in the name of the Black.
Giorno 3;
cera;
❨ Druella Black ❩.
Le fiamme ardono cadenzate dai suoi respiri. Le candele poggiano tutt’intorno, affollano le superfici, ricoprono il legno e il tempo. Il fiato di Druella ne governa i moti. Le parole sussurrate dalle sue labbra dischiuse ne regolano la sopravvivenza. È lei che decide quando il fuoco nasce, ed è lei che decide quando il fuoco si esaurisce fino a morire. Non c’è altra luce nella stanza in fondo al corridoio, quella col bovindo che affaccia sul giardino e la porta rossa. Non c’è altra luce e fuori è notte, una notte nera e senza stelle. La luna si è nascosta dietro le nuvole.
Druella regola il suo canto, che è quasi una litania, un richiamo per i morti e gli spiriti, per i demoni intrappolati nelle viscere e nelle anime, per i mostri nascosti nelle grotte, per i fantasmi acquattati negli angoli. E la stanza ne è piena, Druella può vederli. Le sussurrano cose e non tutte le comprende, alcune sono pronunciate in lingue a lei sconosciute, perdute per sempre, nascoste nel tempo, morte. Lei ascolta, cerca di registrare ogni cosa, ché solo così potrà Vedere — un mondo lambito dal fuoco; la terra aperta in più punti come una ferita suppurante; un uomo che affoga nel buio, ed è solo; il grido di una donna che precipita da una torre altissima.
Apre gli occhi e boccheggia. L’odore della cera sciolta le ottenebra i sensi, le invade i polmoni. Tossisce. Sputa un grumo di capelli neri. Sono mischiati al sangue. Le sue mani sono rosse, ora. La cera cola dai mobili, ricopre il pavimento, striscia verso di lei come un serpente sinuoso pronto a divorarla, come un fiume in piena che esce dal letto e invade la terra, annegandola. La cera la ricopre, dalla testa al seno, dalla vita alle caviglie, giù per le gambe, e il naso, gli occhi, la bocca. Druella non respira. Non sente più nulla, tranne quell’odore nauseante che l’invade, tranne quel calore che diventa fuoco e la brucia piano.
Si risveglia all’improvviso: è stesa sul pavimento della stanza in fondo al corridoio, sempre la stessa stanza, ed è nuda. La cera è scomparsa, si è ritirata come la marea. Druella è sola.
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⭐︎☆⭐︎
❨ Note ❩
La Druella di cui vi ho parlato rientra nel mio headcanon. Direi che le vibes da lettura di mezzanotte ci sono tutte. Il rimando alla porta rossa di “The Haunting of Hill House” è fortemente voluto. Spero che anche questa storia vi sia piaciuta. A domani!