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Autore: la_pazza_di_fantasy    17/10/2021    0 recensioni
Per Jerome la giornata non è iniziata nel migliore dei modi e peggiora quando una belva feroce cerca di ucciderlo per una ragione a lui sconosciuta.
Questo sarà solo l'inizio di una serie di avvenimenti che faranno capire a Jerome di non essere quello che credeva.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si può sapere perché più passa il tempo e più Alexander sembra uno stronzo antipatico?- chiese Jolie alzando lo sguardo dal libro di storia che stava rileggendo velocemente. Era passata una settimana da quando lei e Itto avevano iniziato a dare ripetizioni a Jerome di quella materia, per aiutarlo con le sue vere lezioni di recupero, e Jerome stava facendo grandi passi avanti. E non solo grazie a loro.
Nonostante proprio come aveva detto la ragazza Alexander stava diventando più antipatico con il passare del tempo Jerome era arrivato quasi ai livelli della loro classe.
-se non lo consideri non ti da fastidio lo sai vero?- le disse Jerome sbadigliando leggermente. Era notte e lui aveva bisogno di dormire, fare lezione tutti i giorni e a tutte le ore non gli faceva per niente.
-a te dovrebbe dare più fastidio di come dimostri- continuò Jolie mentre Itto osservava i due non capendo minimamente il perché di quel discorso in quel momento.
-e perché mai? L’importante è che mi insegni come controllare i miei poteri, al fatto che sia stronzo mi sono abituato dopo tre lezioni- le rispose Jerome con un’alzata di spalle.
-sapete per come esce l’argomento Alexander ogni santa volta inizio a sospettare che uno di voi due abbia perso la testa per quello li- si decise finalmente a parlare Itto ricevendo in cambio le occhiate confuse degli alti due, o meglio quella confusa di Jolie e quella che voleva sembrare confusa di Jerome che si era reso conto che il rosso non gli era per niente indifferente. Certo sapeva di non poter avere possibilità visto che Alexander non sembrava per niente interessato ai ragazzi e men che meno a lui.
Itto però non interpretò nel modo giusto lo sguardo confuso di Jerome e quindi lasciò perdere la questione pensando di aver interpretato male come al solito.
-cambiando argomento risultati con il tuo elemento?- disse Itto guardando in direzione di Jolie che era rimasta l’unica della loro classe, se non di tutta la scuola, a non aver ancora trovato il suo elemento.
-e secondo te non ve lo avrei detto?- chiese retoricamente la ragazza chiudendo definitivamente il libro che aveva in mano. -smettetela entrambi di farmi pressione o non ci riuscirò mai. Datemi tempo- sussurrò la ragazza sull’orlo di una crisi di pianto visto che gli occhi le erano leggermente diventati lucidi. Si sentiva inutile.
-la mia era una domanda innocente! Volevo solamente sapere come stava andando- si difese Itto che non aveva mai amato vedere le ragazze piangere anche per il fatto che non sapeva minimamente come comportarsi in quei casi.
-sta andando male Itto! Lasciami in pace- e così dicendo la ragazza si alzò ed uscì dalla camera che condividevano i due ragazzi e nella quale avevano preso il vizio di riunirsi essendo libera e soprattutto poco affollata diversamente dalle sale studio che erano affollate anche alle 3 di mattina.
-che ho detto di male?- chiese Itto preoccupato in direzione di Jerome che alzò le spalle non sapendo come rispondergli.
-credo che i professori le mettano già troppe pressioni di loro e la tua domanda anche fatta con le migliori intenzioni l’ha fatta arrabbiare- tentò di individuare il motivo della sclerata di Jolie Jerome.
-spero sia solo quello sinceramente. Non possiamo fare niente per aiutarla? E no, non lo sto dicendo perché voglio smetterla di fare lezioni per tutti gli elementi, tanto quelli li faremo comunque, ma proprio perché mi fa male vederla in quel modo- disse Itto ravvivandosi con una mano i capelli per poi chiudere con calma il libro che aveva in mano. -adesso dobbiamo riposare o ci ritroveremo come due fantasmi domani mattina- sussurrò il castano stiracchiandosi e spogliandosi velocemente per mettersi la tuta con la quale dormiva. Jerome sospirò e si alzò a sua volta dal pavimento della camera dove si erano messi solo pre lasciarsi finalmente cadere sul suo letto per dormire. Nemmeno il tempo di chiudere gli occhi che la stanchezza ebbe la meglio su di lui.
 
 
-allora? Chi è?- chiese l’uomo mentre osservava quasi con ribrezzo la ruga di espressione che si stava formando sul suo volto come ad incidere sulla sua pelle il fatto che stesse invecchiando.
-non lo so- rispose il ragazzo con le mani nelle tasche della giacca che indossava mentre faceva vagare lo sguardo ovunque tranne che sull’uomo che era il suo interlocutore.
-in che senso non lo sai? Ti sto permettendo di aiutarmi dall’interno e tu non mi porti informazioni valide?- il tono dell’uomo aumentò drasticamente di volume e il ragazzo non riuscì a non guardare il faccia il castano che aveva difronte e quindi trovarsi difronte a quel viso ormai sfigurato per il troppo sangue di bestie elementari in circolo nel suo corpo.
-non è così semplice sai? Mi hai detto che avevi estorto al vecchio il fatto che il ragazzo si sarebbe trovato a scuola in questo periodo ma non ho nessun’altra pista quindi è difficile- protestò Lucas sbuffando e chiudendo gli occhi -sai quanta gente c’è? E soprattutto non so nemmeno se ha già sviluppato i suoi poteri oppure no, come potrei individuarlo con facilità?-
-non mi importa come! Mi hai detto che mi avresti aiutato e lo farai! Io ti ho fornito tutto quello che avevo il resto lo devi fare da solo- l’uomo diede le spalle a Lucas e si diresse a passi svelti verso le capsule di vetro che adornavano il suo studio e che all’interno contenevano persone ormai senza vita. Lucas si era sempre chiesto come mai quel tizio tenesse in vetro le sue vittime ma si era sempre tenuto lontano da fare la domanda all’uomo.
-tranquillo Derec riuscirò a finire quello che tu mi hai impedito di fare- l’uomo all’interno della capsula non rispose solo perché oramai era morto da tempo.
 

 
   
 
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