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Autore: Musical    29/10/2021    0 recensioni
Un'antica mummia è pronta a vendicarsi, fai attenzione, è dietro di te! Si nasconde nell'ombra, seguendo il suo obiettivo, la persona giusta da sacrificare per la sua amata Anck-su-Namun.
"Per l'ultima volta, Crowley, non voglio seguirti."
"E per l'ultima volta, signor Leggere-un-libro-non-è-pericoloso, sì, o ti costringerò a farlo."
"Oh, sono proprio curioso di sapere come lo faresti."
"Ho i miei metodi, angelo."
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Anatema Device, Aziraphale/Azraphel, Crowley, Madame Tracy, Newton Pulsifer
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il Cairo, 1924

"Aziraphale, caro, hai visto per caso la mia bottiglia di Cherry?"
La voce di Madame Tracy si fece sentire per tutta la stanza, Newton non riuscì a trattenere un sorriso mentre poneva i propri vestiti dentro l'armadio. Sia il Signor Fell che Madame Tracy erano stati tanto gentili da offrirgli di venire con loro in questa straordinaria scoperta, come l'aveva chiamata Madame Tracy. Il giovane Newton non credeva che quella donna potesse essere così assetata di avventure, eppura eccola lì, in Egitto, insieme a loro. Era davvero una donna dalle mille sorprese.
"Mi dispiace, ma proprio non saprei dirti."
Newton ancora non poteva crederci: quando ricevette una chiamata all'hotel in cui alloggiava, erano trascorsi esattamente due giorni da quando era uscito sconsolato dalla libreria del Signor Fell.

"Ritieniti fortunato, giovanotto!" gli aveva detto una voce femminile. "Sono giorni che ti sto cercando."
Newton era rimasto talmente interdetto da quelle parole che aveva domandato incerto se era sua madre a parlare, ma in tutta risposta aveva ricevuto una frivola risata.
"Tesoro, sono Madame Tracy. Ho trascorso giorni a cercarti! Aziraphale vorrebbe parlarti. Sei ancora a Londra, voglio sperare."
Newton aveva prima annuito, poi aveva risposto anche al telefono, ricordandosi che Madame Tracy non era lì davanti a lui.
"Allora vieni qui il prima possibile. Buone nuove ti attendono!"

E in pochi giorni erano partiti per l'Egitto, tutti tre, alla ricerca della perduta Hamunaptra.
"Newton, caro, rincuora questa povera donna, l'hai vista?"
"Dovrebbe essere dentro l'armadio della sua camera, Madame."
Madame Tracy alzò gli occhi al cielo per tornare nella sua stanza, borbottando cose sull'età e la poca memoria.
"Dunque," gli si avvicinò il Signor Fell dopo essersi schiarito la gola, "per prima cosa, mi devi dire, ragazzo, chi ha dato a tuo zio la mappa. Una buona ricerca comincia sempre da quello che abbiamo in mano, e come l'abbiamo trovato."
I chiari occhi pieni di aspettative del Signor Fell misero Newton in soggezione, tanto che il ragazzo si sentì meglio a volgere lo sguardo verso il pavimento della stanza.
"Un... Un certo Sergente Shadwell, signore."
Solo dopo aver risposto, Newton si sentì a proprio agio nel tornare a guardare in volto l'egittologo, il quale gli stava rivolgendo un caloroso sorriso.
"Bene." Aziraphale strinse le mani al petto, come per volersi dare un contegno, Newton fu in grado di notare una strana luce in quegli occhi chiari. "Direi di cominciare a cercare questo Sergente Shadwell, allora. Vorresti accompagnarmi, Newton?"
Il giovane Pulsifer s'aggiustò gli occhiali, prima di annuire, ottenendo l'effetto di allargare ancor di più il sorriso del Signor Fell.

