Libri > Forgotten Realms
Segui la storia  |       
Autore: NPC_Stories    04/10/2021    2 recensioni
Inktober 2021 con la lista ufficiale, come sempre troverete storie dei miei personaggi originali nel mondo di Forgotten Realms.
Dovrebbero essere storie brevi (altrimenti come faccio a pubblicarne una al giorno?), ma chissà se ci riuscirò...
Genere: Avventura, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Forgotten stories of the Forgotten Realms'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Genere: avventura, fantasy
Note: per capire questa storia sarebbe meglio conoscere già i personaggi di Amber e Tek'ryn


4. Knot


1371 DR, Grande Foresta, nei pressi del confine sudoccidentale

I due giovani drow stavano in piedi nella radura, sobbalzando a ogni minimo rumore. La foresta non era il loro ambiente naturale; l’ultima volta che vi si erano avventurati avevano quasi scatenato una faida con gli elfi di quella regione[1]. Era un’esperienza che, potendo scegliere, avrebbero volentieri evitato di ripetere.
La creatura davanti a loro, però, aveva teso un braccio proprio in direzione dei meandri della selva, come se volesse indicare loro la strada. Certo per lui non sarebbe stato un problema addentrarsi nella foresta, aveva perfino l'aspetto di un albero… anche se si potevano ancora riconoscere degli arti umanoidi in lui: una testa, delle braccia, gambe che finivano in diramazioni di radici che aveva al posto dei piedi; indossava perfino dei vestiti - di un qualche tessuto che sembrava muschio - sul suo corpo rigido e angoloso. Era una creatura perfettamente integrata nella natura, eppure in qualche modo sembrava aliena.
Le sue dita adunche, simili a rametti, si muovevano leggermente nella brezza mentre con quel gesto del braccio sembrava voler indicare l'intero panorama della foresta. I suoi occhi erano pozzi di oscurità infossati in un volto ligneo, ma in qualche modo i due giovani sapevano che il druido li stava fissando. Forse li stava anche giudicando.
"Questa sarà l'ultima delle vostre prove. Per dimostrare la vostra arguzia e la vostra capacità di lavorare in una squadra, trovate il coniglio lunare e portatemi un ciuffo dei suoi peli. Ma senza nuocere alla creatura!" Intimò, con grande serietà. Infilò una mano in quella che forse era una tasca della sua strana tunica, e ne estrasse un minuscolo paio di forbici, di quelle che si potrebbero usare per tagliare le unghie.
La femmina drow prese le forbicine dalla mano del druido, con gesti meccanici. Gli rivolse un'occhiata stanca e dubbiosa, e infine si decise a rompere il silenzio:
"È uno scherzo, vero? Duv?"
"Niente affatto, Amber. Buona fortuna per la vostra cerca."
Queste ultime parole erano state pronunciate in tono lapidario, definitivo.
"Ma… abbiamo appena passato due giorni a pulire la locanda da cima a fondo, perché secondo la mamma dovevamo dimostrare di avere… com'era… costanza e forza di volontà. E per la cronaca io non me la bevo, secondo me voleva semplicemente che qualcuno pulisse tutto per bene, per una volta."
"Avete dimostrato costanza e forza di volontà" riconobbe Duvainion, concedendo alla sua giovane sorella un cenno di riconoscimento con il capo. "Ma non è sufficiente. Ora dovete dimostrare arguzia e capacità di lavoro di squadra. Ricordatelo, perché è importante. Confido che possiate farcela, ragazzi." Detto questo, voltò loro le spalle e andò a sedersi su un masso ricoperto di morbido muschio. "Io vi aspetterò qui."

"Accidenti a lui" borbottò Amber qualche ora dopo, districando un piede da un groviglio di piante che probabilmente erano carnivore e l'avevano scelta come preda. "Spero che gli cresca il muschio addosso a forza di aspettarci, dannato abbraccia-alberi!"
