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Autore: GReina    19/10/2021    2 recensioni
Questa raccolta di OS partecipa alla sfida WRITOBER lanciata da Fanwriter.it
Per tutto il mese di ottobre pubblicherò una OS al giorno! Trame e personaggi varieranno di volta in volta. Consultate l'indice e la premessa (primo capitolo) per maggiori informazioni e curiosità su prompt scelti e personaggi!
[coppie: kuroken | ushiten | iwaoi | semishira | osasuna | daisuga | sakuatsu | tsukkiyama | tanakyo | shoumika | arankita | yakulev | bokuaka | matsuhana]
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma, Shiratorizawa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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n.a.
Lo so, anche questa è molto corta, ma a differenza di quella di ieri, visto il prompt e l’idea per la trama che mi ero fatta, me lo aspettavo. Spero di non avervi deluso e di farvi piacere anche se con brevi OS, anche perché sono due giorni che un orribile raffreddore sta mettendo seriamente alla prova la mia capacità di resistere in questa sfida!! I medicinali iniziano a fare effetto ma gli esami che si avvicinano non aiutano. Speriamo bene!
Buona lettura e – spero davvero – a domani!

 Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
» Prompt: Argento
» N° parole: 943

19. Argento – YakuLev

Quello era un pessimo gioco. Yaku si pentiva amaramente di averlo proposto, ma sul momento gli era sembrato l’unico modo per includere anche Kenma nella serata giochi! Aveva quindi proposto e poi quasi obbligato l’alzatore a prestare a tutti la propria console per fare un gioco di società. Lui non aveva la minima idea di come funzionassero cose come la Switch, la PSP e via dicendo, ma era bastato scoprire che quelle più nuove potevano collegarsi a internet per scaricare ogni gioco possibile per fargli capire cose fare. Kenma aveva scaricato la prima app non a pagamento disponibile per una serata di giochi con gli amici ed era stato in quel modo che avevano iniziato a giocare a “rispondi o bevi”.
Così adesso Morisuke aveva due cose di cui pentirsi: la prima era di aver proposto quel gioco, la seconda era di aver vietato gli alcolici in quanto minorenni lasciando alla squadra solo un’opzione: rispondere.
«Oya? A quanto pare tocca al nostro carissimo piccolo Yaku!» disse Kuroo con il suo solito ghigno poco rassicurante. Lui – ancora ignaro – sbuffò.
«Sentiamo. Non ho nulla da nascondere.» incrociò le braccia e guardò il capitano con sfida, ma sbiancò non appena il corvino lesse sullo schermo:
«C’è qualcuno che ti piace? Se sì, ammetti chi è.» Yaku divenne una statua di sale, e non solo per il colorito. La sua mente prese a correre veloce alla ricerca di un modo per svincolarsi, ma capì di essere fregato non appena ripensò alle proprie parole rivolte a Kuroo stesso solo due giri prima: “Sono le regole!” gli aveva detto ghignando divertito per l’imbarazzo del compagno “Devi rispondere e basta!!” e se lui aveva risposto a “Qual è la tua posizione preferita durante il sesso” certo adesso non avrebbe risparmiato Yaku.
«È-È… è solo uno stupido gioco!» arrossì tutto d’un tratto. Non c’era possibilità per lui di ammettere per chi si era preso una cotta stratosferica. Tetsuro ghignò vittorioso, e come da lui immaginato disse:
«Non puoi esentarti, mio caro Yaku.» Morisuke arrossì ancora e valutò seriamente l’idea di mentire, ma immediatamente capì che Kuroo l’avrebbe scoperto e non voleva sapere come si sarebbe vendicato.
«Non mi va di farlo!» riprovò quindi, al che seguirono le proteste dei presenti, tranne che di Kenma. Il libero adorava quel ragazzo. Tra tutti i suoi bambini lui era certamente il suo preferito.
«È solo un gioco e dovrebbe divertire. Se non gli va non possiamo costringerlo.» Kuroo protestò:
«Ma io ho dovuto dire la cosa del sesso!» il mezzo biondo strinse gli occhi.
«Non vedevi l’ora di farlo, ammettilo.» il capitano gonfiò le guance ma fu costretto a limitarsi a rispondere con:
«Il punto resta.» infine intervenne Kai che si rivolse proprio a lui.
«Che ne dici di dirci solo un particolare di questa persona? Qualcosa di generico. Così potremmo dire che hai risposto e passare avanti.»
«Sì, e magari anche cambiare gioco.» mormorò Taketora ancora arrabbiato per aver dovuto rivelare la cosa più imbarazzante che gli fosse mai successa.
Yaku valutò la proposta ed infine si disse di non avere altra scelta. Non sarebbe stato giusto, d’altronde, esonerare lui da qualcosa che aveva già messo in imbarazzo più di una persona. Sospirò sonoramente, dunque, e nel panico iniziò a pensare alla cosa più generica che potesse dire. Kuroo che gli metteva fretta non aiutava, né Kenma che tentava di farlo smettere o tutti gli altri palesemente più curiosi e attenti che mai.
«Eh dai! Sbrigati Yaku, non sarà poi così diffi-» stanco del tono esasperato ed urgente di Tetsuro, Morisuke urlò la propria risposta. D’altronde tutti avevano i capelli, giusto? Ed i colori naturali erano sempre gli stessi. Molto generica come caratteristica.
«Ha i capelli argentati, d’accordo!?» il silenzio calò pesante nella stanza sostituendo fin troppo in fretta il baccano di poco prima. Fece gelare Yaku, ma il ragazzo era talmente in tilt che nemmeno quello riuscì a fargli capire dove avesse sbagliato. Ci pensò Kuroo a rimediare.
Ghignò. Dio, quanto odiava quel ghigno!
«Immagino tu non stia parlando dell’alzatore del Karasuno. Quindi sappiamo tutti a chi ti riferisci.» Yaku arrossì più di quanto non avesse già fatto, il che era tutto dire! Guardò in fretta tutti i presenti trovandoli scioccati e senza parole. Non poteva biasimarli, persino lui non riusciva a capire come fosse riuscito ad innamorarsi di un tale idiota.
Infine, tutti i loro sguardi sorpresi presero a spostarsi lentamente verso Lev, così Morisuke poté concentrarsi su di lui. Il ragazzo del primo anno aveva gli occhi luminosi ed un sorriso in viso, eppure dalla sua espressione non fu difficile capire che rimaneva ancora nell’ignoranza. Prese a guardare tutti i presenti con dubbio, infatti, ed eccitato chiese:
«Cosa? Voi avete capito di chi parla!? Chi è? Chi è??» il libero strabuzzò gli occhi e così vide fare al resto della squadra. Kuroo fu il primo a riprendersi e, voltandosi verso di lui del tutto incapace di capire, chiese a gran voce:
«Lui?? Perché!» Yaku rispose con lo stesso tono, solo un po’ (in realtà molto) più disperato.
«Io non lo so!!»
Maledizione a lui e a quella serata di giochi. Maledizione alle app e al voler includere Kenma. Maledizione a Kuroo e maledizione agli stupidi, magnifici capelli argentati di Lev. Perché sì, forse averli di quel colore poteva essere comune in Russia, ma sicuramente non lo era in Giappone.
Passarono diversi secondi ancora di totale silenzio, e solo a quel punto – titubante – il centrale del primo anno iniziò a sollevare un dito verso il proprio volto. Sbattendo più volte le palpebre, chiese poi con fare dubbioso:
«Ma parli di me?»
Maledizione a Lev e al suo adorabile e bellissimo viso.
   
 
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