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Autore: katyjolinar    31/10/2021    4 recensioni
[OMEGAVERSE] Storia di un giovane guerriero che si imbatte in una sua compagna d'infanzia.
Storia partecipante a "luoghi dell'orrore" indetto dal gruppo Facebook Il Giardino di EFP
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'atto fu inaspettato.

Erya sentì le zanne perforarle la carne; cercò di divincolarsi con tutte le sue forze, ma le grandi braccia del ragazzo la tennero bloccata.

Fu doloroso, molto. Talmente doloroso che, anche se avesse voluto urlare, non ne avrebbe avuto la forza. Si limitò ad aggrapparsi saldamente al braccio di Danhum, affondando ancora di più le unghie sulla pelle.

Percepiva ancora i soldati che la cercavano, a pochi metri dal loro nascondiglio, ma sembravano lontani, ovattati, coperti dal suono ritmico del cuore del giovane uomo, a cui il proprio si stava sincronizzando, rallentando i battiti dalla tachicardia dovuta allo spavento, ora stimolato dalla somministrazione del fluido Alpha attraverso il morso.

Finalmente sentì i denti uscire dalla sua carne, ma il ragazzo non la mollò.

Si voltò verso di lui, con le lacrime che le bagnavano gli occhi nocciola, e lo guardò in faccia.

Aveva ancora le zanne ben visibili, e due rivoli di sangue gli scendevano appena sotto di esse, dalle labbra verso il mento. Con un gesto della mano la intimò a fare silenzio, quindi si voltò in direzione degli inseguitori, per controllarli; nel farlo si passò la punta della lingua sulle labbra, pulendosi in parte del sangue che le sporcava. Appena un momento dopo i suoi occhi cambiarono espressione, diventando quelli di una belva feroce pronta ad affrontare un pericolo che minaccia la propria famiglia.

Erya restò impietrita, non aveva mai visto quello sguardo su di lui, neanche quando, da bambini, la bullizzava, facendole passare le pene dell'inferno; sembrava in procinto di essere colto da una follia omicida.

La mano sinistra dell'uomo si strinse sull'elsa della spada che portava alla cintura, poi, dopo aver intimato alla giovane di restare nascosta, scattò in piedi e in due balzi si avventò sui soldati, che erano numerosi e molto meglio armati di lui.

Erya cercò di seguire con lo sguardo i suoi movimenti, ma non ci riuscì, talmente era veloce, e nel giro di pochi minuti era rimasto solo lui, gli altri erano a terra morti.

Uscì finalmente allo scoperto e si avvicinò, restando a distanza. Danhum aveva il fiatone ed era coperto di sangue, ma rinfoderò la spada e la scrutò, dall'alto dei suoi 210 centimetri.

"Si può sapere che hai combinato?" chiese, quando riprese il controllo della respirazione "Perché le Guardie Reali ti inseguivano?"

"Non sono affari tuoi!" ringhiò la bionda, incrociando le braccia sotto il petto.

"Certo che lo sono, dal momento che per salvarti il culo ho dovuto farti diventare la mia Omega!" le puntò contro il dito, per poi allargare le braccia "Ah, a proposito... Tu sei Omega? Da quando?! Ricordo che all'orfanotrofio eri classificata come Beta!"

A quel punto, con un balzo, la giovane lo atterrò, mettendosi a cavalcioni su di lui e piantandogli un forte pugno in faccia. Fece per tirargliene un altro ma l'esperienza di soldato di Danhum la bloccò prima che potesse continuare, afferrandole i polsi.

"Sono sempre stata Omega!" confessò "Non so chi siano i miei genitori, so solo che il medico dell'orfanotrofio mi proteggeva, facendomi passare per Beta e passandomi una scorta delle erbe blocca-calore, una volta raggiunta la pubertà!" si asciugò le lacrime con la manica della casacca e tornò a guardarlo, irosa "E tu hai rovinato tutto! Io non voglio essere la schiava di un fottuto Alfa! Tantomeno voglio che sia tu quell'Alfa!"

"Credi davvero che io sia contento della situazione, racchia?!" rispose, mettendosi seduto per guardarla meglio in faccia "Non ho neanche una casa fissa, figurati se voglio avere una compagna Omega appresso, mi rallenterebbe! L'ho fatto solo perché sei in calore e non avevi il tempo di far agire le erbe! Era il modo più veloce per sopravvivere entrambi!"

Fece un respiro profondo, e alle narici gli arrivò il forte profumo del calore di Erya. Il suo corpo reagì immediatamente con delle azioni involontarie; chiuse gli occhi e cercò di mantenere la calma.

"E se non ti allontani subito di qualche passo potrei non rispondere delle mie azioni..." sussurrò.

Erya spalancò gli occhi e, con tutta la forza che aveva in corpo, gli assestò un pugno sullo zigomo, alzandosi in piedi e facendo un passo indietro.

"Tu sei solo un porco!" esclamò "Sei un porco esattamente come tutti i dannati Alfa!"

"Erya, calmati..." cercò di calmarla lui, portando le mani avanti "Non è così, cerca di calmarti, ti spiego tutto."

La giovane scosse la testa, ancora in lacrime, passandosi una mano sui segni del marchio sul collo; fece, quindi, alcuni passi indietro.

Si trovò qualcosa di strano sotto il piede, qualcosa di freddo, metallico. Non fece in tempo a togliere il peso, che quello che sembrava il ferro di una tagliola le avvolse la caviglia, provocandole un dolore anche più forte di quello del morso, che le fece quasi perdere i sensi.

Danhum scattò, afferrandola prima che potesse cadere a terra e strappando la catena che teneva ancorata la trappola al terreno.

La prese in braccio e iniziò a correre lungo il sentiero. L'ultima cosa che Erya capì, prima di svenire del tutto, fu la voce del giovane che diceva di tenere duro.

   
 
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