"Percepisco che nella direzione che abbiamo preso troveremo diverse volontà assassine, ma non saprei dire se siano piante, animali o altro" interloquì suo fratello Tek'ryn, che aveva teso le braccia nella direzione in cui avevano scelto di incamminarsi, lungo un sentiero che stava rapidamente sparendo nella selva. La foresta aveva un modo tutto suo di riappropriarsi dei sentieri che non venivano battuti spesso. E lo faceva velocemente.
"Ci saranno volontà assassine da ogni cazzo di parte. I tuoi poteri possono essere più inutili di così?"
"Non sei gentile" protestò lui. "Io stavo cercando di percepire il coniglio lunare, ma non ho idea di come sia fatto o di quali possano essere i suoi pensieri, per quanto i pensieri di un animale siano sempre più o meno…"
"Inutili, come te" lo interruppe Amber. "Vieni qui e dammi una mano, questa pianta della malora si è rubata uno dei miei stivali!"

"No, no, non è quella la leva. Quello è solo un pezzo di ferro che si è staccato dal meccanismo."
"Ah… allora… qual è la leva?" Amber sfiorò freneticamente la tagliola che si era serrata intorno alla gamba di suo fratello. Era quasi nel panico, lui non si era mai ferito così gravemente, e lei non aveva mai visto così tanto sangue. Cercava di seguire le direttive del fratello, perché lei non capiva nulla di meccanismi. Be', non di meccanismi delle trappole. Sapeva cavarsela con i lucchetti, ma non era la stessa cosa.[2]
Nemmeno lui conosceva i meccanismi delle trappole, ma i suoi poteri spontanei di divinazione intervenivano quando si trattava di tirarlo fuori dai guai. Ora lui stava vedendo la giusta sequenza di azioni da compiere per aprire la tagliola, e stava cercando di guidare la sorella con le sue indicazioni.
"Spingi quella leva fino in fondo in senso orario. Intendo in senso orario dalla tua prospettiva, non dalla mia." Specificò, cercando di restare calmo.
"È bloccata!" Amber stava quasi andando nel panico, e in quello stato non sarebbe stata utile a nessuno.
"Devi fare forza perché la leva è rigida, ma ti assicuro che si può fare." Insistette Tek'ryn. "Prendi un bel respiro e conta fino a dieci."
"Scherzi? In questo momento?"
"Sono cresciuto fra i drow, Amber. Ho dovuto abituarmi al dolore fin da piccolo. Quando sono arrivato qui non sapevo che la vita fosse diversa, toglievo la roba dal forno a mani nude prima che mamma mi spiegasse che esistono le presine." La sorella lo guardò stranita, ma lui capì che stava funzionando. La stava distraendo. "È per questo che ad un certo punto mi ha bandito dalla cucina: continuavo a farmi male e a non dirglielo perché non lo reputavo importante."
Le labbra di Amber tremolarono e si piegarono in un sorriso incerto. Questa era una storia nuova per lei: all'epoca non le passava nemmeno per la mente di aiutare sua madre in cucina, mentre Tek'ryn, che era solo poco più grande di lei, cercava sempre di rendersi utile.
"E sei ancora capace di sopportare il dolore" riconobbe, scuotendo la testa con un gesto triste. "Mi dispiace, ma in questo momento ne sono perfino un po' sollevata."
Fece leva sulla fascetta di metallo che Tek'ryn le aveva indicato. Forte. Più forte. Per un momento sembrò che si sarebbe spezzata, ma poi il meccanismo si lasciò attivare. Gli ingranaggi, o qualunque cosa ci fosse all'interno di quell'oggetto diabolico, girarono come dovevano e la molla si tese di nuovo mentre la tagliola si apriva.
La trappola tornò scattosamente alla sua forma originaria, un cerchio di lame seghettate che sembrava la bocca di un mostro in agguato.
“Chi diavolo userebbe un aggeggio così crudele per prendere degli animali?” Amber sollevò la tagliola fra le mani, guardandola con sommo disgusto.
