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Autore: Allen Glassred    01/11/2021    0 recensioni
ECCO QUI UNA RACCOLTA DI STORIE INERENTI A VARI FANDOM ED ALLE MIE FANFICTION, USANDO PAROLE IN VARIE LINGUE COME PROMPT. OGNI STORIA E' A SE' STANTE, PER TANTO POTETE ANDARE A RECENSIRE QUELLA CHE PREFERITE SENZA TENER CONTO DELLE PRECEDENTI.
Spero che questa raccolta sarà di vostro gradimento! Buona lettura a tutti e buon Writober!
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
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Un pianto di disperazione


Storia: La diciottesima Luna
Personaggi: Garry, Ivy, Juliette ed Haruka Perry

 
Juliette Perry si precipita nella stanza della figlia minore: è successo tutto in un momento. Stava dormendo tranquillamente assieme al marito, quando dalla stanza dei figli ha sentito provenire dei lamenti. Da prima pensava si trattasse solo di un incubo avuto o da Garry o da Ivy, tuttavia si è ben presto resa conto che così non è: ha capito che a piangere è la figlia ed ha capito che non si tratta di un semplice incubo così, senza esitare si è alzata dal letto per poi correre nella stanza dei bimbi.

La piccola Ivy si trova sul proprio letto, raggomitolata in un angolo e con il viso nascosto tra le ginocchia, probabilmente nemmeno si è resa conto dell’ingresso della madre nella stanza. “ Ivy, tesoro… “. Sussurra solamente Juliette Perry, per poi avvicinarsi: si siede sul letto cercando di non spaventare la piccola, cingendola dolcemente per evitare possa allontanarsi. “ Ivy, amore mio non piangere: la mamma è qui “. Sussurra, mentre la piccola continua a singhiozzare malgrado, di fatto abbia percepito la vicinanza della madre ed il suo abbraccio rassicurante.

“ Madre! “. Piange disperata la bambina, mentre lei continua a stringerla in quell’abbraccio. “ Ho paura! I mostri sono tornati e mi vogliono mordere! “. Continua la bimba dalla chioma corvina, mentre Juliette sussulta a quelle parole. “ I vampiri mi vogliono uccidere! Ho tanta paura! “. Continua la bambina, mentre a quella frase la donna la stringe forte a sè.

“ Non aver paura tesoro, non temere: mamma e papà sono qui, anche il fratellone Garry è qui con te: ti proteggeremo sempre, non ti preoccupare “. Continua a ripetere la donna dalla chioma argentata, mentre il bimbo dalla chioma argento che fino a quel momento è rimasto in disparte si fa avanti: scende lentamente dal proprio letto, per poi andare ad abbracciare la sorellina. “ Garry… “. Mormora solamente Juliette, accorgendosi che anche il figlio si è svegliato forse a causa del trambusto. “ Amore mio… “. Il figlio la interrompe poco prima che possa terminare: il ragazzino di soli dodici anni non ancora compiuti stringe forte a sè la sorellina, che rendendosi conto che anche il fratello le è accanto si aggrappa forte alla maglia del suo pigiama.

“ Tranquilla, madre: voi e papà non dovete temere nulla, ci sarò io a proteggere mia sorella. Me l’avete affidata ed io non verrò mai meno al mio compito “. Sussurra, accarezzando con dolcezza i capelli corvini della sorellina. A quella scena Juliette non può fare a meno di commuoversi, seppur le lacrime che scendono dai suoi occhi non siano affatto di gioia, tutt’altro.

“ Scusate… la mamma torna subito, devo… devo fare una cosa “. Sussurra l’argento e, senza aggiungere altro si alza per poi uscire dalla stanza: ora pensa, c’è Garry a consolare Ivy, può allontanarsi per qualche momento. Una volta fuori dalla stanza la donna chiude la porta, per poi cadere seduta contro di essa ed iniziando a piangere. “ Oh cielo! Che cos’abbiamo fatto? Che cos’abbiamo fatto? “. Pensa, ricordando la notte in cui lei ed il marito presero in custodia Ivy, dopo che il potere della Luna Blu li aveva totalmente soggiogati portandoli, insieme ai Delacour, ad assassinare la Regina Luna. In quel momento qualcuno si inginocchia al suo fianco e, senza dire nulla la prende tra le braccia.

