XXX. Lo scheletro sul fondo
[Scavare]
[Scavare]
Hai toccato il fondo, si dice Tobio allo specchio: ora puoi cominciare a scavare – sia mai che non ne riemergano scheletri che non stavano nell’armadio, promesse infrante e chissà cos’altro deve aver avuto da nascondere nel corso della propria vita.
Hai toccato il fondo, ma scavando hai solamente rinvenuto un anellino troppo piccolo e una promessa stranamente intonsa: Hinata glielo dice, con aria immensamente seria, che diceva per davvero.
Ma tu non hai detto niente, vorrebbe replicare Tobio, mi hai lasciato un anello in una torta e non hai dato spiegazioni.
«Certo che te le ho date» replica il rosso, lasciandogli davanti una tazza di cioccolata calda e una bustina di olio d’oliva. «Sei tu che non hai guardato bene e, per questo, non mi hai risposto».
Kageyama lo guarda, perplesso, e si domanda che risposta dovrebbe dargli: una parola che sa della terra smossa dal fondo che ha scavato, che ha il rumore delle ossa di uno scheletro fuori dall’armadio e di promesse ricomposte. E chissà che altro.
Così, prende una fotografia troppo sfocata e un pennarello – l’ennesima istantanea di una musa inconsapevole – e gliela porge, facendolo sorridere.
Ha detto di sì.
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