"Dove credete d'andare, voi due?"
La voce melodiosa di Madame Tracy li fermò proprio come una madre riprende i figli; sia Newton che Aziraphale si voltarono e trovarono la donna a braccia conserte, vestita per uscire, che li osservava con un cipiglio dipinto sul viso.
"Tracy, pensavamo che volessi rimanere in camera a riposarti. Il viaggio è stato lungo."
La risposta di Aziraphale fece indispettire la donna, che a passo spedito si diresse verso l'uscita, superando i due.
"Se credi, Aziraphale caro, che sia venuta solo per il sole d'Egitto, è così, ma anche per l'avventura! E poi, devi essere onesto, sarai bravo con i libri, i geroglifici e la storia, ma non sei bravo con le persone."
Aziraphale la seguì poco dopo, pronto a risponderle, dimenticandosi di Newton e di chiudere la porta. Fortunatamente ci pensò il ragazzo, che raggiunse i due di corsa, ascoltando il loro amichevole battibecco.
"Ti posso assicurare che sono capace di trattare con la gente."
"Come quando hai fatto credere che la tua libreria era abitata da uno spirito maligno che era troppo affezionato alla prima edizione di 'A Christmas' Carol'?"
"Beh, insomma--"
"Oppure quando quel vecchio editore ha osato dire che i libri di Virginia Woolf dovevano essere bruciati."
"Non mi far ripetere quello che penso di lui, Tracy, il giovane Newton non merita di sentir simili parole. È stato un bruto."
Newton li seguì senza intromettersi nel discorso, preoccupandosi di non perderli di vista per quanto erano spediti, andò a sbattere persino contro una ragazza, scusandosi frettolosamente per averla urtata. Purtroppo, non aveva un momento da perdere se non voleva rimanere indietro, Newton sperò soltanto che la ragazza lo perdonasse.


