Note: questa storia è un sequel di La musica è fatta anche di silenzi e di Pausa Breve
6. Spirit
1300 DR, Mondo degli Spiriti
Era il suo primo incarico come Spirito Guida, e la cosa era evidente a tutti gli altri spiriti. La cucciola di drago ci aveva messo davvero tutto il suo impegno, perché voleva davvero stare vicina a suo fratello per quanto possibile.
Era una cosa molto difficile dal momento che lui era vivo e lei era morta, ma Saelmanestrix si era cocciutamente rifiutata di andare nell'aldilà: senza il suo gemello si sentiva incompleta. Non poteva andare Oltre, doveva aspettarlo, dovevano stare insieme. Erano nati insieme, non sopportava che qualcosa li avesse separati.
La sua volontà aveva inconsapevolmente spinto la sua anima a spiaggiarsi nel Mondo degli Spiriti, una dimensione intermedia molto vicina al mondo dei vivi, e tuttavia abitata soprattutto da spiriti dei morti. Non era un Aldilà, era più simile a un luogo di passaggio… però nulla impediva di stabilircisi per un lunghissimo tempo.
Da lì si vedeva benissimo il mondo dei vivi, Saelmanestrix poteva seguire le mosse di suo fratello, ma lui non poteva vedere lei; nemmeno con la sua vista magica, una cosa che aveva sorpreso molto la draghetta.
"Dovresti procedere per gradi" la stava consigliando, in quel momento, uno spirito più anziano. Aveva la forma di un maliardo, una specie di topo senziente dalla coda prensile. "Non puoi suggerire azioni nella mente del tuo protetto. Il tuo compito è proteggerlo e guidarlo con gentilezza."
"Ma lo sto guidando!"
"No, Sel, quello che stai facendo è cercare di condizionarlo. Non gli stai facendo del bene."
"Ma così si diverte di più!" Protestò la cucciola di drago. "Quell'uomana che gli ha rubato le scarpe si meritava una lezione!"
"Non è nel carattere di tuo fratello entrare di nascosto nella stanza di qualcun altro e liberare delle tarme nel suo armadio. Non stai rispettando la sua natura, Sel. Sei uno spirito guida, ma non puoi imporre il tuo carattere al tuo protetto."
"Ma lo facevo anche quando ero viva" protestò Saelmanestrix. "Sono io che so cosa è meglio per lui. Mio fratello è perso, senza di me. Tu non capisci niente!"
"È davvero così? O magari stai cercando di vivere un po' tramite lui?" Inzigò il maliardo, colpendo nel segno.
Saelmanestrix rimase ammutolita, perché non sapeva come ribattere. Non durò a lungo.
"Perché non ti fai un po' gli affari tuoi? Se Simerkeinos mi ascolta è perché nel suo cuore lui vuole ascoltarmi."
Il maliardo alzò gli occhi al cielo e diventò trasparente per un momento, che è quello che gli spiriti fanno al posto di sospirare.
"Non eri pronta per questo compito, Sel. Non eri pronta nemmeno per vivere la tua vita, figuriamoci consigliare e guidare qualcun altro."
Saelmanestrix non lo degnò più di un'occhiata. Avrebbe continuato per la sua strada, cocciutamente, come aveva sempre fatto.