“Bracconieri, di sicuro” Tek’ryn cercò una pozione di cura nella sua scarsella. Ne avevano portata qualcuna, perché non si sa mai, e quel momento di buonsenso stava dando i suoi frutti. Buttò giù il contenuto di una fiala, tutto d’un sorso. I tagli sulla gamba cominciarono a rimarginarsi.
“E se il coniglio lunare fosse rimasto intrappolato in una di queste cose?” ipotizzò Amber, preoccupata.
“Non in una di queste. Guarda quanto è grande, è una trappola per lupi o per orsi, non si attiva per il peso di un coniglio.” Spiegò Tek’ryn. “Per un momento ha perfino retto il mio peso. Se non mi fossi sbilanciato forse ci sarei passato sopra senza farla scattare.”
Amber abbassò gli occhi, mortificata. Tek’ryn era finito sulla trappola solo perché aveva cercato di spintonare via lei… che stava per metterci sopra un piede. Poi era scivolato perché aveva un senso dell’equilibrio talmente pessimo, da sempre, e ci aveva messo un piede sopra lui stesso, con tutto il suo peso.
“Noi due non siamo fatti per le foreste” mormorò.
“Non siamo fatti neanche per i dungeon, visto che siamo in tema” Tek’ryn piegò e stese la gamba, per saggiare gli effetti della guarigione. “Io non voglio vederli neanche da lontano.”
“E niente avventure cittadine, a meno che non ci camuffiamo da qualcosa. I drow non sono bene accetti da nessuna parte. Quindi cosa ci resta?” Amber poggiò la tagliola a terra e raccolse un ramo che era caduto. “Andremo all’avventura nelle campagne? Salveremo le pecore dai lupi e faremo scendere i gatti dagli alberi?”
Tek’ryn capì cosa stava cercando di fare e la aiutò a posizionare l’estremità del ramo sul punto di innesco della trappola. Poi lei si appoggiò al bastone e la tagliola scattò nuovamente, chiudendosi intorno al legno. Non riuscì a tranciarlo; era un vecchio arnese che aveva visto giorni migliori. Però a questo punto la tagliola chiusa non sarebbe più stata una minaccia per gli animali del bosco.
“C’è sempre il mare. Oppure potremmo vagare, esplorare nuove regioni, senza prefissarci una meta precisa.” Propose il drow. “Non abbiamo visto molto, del mondo.”
“E continueremo a non vedere molto, se non troviamo quel maledetto coniglio lunare. Ma poi che diavolo è un coniglio lunare? Un coniglio mannaro? Di giorno è un… che ne so, un sasso, e con la luna piena diventa un coniglio?”
“Forse è solo un coniglio dal pelo bianco o argenteo” Tek’ryn stava pensando ad alta voce. “Se trovassimo qualcuno a cui chiedere?”
“Oh, sì. Aspetta che lo vado a chiedere agli elfi. Ci aiuteranno di sicuro.” Scherzò, facendo riferimento ai loro rapporti turbolenti con gli elfi della regione. "Che mi dici invece delle tue visioni? Non puoi farti venire una premonizione su come possiamo trovare questo dannato coniglio?"
"Sarebbe come barare" obiettò Tek'ryn.
"No, sarebbe come usare tutte le risorse che abbiamo a disposizione. Penso che sia quello che Duvainion si aspetta da noi. Che razza di avventurieri saremo se continuiamo a rifiutarci di sfruttare tutte le nostre capacità? Non è così che faremo star tranquilla la mamma, e tutta questa ridicola serie di prove che stiamo affrontando è unicamente per questo, no? Rassicurare la nostra famiglia che siamo in grado di andare all'avventura."
"Amber, io so già andare all'avventura. Ho secoli di esperienza in questo."
"Azazirg aveva secoli di esperienza in questo. Tu non sei lui. Tu sei mio fratello e hai solo cinquant'anni."