Alcuni abitanti diedero al gruppo il consiglio di dirigersi presso il 'Tedfield's' per trovare il Sergente.
I locali egiziani non differivano tanto da quelli inglesi secondo Newton. Non che ne avesse visitati tanti, anzi a dir la verità non v'era mai entrato, ma aveva la netta impressione che, se avesse varcato la soglia di un locale in Inghilterra, sarebbe stato esattamente così: l'odore di tabacco ed alcool che stuzzicava il naso, le grasse risate che coprivano la flebile musica emessa da un vecchio grammofono, qualche tavolino occupato da uomini intenti a giocare a carte... Era un luogo a lui sconosciuto e poco consono, tuttavia si sentiva inspiegabilmente attratto da esso.
Il signor Fell, davanti a Newton, era rimasto immobile, volgendo gli occhi a destra e sinistra, alla ricerca di qualcuno che potesse corrispondere all'idea di un sergente in pensione. Tuttavia, nessuno rispecchiava l'immagine mentale che aveva Aziraphale.
Madame Tracy fu l'unica a prendere l'iniziativa e a dirigersi, a passo svelto, verso il bancone, dove un uomo era intento a pulire un bicchiere con un vecchio panno.
"Buongiorno," disse la donna dopo essersi schiarita la gola, "cercavo il Sergente Shadwell, mi hanno detto che è sovente frequentare questo posto."
Aziraphale e Newton la raggiunsero mentre lei, con fare civettuolo, si sporse sul bancone, sfiorandone la superficie con un polpastrello. "Mi sarebbe di grande aiuto se mi dicesse dove posso trovarlo."
"Non sono solito parlare con le streghe! Neanche con un giovanotto che non sa sicuramente brandire una pistola e un uomo che si veste di bianco come fosse un cherubino."
A quella voce roca che s'era intromessa, il piccolo gruppo si voltò, vedendo un uomo sulla settantina che indossava una logora divisa dell'esercito britannico. Tale uomo sorseggiava un bicchiere di scotch, mentre i suoi piccoli e vispi occhi studiavano e giudicavano il trio alquanto bizzarro.
"Domando scusa." intervenne Aziraphale col tono più pacato possibile: malgrado quello che affermava Tracy, lui era capace di trattare con le persone. "È lei il Signor Shadwell?"
"In persona."
"Vede, noi avremmo una domanda da--."
"Tu, giovanotto, ti guardi un po' troppo in giro. Fatti vedere tu, piuttosto!"
Aziraphale si ritrasse come oltraggiato: nessuno infatti, Tracy esclusa, aveva mai provato ad interromperlo e ne era uscito indenne... Niente soluzioni drastiche, ovvio, ma Aziraphale sapeva farsi rispettare. Valutando, però, che questo non era il momento opportuno per far valere le proprie ragioni, Mr. Fell si voltò indietro verso Newton facendogli un cenno con la testa per incoraggiarlo. Newton fece qualche passo avanti,  si portò una mano come per grattarsi il ponte del naso, ma la ritrasse poco dopo, optando per un leggero inchino di fronte al Sergente.
"Hai un viso familiare, e puoi star certo che non sono uno che dimentica tanto le facce di chi incontro." l'uomo abbassò l'indice puntato, si sistemò meglio sulla poltrona di vimini e riprese a parlare. "Ci siamo già incontrati?"
"Temo di no, Signore."
"Sergente per te, giovanotto."
"Sergente, certo."
"Non ci siamo mai visti, dunque, eh?" il Sergente si mise comodo sulla sedia senza distogliere l'attenzione dal giovane. "Qual è il tuo nome, soldato?"
Newton ebbe un momento d'esitazione, ma poi rispose, "Newton Pulsifer."
"E dimmi, Soldato Pulsifer--" le labbra del Sergente si bloccarono, mentre gli occhietti azzurri si spalancarono, notando solo in quell'attimo un particolare dettaglio che gli era sfuggito inizialmente.
"Ma sì, certo! Tu sei il nipote di Colui-Che-Non-Commette-Adulterio Pulsifer!" e si mise a ridere di gioia,battendo anche la mano contro la gamba, come se avesse incontrato, dopo anni, un amico di vecchia data. "Come ho fatto a non riconoscerti prima! Sei la copia di tuo zio!"
Il giovane Pulsifer contrasse le dita un paio di volte per smorzare la tensione, cominciando a sentire un leggero cerchio alla testa che si faceva più forte man'a mano che il Sergente ripeteva con gioia il nome dello zio. Madame Tracy provò a toglierlo dalla situazione pesante, avvertendo il disagio che stava provando il ragazzo in quel momento.
"Sono sicura che il giovane Newton sarà felice di condividere con lei storie del suo amato zio, ma vede--" si voltò cercando sostegno in Aziraphale, il quale si fece nuovamente avanti, mettendosi alla destra di Newton, "abbiamo una certa fretta e--"
