasca e un sopracciglio inarcato segue il battibecco come se fosse uno spettacolo teatrale, è colto da una piacevole e calda sensazione al petto all’ultima affermazione di Rose, tanto da macinare i pochi passi che lo separano da lei e scoccarle un bacio sulla guancia.
Prego,” ironizza Rose, leggendo un grazie nel gesto di lui.
“Però ora cambiamo argomento,” propone James. “Questa gara ha rotto il cazzo.”
“No che non cambiamo argomento,” replica Lorcan, fissando la Grifondoro indispettito. “Adesso voglio vincere sul serio.”
“Non essere infantile.”
“Brutto e infantile, grazie, quanti complimenti.”
“Non ho mai detto che sei brutto.”
“Ma che lui è meglio di me sì, però.”
“James è più bello, tu sei… diverso.”
Diverso significa brutto,” sentenzia Lorcan. “Mi trovi veramente brutto!”
“Lorcan, basta,” interviene annoiato James. “Neanche Louis reagirebbe così male.”
“Perché non l’ha detto a te,” replica lui.
“Sei proprio un idiota,” sghignazza Rose. “E sei anche geloso!”
“Non sono geloso.”
“Non ti credo!”
“Nessuno ti crede,” ridacchia James. “Preferisce me, rassegnati.”
“E va bene, vorrà dire che riderò io quando il Gazzettino farà votare la più bella.”
“Chi ti dice che lo farà?”
“Per continuare a farsi i cazzi di tutti,” interviene pratico James.
“Appunto,” concorda Lorcan. “Potrei votare la Baston, bella è bella, peccato le piaccia il damerino.”
“Volevi scoparti anche Amanda?”
“Perché no?” chiede retorico. “Presenti escluse, non dico no a nessuna!”
“Sei infantile,” ribatte Rose.
Presenti escluse è l’unica cosa sensata che abbia detto, invece,” approva divertito James. “Anch’io credo che voterei Amanda,” aggiunge poi rivolto all’amico.
“Amanda?” sbotta Rose. “Anche tu? Voteresti come Louis, lo sai?”
“Il damerino vota la Baston?”
“Non ti stupire, è veramente la più bella.”
“Anche se, ora che ci penso, a me piacciono anche quelle con i capelli diversi.”
“Neri, intendi?”
“No, anche rossi.”
“Alla Weasley?”
“Esatto, ad esempio Molly, Molly è molto bella.”
“Vero, votassi una cugina voterei lei.”
“Anche Roxanne non è male.”
“Peccato non ci sia Victoire a scuola, lei sì che è bellissima.”
“Peccato sia la sorella del damerino, vorrai dire, è l’unico difetto che ha.”
“Continuate pure come se non ci fossi, non mi offendo!”
E se James e Lorcan sghignazzano scambiandosi sguardi d’intesa pestiferi, Rose li oltrepassa impettita e offesa – se lo ripete, dentro di lei, che quei due stiano solo giocando a irritarla, ma teme che la vanità sia stata pungolata più del dovuto alla carrellata di ragazze aperta da Amanda.
“Dolcezza, non dirmi che sei così infantile da non capire che sei solo diversa!”
“Stronzo.”
James, troppo impegnato a ridere per inserirsi nella conversazione, si limita a rincorrere Rose sino ad affiancarla, scoccandole uno sguardo complice capace di farla cedere all’ilarità.
Ironia della sorte, proprio quando i tre accantonano l’argomento più bello eccoli arrivare nei pressi della Sala Grande dove sostano Louis e il suo gruppetto – è sufficiente che Lorcan intercetti alcune ragazze sbirciare ammaliate il Capitano Grifondoro perché la voglia matta di infastidirlo lo pungoli.
“Weasley, pronto a incassare la sconfitta?”
“James, perché non dici al tuo amico di farsi divorare dalla Piovra?” interviene lesta Molly.
“Hai mai provato il Distillato della Pace?” controbatte Rose. “Ti sarebbe utile, sei sempre troppo agitata.”
“Ehi, se dovete duellare apro le scommesse,” scherza Brandon. “Sempre che James e Lorcan siano d’accordo, non si dice fight senza il loro consenso!”
“Chi duella?” s’informa Amanda, alternando lo sguardo tra Louis e Lorcan.
“Nessuno,” esordisce Louis, i cui occhi chiari hanno scrutato l’intero mosaico prima di posarsi su Lorcan. “Di quale sconfitta parli?”
“Quella del Gazzettino,” risponde svelto Lorcan. “O credi sul serio che le ragazze voteranno te?”
“E dovrebbero votare te?” ribatte sarcastico. “È una battaglia persa in partenza, Scamander, rassegnati.”