"Ne ho cinquantasei!" Protestò l’elfo scuro. "E mi spiace dover insistere nel darti questa delusione, ma io ed Azazirg siamo la stessa persona. Ho recuperato tutti i suoi ricordi, so benissimo chi ero prima…"[3]
"Prima di morire" insistette lei. "Hai dovuto ricominciare tutto da capo, hai vissuto una nuova infanzia, una nuova giovinezza, sei stato educato da una nuova madre. Tu non sei più lui, non ragioni nello stesso modo. Hai solo i suoi ricordi."
“Come vuoi. Ma grazie a quei ricordi sono capace di andare all’avventura, mentre tu stai cominciando tutto per la prima volta.”
“Non sono una novellina totale!” Amber gli scoccò un’occhiata di fuoco. “E forse ho più buonsenso di te, con tutti i tuoi secoli di esperienza. Cerca di avere una visione su quel dannato coniglio!”
“Non è così facile, riesco ad avere premonizioni solo per evitare un pericolo o un guaio, non funziona a comando!”
“E allora considerati in pericolo, perché se dovrò passare un altro giorno in questa dannata foresta giuro che ti picchio!

Due giovani drow finalmente sbucarono di nuovo nella piccola radura da cui erano partiti. Era quell'ora particolarmente oscura che precede l'alba, le stelle erano nascoste dalle nuvole. Da qualche parte doveva esserci anche la luna, che ad un occhio profano sarebbe sembrata piena. Una persona più esperta dei cicli naturali, però, avrebbe saputo - e avrebbe sentito a livello energetico - che non sarebbe stata davvero piena fino alla notte successiva.
Duvainion stava giusto pensando che l'ideale sarebbe stato svolgere il rituale del Nodo la notte seguente, con la benedizione delle energie del plenilunio; ma non sarebbe stato possibile se Amber e Tek’ryn non fossero tornati in tempo… e proprio in quel momento li udì tornare.
“Già fatto?” Domandò, davvero sorpreso.
“Certo. Come no. In poche ore abbiamo trovato un coniglio che non ci hai nemmeno descritto, e che magari nemmeno esiste, in una foresta che è più grande di un regno. Guarda, ce l’ho qui in tasca!” Ironizzò Amber.
“E allora” Duvainion si pizzicò le labbra con le dita per nascondere un sorriso “perché siete già tornati?”
“Perché dopo aver incontrato liane assassine, pozze di fango che ci hanno quasi risucchiato e tagliole nascoste sotto gli aghi di pino, abbiamo capito una cosa: ci hai detto… com’era, Tek?”
“Ci ha detto che dovevamo dimostrare la nostra arguzia e…” rifletté Tek’ryn.
“Ah, sì, e la nostra capacità di lavorare in squadra” concluse la sorella.
“All’inizio pensavamo che per squadra tu intendessi solo noi due” raccontò il veggente, indicando se stesso e Amber. “Ma non è così, giusto? Tutte queste preparazioni al misterioso rituale, servono a dimostrare che siamo degni di fare squadra con la nostra famiglia.”
Amber prese la parola concludendo il loro pensiero. “Anche tu fai parte della nostra squadra, e capirlo avrebbe dimostrato la nostra arguzia” annunciò con un sorriso trionfante. “Quindi, ora, caro fratello che sa parlare agli animali, saresti così gentile da richiamare il coniglio lunare? Voglio proprio dargli una spuntatina al pelo!”
Duv accolse la loro esposizione con un gran sorriso, e infine si concesse una breve risata. Un evento raro, per lui.
“Bravi, molto bravi. Lo avete capito in fretta. Mi dispiace deludervi, ma non esiste nessun coniglio lunare”.
Amber e Tek’ryn si lasciarono sfuggire un mugugno deluso. “Vuoi dire che te lo sei inventato? Aveva un nome così suggestivo…”
“Sono molto bravo a inventare animali credibili. Quando è toccato a nostra sorella Kore, l’ho mandata a cercare il pipistrello diurno, che vive solo sugli alberi di chiomadifuoco.”
“E… nessuna di queste cose esiste, immagino?” Indovinò la ragazza.
