IV. Sfortuna verde brillante
[Quadrifoglio]
[Quadrifoglio]
Gli dice che porta sfortuna, Tobio risponde con uno sbuffo esasperato: è il giorno in cui Hinata rompe tre tazze di fila e, ancora una volta, asserisce d’essersi dimenticato com’è che si prepari un cappuccino.
E potrà cercare di convincerlo che la sfortuna non esiste, ma è una pallida costruzione sociale che serve solamente a giustificare i propri fallimenti – potrà farlo: ne otterrà sempre e solo un’espressione confusa e una risatina isterica.
Gli dice che porta sfortuna, perché ogni volta che entra al Bar sotto al mare, lui rompe qualcosa o si dimentica che il sale è nel contenitore azzurro e lo zucchero in quello rosso e non viceversa.
Tobio sbuffa, sbuffa sempre – non c’è verso di convincerlo che la sfortuna altro non è che una scusa per quella sua assurda distrazione.
Gli dice che porta sfortuna, tutti i giorni, dal lunedì alla domenica: finché, un giorno, Tobio non sbuffa più – gli lancia in mano un quadrifoglio e gli dice: dimmi se adesso ti perseguita ancora, la sfortuna.
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