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Autore: Blyth    04/10/2021    1 recensioni
Raccolta di fanfiction per il Writober 2021, con protagonisti Wei Wuxian e Lan Wangji, con il cordiale aiuto di altri pg come special guests.
Sarà una raccolta canonverse anche se genere e rating varierà a seconda del prompt! Non temete trovate tutto ciò che vi serve sapere nelle note all'inizio di ogni capitolo.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Prompt: Eccedentesiast (chi nasconde il dolore dietro un sorriso.)

Fandom: Mo Dao Zu Shi

Personaggi:  Lan Zhan – Wei Ying – A-Yuan

Genere: Introspettivo  - Malinconico

Rating: Verde

 Note Autrice: In primo luogo vi ringrazio per aver letto e recensito, in secondo luogo mi scuso perché questa fic mi è uscita con un twist più oscuro del previsto. Non potevo non usare questo prompt che urla "Wei Yin" da ogni sillaba...e non potevo non scrivere dal punto di vista di Lan Zhan ( che odio gestire nei dialoghi ma adoro a livello introspettivo!!)
Grazie mille a chiunque stia seguendo questa raccolta









***









Wei Wuxian rideva agitando la spada di legno verso il piccolo A-Yuan. Il bambino sorrideva emettendo dei versetti eccitati mentre gli correva incontro camminando a gambe aperte, con tutte l’instabilità di un bambino di appena 2 anni.
Giocavano insieme in un piccolo prato verde ai margini del mercato, Wei Wuxian saltellava e improvvisava schivate esagerate per far credere al bambino di essere uno spadaccino formidabile.
Lan Zhan li guardava giocare mentre restava all’ombra di un albero, reggendo tutti i giochi e le leccornie che si era ritrovato a comprare per il piccolo del clan Wen.
La risata di Wei Wuxian era cristallina, risuonava nell’aria con forza, il suo volto era disteso in un’espressione serena di pura gioia.
Eppure Lan Zhan sapeva che dietro quei sorrisi, quella sua apparente innocenza c’era il peso di essere il Patriarca di Yilling. Wei Wuxian non si era lamentato nemmeno una volta, in tutto il pomeriggio che avevano trascorso insieme il sorriso non lo aveva mai abbandonato, era stato il solito spensierato e fin troppo chiacchierone che aveva conosciuto a 16 anni a Gusu.
Lan Zhan però se ne era accorto, la bocca tirata in un sorriso gli increspava gli angoli degli occhi, accentuando delle rughe premature, impercettibili ma presenti sugli occhi segnati da delle vistose occhiaie. Aveva detto di non dormire molto perché troppo preso dai suoi studi, ma quello era il volto scavato di un uomo con il peso di preoccupazioni troppo grandi sulle spalle. Era anche vistosamente dimagrito, il viso era scavato sotto gli zigomi e i vestiti gli cadevano un po’ troppo morbidi sulle spalle.
I monti della sepoltura non erano un luogo dove poter coltivare piantagioni rigogliose, ed il Clan Wen era ancora visto con sospetto, andare avanti e far sopravvivere quel piccolo villaggio doveva essere faticoso e la fatica, per quanto si sforzasse di non mostrarlo, traspariva dal corpo fino alla postura un po’ più incurvata.
Eppure eccolo lì, mentre rideva come un bambino giocando alle spade con un infante.
Lan Zhan avrebbe voluto fare qualche passo, afferrarlo per un polso e dirgli che era li per lui, che poteva chiedergli aiuto, ma sentiva i piedi piantati nel terreno.
 Dopo aver giocato ancora un po’ Wei Ying prese in braccio il piccolo A-Yuan, infilandosi le spade nella cintura, lì dove Suibian faceva sentire la sua assenza. Gli si avvicinò con il bambino, completamente distrutto dal gioco, che gli sonnecchiava sulla spalla, succhiando una manina chiusa a pugno.
- Andiamo a mangiare qualcosa?- gli domandò.
Lan Zhan annuì incamminandosi e lasciando che Wei Wuxian lo seguisse cullando il bambino.
Lo teneva con un braccio, con l’altro gli accarezzava la schiena mentre dalle labbra gli usciva una melodia improvvisata, ma lo sguardo perso nel vuoto, disattento e distante lo tradiva.
Nel fondo dei suoi occhi neri c’era un vuoto, una malinconia tragica che sovrastava il sorriso che gli increspava le labbra.
Lan Zhan si schiarì la voce, cercando il modo per tirare fuori i suoi pensieri.
Wei Wuxian si girò subito verso di lui, come se avesse intuito le sue intenzioni e stesse aspettando ciò che aveva da dire.
Si guardarono per un attimo negli occhi e Lan Zhan semplicemente perse ogni coraggio, indicando a testa bassa un ristorante – Quella locanda.- si limitò a dire.
Wei Ying seguì il suo dito, annuendo – E’ perfetta.- sorrise eccitato, forse già pregustando un pasto abbondante che non poteva più permettersi da tempo.
Lan Zhan annuì a sua volta mormorando tra se e sé in modo impercettibile, si morse la lingua, dannandosi per essere così tremendamente se stesso, incapace di parlare anche in un momento così importante.
Ma c’era così tanta gente e Wei Ying sembrava voler passare una giornata serena e leggera.
Forse la prossima volta, sì la prossima volta sarebbe andato a fargli visita e gli avrebbe parlato in privato.
Lo avrebbe guardato negli occhi e gli avrebbe detto che non c’era bisogno di obbligarsi a nascondere la fatica, le preoccupazioni e la sofferenza, non davanti a lui perché non lo avrebbe mai giudicato come facevano gli altri. Perché lui non era li ad aspettare un solo suo passo falso per colpirlo nelle sue debolezze.
Annuì mentre lasciava passare Wei Ying con il bambino in braccio oltre la porta della locanda.
Avrebbero parlato la prossima volta, oggi li avrebbe viziati con tutto quello che volevano e li avrebbe guardati sorridere.

 

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