“Ottimo,” interviene James. “Ora che avete detto le vostre cazzate, siamo tutti più felici.”
“Sempre a dettare legge, Potter,” provoca Leonard.
Ma James non dà segno di averlo sentito, anche perché a prendere parola è una volta ancora Louis e poi Rose e poi Lorcan e poi Amanda e di nuovo Molly e di nuovo James e voci su voci a formare una chiazza di sarcasmo e pettegolezzi.
Nessuno, ma davvero nessuno, nota tre sguardi furbi e divertiti impegnati a godersi la scena.
Tre sguardi che a fine giornata, al sicuro nel perimetro del loro dormitorio, fissano eccitati un inedito bottino – lo stesso che hanno recuperato dalla Stamberga Strillante, curiosa destinataria delle missive, protetta da un incantesimo studiato per l’occasione.
“Ve l’avevo detto che era una grande idea!”
Albus e Scorpius non possono che annuire all’affermazione tronfia di Basile – quella stupida gara è stata un successo e ora sparse sul letto di Albus ci sono pergamene su pergamene che custodiscono i segreti più pettegoli di Hogwarts.
“Lo sapevo che il re e Scamander si sarebbero dati battaglia e avrebbero fatto pubblicità al Gazzettino,” prosegue entusiasta Basile. “Ho l’intuito vincente! Rita Skeeter, grande maestra di vita, sarebbe orgogliosa di me!”
“Smettila di pavoneggiarti, sembri Weasley,” sbotta Scorpius. “Forza, vediamo chi ha votato chi!”
“Se AllyKatty non ha votato me mi offendo.”
“Allora offenditi, amico, perché ha votato Louis,” sghignazza Albus, sventolando il voto firmato Allison Macmillan. “E Hugo ha votato se stesso, patetico.”
“Più patetica tua cugina Rose, ha votato tuo fratello,” dice irritato Scorpius. “Ha disegnato anche un cuore, che schifo.”
“Non ha votato Scamander?” s’informa Basile, annottando qualcosa su un taccuino. “Molto interessante.”
“Ma che scrivi?”
“Appunti per i prossimi numeri!”
Scorpius e Albus si scambiano uno sguardo divertito e pensano bene di sedersi a loro volta sul letto dove Basile è già comodamente semisdraiato.
“Però non possiamo spedire i Bulstrode in Infermeria ogni volta che dobbiamo scrivere il Gazzettino, qualcuno inizierà a farsi qualche domanda,” riflette Scorpius.
“Ma non li abbiamo spediti in Infermeria,” ribatte Albus. “Non è colpa nostra se mangiano cibo avariato!”
“E se Madama Bones capisce che hanno mangiato dei Tiri Vispi?”
“Non lo capisce, vi ho già detto che gli ho rifilato scherzi non ancora in commercio,” spiega annoiato. “Devi stare tranquillo,” aggiunge guardando Scorpius. “La tua spilla da Prefetto perfetto è salva!”
“Spiritoso,” ironizza il diretto interessato. “Ho trovato il voto di Clarissa, almeno lei ha votato me!”
“Due voti per te,” interviene allegro Basile. “Ti vota anche una Tassorosso del secondo anno!”
“Che tenerezza,” serpeggia Albus. “Basile, c’è un voto anche per te, da una Corvonero, devi esserne orgoglioso!”
“Teti ha votato Albus, tutta la squadra Grifondoro quel pallone gonfiato del loro Capitano, Moira mio cugino,” snocciola Scorpius. “Fermi tutti! Faida familiare in casa Weasley: tua sorella e Molly hanno votato Smith!”
“Leonard o Leontes?”
“Leonard,” ride Scorpius. “Al, bel cognato che ti ritrovi!”
“Ma quale cognato,” sbotta Albus, rubando la pergamena all’amico per leggerla. “Salazar, Lily, ma che schifezza!”
“Sarai felice di sapere che tuo fratello ha votato Hugo,” ghigna Basile. “Bei gusti di merda, in famiglia!”
“L’avrà fatto per Rose,” liquida Albus. “Ma possibile che nessuno ha votato me?”
“Teti ha votato te, te l’ho detto.”
“Ma per amicizia!”
“Spiacente, amico, qui ci sono una sfilza di voti per tuo fratello,” interviene indelicato Basile. “J.S. Potter, il Primo,” legge. “È una Corvonero, una del settimo anno. Un altro James Sirius Potter da parte di una Grifondoro, aggiunge che nessuno ha occhi come i suoi... Oh, c’è anche una Tassorosso: James S. Potter, unico e solo (ma se potessi voterei anche Louis Weasley).”