"Non parlo con le streghe, donna!"
Al contrario di Aziraphale, Madame Tracy non rimase ferita da quell'atteggiamento scorbutico, tutt'altro, sorrise mellifua.
"Vorremmo sapere dove ha trovato un particolare oggetto."
La frase di Aziraphale fece ritornare il Sergente a guardare i due uomini, dopo aver terminato una  battaglia di sguardi con quella donna.
"Che cosa?"
Newton e il signor Fell si scambiarono un'occhiata, poi Aziraphale sorrise e, con un piccolo incoraggiamento, diede la forza necessaria al giovane d'estrarre dalla tasca quello strano porta unguenti nero, mostrandolo poi all'anziano.
Il bicchiere di scotch rimase saldo nella mano del Sergente, l'uomo non pronunciò parola alcuna, non s'alzò nemmeno dalla sedia con impeto per allontanarsi il più possibile da quella cosa. No, un militare doveva mostrarsi sprezzante del pericolo, senza far trapelare le proprie emozioni, con lo sguardo fisso verso il proprio nemico, il primo che abbassava gli occhi era un uomo morto.
"Stregoneria." disse semplicemente con tono grave. "Avevo detto a tuo zio di disfarsene."
"E così stava facendo, ma--" Newton non sapeva come continuare, non voleva far sapere del periodo difficile che la sua famiglia stava attraversando, per sua fortuna il signor Fell venne in suo soccorso, mentre Madame Tracy gli appoggiava una mano sulla spalla.
"Vorremmo sapere dove l'ha presa. Se è così gentile da dircelo, verrà profumatamente ricompensato." terminò con un sorriso.
"Non l'ho preso da nessuna parte."
"Oh, suvvia, Sergente Shadwell," fu il turno di Tracy d'intervenire, "non c'è alcun bisogno di nascondere una piccola malefatta. Tutti noi abbiamo i nostri peccatucci, può star certo che non siamo gente che giudica."
"Non mettermi in bocca parole che non ho mai detto, donna! Non ho mai rubato! Me lo sono guadagnato."
"E come?"
Il Sergente sorrise sprezzante, tornando a bere qualche sorso. "Una partita a carte con vecchi amici. C'era uno che non aveva più un soldo e s'era giocato quell'oggetto. Ahimè, fui io a vincere la mano."
"Chi era il precedente proprietario?"
"Una vecchia canaglia. Furbo come una volpe e letale come un cobra. Secondo me, l'ha fatto appositamente per liberarsi di quell'affare, porta solo guai. Per questo dico che ci sono dietro le streghe."
"Il nome..." disse con una certa urgenza Aziraphale, tornando poi a sorridere. "Se non le dispiace."
"Jedediah. Ma è difficile trovarlo, non si farà mai trovare dai suoi creditori."
"Oh, ma noi non siamo creditori, giusto Aziraphale?"
Newton osservò i due scambiarsi uno sguardo, poi il signor Fell confermò quanto affermato da Madame Tracy.
"Oh beh, in tal caso vi perderete la sua esecuzione. Verrà impiccato tra un'ora."
"UN'ORA?!"
L'urlo di Aziraphale e Tracy fece sussultare Newton che rischiò per poco di far cadere il porta unguenti.
"Dobbiamo sbrigarci Tracy!"
"Vi seguo! Coraggio, Newt!"
Il trio cominciò a dirigersi verso l'uscita del locale, quando la voce del Sergente si fece sentire ancora una volta.
"I miei soldi! Vi ho detto tutto quello che volevate."
"Mi dispiace, Sergente," gli rispose il signor Fell all'uscita, "abbiamo una certa fretta, in questo momento, la pagherò la prossima volta che ci vediamo!"
"Brutto spilorcio inglese!!!" si sentì fuori dal locale, tanto che Madame Tracy si fermò per voltarsi indietro, pensosa.
"Tracy, dobbiamo andare!"
"Non abbiamo idea di dove avverrà l'esecuzione."
"Voi, intanto, andate avanti. Io vedrò di rassicurare il Sergente che il pagamento verrà fatto. Gli darò giusto un piccolo anticipo." fece l'occhiolino.
Mentre Newton era pronto a chiedere spiegazioni a riguardo, il signor Fell gli posò una mano dietro la schiena e lo guidò a continuare a camminare, un'ora passava in fretta, e loro non avevano tempo da perdere.
"Ci vediamo all'hotel, Tracy."
"Mi raccomando, fate in modo di salvare quel povero giovane."





NdA: ciao a tutti! È passato un po' di tempo dall'ultima volta che ho aggiornato una storia. Periodo difficile, che piano piano si sta diradando. Chiedo scusa per l'eccessivo ritardo, spero di poter ritornare in carreggiata anche con gli aggiornamenti delle altre storie *incrocia le dita*
Se qualcuno, con cui avevo iniziato a fare degli scambi, sta leggendo questo, rassicuro che piano piano recupero, anche se sono passati dei mesi non mi sono dimenticata 💖 grazie per aver letto e, se tutto va bene, alla prossima!

   
 
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