Duv rise di nuovo. “Ci ha messo tre giorni a capirlo. Nostra sorella non è stupida, ma era da sola, mentre voi avete potuto parlare fra voi e confrontare i vostri sospetti… ma soprattutto Kore prendeva per oro colato ogni mia parola. Piuttosto sciocco, da parte sua.” Nonostante il giudizio spietato, Duv sorrideva teneramente mentre parlava della sua prima sorella minore. “Mi dispiace davvero che non l’abbiate mai conosciuta, e che abbia sciolto il nostro legame decenni fa.”
“Lo stesso legame che noi stringeremo domani notte? Tu e mamma rispetterete la vostra promessa?” Investigò Amber.
“Con gioia.” Confermò il druido. “Sarà bello poter accogliere nuovi membri nel nostro circolo. Non tutti nella nostra famiglia hanno stretto il Nodo, solo quelli di noi che vanno all'avventura e che, secondo nostra madre, possono aver bisogno di una rete di sicurezza. Una volta eravamo Kore, Krystel ed io. Dopo la partenza di Kore siamo rimasti in due.”
Amber sbatté le palpebre un paio di volte.
“Ma due persone non sono un circolo. Nemmeno un circolo di famiglia. Così è solo… un elfo di centoquarant’anni che ha un legame speciale con la sua mamma e che lei vuole tenere d’occhio a distanza” rise la drow.
Duv sospirò con aria sconsolata, perché era inevitabile che la sua intelligente sorellina ci arrivasse.
“Dunque capisci come mai non vedo l’ora che voi due celebriate il rituale del Nodo? In quattro saremo di nuovo un circolo. Sarà di nuovo una cosa dignitosa. Una famiglia così unita che, anche se i suoi componenti si separano, continua ad essere legata spiritualmente. Suona molto meglio di un elfo adulto sotto il controllo della mamma.”
“Io lo trovo molto dolce in ogni caso” interloquì Tek’ryn. “Krystel si preoccupa per i suoi figli. La mia madre naturale aveva un’idea del tutto diversa di come ‘tenermi d’occhio’. Qualcosa che prevedeva l’uccidermi se avessi fatto un passo falso. Krystel invece vuole solo creare una rete magica di mutuo aiuto.”
Amber sospirò, posò le mani sulle spalle di Tek’ryn con fare fraterno e lo guardò negli occhi con serietà, ma poi gli diede uno scossone per avvicinarlo a sé e gli sussurrò nell’orecchio: “Krystel è troppo chioccia, non lo puoi negare, a te non dà fastidio solo perché hai degli standard molto bassi. Smetti di remarci contro, cocchino di mamma, o mi porto all’avventura Luel e Geyla al posto tuo. E non mi frega niente se dovrò fargli da babysitter, perché il mio scopo è lasciarti a casa a soffocare nella bambagia.”
A Tek’ryn non dispiaceva per niente la compagnia di Krystel, era stata una madre paziente e molto tenera con lui… ma a quella prospettiva rabbrividì comunque. Una buona madre, sì, ma solo se poteva dividere le sue attenzioni con altri fratelli.
“No, che dici, tu hai ragione da vendere” si corresse, con un sorriso nervoso. “Sono solo lieto di partecipare a questo rituale del… Nodo… per potercene poi andare per conto nostro.”
“A proposito del rituale” s’intromise Duvainion. “Serviranno delle candele, Krystel voleva produrne di nuove. Andate ad aiutarla.”
“Un’altra prova?”
“No” chiarì Duv. “Solo normale lavoro. Adesso andate, fuori dai piedi.”
Amber e Tek’ryn si avviarono verso il confine della foresta, verso la campagna, casa. Il lavoro sembrava non finire mai, ma essere una famiglia voleva dire anche questo.



**********
[1] Eventi citati nella storia Loop
[2] Le mie storie sono basate sulle regole di D&D 3.5, dove Scassinare Serrature e Disattivare Congegni sono due prove di abilità diverse.
[3] Tek’ryn fa riferimento alla storia Eyes della raccolta Inktober 2019, che narra le origini del suo personaggio.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Forgotten Realms / Vai alla pagina dell'autore: NPC_Stories