“Svenevole,” decreta Scorpius. “Ma ho trovato di peggio: una Serpeverde che vota Lorcan Scamander e disegna anche i pompon blu Corvonero, che vergogna! E come se non bastasse ha scritto anche ps: anche Leonard Smith ha il suo perché. Atroce!”
“Ma chi è?”
“Una del settimo anno,” risponde Scorpius.
“Ho capito,” esulta Albus, che ha rubato la pergamena all’amico per sbirciare il nome. “Dicono sia fidanzata con un babbano!”
“Mio nonno direbbe che Serpeverde è caduta molto in basso.”
“Questo lo dice da quando ci sono finito io,” ironizza Albus. “Altri voti per Louis,” sospira poi. “Louis Weasley, il solo e unico raggio di sole di tutta Hogwarts (posso dare anche mezzo voto ad Atlas Nott? Lui non è il sole, ma è secondo solo al nostro Capitano)… Ovviamente firmato da una Grifondoro… Louis Weasley, oggettivamente il più bello, questa è una Corvonero.”
“Oggettivamente?”
“Le Corvonero sono precise.”
“E calcolatrici,” aggiunge ridendo Albus. “Questa è un’altra Corvonero: voto Louis Weasley per contrastare i troppi voti che arriveranno a quel pallone gonfiato di Potter primo (odioso!).
“Hai appena trovato la mia futura moglie,” dice allegro Scorpius. “Questa sì che è intelligente!”
“Piovono insulti per tuo fratello anche da Grifondoro,” sghignazza Basile, leggendo un’altra pergamena. “Lorcan Scamander (Louis Weasley però è bellissimo) (Potter primo è un odioso pallone gonfiato, spero perda!).
“È amica della Corvonero, per caso?”
“In effetti studiano sempre insieme in biblioteca,” riflette Basile. “Credo siano del sesto anno.”
“Altri voti per Lorcan,” sbuffa Albus. “Ma che avrà di così speciale? Uno è di una Tassorosso del terzo anno, l’altro di una Corvonero… la Corvonero ha disegnato due cuori, uno rosso e uno blu...”
“Rosso passione, blu Corvonero?”
“Scorpius, ma che cazzate dici?”
E se Basile scoppia a ridere, gli altri due sbuffano offesi.
“Questi qui sono tutti voti per quello stronzo di tuo fratello,” sbotta Scorpius. “Questi per sua maestà e di nuovo Scamander.”
“Lysander zero voti,” nota Basile. “Eppure sono gemelli.”
“Ma Lorcan scopa con tutte, la differenza è quella,” insinua Albus. “Ma siamo veramente così brutti? James ha centinaia di voti, io nessuno.”
“Ti ha votato Teti,” ripete Scorpius. “E anche io, contento? Così hai due voti e sei felice,” aggiunge schernitore, scrivendo il nome dell’amico su una pergamena.
“Facciamo tre,” s’accoda Basile, sghignazzando a sua volta mentre scrive Albus Severus Potter, il più bello di tutti su un foglio.
“Non vi insulto neanche,” dice offeso Albus, facendo ridere ancora di più gli altri due. “Chi ha vinto, allora?”
“Se ho contato bene,” inizia Basile grattandosi la testa, “tuo fratello e Louis hanno lo stesso numero di voti, Scamander due o tre in meno.”
“Però Louis ha votato per se stesso.”
“Non faremo vincere tuo fratello, non ci pensare neanche,” decreta Scorpius.
“Infatti,” ridacchia Basile. “A noi serve un vincitore che faccia scalpore.”
“Uno inaspettato.”
“Uno che faccia passare l’appetito al re.”
“Uno che...”
“Non vorrete far vincere Lysander...”
 
*
 
La settimana seguente, quando in Sala Grande la colazione è animata da una nuova uscita del Gazzettino, il vociare è concitato e qualcuno è pronto a giurare di aver visto Louis Weasley e Lorcan Scamander impallidire nel momento in cui hanno letto la copertina del curioso giornalino.
 
«Hogwarts elegge il più bello dei suoi studenti: Brandon Stuart vince con centinaia di voti. Ultimi Louis Weasley e Lorcan Scamander. Nessun voto per James Potter.»



 



 

Note dell’autrice: non sono sicura che questo racconto delirante abbia un senso, ma su fb con alcune lettrici ho scherzato tanto su questa idea del più bello del reame e quindi eccolo qui. Tra i voti accumulati dal nostro pettegolo trio ci sono anche le preferenze espresse dalle già citate lettrici (se siete arrivate sin qui, spero che vi siate riconosciute!).
Scrivere questa piccola commedia mi ha divertita molto, spero abbia divertito anche chi l’ha letta.
Un abbraccio!

   
 
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