VI. Solamente per farti dormire
[Cuscino]
[Cuscino]
Poi non dorme per giorni e duri solchi gli si scavano sotto lo sguardo.
Ordina sempre più caffè – lui glieli porta sempre, non dice mai di no: ma, verso il quinto, una stupida aria di preoccupazione gli scava lo sguardo.
Continua a non dormire e nemmeno saprebbe dire il perché – qualcosa gli svuota i sogni e, allora, è la veglia l’unica in grado di fornirgli le immagini che cerca.
Hinata non gli parla per un giorno: continua a chiacchierare con un ragazzo dai capelli rossi come i suoi, coperto di tatuaggi al tavolo vicino alla finestra.
Tobio non dice niente – potrebbe?
«Non mi parli più: perché?».
Tobio sospira – non dice nulla, come potrebbe? – e scuote il capo, rimestando pensieroso il contenuto del proprio doppio espresso.
«Hai trovato altre compagnie» commenta, infine, acido. «Perché non vai a lamentarti con loro?».
Hinata china il capo, stringendo il vassoio tra le mani.
«Mi volevo tatuare un cuscino sul petto» commenta, sottovoce. «Al è un tatuatore, gli stavo chiedendo informazioni».
Tobio alza un sopracciglio, il ragazzo glielo dice sottovoce.
Solamente per farti dormire1.
[179 parole]
1Gaia Di Fusco, Forse neanche un bacio