“ Juliette “. La chiama solamente, mentre lei sussulta: sentendo l’abbraccio ha creduto si trattasse di uno dei suoi figli, questo l’avrebbe davvero messa a disagio: non vuole che i suoi figli la vedano in quello stato, non vuole farsi vedere debole o farsi vedere piangere. Loro devono solo vederla come una donna forte, come la madre che sempre li proteggerà, da ogni pericolo. “ Cosa ci fai qui fuori, seduta contro la porta della stanza di Garry ed Ivy? “. Chiede l’uomo, mentre lei alza lo sguardo velato dalle lacrime verso colui che è suo marito.

“ Ha… Haruka… scusami, io… “. Mormora, mentre lui scuote il capo per poi stringerla forte a sè.

“ So a cosa stai pensando, perché è ciò che penso anche io ogni notte, cercando di non farmi notare da te per non farti preoccupare… “. Sussurra solamente l’uomo, mentre lei non riesce a calmare quel pianto colmo di disperazione. Si aggrappa con forza alla camicia dell’uomo, proprio come in precedenza ha fatto Ivy con il fratello.

“ Siamo due assassini, Haruka! Siamo due vili assassini! È colpa nostra se Ivy ha tutti quegli incubi, è colpa nostra se la famiglia Perry sarà per sempre dannata! Noi abbiamo lasciato orfani tre bambini e provocato la morte di uno di loro! Con che faccia potrò mai guardare la nostra piccola negli occhi, dopo che abbiamo ucciso la sua vera madre su ordine di suo padre ed abbiamo permesso che il suo fratellino fosse preso dai ribelli? Dopo che abbiamo permesso che suo fratello maggiore rimanesse nelle mani di quell’assassino?! “. Si sfoga la signora Perry, presa dai sensi di colpa e dalla disperazione. A quelle parole il marito esita un istante: trattiene le possibili lacrime, scuotendo il capo per poi prendere finalmente parola.

“ Juliette, ascoltami “. Fa solamente, mentre lei non smette di piangere ed affonda il viso nel suo petto. “ Ivy era, è e rimarrà per sempre la nostra figlia prediletta, non scordarlo mai. Nostra: mia e tua, intesi? “. Chiede, mentre lei scuote il capo e continua a piangere. “ Guardami “. Suona quasi come un ordine il suo, dato comunque in un tono gentile ma pur sempre un ordine è. A quella parola Juliette alza lo sguardo verso di lui, uno sguardo ancora bagnato dalle lacrime e sussultando ancora a causa dei singhiozzi dati da quel pianto. “ Nostra figlia. Mia e tua, ricordatelo sempre. Nessuno ce load porterà via e nessuno le dirà mai ciò che è successo, quella maledetta notte. sai bene che non eravamo in noi, sai bene quanto rispettassi la Regina Luna e, sono sicuro che anche lei avesse capito che non eravamo in noi. Quindi… “. Si ferma: solo pronunciando quel nome sente qualcosa di perso in sè. Sente la colpa, quella colpa che non vuole ammettere, anche lui sente gravare su di sè. Non vuole ammetterlo di fronte alla moglie per non turbarla, ma anche lui si sente dannatamente colpevole: crede di essere stato troppo debole, lasciandosi plagiare così da Kaname e, ancor prima, cadendo nella sua trappola così scioccamente. “ Abbiamo due meravigliosi figli. Juliette, il nostro compito è solo quello di amarli e proteggerli: questo dev’essere il nostro solo ed unico pensiero, siamo intesi? “. Chiede l’uomo dalla chioma mogano, mentre lei non può fare a meno di annuire.

“ Si, Haruka: hai ragione. Non posso farmi vedere così dai nostri figli, loro hanno bisogno di noi e della nostra forza, non di vedere la loro madre in lacrime e con un tale scoramento “. Sussurra, cercando di asciugare le lacrime e mentre il marito annuisce e, con la coda dell’occhio nota che il figlio maggiore ha socchiuso la porta ed osservato la scena: probabilmente è successo quando Juliette si è spostata, abbracciata da Haruka. Non appena si accorge dello sguardo del padre il ragazzino si allontana immediatamente e sperando di non essere stato notato, mentre Haruka sorride lievemente.

“ Ah, il nostro Garry è davvero più perspicace di quello che credevo. È così intelligente, degno figlio di sua madre “. Fa, mentre Juliette lo guarda confusa. Haruka fa un cenno con il capo, facendo notare la porta della stanza socchiusa e facendo capire alla moglie che anche il figlio ha, almeno in parte, assistito a quello sfogo. “ Coraggio, andiamo da loro “. Conclude poi il patriarca della famiglia Perry, mentre la moglie annuisce ed entrambi tornano nella stanza, dai loro figli. Perché qualunque cosa accadrà, anche se dovessero morire domani, per loro sia Garry che Ivy rimarranno per sempre i loro adorati figli.
   
 
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