in the name of the Black.
Giorno 11;
purezza;
❨ Walburga Black ❩.
Walburga alza gli occhi dal suo libro. Sirius e Regulus sono inquadrati nel vano della porta in salotto, e attendono. Sirius fa già un passo avanti, curioso e impetuoso com’è, ma Walburga è più lesta. “Bambini,” inizia. “Venite avanti, forza.”
Entrano, e Regulus rimane un passo indietro, la mano stringe un lembo del maglione del fratello.
“Sedete su quel divano,” continua lei, un sorriso entusiasta sulla bocca. Si sfila gli occhiali che usa per leggere e li appoggia sul tavolino lì accanto, vicino alla tazza del tè mezza piena.
I suoi figli la fissano seduti di fronte a lei, vicini su quel divano troppo grande. I loro occhi sono spalancati e curiosi. Quelli grigi di Sirius celano una sicurezza che ha già dimostrato di possedere nonostante i suoi sei anni. Quelli verdi di Regulus custodiscono una dolcezza che ha saputo manifestare sin dalla più tenera età. Sono due bambini speciali e questo sarebbe stato il primo giorno della loro nuova formazione. Sarebbero rinati come nuovi Black, pronti a raccogliere la loro eredità e a tramandarla nei secoli a venire.
“Vi sarete chiesti come mai vi ho distolto dai vostri giochi…”
“Sì,” risponde Sirius. Ovviamente. Regulus scuote la testa.
Walburga sorride ancora. “Da oggi ci vedremo tutte le settimane a venire, per approfondire la storia della nostra famiglia e farvi capire l’importanza delle nostre tradizioni, perché queste dovranno essere tramandate da voi ai vostri figli, e così ai figli dei vostri figli.”
“Avremo dei figli? Bleah,” commenta Sirius storcendo la bocca. Regulus guarda le smorfie del fratello e ridacchia. La bocca di Walburga si piega per un attimo in una piega di irritazione, ma si è ripromessa di essere paziente, e paziente sarà.
“Non è il momento, Sirius,” replica solo. Sirius la guarda e non sembra convinto, ma lei prosegue. “Voglio che le nostre lezioni si svolgano qui perché questa è la stanza più importante della casa, qui è dove viene custodito il nostro passato.” Si gira a guardare l’arazzo appeso alla parete e sorride tra sé e sé. “Vedete? Quella prova vivrà nei secoli.”
“È solo un pezzo di stoffa, madre,” interviene Sirius. “Potrebbe… com’è che si dice?”
“Sciogliersi?” Suggerisce Regulus.
Walburga stringe le labbra. Ridacchiano entrambi ora, i suoi figli.
“Sfilacciarsi,” interviene, alzandosi in piedi. Li sovrasta, e i due si zittiscono, persino Sirius. Non sembra più così baldanzoso ora che lei li guarda dall’alto, severa. “La parola che stavate cercando è sfilacciarsi, non sciogliersi.”
Nessuno dei due dice nulla. Forse hanno perso le parole insieme al loro coraggio di bambini. Walburga cammina fino all’arazzo, ne osserva le volute e gli intrecci, la filigrana dorata che ne percorre la superficie e si piega in nomi e lettere. Poi si volta nuovamente verso i suoi figli.
“Prima lezione: purezza.” Intreccia le lunghe dita di fronte a sé, cammina a piccoli passi nel salotto. “La purezza è la cosa più importante, la conditio sine qua non per la nostra grandezza, e non solo, per la sopravvivenza stessa della razza magica. Immaginate cosa ne sarebbe di tutti noi se ci mischiassimo con i Sanguesporco, con tutta quella gentaglia che fa parte del nostro mondo senza esserne degna… Sapete cosa succederebbe?”
Regulus scuote la testa, mentre Sirius la guarda e basta.
“Ci estingueremmo,” conclude lei con voce grave. “Il nostro sangue si contaminerebbe, e la nostra razza pura svanirebbe. E secoli e secoli di storia finirebbero come polvere.”
“Quindi,” inizia Regulus, le sopracciglia aggrottate. Arriccia le labbra per la concentrazione. “Com’è che hai detto prima, madre…?”
“Ci sfilacceremmo,” gli viene in aiuto. Lo guarda speranzosa. Regulus sembra aver capito. “Ci sfilacceremmo, Regulus. Possiamo dire così, sì.”
Incontra lo sguardo di Sirius. È tagliente. Non dice nulla e lei attende che almeno annuisca.
“Sirius?” Gli chiede.
Lui si riscuote. “Sì?”
“Hai capito, vero? Quello che ho detto…”
“Certo.”
“Quindi la purezza è una cosa buona…” tenta di nuovo lui.
Walburga gli sorride. Le darà tante soddisfazioni, Regulus. Lo sa. Se lo sente. Lo ha sempre saputo da quando lo portava in grembo. Per Sirius è sempre stato diverso, lo ha sempre sentito staccato da lei, come un’appendice che però qualcuno le ha asportato troppo presto, separandoli per sempre.
“Certo, tesoro mio,” gli risponde carezzandogli una guancia. “La purezza ci salverà. Toujours pur è il nostro motto. Ricordatelo sempre.”
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⭐︎☆⭐︎
❨ note ❩
Non ho particolari note sulla storia di oggi, penso sia risultato tutto chiarissimo leggendo. Il prompt mi ha subito fatto pensare a Walburga e l’ho immaginata intenta a “insegnare ciò che conta” ai suoi figli.
A domani, come sempre, con un capitoletto piuttosto interessante 👀 Colgo l'occasione per ringraziarvi ancora una volta per l'affetto che state dimostrando per questa raccolta e i miei Black ♥︎